Dita d'argento
Malfoy
Manor - Sotterranei
Disarmato e
impotente,
Peter Minus osservava Harry e Ron in piedi davanti a lui, le pupille
dilatate
dal terrore.
Lo sguardo
dardeggiò
dalla sua bacchetta, ora nelle mani di Ron, a Harry, che aveva appena
tentato
di strangolare, per posarsi infine sulla sua mano d'argento. La mano
che il
Signore Oscuro gli aveva donato la notte in cui era risorto, come
premio per i
suoi servigi, ora gli si rivoltava contro.
Lento e
inesorabile, lo
strumento d'argento avanzò verso la sua stessa gola. Nel
momento stesso in cui
le fredde dita metalliche sfiorarono la carne tiepida del collo, Minus
seppe
che era finita.
Non era nato per
essere
un Mangiamorte. Non era nato neppure per essere un Grifondoro.
Come molte cose
che
accaddero nella sua strana vita, ci fu trasportato.
-
Peter! PETER! Vuoi sbrigarti a buttare quella
spazzatura? - lo apostrofò una donna minuta, nervosa e dai
modi bruschi. - Oh,
santo cielo, guarda come ti sei combinato! Ma che fai, ti rotoli nel
fango? E
quel colletto strappato? Non aspettarti che ti compri una camicia
nuova, sai? -
Un
Peter Minus sui dieci anni, piccolo, giallastro e
impacciato, abbassò vergognoso il capo, torcendosi
nervosamente le mani,
incapace di reggere oltre lo sguardo di disgusto con cui la madre
sembrava
trapassarlo da parte a parte.
Non era mai
piaciuto a
sua madre. Forse perché le ricordava troppo il padre, che
l'aveva abbandonata
quando era ancora incinta. Di conseguenza non aveva mai conosciuto il
calore
dell'affetto materno. Sotto quegli sguardi spietati e disgustati, il
piccolo Peter
era cresciuto impacciato e insicuro.
-
Minus Peter! -
Peter
mosse alcuni passi esitanti verso lo sgabello
di legno, poi la professoressa McGranitt gli posizionò il
Cappello Parlante
sugli spettinati capelli color topo.
-
Uhm...difficile...molto difficile... - mormorò il
Cappello nella sua testa. - Dove ti colloco? -
-
Grifondoro, ti prego...vorrei rendere mia madre
fiera di me... almeno per una volta... -
-
Grifondoro, eh? Ne sei proprio sicuro? -
-
Ti prego, Grifondoro...per favore... -
Contrariamente a
qualsiasi aspettativa, Peter Minus venne assegnato alla Casa di
Grifondoro. Il
Cappello Parlante tiene conto delle scelte degli studenti. Tuttavia,
come
Silente stesso si ritrovò ad ammettere qualche anno
più tardi, forse lo
Smistamento avviene troppo presto.
La mano
d'argento gli
aveva quasi fasciato il collo.
Minus vide Harry
tentare di allontanare la mano con uno colpo secco. Invano.
Gli occhi
allarmati di
Harry si incatenarono a quelli piccoli e sbarrati di Minus.
Harry.
Così simile a
suo padre, James. Eppure aveva gli occhi di Lily.
Era
una tranquilla mattina di aprile e James aveva
afferrato il Boccino d'oro che
gli
svolazzava intorno per la quarta volta di fila.
Peter
lo guardava estasiato, battendo le mani ogni
volta che le dita dell'amico si serravano intorno al minuscolo oggetto
dorato.
Remus
studiava e Sirius stava osservando alcune
ragazze del terzo anno, alle quali un'improvvisa folata di vento aveva
sollevato la gonna.
Tutto
troppo tranquillo per i Malandrini.
James
sbuffò. Poi il suo viso si allargò in un
ghigno.
-
Mocciosus! -
-
Oh, guarda chi ha deciso di far prendere un po'
d'aria ai suoi capelli unti! - commentò Sirius a voce
abbastanza alta perché
Piton sentisse.
James
e Peter risero. Remus si limitò a sollevare
cauto gli occhi dal suo libro.
-
Ehi, Mocciosus! Lo sai che hanno inventato lo
shampoo? - gridò James in modo che anche gli studenti nei
paraggi sentissero. -
Vediamo cosa si può fare...Gratta e Netta! -
-
Lascialo stare! -
Lily.
Curioso il
destino.
Quelli che erano
stati
i suoi migliori amici erano diventati i suoi nemici. Nemici per la sua
stessa
vita.
Non avrebbe
voluto
tradirli. Ma era stata colpa loro.
Loro,
l'avevano scelto come Custode Segreto, nonostante lui avesse detto che
Sirius
sarebbe stato più adatto.
Loro,
gli avevano affidato la propria vita.
Chi poteva
biasimarlo
se, quando il Signore Oscuro l'aveva minacciato di una morte lenta,
dopo
crudeli e dolorose torture, aveva preferito salvare la propria di vita?
Dopotutto, in
tutti
quegli anni trascorsi ad Hogwarts, non era riuscito a compiere una sola
azione
degna di un Grifondoro.
Perché
cominciare
proprio ora?
-
Molto bene - disse compiaciuto Voldemort. - Vedo
che finalmente hai capito da che parte stare, Codaliscia. Ti meriti un
premio,
non credi anche tu, Nagini? -
Il
serpente sibilò, stringendo ulteriormente il
corpo di Minus nelle sue spire. Il volto dell'uomo era violaceo e
sofferente,
gli occhi pieni di terrore.
-
Lascialo - ordinò e il serpente lasciò
immediatamente
la presa. Voldemort afferrò violentemente il braccio destro
di Minus
scoprendogli il polso.
Con
un movimento deciso, Voldemort gli affondò la
punta della bacchetta nella morbida carne. Minus emise un gemito.
Successivamente un dolore lancinante lo assalì.
Sentì gli occhi pizzicargli, le
lacrime lottare per uscire, mentre l'intero braccio sembrava andargli a
fuoco.
Improvvisamente,
così com'era venuto, il dolore
cessò.
Al
suo posto, il Marchio Nero inciso a fuoco sulla
sua carne.
-
Ricordati, Codaliscia. - sibilò Voldemort, il
volto cereo illuminato da un sorriso malvagio. - Se mi tradirai, io lo
saprò. -
Le dita
d'argento si
serrarono con più forza intorno alla sua gola. Harry cercava
di allentare la
presa delle dita di metallo, mentre Ron tentava un inutile - Relascio! -
Il volto di
Minus da
violaceo stava diventando blu, gli occhi sempre più
sbarrati.
Quella stessa
mano che
il Signore Oscuro gli aveva donato, lo stava punendo. Lo puniva per
aver
esitato nello strangolare Harry. Per quell'unico atto di
pietà.
Ironia della
sorte, ora
era lui ad essere strangolato.
Minus cadde in
ginocchio. Nel medesimo istante Hermione lanciò un urlo
lancinante dal piano
superiore.
Era finita. Finalmente.
Per un uomo che
aveva
sempre vissuto all'ombra degli altri e poi nel terrore, la morte
sembrava quasi
un angelo nero che lo sollevava dalle pene.
Era un codardo,
lo
sapeva.
Aveva tradito i
suoi
migliori amici. Aveva tradito il Signore Oscuro, seppure per un
brevissimo
istante di debolezza. Non si meritava altro che quella fine.
Eppure si chiese
se
avrebbe rivisto James, Lily e Sirius.
Non si aspettava
il
perdono. Solo comprensione.
Comprensione per
un
uomo che non aveva mai conosciuto l'amore.
Comprensione per
un
uomo che non era mai stato amato e l'unica cosa che avesse mai
desiderato era
essere apprezzato.
Gli occhi di
Codaliscia
si rovesciarono all'indietro. L'uomo fu scosso da un ultimo sussulto,
poi
rimase immobile.
Il corpo inerme
steso
sul freddo pavimento di pietra.
Le dita d'argento ancora serrate intorno al collo.
Pacchetto scelto: Api Frizzole
Note: Peter Minus è uno dei personaggi che più detesto, quindi con questa storia non intendo assolutamente trovare una giustificazione al suo comportamento, ma ho solo cercato di darne una mia personale motivazione. Inoltre, non avendo mai scritto su di lui o un Mangiamorte, è stata una bella sfida!