Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: AlexWrite    09/10/2012    2 recensioni
Giulia e Alessandro, due nomi, due personalità.
Lei, timida ed estroversa, Lui misterioso e complicato. I banchi di scuola li accomunano, stessa classe e stesse amicizie. Cosa accadrà quando lo sguardo di Lei punterà dritto negli occhi verdi del ragazzo seduto qualche banco distante?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
XV Capitolo.

Quella sera a casa non dormii. Avevo mille pensieri in testa, ripensavo continuamente alle parole di Ale, e a quel bacio, il nostro. Una domanda in particolare continuava ad assillarmi: “E ora cosa sarebbe successo?”. Lo ammetto, quel bacio mi era piaciuto, era stato caldo, passionale, voluto da entrambe. Ma consideravo Ale un amico, un vero amico. Non lo amavo, ma gli volevo un gran bene.
Era l’1:OO, quando il display del cellulare, posto sul comodino di fianco al letto, si illuminò di una luce fioca, emettendo una leggera vibrazione. Mi era arrivato un messaggio, ed il mittente, era proprio lui, il ragazzo dagli occhi verdi.

“ Ei Giuli, grazie per oggi, grazie per avermi creduto, grazie per avermi perdonato, e grazie per avermi fatto passare un meraviglioso pomeriggio. Ma penso che per ciò che è successo, ne dovremmo riparlare. Non me ne sono pentito, affatto. Solo che è ancora presto, forse. Con te voglio fare le cose per bene, non voglio correre troppo. Voglio assaporarmi ogni momento, voglio percorrere la nostra strada per mano, insieme, e non mille miglia avanti a te, mentre tu mi insegui cercando di starmi accanto. No. Voglio che siamo sicuri, voglio che lo siamo entrambe. Buona notte piccola donna, ti voglio bene. A domani.
P.S. Scusa per l’orario. Spero non mi odierai. “

Come potevo odiarlo? In fondo, erano le mie stesse preoccupazioni. A lui ci tenevo davvero, non volevo arrivare subito al punto di metterci insieme e vivere felici senza nemmeno conoscerci. No, volevo sapere tutto di lui, volevo essergli amica, volevo stargli accanto in ogni momento, e come aveva detto lui, volevo percorrere la strada insieme a lui, mano nella mano, con gli stessi tempi. In fondo, anche io volevo le sue stesse cose. Risposi al messaggio.

“Ehi piccolo uomo! Non fa nulla per l’orario, non stavo ancora dormendo. Penso anche io le tue stesse cose, ciò che è successo, è stato fantastico, ma forse è meglio se rallentiamo un po’. Voglio conoscerti, e lo voglio davvero. Voglio esserti amica, e voglio passare ogni minuto con te. Ci vediamo domani a scuola, così ne riparliamo.
Buona notte, ti voglio bene, ricordalo”.

Mi addormentai con il sorriso sulle labbra, questa volta un sorriso vero, felice.

Ero in un prato con tanti fiori, faceva caldo. Sentivo solo il rumore di un ruscello poco lontano da dove mi trovavo, il cinguettio degli uccelli sugli alberi, e un sole accecante, che gettava sulla radura un bagliore immenso. Mi sentii chiamare, mi voltai di scatto. Indossavo un pantaloncino di jeans e una canotta verde, con le Superga bianche. Un ragazzo alto, con i capelli biondi, mi si avvicinò. Il viso era sfuocato, non riuscivo a riconoscerlo. Non sembrava una faccia conosciuta, anzi, sembrava un perfetto estraneo. Eravamo distanti si e no qualche metro. Ci prendemmo la mano, ci avvicinammo, e il ragazzo mi abbracciò. Un abbraccio caloroso, perfetto.

- Giulia, Giulia, Giulia! Tesoro alzati che fai tardi a scuola!
Aprii gli occhi, era soltanto un sogno. Sorrisi a mia mamma, che uscì dalla stanza per darmi il tempo di lavarmi e prepararmi. Feci una doccia molto veloce, rinfrescante. Aprii l’armadio e presi un jeans chiaro, una maglietta abbastanza larga, le mie Superga bianche e lo zaino. Raccolsi i capelli in una lunga coda, una spruzzata di profumo, un velo di trucco, I-pod alla mano, cellulare e soldi nello zaino. Scesi in cucina, dove la mia famiglia era radunata al tavolo per fare colazione. Mi sedetti anche io tra di loro. Mio padre teneva gli occhi fissi sul giornale, mio fratello spalmava la marmellata su una fetta biscottata, e mia mamma sorseggiava tranquilla la sua tazza di thè. La famiglia perfetta, ecco cosa sembravamo. Mi sentii nuovamente felice. Presi un bicchiere dalla credenza, e versai del succo d’arancia. Presi come mio fratello una fetta biscottata, e iniziai a spalmarci sopra della Nutella. Adoravo quel modo di fare colazione, mi faceva tornare il sorriso anche in una giornata di pioggia. Si, ecco che cos’era, una giornata di pioggia. Giornata del tutto diversa da quella del mio sogno. Lì il sole scaldava e risplendeva il prato, qui era la pioggia a prendere il sopravvento. Finii di fare colazione, presi il mio zaino e un ombrellino per ripararmi. Diede un bacio in guanci a mia madre e uno a mio padre, e una leggerissima sberla sulla testa di mio fratello, il quale alzò lo sguardo e mi sorrise, consapevole che quel gesto, era un simbolo di affetto. Con il sorriso sulle labbra uscii di casa, pronta per una nuova ed intensa giornata.





-------------
Spazio autore:
Ecco il capitolooo :)
Speravo di riuscire a postarlo ieri ma ho avuto dei problemi con il computer, ora è tutto per voi!
Buona lettura, spero sia di vostro gradimento!
Un bacio.
Alex.





  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: AlexWrite