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Autore: MrBadCath    10/10/2012    2 recensioni
Dalle autrici di best seller (lol) het come 'The days of our lives' e slash come 'Il marinaretto in congedo e il ninfomane pronto a farselo', con la collaborazione della Regina dei matrimoni a Las Vegas... direttamente sui vostri schermi la fan-fiction a sei mani che renderà questo venerdì 17 agosto ancora peggiore di come ve l'eravate immaginato. Muahahahahahah!
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Triangolo
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4. I look at you all, see the love there that’s sleeping, while my guitar gently weeps.


- 19 novembre 1977 -
Detroit


A momenti si sarebbe tenuto il soundcheck di Brian e sul palco e nei suoi dintorni si erano radunati i curiosi. Julia e Courtney stavano parlando del più e del meno mentre aspettavano che il chitarrista si degnasse di cominciare. 
«E quindi sei tipo una pittrice?» domandò la mora. 
«Sì, mi ritengo un artista.» rispose l’altra. 
Courtney la guardò con l’aria di una che la sapeva lunga, poi proseguì: 
«Non m’intendo di pittura, ma ho anch’io dei quadri a casa. Con delle ballerine naturalmente. Sono bellissimi, però li ho pagati una fortuna.» 
«Oddio... non avrai mica comprato dei Degas?!» esclamò. La conversazione avrebbe di certo preso una piega interessante se non fosse arrivato Roger. 
«Hey Pirouette, quello è il mio sgabello e lo voglio libero. Subito.» brontolò, salendo sul palco. 
«Hey, ci sono mille sgabelli: siediti su un altro e non fare tante storie, lo sai che ha problemi con la caviglia.» commentò Julia, che non voleva veder volare pezzi di batteria per il palco. 
«Io voglio assistere al soundcheck di Brian dalla postazione migliore, che è questa.» replicò lui. «Quindi... sloggia. Oh, andiamo, che c’è pulcino? Non riesci a stare in piedi? Hai fatto colazione con solo un grissino integrale e adesso hai un calo di zuccheri?» la prese in giro lui.
Courtney si drizzò in piedi mostrando con fierezza che stava benissimo. 
«Prego, te l’ho pure scaldato.» rispose stizzita.
«Dove la trovo una donna così? Peccato che la sposi te, Brian.» fece il sarcastico lui.  Brian rise, poi iniziò a suonare. 

«Johnny, io vado a farmi un giro!» 
«Eh? E dove vai?» John alzò la testa dal bracciolo del divanetto. 
«Mah, a salutare i roadie, a vedere come funziona, se sta andando tutto bene e cose così.» la ragazza gli diede un bacio sulla fronte. «Cerca di riposarti per stasera!» 
«Non ti preoccupare.» sorrise il bassista. «A dopo!» 
Rachel lo salutò, chiuse delicatamente la porta del camerino e si avviò senza una meta precisa lungo il lungo corridoio bianco. Aveva proprio bisogno di sgranchire un po’ le gambe, e poi non voleva disturbare il suo ragazzo, che doveva essere tassativamente in forze per il concerto di quella sera - come ogni volta, del resto. 
Tutto l’androne era completamente deserto e regnava un silenzio di tomba. Rachel era in grado di sentire solo i propri passi rimbombare sul pavimento. Da sopra proveniva un leggero suono di chitarra e batteria, segno evidente del soundcheck in corso, e gli striduli acuti di Courtney, prova che Roger ne stava combinando una delle sue, ma il silenzio era in grado di attutire persino quello. 
Rach non era un tipo da marmaglia, ma neanche da deserto. Cioè, le piaceva stare in mezzo alla gente, ma era meglio che non fosse troppa. Si accontentava dei suoi pochi amici e del suo ragazzo, quando capitava. Perciò, non sapeva come sentirsi, in quell'immenso corridoio - di sicuro molto disorientata, non sapeva dove era diretta né tanto meno come si facesse ad uscirne. 
Ad un certo punto, trovò una porta aperta e un riflesso di luce le andò negli occhi.
Provando fastidio, se li strofinò e poi rivolse lo sguardo ambrato verso la fonte di quel disturbo. Subito notò la forma sinuosa di quello che sembrava essere uno strumento musicale e, incuriosita, entrò nella stanza. 
Lo strumento era un esemplare stupendo di chitarra acustica a dodici corde, assomigliava a quella che Brian usava durante le esibizioni di '39 e Love of My Life, e la ragazza ne fu profondamente affascinata. Non resistette, la prese in mano e incominciò a pizzicare le corde, facendo accordi casuali, senza neanche usare il plettro. 
Però, si disse, niente male per una che non tocca una chitarra da quasi cinque anni. Fino all'anno della laurea era stata la sua passione suonarla, ma poi gli studi e, di conseguenza, il lavoro, le avevano fatto perdere un pochino la mano. 
Continuò a suonare immersa nei suoi pensieri, fino a quando non sentì la porta del camerino, rimasta socchiusa, aprirsi completamente producendo un cigolio stridulo, contemporanea a una voce familiare: 
«Sì, Julia, avverti John che deve venire sul palco per il soundcheck, grazie.» 
Rachel alzò la testa e si ritrovò gli occhi verdi di Brian a fissarla, stupiti ma sorridenti. Espose il suo miglior sorriso e disse: 
«Oh, ciao!» 
«Ciao, Rachel...» rispose l'altro, sorridendo a sua volta. «Che ci fai qui?» 
«Oh, niente... Rispolveravo le mie conoscenze.» rise, ancora con la chitarra sulle ginocchia. 
«Con la mia dodici corde?» il sorriso non gli era sparito dal viso e gli occhi avevano preso una piega accusatrice. 
«Ah, davvero è tua?» la ragazza cadde dalle nuvole. 
«Già, e guarda caso questo è il mio camerino!» 
Il chitarrista era visibilmente divertito per quella situazione. Eppure sapeva che la sua amica non sarebbe fuggita dalla vergogna. L’altra si guardò intorno: effettivamente c’era tutta la roba di Brian, e anche quella di Courtney. Dal canto suo, era più imbarazzata che mai. Ma non era da lei dimostrarlo, perciò si limitò a ridere nervosa. Si alzò e ripose lo strumento al suo posto, poi si avvicinò al suo amico e disse: 
«Scusa. È che non ho resistito, non suonavo da tanto tempo...» 
«Non ti preoccupare.» la interruppe. «Se vuoi, posso darti una mano a perfezionare la tua tecnica.» 
«Oh...» le guance le si tinsero leggermente di rosso. «Grazie. Ci penserò!» gli fece l'occhiolino. «E... tu? Com’è andata con i genitori di Courtney?» 
Brian sorrise. 
«Benissimo. Ho accompagnato Nìnì a casa e le ho fatto una sorpresa, sono salito in camera sua e...» Rach lo guardò preoccupata, sperando che non si addentrasse in particolari anatomici che non la interessavano più di tanto. «Beh, sì, insomma, ho dormito da lei. Stamani ho usato il suo bagno, mi sono dato anche il profumo di suo padre, poi sono sceso dalla finestra, sono andato a comprare il dolce e sono andato a suonare alla porta. Suo padre mi ha persino detto che usiamo lo stesso profumo!» 
Brian scoppiò a ridere e la ragazza lo guardò perplessa. 
«Ok... Ora devo andare, John di sicuro mi aspetta!»
«D'accordo, ciao!» 
Dicendo questo, il chitarrista le scompigliò i capelli. Rachel rise e tornò da John, per mascherare l'emozione che l'aveva travolta fino a quell'istante.


- Fat Bottomed Girls, you make the rocking world go round!
Scusate il ritardo epocale, ma ho avuto problemi con la connessione ultimamente e per caricare il disegno di MrB mi ci è voluto un anno ahah (è divertente fino a che la connessione non è la vostra -.-’’)
Un paio di notizie flash: sul profilo FB e Twitter di Mayhem (cioè mio LOL) sono disponibili in anteprima i test della personalità per scoprire quale personaggio femminile della fiction siete :D Verranno pubblicati qui su efp con il capitolo 6 :D (BlueJayWay <3)
Ancora grazie a coloro che hanno inserito la storia tra le preferite, che ci seguono e che ci commentano.
Take care,
- Mayhem.


Rachel © MrBadGuy.

   
 
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