Sarebbe andata a prendere una cioccolata, come da tradizione, lo faceva da quando la madre era ancora in vita, il dolore della perdita dei genitori si poteva soltanto affogare nel cioccolato. Una folata gelida si intrufolò nella piccola baita chiamata Casa Dickens. Tallulah non era una persona socievole, non adorava avere ospiti in casa, specialmente nella sua.  Erano due piani stretti, al piano di sotto era diviso in cucina e salotto, la cucina era in mattonella azzurra, incastrata in un angolo alla fine della casa.  Un tavolo verde occupava la maggior parte dello spazio, mentre il salotto era una semplice stanza con un divano e una TV a pagamento, che non si accendeva da tempo, era in vecchio stile, piccola, con i contorni in legno. Sopra c’era la camera da letto, piccolissima, poteva soltanto ospitare un letto matrimoniale ridotto ed un cassettone, in cui poteva entrare si e no qualche maglia. Tallulah aveva investito tutto nel bagno, era grande, con una grande vasca marmorea, un grande specchio, sopra il lavabo in legno.
Gli occhi verdi della ragazza rifletterono in un piccolo vetro abbandonato sul davanzale della cucina. La piccola mano rosea, coperta da un guanto viola afferrò la porta aprendola, Tallulah uscì facendo entrare qualche fiocco di neve sull’uscio. Le strade erano ancora piene di neve, tanto che le persone camminavano almeno trenta centimetri sopra il livello della strada.  –Giorno.- William comparve dal nulla, abbracciandola da dietro, alzandola. La bionda rise, per girarsi e ricambiare l’abbraccio. – Mi stai pedinando per caso? – il naso ghiacciato di William toccò quello di Tallulah. –Stai andando a prendere la cioccolata?- -Si, come al solito- Il rosso sorrise, camminando a grandi passi, per poi fermarsi. – Ti lascio, c’è Matthew di là, di certo non vuoi farti vedere con me, vero? Io vado, c’è Monique che mi aspetta al ponte ghiacciato, mi raggiungi dopo?- -Certo-
Il ponte ghiacciato, l’unico posto di svago per i ragazzi, era un acquedotto all’aperto che d’inverno si ghiaccia, così creando un grande spazio su cui pattinare. Tallulah guardò William allontanarsi, poi spostò subito lo sguardo su Matthew, appoggiato ad un albero muschioso. – Hei Talia. Tutto bene?-  il moro scivolò sulla neve, arrivando da Tallulah, che nascose il rossore del suo viso, Talia. Era un soprannome. –Tutto bene, tu?- -Benissimo- -Ti va di fare una passeggiata?- Matt porse la sua mano a Tallulah, la quale la afferrò, come se non sapesse più camminare.