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Autore: Mye_    10/10/2012    0 recensioni
"Anche dopo averti conosciuto non immaginavo che avrei provato qualcosa per te, ma adesso l'ho capito, ti avrei amato anche solo per il suono della tua voce, la morbidezza della tua pelle, il colore dei tuoi occhi." cit. C.S.
5 storie Klaine. 5 momenti in cui Kurt e Blaine si sono incontrati, senza riconoscersi.
Genere: Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel | Coppie: Blaine/Kurt
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Couple’s song
 
“Non capisco proprio a cosa ti serva il latte alla mandorla, Kurt!”
Kurt getta un’occhiata distratta alla lista della spesa e risponde annoiato:
“Quello serve a Carol, io ho bisogno del latte di soia papà.”
Burt borbotta qualcosa e continua a spingere il carrello vuoto e cigolante, appoggiandovisi con i gomiti, ingobbito sulla rete di metallo, per cercare di decifrare la lista della spesa che stringe nel pugno. Un’impresa che effettivamente è piuttosto complicata visto che quel foglietto di carta è ridotto in uno stato pietoso dopo aver passato un’intera settimana a viaggiare per casa Hummel- Hudson, dal cesto dei panni sporchi all’armadio ordinato di Kurt, fino allo scaffale dei biscotti ipercalorici che Finn mangia a quintali.
“E che… Non sono segnati sulla lista!” pensa Burt con un sospiro, annotandoli mentalmente e immergendosi ancora di più nell’interpretazione delle grafie della sua famiglia.
Kurt, al contrario del padre, cammina dritto tra le file di barattoli e gli interminabili frigoriferi di gelato.  Tra le mani stringe il cellulare e scorre con i polpastrelli la lista di possibili regali per la festa del papà. Una lista che è stata stillata molto molto faticosamente, troppo per i suoi gusti, fino al momento in cui non aveva messo da parte l’orgoglio e aveva chiesto una mano a Finn.
 
Cappellino
Abbonamento per le partite (Finn)
Camicia
Scatola di dolci assortiti (Finn)
Giacca
Set di cacciaviti (Finn)
Cena per due
Ciabatte dei Lima Warriors (Finn)
 
Kurt deve ammettere che le proposte del fratello, oltre a essere decisamente e sorprendentemente più numerose delle sue, sono quelle più adatte a Burt.
In effetti suo padre non riuscirebbe mai a mettere un qualsiasi capo d’abbigliamento tra quelli che Kurt selezionerebbe per lui e al ragazzo non è venuto in mente altro da regalargli che qualcosa per renderlo più elegante.
Kurt sbuffa, irritato, ci tiene tanto a regalare a suo padre qualcosa che ha scelto personalmente!
“Al diavolo!” pensa cancellando, con una sola passata del dito sullo schermo, l’intera lista.
* * *
Per Blaine andare al supermercato è come il giorno del Ringraziamento. Una festa. Un regalo. Un mare di colori. Un mare di gente.
A Blaine piace prendere in mano le scatole di cereali e guardare quale ha la foto migliore; aprire di nascosto gli shampoo e annusarli; prendere in mano i barattoli di ceci e confrontare i prezzi; mettersi i guanti di plastica e scegliere la frutta migliore. Cose così.
Di solito salta da un capo all’altro dell’enorme supermarket come impazzito, in preda a una frenesia folle e incontrollabile.
Altre volte, come ora, cammina semplicemente per i corridoi disegnando un serpentone che collega l’enorme spazio da parete a parete, godendosi le persone che si alzano sulle punte dei piedi per raggiungere i ripiani più alti degli scaffali e i commessi che mettono in ordine le file di prodotti.
Andare al supermercato senza un motivo apparente è per l’Usignolo come per un bambino essere portato dai genitori al parco giochi.
E’ per questo che Blaine ha un sorriso enorme stampato in faccia mentre si guarda attorno e passa alla corsia delle bibite gasate.
“E’ magnifico! Magnifico!” pensa, eccitato.
Senza volerlo gli viene in mente una canzone.  Blaine ridacchia al pensiero e comincia a canticchiarne sottovoce una versione più ritmata.
 
There's a wonderful world where all you desire
And everything you've longed for is at your fingertips
Where the bittersweet taste of life is at your lips
Where aisles and aisles of dreams await you
And the cool promise of ecstasy fills the air
At the end of each working day…
 
Abbandonandosi completamente alla musica che ha in testa, anche il suo modo di camminare prende un altro ritmo.
Si direbbe quasi che stia… ballando.
* * *
“Senti Kurt…”
“Kurt”
“Kurt ascoltami!”
“Kurt!”
“Si papà, scusa”
“Non finiremo mai se continuiamo così” dice Burt indicando con un cenno della testa il carrello nel quale ci sono ora i due cartoni di latte.
“Tu vai a prendere la carne e la verdura… di là” continua puntando con l’indice verso una direzione imprecisa. “E io faccio il resto, te la senti?”
“Certo papà”
Kurt gira i tacchi e si lascia alle spalle il reparto delle merendine.
Dopo qualche corridoio si ritrova nella zona saponi del corpo.
“Devono aver cambiato di nuovo le disposizioni!” pensa irritato.
Gira a destra.
“Pannolini!”
Cammina a caso nella speranza di incontrare un commesso, o inciampare su un cartello, o che abbiano aperto un info point.
Niente.
Kurt lancia un’occhiata intorno a sé e lo sguardo gli cade su una pila di tazze rosse e blu decorate da una grande scritta bianca “WORLD’S GREATEST DAD”
Non avrebbe mai immaginato che quel tipo di oggetti gli sarebbe mai potuto piacere, eppure la prima cosa che pensa è: “Burt, ti ho appena trovato un regalo per la festa del papà”
* * *
A dream awaits in aisle number two
 
Continua a cantare, Blaine , svoltando proprio nel corridoio numero due e finendo quasi per scontrarsi, per l’eccesso di euforia, contro una montagna di tazze, alta quasi quanto lui, color… color Dalton!
“E’ fantastico!” pensa Blaine ancora più entusiasta.
“Thad mi invidierà da matti una tazza intonata al blazer” pensa l’Usignolo ridacchiando al pensiero della mania per gli abbinamenti che ha l’amico.
Incurante dell’enorme scritta stampata sulla porcellana dozzinale, Blaine allunga la mano per afferrare la splendente tazza rossa in cima alla pila.
* * *
La mano di Kurt si scontra, pericolosamente vicino alla tazza, contro quella di un altro ragazzo.
Kurt chiude gli occhi aspettando di sentire un tonfo e le tazze che cominciano a rotolare sul pavimento rompendosi, tutte.
L’unico suono che arriva alle sue orecchie è invece una risata, sollevata e…
“Divertita?” pensa Kurt, aprendo gli occhi, incredulo, “cos’ha questo tizio da ridere?”
“Tranquillo, non si è rotto niente” dice il ragazzo prima di ridacchiare di nuovo.
Kurt abbassa la testa di scatto, e si sente improvvisamente molto stupido, le guance si colorano di una tonalità tremendamente simile a quella della tazza e questo non fa che aumentare l’ilarità dell’altro.
“Tieni” gli dice, il riccio, porgendogli l’oggetto della “contesa”.
Kurt non se lo fa ripetere due volte, afferra in fretta l’oggetto, si volta e cammina via il più velocemente possibile, senza più staccare gli occhi dal pavimento.
* * *
Blaine è tornato a camminare per i corridoi.
Nel carrello che ha preso per, come dice lui, “godersi l’intera esperienza della spesa”, due tazze rosse: una per lui ed una per Thad.
Gli occhi vigili, cercano il ragazzo con cui si è “scontrato” poco prima.
Blaine non sa davvero perché spera di rivederlo, forse per chiedergli scusa e dirgli che non stava ridendo per lui… insomma, sì, lo stava facendo, ma non per…
Meglio lasciar perdere…
Magari, per presentarsi.
E dargli il suo numero di telefono.
Invitarlo fuori.
“Stai esagerando, Blaine, è solo un ragazzo!”
Okai, era solo un ragazzo carino.
Bello.
Va bene, magnifico!
 
With my shopping cart I move through the heart
Of a sea of fools so blissfully unaware
That they're in the presence of something wonderful and rare
 
Blaine si accorge che ora nel corridoio c’è un po’ troppa gente. Ormai devono essere passate le cinque.
“Dove trovo le casse?” canticchia mentalmente, svoltando a sinistra.
* * *
Per Kurt non è stato difficile nascondere la tazza al padre, il carrello è talmente pieno che il ragazzo ha paura di non riuscire più a trovarla nemmeno lui.
“Papà abbiamo preso tutto, andiamo alla cassa, su!”
“Eppure sono sicuro che ho dimenticato qualcosa” continua Burt, più rivolto a sé stesso che al figlio.
“Fidati, papà!” risponde Kurt costringendolo a muoversi verso le casse.
Burt si mette a seguire di malavoglia il figlio, che sbuffa, spingendo il mastodontico carrello; mentre continua a rileggere ad alta voce la lista e a mormorare confuso: “Sono sicuro di aver dimenticato qualcosa, ma che cosa?”
* * *
Blaine si mette in fila, come predetto dalla dea Sfortuna, c’è molta più gente davanti a lui di quanta avesse calcolato.
Comincia a guardarsi intorno per passare il tempo e vede a due casse di distanza IL ragazzo.
Per poco non lancia un grido per richiamare la sua attenzione.
Blaine lo guarda caricare le borse della spesa nel carrello.
Un quantitativo impressionante di borse della spesa, per dire la verità.
Lo vede persino nascondere furtivamente la tazza che gli ha dato sul fondo della borsa termica del supermercato.
Poi il ragazzo, come sentendosi osservato, si volta e l’Usignolo sarebbe pronto a giurare che abbia incrociato il suo sguardo.
“Soprattutto perché, poi, ha voltato di scatto la testa” pensa con un sorriso.
 
I take my place in the checkout line
For one moment her eyes meet mine
 
Lo guarda, di nuovo, aiutare un altro uomo (suo padre?) a cercare qualcosa nel marsupio, magari una carta fedeltà.
“Potrei corrompere la cassiera e farmi dire a chi è intestata…” comincia la mente di Blaine.
Il ragazzo si perde un attimo nelle sue divagazioni.
Quando alza lo sguardo, vede l’altro attraversare le porte scorrevoli.
“Accidenti!” pensa Blaine.
“Salve, Signore. Ha la carta fedeltà?”
* * *
Kurt spinge il carrello per il parcheggio, sentire le ruote lisce contro l’asfalto ruvido è una sensazione che ama fin da piccolo.
Senza accorgersene lui e Burt sono stati nel supermercato molto più del previsto, e il sole è già basso.
Insieme i due caricano i sacchetti nel bagagliaio, Kurt sta bene attento ad essere il solo a prendere in mano quello termico, una sorpresa è una sorpresa!
Come sempre è il ragazzo che porta al suo posto il carrello, mentre il padre lo aspetta appoggiato a una portiera.
“Allora, papà” dice Kurt, tornando alla macchina, “è ora di andare a casa. Scommetto che Finn sta morendo di fame! Magari si è già mangiato Rachel… in effetti non sarebbe una cattiva idea…”
“Finn!” esclama Burt sbattendosi una mano contro la fronte.
“Già, anche la mia vita sarebbe meglio senza di lui” continua Kurt, ironico.
“Non ho comprato i biscotti di Finn!”
“Ahh… Che problema c’è… torna dentro a prenderli, io ti spetto in macchina!”
“Cosa?! Io? No! Non se ne parla! Io là dentro non metto più piede!” risponde Burt categorico e preoccupato, additando l’edificio alle sue spalle.
Kurt scoppia a ridere e sale sull’auto.
* * *
 
Blaine ha lasciato il carrello all’entrata e fruga nelle tasche alla disperata ricerca delle chiavi dell’auto.
“Andiamo! Dove vi ho messe?!”
Come un lampo, una risata attraversa il parcheggio.
Blaine si gira, appena in tempo per vedere il viso del ragazzo illuminato da un sorriso.
 
As I lift my groceries into my car
I turn back for a moment and catch a smile
That blows this whole fucking place apart
 
L’Usignolo sorride estasiato.
Non ha mai capito meglio Bruce Springsteen.
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Here we are! Ecco l'ultimo incontro!
Grazie per tutto,
Mosca.
  
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