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Autore: _CarolSmolder1D_    09/10/2012    3 recensioni
Qualcuno bussò alla porta di casa. Posai il telecomando sul tavolo, andai ad aprire.
“Tu cosa ci fai qui?” chiesi sorpresa al riccio che mi ritrovai davanti.
“Sono venuto a renderti la serata più movimentata!” disse Harry convinto di quel che stava dicendo.
“Ah si?” chiesi confusa.
“Si” disse Harry entrando. “Va’ a cambiarti che usciamo!” disse poi sorridendo.
“Seh, col cavolo che esco! Hai dimenticato che sono in punizione e che per una settimana non posso uscire?! Se i miei scoprono che sono uscita mi chiudono in casa per un mese!” dissi io guardandolo confusa.
“Non lo faranno se non lo scopriranno!” disse lui con l’aria di chi vuole fare una pazzia, e infatti lui quello voleva fare, una pazzia, ma io sono sempre stata una ribelle quindi sorrisi, mi girai, salii le scale, andai in camera mia, scelsi un jeans e una maglietta semplice, misi le converse, presi il cellulare e scesi al piano di sotto dove Harry mi stava aspettando.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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BE MY PRINCESS AND I’LL BE YOUR PRINCE.
 
“Ma come? Non dirmi che non ti sei accorta di come ti guarda!?” mi disse Jade.
“Uff... ma come mi guarda, come mi deve guardare se non come un’amica di vecchia data?” dissi io sbuffando e chiudendo l’armadietto per poi appogiarmici sopra.
“Certo che tu hai proprio la testa dura, oh!” disse Jade, che da quando eravamo uscite dall’aula dove avevamo avuto l’ultima lezione del giorno mi stava assillando con il fatto che lei pensava che Harry fosse innamorato di me... pf, ma dai quel figone con una sfigata come me? Ma per favore!
“Ciao ragazze!” disse Liam spuntando da dietro l’armadietto di Jade accompagnato dagli altri quattro.
“Ciao Liam!” disse Jade sorridendo.
“Ehy, che ne dite di andare a fare un giro al parco più tardi?” propose Louis.
“Io non posso!” dissi sbuffando.
“Come mai?” disse Harry, e improvvisamente il suo bel sorriso gli morì sulle labbra.
“Sono in punizione, i miei mi hanno vietato di uscire per una settimana!” dissi.
“Bhè, io invece posso uscire” disse Jade “Cassie ti dispiace se usciamo solo noi?” disse poi rivolta a me.
“No no, anzi, uscite e divertitevi!” dissi sorridendo falsamente.
La campanella suonò, ci salutammo e ognuno tornò a casa sua.
 
“Sono tornata!” dissi entrando a casa.
Non ebbi alcuna risposta. Ipotizzai che Adam, mio fratello, fosse da Justin, il suo migliore amico, e che i miei genitori non fossero ancora tornati.
Andai in cucina e notai due post-it attaccati al frigo.
Lessi il primo: “Ciao tesoro, io e papà non torneremo prima delle 23, abbiamo molto lavoro da fare, mi dispiace, c’è la lasagna in frigo, tu e Adam potete mangiare quella o semplicemente ordinare delle pizze. Un bacio, mamma.”
Lessi poi il secondo: ”Ciao mostriciattolo, sono da Justin, non torno per cena, mangio da lui, ci vediamo stasera. Adam.”
Sbuffai annoiata all’idea di dover mangiare da sola.
“Ma dico a nessuno viene in mente che potrebbe essere pericoloso per una ragazza della mia età rimanere sola in casa?!” dissi salendo le scale per andare in camera mia, al piano di sopra.
Aprii la porta, lasciai lo zaino ai piedi del letto e mi buttai a peso morto sul morbido materasso. Sbuffai per la milionesima volta andai in bagno, mi cambiai, indossai qualcosa di più comodo e mi fiondai sulla sedia davanti la scrivania, in camera mia a fare i compiti.
 
Erano circa le 19.13 quando finalmente chiusi il libro di storia.
Sentii lo stomaco brontolare e senza pensarci due volte scesi giù in cucina.
Aprii il frigo, ne tirai fuori il piatto di lasagne nominato da mia madre nel post-it, lo misi nel forno a microonde per farlo riscaldare, accesi poi la tv, e iniziai a fare zapping, cercando qualcosa di bello da vedere.
*DIN DON*
Qualcuno bussò alla porta di casa. Posai il telecomando sul tavolo, andai ad aprire.
“Tu cosa ci fai qui?” chiesi sorpresa al riccio che mi ritrovai davanti.
“Sono venuto a renderti la serata più movimentata!” disse Harry convinto di quel che stava dicendo.
“Ah si?” chiesi confusa.
“Si” disse Harry entrando. “Va’ a cambiarti che usciamo!” disse poi sorridendo.
“Seh, col cavolo che esco! Hai dimenticato che sono in punizione e che per una settimana non posso uscire?! Se i miei scoprono che sono uscita mi chiudono in casa per un mese!” dissi io guardandolo confusa.
“Non lo faranno se non lo scopriranno!” disse lui con l’aria di chi vuole fare una pazzia, e infatti lui quello voleva fare, una pazzia, ma io sono sempre stata una ribelle quindi sorrisi, mi girai, salii le scale, andai in camera mia, scelsi un jeans e una maglietta semplice, misi le converse, presi il cellulare e scesi al piano di sotto dove Harry mi stava aspettando. Spensi la tv, e uscimmo di casa.
“Allora, dov’è che mi porti?” dissi io, una volta salita in macchina.
“Al parco!” disse lui mettendo in moto.
“Ma non dovrebbe essere chiuso a quas’ora?” chiesi.
“Appunto, proprio per quello ci andiamo!” mi rispose.
Sorridemmo entrambi.
 
Dopo neanche dieci minuti arrivammo al parco.
Scavalcammo il cancello, con un po’ di fatica da parte mia, visto che l’attività fisica non era il mio forte.
“Vieni!” mi disse il riccio prendendomi per mano.
Mi portò al laghetto, adoravo quel posto, lo ritenevo magico, era lì che andavo quando ero triste, era lì che avevo versato molte delle mie lacrime, ma era anche lì che avevo dato vita ai miei sorrisi più belli, insomma era il “mio” posto.
Ci avvicinammo al laghetto. Le luci delle stelle e della luna riflettevano sull’acqua limpida.
“Bello vero?” mi chiese Harry in un sussurro.
“Stupendo!” dissi.
Ci sedemmo lì, e iniziammo a chiacchierare. Adoravo parlare con lui, mi capiva, sapeva sempre cosa dire e quando dirlo, Eravamo amici da tanto ormai, e nonostante fossero passati 8 anni, non rinunciavo mai ad una chiacchieratina con lui, mi conosceva meglio di mio fratello, era a lui che, prima che incontrassi Jade e che mi prendessi una cotta per lui, confidavo ogni mio più piccolo segreto, ma lui ormai capiva cosa pensavo, cosa provavo, cosa mi passava per la testa, aveva imparato a conoscermi, durante gli anni.
Eravamo stesi sull’erba a guardare le stelle.
“Come mai oggi hai deciso di fare un’opera caritatevole, venendo a prendermi per portarmi qui?” dissi, provocando una sua risata.
“Mi annoiavo a casa...” disse lui. Mi girai a guardarlo.
“... ho pensato che anche tu ti saresti annoiata a casa, così ho pensato che sarebbe stato divertente infrangere le regole... come facevamo tempo fa...” sorridemmo entrambi ripensando alle innumerevoli volte in cui insieme scappavamo di casa per andare alle feste dei nostri compagni.
“Già... come ai  vecchi tempi.” Sospirai, guardando le stelle.
Dopo un po’ Harry si alzò a sedere. “Non ti ho portata qui per starcene stesi a guardare le stelle” disse.
Io mi misi a sedere “ e perché mi hai portata qui, allora?” dissi.
Lui rise. Si alzò in piedi. Mi prese in braccio e mi buttò nel laghetto.
Il mio urlo fece spaventare alcuni uccelli che erano seduti sui rami degli alberi lì vicino.
Quando ritornai a galla vidi Harry che rideva come un cretino.
“Brutto idiota!” gli urlo.
Lui continua a ridere. Io mi resi conto della scena e scoppiai a ridere.
Dopo un po’ Harry si tuffò. Quando riemerse iniziai a schizzargli l’acqua in faccia e come due bambini iniziammo a schizzarci.
“Ora mi porti a casa, subito!” dissi quando ci decidemmo di uscire dall’acqua.
“Si, signora!” disse Harry.
Scoppiammo di nuovo a ridere, e sempre ridendo andammo verso il cancello del parco. Fu un impresa scalarlo anche per Harry questa volta, visto che stavamo ancora ridendo.
 
Arrivammo davanti casa mia, dopo un quarto d’ora. Scendemmo entrambi dall’auto di Harry.
“bhè allora... ci vediamo domani?” disse il riccio.
Io annuii. Non volevo lasciarlo e passare il resto della serata da sola in casa.
Mi girai verso la porta di casa, ero indecisa se chiederglielo o meno.
“Harry...” dissi fermandomi di botto e girandomi.
“Si?” disse lui.
“Che ne dici di entrare? Non voglio rimanere sola... potresti farmi farmi compagnia?” dissi facendo gli occhi da cucciolo.
Il riccio rise. Si avvicinò a me.
“Come faccio a dirti di no, se me lo chiedi così?” disse nel modo più dolce possibile.
Io sorrisi, lo presi per mano e lo portai in casa.
 
Andammo al piano di sopra, io andai in bagno, feci una doccia e indossai un pantaloncino e una enorme maglia che mi facevano da pigiama.
“Sicuro che non vuoi cambiarti? Posso darti dei vestiti di mio fratello, se vuoi...” chiesi al riccio quando uscii dal bagno.
“No, non preoccuparti, sto bene così... e poi i vestiti sono quasi asciutti!” mi rispose.
“Ok, se lo dici te...” dissi.
Presi il telecomando della tv, mi buttai sul letto e l’accesi. Harry si sedette affianco a me.
“Uff... niente, niente di niente... che palle, oh!” dissi io dopo aver girato almeno una quindicina di canali.
Harry rise.
Sentii poi il cellulare squillare, segno che mi era arrivato un nuovo sms. Passai il telecomando al riccio, presi il cellulare dal comodino e lessi il messaggio.
Era da parte di Jade.
“Asdvadvsvfva oggi mi sono divertita un mondo con i ragazzi, dovevi esserci, forse però mi sono divertita proprio perché non c’eri xP peccato però che Harry non sia venuto, vi siete persi la caduta di Zayn nella fontana del parco hahahaha domani ti racconto cos’è successo, ora ti dico solo che sembrava un dio greco quando è uscito dalla fontana tutto bagnato :Q”
Risi immaginando la scena della caduta di Zayn.
“Perchè ridi? Chi è?” mi chiese Harry.
“Jade, mi ha detto che si sono divertiti al parco, che Zayn è caduto nella fontana e che...” dissi mentre digitavo una veloce risposta. Lasciai in sospeso la frase, stavo per dirgli il commento della mia amica sull’uscita dalla fontana di Zayn, ma mi bloccai, avevo dimenticato che Harry e Zayn erano amici e che se avrei spifferato qualcosa Jade mi avrebbe ucciso con le sue stesse mani.
“E che?” disse Harry, aspettando che io continuassi .
“Eh?” dissi fingendo di essermi distratta.
“Cos’altro ha detto Jade?” mi chiese il ricco ridendo.
Io lo guardai, poi guardai il cellulare, e poi guardai di nuovo lui, il tutto con una faccia spaesata.
“Oh niente... niente di che...” dissi.
“Mmhh... non ci credo, fa vedere!” disse Harry, allungando una mano prendendomi il cellulare da mano.
“No Harry! Ridammi il cellulare!” dissi io cercando di riprenderlo.
“No! Sono curioso voglio leggere!” disse lui, allontanandosi e andando nel menu del telefono.
“Harry! Ma sai cosa significa la parola “Privacy”? Sai non credo proprio... ridammi il cellulare!” dissi. Vidi che sta per premere “ok” sull’icona dei messaggi, se l’avrebbe fatto e avrebbe letto i messaggi miei e di Jade, lei mi avrebbe ammazzato, poi sarei resuscitata per ammazzarmi da sola. Mi buttai addosso a lui, strappandogli di mano il cellulare.
“Ah, ce l’ho fatta!” dissi, non accorgendomi di essere a cavalcioni sul riccio, ma quando mene resi conto, arrossii soltanto un po’, eravamo amici da tempo, se mi fossi spostata di colpo, imbarazzata, avrebbe potuto capire, o fraintendere, qualcosa.
Il riccio intano se la rideva.
“Cosa ti ridi?” gli chiesi, dopo aver posato il cellulare sul comodino.
“Niente... sei tu che mi fai ridere” disse.
“Ah bene, io ti faccio ridere? E per quale motivo? Sentiamo...” dissi io fingendomi offesa.
Lui si alzò.
“Sei unica, Cassie!” mi disse, a un soffio dal mio viso.
Io risi.
“Non è una risposta valida!” dissi poi con aria di sfida.
“Lui puntò quei suoi occhi smeraldo nei miei color nocciola, avvicinandosi sempre di più. Il mio cuore iniziò a battere all’impazzata, come se volesse sfondarmi il petto. Quando fu a un centimetro dal mio viso, il riccio azzerò la distanza, e le nostre labbra si unirono in uno di quei baci che vorresti non finissero mai. Rimasi immobile, inizialmente, shoccata dal fatto che fosse stato lui a baciare me. Dopo un po’ mi lasciai andare, le nostre lingue, come le labbra, si unirono, formando un bacio perfetto, uno di quelli che avevo sempre sognato.
Dopo un po’ ci staccammo, per riprendere fiato. Avevamo entrambi un po’ di fiatone, ci guardammo negli occhi, mi persi in quelle iridi verdi. Posai lo sguardo sulle sue labbra perfette e lo baciai di nuovo. Lui mi prese per i fianchi e mi adagio sul materasso mettendosi su di me. Passa la sua mano sulla mia pancia provocandomi brividi in tutto il corpo, arriva al bordo della maglietta, infila mano sotto accarezzandomi la pelle.
Altri brividi.
*DIN DON*
Sentiamo il campanello suonare, una porta che si apre e le voci di tre persone.
Io sbuffo, capendo chi fosse.
“Sono arrivati i miei...” dico, sento poi una voce maschile urlare “Dov’è quel mostriciattolo? Sta già dormendo?”
“...e anche mio fratello!” finisco la frase.
Ci alziamo dal letto. Vado alla porta della mia stanza, la apro e mi trovo davanti mio fratello.
“Oh eccoti! Vedo che sei in compagnia” disse Adam.
“Ciao Adam!” disse Harry, un po’ scocciato.
“Ciao Harry!” disse il mio fratellone facendo un finto sorriso da ebete.
Non so il perché, ma quei non sono mai andati molto d’accordo, Adam è più grande di Harry, e forse è solo geloso perché io e il riccio stiamo sempre insieme, e perché da quando l’ho conosciuto ho iniziato a litigare più spesso con lui.
“Ciao tesoruccio!”
“Ciao mamma!” dissi a mia mamma, dandole un bacio sulla guancia.
“Oh ciao Harry, è da un po’ che non ci vediamo vero? Come va? Tutto bene, caro?” disse mia madre appena vide Harry dietro di me.
“Si, va tutto bene per fortuna!” disse il riccio stringendo la presa sul mio fianco.
Io risi.
“Cosa ci fa la mia piccola ancora in piedi a quest’ora?!” disse mio padre, dandomi un bacio sulla guancia.
“Vi stavo aspettando, e Harry mi faceva compagnia” dico io ricambiando il bacio.
“Oh ma che caro!” disse mia mamma aprendo la porta della sua camera da letto.
“Si ma ora è tardi! Non credete che sia meglio andare a letto?” disse mio padre seguendo mia madre in camera.
“Oh avanti Georg, non sono più dei ragazzini, hanno 17 e 18 anni adesso, sono diventati grandi!” sentiamo mia madre dire a mio padre dalla camera da letto.
“Si, ma questo non vuol dire che debbano andare a letto tardi, poi come fanno a svegliarsi domattina?” disse papà.
“Certo che i tuoi non sono cambiati di una virgola in tutto questo tempo” mi disse Harry all’orecchio.
Io risi. “Eh già!” dssi.
“Che ne dici di ritornare dentro e riprendere quello che avevamo lasciato in sospeso?” mi sussurrò Harry con una voce alquanto irresistibile.
Io mi girai, e mi avvicinai a lui. Ma proprio quando le nostre labbra si stavano per toccare mia madre esce dalla camera da letto dicendo “Dio, queste scarpe, sono scomodissime, non le metterò mai più!” e si chiuse nel bagno.
Io e Harry ci guardammo e ridemmo.
Io lo spinsi lentamente all’interno della camera. Lo feci sedere sul letto e mi misi a cavalcioni su di lui. Iniziai a baciarlo, prima dolcemente, poi sempre con più foga.
Lui come prima, mi prese per i fianchi e mi adagiò sul materasso, mettendosi su di me. Infilò poi le mani sotto la maglia del pigiama e iniziò ad accarezzarmi la pancia delicatamente. Scese con la bocca sul mio collo lasciando una scia di baci dalle mie labbra fino al bordo della maglietta. Stava per sfilarmi la maglietta quando sentiamo bussare alla porta.
“E’ permesso?! Scusate se vi do fastidio” disse entrando mia madre. Harry si alzò e si allontanò, io mi abassai la maglietta e mi misi a sedere.
“Volevo solo darvi la buonanotte!” disse mia madre entrando. Non aveva capito niente, per fortuna.
“Buonanotte, mamma!” dissi io. Lei si avvicinò e mi lasciò un bacio sulla fronte.
“Oh Harry, è tardi che ne dici di rimanere qui a dormire, potrebbe essere pericoloso, a quest’ora in mezzo alla strada, no?!” disse poi mia mamma rivolta ad Harry.
“Non saprei...non vorrei dare fastidio” disse il riccio guardando fuori dalla finestra.
“Cosa? Tu? Fastidio? Ma per favore, anzi, è un piacere per noi ospitarti!” disse ma madre.
Harry mi guardò. Io sorrisi.
“Ok, rimango!” disse.
Io mi morsi il labbro.
“Perfetto! Vado a prendere qualche coperta e dei vestiti di Adam così puoi cambiarti e...” iniziò lei.
“Mamma! Mamma, siamo grandi ormai, possiamo fare da soli!” dissi io.
“Si, ma voglio assicurarmi che sia tutto a posto e...” ricominciò lei.
“Mamma!” dissi io.
“E va bene, scusate, me ne vado a dormire!” disse lei salutandoci e uscendo dalla stanza.
“Dici che t servono delle coperte?” chiesi io, conoscendo la risposta.
“Io credo proprio di no!” disse lui baciandomi.
“Forse è meglio aspettare che i miei si addormentino” dissi io, allontanandomi con malavoglia.
“Già, forse hai ragione! La prossima volta che entra qualcuno potrebbe beccarci in flagrante!” disse Harry.
Ridemmo entrambi. Ci mettemmo sotto le coperte e parlammo un po’.
“Da quant’è che mi nascondi ‘sta cosa?”” chiesi io.
“Bah, saranno due mesi!” rispose il riccio.
Io risi di nuovo.
“Tu, invece?” mi chiese.
“Oh tanto tempo, tanto, tanto tempo!” risposi io, avvicinandomi.
Lui rise.
Ci baciammo dolcemente.
“Sii la mia principessa, e io sarò il tuo principe!” mi disse dolcemente.
Io mi avvicinai di nuovo e lo baciai ancora.
 

 

WRITER SPACE.
Saaalve a tutti! Ecco qui una OS scritta da me, dopo aver cancellato la mia ff di nemmeno 5 capitoli, non mi piaceva per niente e poi nessuno la cagava... Anyway, ritorniamo a questa One Shot, nel mio caso One Shit [Cit.] -_- allora... so che non descrive niente ma non potevo mettermi a scrivere scene più “hot”, diciamo così, perché non saprei da dove iniziare ._.
Comuuunque spero di trovare qualche recensione, o almeno qualcuno che mi dica che a scrivere non sono una merda totale ç_ç
Grazie a quelle poche animuccie innocenti (?) che sono arrivate a leggere fin qui!
Baci, Carol :D
  
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