Quinn
sospirò –Allora cosa
pensi di fare?-
-Te
l’ho già detto, non lo so!- affondai la testa nei
cuscini del divano.
-Vuoi
parlarne?-
-Uhmp-
mugugnai, senza alzare la testa.
-Di
cosa hai paura?- insisté Quinn.
-E
va bene…- mi rimisi seduta –Allora…tu
sai che ho qualche difetto-
-Qualche?-
-D’accordo!
Ho molti difetti- concessi –Ne ho così tanti che
non saprei nemmeno da dove
iniziare per elencarli tutti-
-Oh,
ti do una mano io!- trafficò nella sua borsa fino a tirarne
fuori un plico di
fogli –Gli ho elencati tutti in ordine alfabetico-
spiegò
-Cos…ma
quante pagine sono?-
-Quattro,
fronte e retro, scritte in piccolo-
Le
lanciai un’occhiata sconvolta.
-Quando
ho preso la mononucleosi non avevo niente da fare- si
giustificò alzando le
spalle –Me la portavo dietro dal terzo anno di liceo,
aspettando questo
momento-
-Tu…non
sei normale- mormorai.
Quinn
liquidò la mia frase con un gesto della mano.
-In
ogni caso- continuai –Questi difetti potrebbero
rendere…difficile vivere con
me- ammisi
-E qual’
è il problema?-
–E’
questo! Che sono una persona con cui è difficile
convivere...-
-Non
è vero, sei una persona con cui è impossibile
convivere-
-Gentile
come sempre Quinn- sbuffai
-Qual’
è il problema?- ripeté Quinn ignorando l'ultima
frase
-Il
problema è che dopo una settimana che viviamo assieme si
renderà conto di
quanto è difficile...anzi impossibile
vivere con me e mi lascerà!-
-Oh
Santana, andiamo!- Quinn sbuffò vistosamente -Sei
insopportabile sempre, che
uno viva o non viva con te-
-Mi
sfugge il motivo per cui cerchi di rassicurarmi con queste parole dolci
e
sincere-
-Quello
che voglio dire è che Brittany ti ama per come sei,
stranamente, e quello che
sei non cambierà perché vivrete assieme-
-Non
lo so Q...-
-Senti,
parliamo seriamente ora, ok? Tu vuoi una vita assieme a Brittany un
giorno, nel
lontano futuro?-
-Si...credo
di si- balbettai presa alla sprovvista
-Con
tanti bambini, una casa grande e un barbecue dove organizzare le
grigliate con
gli amici la domenica?-
-Tanti
bambini non proprio però...si, è quello che
vorrei...in un futuro lontano-
-Sicura
che sia quello che vuoi?-
-Ti
ho già detto si!-
-Allora
non credi di dover cominciare da qualche parte?-
-In
che sens...-
-Il
futuro non appare magicamente da solo, spargendo in giro polverina
della
felicità, dobbiamo costruircelo noi pezzo per pezzo e se tu
vuoi un futuro
assieme a qualcuno, insieme a Brittany, allora dovete costruirvelo
insieme; e
andare a vivere da lei è solo il primo passo-
-Quindi...dovrei
dirle di si?-
Quinn
si alzò -Non chiederlo a me, chiedilo a te stessa- si
avviò verso la porta di camera
sua ma si girò di nuovo appena prima di uscire -San, sai
come si fa a scalare
una montagna?-
-Come?-
Sorrise
-Un passo dopo l'altro-
Dopo
che se ne fu andata rimasi immobile, con lo sguardo perso nel vuoto.
Sapevo
che Quinn aveva ragione, in fondo pensavo anche io tutte quelle cose
che aveva
detto.
Recuperai
dalla borsa la scatola con dentro la chiave di casa di Brittany, che mi
ero
portata dietro quasi senza accorgermene.
Alternai
lo sguardo fra quella scatola e una cornice al muro, con una foto di me
e mio
padre.
Solo
io e mio padre; con mia madre non avevo foto…
-Andate
al diavolo- sussurrai tra i denti alzandomi, prendendo con me la
scatola e la
giacca
–Questa
è la mia vita-
Feci
qualche passo verso la porta di ingresso, poi tornai indietro.
-Quinn?-
la chiamai affacciandomi alla porta della camera degli ospiti,
trovandola
accoccolata sul letto con Sam a guardare un film –Io esco-
-Dove
vai?-
Sorrisi,
giocherellando con la chiave che mi aveva dato Brittany.
-Vado
a casa-
Bussai
per l’ennesima volta –Britt!- non voleva aprirmi,
comprensibile –Brittany
aprimi!-
Niente.
-Non
vuoi vedermi, lo capisco, ma ho bisogno di parlarti!-
Ancora
niente.
-E
va bene Pierce- mormorai tra me e me tirando fuori la chiave. Avrei
preferito
che mi aprisse di sua volontà ma non mi lasciava scelta.
La
porta si spalancò prima che riuscissi a infilare la chiave
nella serratura,
lasciandomi con la mano sospesa a mezz’aria.
-Che
vuoi Santana?- chiese Brittany acidamente.
-Possiamo
parlare?-
-Non
lo so; scapperai ancora se non dico quello che vuoi sentirti dire?-
-Senti,
mi dispiace per prima; mi hai colta di sorpresa-
-Cavolo,
ti ho colto di sorpresa! Ora capisco perché te ne sei andata
all’improvviso
senza dare nessuna spiegazione!- esclamò sarcastica.
-Ti
prego, fammi entrare- la implorai –Devo dirti una cosa
davvero importante-
Il
suo sguardo duro tentennò per un attimo, poi si fece da
parte per lasciarmi
entrare.
Mi
torturavo le mani cercando le parole giuste per iniziare il discorso
che mi ero
preparata in macchina.
-Allora?-
Brittany si sedette sulla poltrona, in attesa.
Presi
un lungo respiro –Pensavo di sapere tutto
sull’amore…prima di incontrarti-
iniziai –Pensavo che fosse solo un’illusione,
qualcosa che le persone si
convincevano di provare per avere qualcuno accanto e non rimanere soli,
pensavo
fosse una cosa per i deboli e per i codardi…invece
è tutto il contrario sai? Ci
vuole un sacco di coraggio per amare qualcuno e io Britt, io sono una
grande
codarda- feci una risatina falsa –E’ come avere
paura del buio, io ho paura di
amare; ma quando sono accanto a te io…non ho più
paura- la vidi sorridere
impercettibilmente –Era a questo che dovevo pensare quando mi
hai chiesto di
venire a vivere con te, invece mi sono lasciata soffocare dalle paure e
dai dubbi…
temo che non sarà l’ultima volta che
succederà- la guardai negli occhi -Ma
questa volta non lascerò che siano
loro a decidere per me perciò…va bene-
-Va
bene cosa?-
-Va
bene vengo a vivere con te... se mi vuoi ancora-
-Sul
serio?- chiese circospetta
-Si,
sul serio- le sorrisi speranzosa e finalmente vidi un sorriso farsi
strada
anche sul suo volto.
-Ti
amo!- esclamò attirandomi a se per baciarmi.
-Questo
vuol dire che sono perdonata?-
-Vedremo…-
rispose, prima di baciarmi ancora.
-San?-
-Si?-
-Ti
vorrò sempre. Sempre-
Gli
ultimi giorni di febbraio li passai immersa nel caos del trasloco, il
secondo di
quell’anno e nella stessa casa per giunta!
Finalmente
il primo di marzo il trasloco poteva dirsi completo, tutte le mie cose
erano al
loro posto nella nuova casa, la casa mia e di Brittany.
Mai
avrei pensato di poter provare una soddisfazione così grande
nel dire
"casa nostra"
-Pronta
per la prima serata in casa nostra?- chiesi con un sorriso sulle labbra.
-Lo
stiamo per fare davvero?- disse Brittany a bruciapelo
-Andare
a vivere insieme?- chiesi confusa
-Iniziare
una nuova vita insieme- mi corresse.
-Lo
stiamo per fare davvero- risposi con un altro sorriso che si
incrinò
leggermente quando vidi la sua faccia spaventata.
-Cosa
c'è piccola?-
-San...e
se rovinerò tutto? Se fosse troppo presto? Se non fossimo in
grado di vivere da
sole? Insieme?-
Per
la prima volta mi resi conto che anche Brittany aveva le stesse paure
che avevo
io, che nemmeno lei era sicura di noi al cento per cento come sembrava
mostrare.
Stranamente
scoprire questo mi fece sentire più vicina a lei.
-Vieni-
le dissi dolcemente -Prendi la mia mano-
Le
porsi la mano che lei non esitò a stringere.
-E
ora?- chiese
-Ora
non smettere mai di stringerla e tutto andrà bene-
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Questo
capitolo mi convince? No
Credo
sia meglio di quella…quella cosa che chiamano
“Quarta puntata della quarta
stagione”? Credo che anche la pubblicità di una
nuova fossa biologica sia più
coerente con la trama di Glee quindi si, peccherò di
vanità ma si.
Bah.
Spero
vi piaccia in ogni caso.