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Autore: Malikazza Forevah    10/10/2012    1 recensioni
Scoprire qualcosa di brutto. Ma tenere duro e andare avanti. Anche se il tempo ci ostacola.
Ecco la forza di Sel e di Harry.
Lei ha tutto contro ma crede nell'amore.
Lui... bhe lui ritornerà.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Styles
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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I’M OK. I MISS U.
 

 Vale la pena di lottare solo
per le cose senza le quali
non vale la pena di vivere. 


 



-“ Sei tutto per me, ricordati che ti amo Sel, si, io ti amo”-
 
 
 
 
 
 
29 maggio. Ore 14.13
Un caldo pomeriggio di maggio, era da tanto che Sel non vedeva un sole così splendente. Le metteva allegria. Lei e Harry erano stesi su un prato di fiori, precisamente di tulipani. I suoi preferiti.
Ce ne erano di tutti i colori, dal giallo alle sfumature di rosso più intenso.
L’unico luccichio però arrivava dagli occhi così verdi di Harry, quasi si scioglievano da quanto erano liquidi, da quanto Sel sentiva i suoi sentimenti. La fissava senza mai distogliere lo sguardo nemmeno per un secondo. Le guance di lei, presero un colorito rosso tenue, che la rendevano ancora più bella agli occhi di Harry, per quanto già fosse perfetta.
Aprì il libro a pagina cinquantasei, erano andati lì per studiare ma lei era troppo attratta da Harry, che respirava regolare, troppo vicino a lei.
“Ti andrebbe di giocare?”- le chiese lui piano, vicino all’orecchio. Una catena di brividi si fecero sentire intorno al collo e alle spalle.
I suoi riccioli così scuri le sfioravano la fronte.
“Harry, dobbiamo studiare…” – Deglutì sonoramente. Harry ghignò.
 Non era molto convinta della frase che aveva appena detto però era la pura verità. L’indomani ci sarebbe stato il compito di fisica e lei, non sapeva assolutamente niente, tranne che conoscere a memoria il corpo di Harry.
“Me ne frego.” – Si avvicinò ulteriormente sfiorandole il braccio con le labbra. Le lasciò baci umidi fino ad arrivare al collo. Lei chiuse gli occhi, assaporando quel momento. Ogni volta che Harry le toccava solo un centimetro di pelle, sentiva le scintille nella sua pelle e un caldo assurdo.
Harry arrivato vicino all’orecchio rise. Sapeva benissimo che effetto le faceva.
“Dai scollati. Harry…” prese il suo viso fra le mani. “Domani abbiamo il test. Non hai aperto pagina, dimmi come fai a prendere un voto decente. Poi ti lamenti che non ti aiuto, grazie fai il cascamorto.”- disse lei con un gesto della mano.
Lui le sorrise dolcemente. “Io cascamorto?” – tirò fuori un tono offeso.
La prese fra le sue braccia regalandole un bacio fra i capelli. Lui amava il suo profumo, un misto tra rosa e vaniglia. Dolce ma deciso.
 
Under the lights tonight,
You turned around and you stole my heart,
with just one look.
When I saw your face I fell in love,
It took a minute girl to steal my heart…tonight.
With just one look… girl.
Been waiting for a girl like you.

 
Le dedicò qualche parola della loro canzone, mentre lei commossa, si stringeva più a lui, era felice… non avrebbe desiderato altro che Harry, al suo fianco, per sempre.
Aveva una voce che ogni volta le trapassava l’anima e le piaceva quando si metteva anche solo a canticchiare distrattamente, lei poteva assaporare quella tonalità così profonda.
Le sfiorò il naso, lasciandole un bacio, poi passo al mento, poi alla mascella dove lasciò due baci e poi finalmente la bocca. Un bacio dolce e leggero che si trasformò  poco dopo in uno più profondo e spinto. Lei dal suo fianco si posizionò sulle sue gambe, toccandogli avidamente i ricci così soffici.
Lui iniziò a passare le sue mani sulla schiena della ragazza e finendo sui suoi glutei che adorava tanto. Si lasciò trasportare cercando la lingua di lei, dopo averla trovata iniziò a giocarci.
Lasciandosi andare lei iniziò a togliergli la maglia e la lanciò non lontana da loro, ritornando avida sulle sue labbra. Assaporò il profumo del ragazzo e gli lasciò baci umidi lungo il petto muscoloso, i suo addominali non erano troppo evidenti però le piacevano, era ancora più attraente.
Gli pizzicò un capezzolo, e lui per il male indietreggio di poco, rimanendo attaccato, sorrise tra le labbra. Niente riuscirebbe a staccarli.
Per ricambiare lo “scherzetto” lui le morse piano il labbro inferiore e le pizzicò un gluteo.
Ahi!”- disse lei ansimante. Si guardarono negli occhi ridendo.
Lei riprese a baciarlo e cercò di sdraiarlo mentre lui le sfilava la canottiera.
“No, aspetta Sel.”- si sistemò meglio seduto assumendo un tono serio.
“Che succede? Ho fatto qualcosa di sbagliato”- si mise di fianco a lui, guardandolo preoccupata.
“No, non ci riesco.”- disse a sé stesso – “Non sei tu.”- alzò la voce. Ora le prese il viso tra le mani.
Si poteva benissimo vedere che aveva gli occhi lucidi.
“Harry, che ti succede?”- Odiava vederlo così, e odiava di più che lui la tenesse sulle spine.
“Ti  devo dire una cosa importante…”- riprese la maglietta e la infilò velocemente. Subito dopo le prese le mani e le strinse forte. Non riusciva a stare senza un contatto.
“Mi stai facendo preoccupare, che c’è? Dimmi.”
“E’ una cosa molto importante… prima che te la dica però devi promettermi che non smetterai di amarmi, mi starai vicino. Promettimelo Sel.”- una lacrima solcò sul suo viso. Lei si protese per asciugarla. Non sapeva quello che le avrebbe detto, però, lo avrebbe amato fino alla fine.
“Certo Harry, ti sono vicina anche ora. Lo sarò sempre. Te lo prometto.”- disse convinta.
“Ok… vedi…Non so come dirtelo… Sel,”- prese un respiro- “… parto, divento un Marine, vado in guerra.”- la scrutò in volto. Niente, nessuna emozione che traspariva, nulla, immobile quasi non respirava nemmeno.
“Sel…”- tentò lui. Quelle parole continuavano a rimbombarle nella testa.
Cosa!?”- sussurrò, strabuzzando gli occhi.
“No, no io… ecco… lo sai che…”- era abbastanza agitato.
“Quando? Qu-quando l’hai deciso?”- disse sempre a voce bassa. Non ci credeva. Si pizzicò il braccio. No… purtroppo era tutto vero.
Un incubo.
“Cinque mesi fa.”- abbassò il capo come colpevole.
“Harry!”- urlò lei. “ Ti rendi conto? Lo sapevi da cinque mesi e non hai avuto il coraggio di dirmelo! Sei mesi fa mi hai conosciuta… perché? Perché non me lo hai detto subito? Perché?”- continuava ad urlare. Era stremata, offesa e ferita. Come poteva non averglielo detto. Lei non si sarebbe innamorata e ora non starebbe a pensare a lui, che potrebbe morire… No, non riusciva nemmeno a pensarci.
“Sel… No, io te lo avrei detto, ma volevo vedere come andava, ero già preso… Lo so, non avrei mai voluto farti soffrire e per farlo avrei dovuto dirtelo prima ma… io TI AMO.
Lei rimase spiazzata, in sei mesi non le aveva mai detto nulla, nemmeno quella frase. Tutte le ragazze del mondo sarebbe state felici, quando il proprio ragazzo si dichiara, le dice di amarle. Ma lei in quel momento non lo era proprio. Il suo cuore ormai era spezzato.
Si alzò in fretta, prese le sue cose e si diresse alla fermata del pullman, le lacrime ormai scendevano e lei non poteva fare niente per fermarle.
Lui le presi il polso e la girò. “ Sel, mi dispiace, mi hai promesso che mi staresti stata vicina…”
“No, Harry non ci provare…come potevo sapere…”
“Io ho bisogno di te… per andare avanti. Ti supplico. Non lasciarmi.”- odiava vederlo così, gli occhi gonfi e rossi. Lacrime.
“ Come potrei andare avanti? Come… sapendo che sei distante Kilometri da me, non poterti toccare o baciare… non sapendo niente… nemmeno se sei vivo? Come farei ad andare avanti? Dimmelo come?”- stava per crollare.
“Sei egoista.”- disse lui orgoglioso.
“No, Harry, Sono realista. Ok, mettiamola che io sia anche egoista… tu non capisci, io voglio solo proteggere il mio cuore.”
“No Sel, sei anche pessimista… io tornerò, te lo sto giurando, tornerò più forte di prima, e ti giuro ti chiederò di sposarmi. Perché voglio passare con te il resto della mia vita. Ti ho trovata, Aspettavo una ragazza come te. -Been waiting for a girl like you.-
 Ti giuro che non ti lascerò più andare. Voglio vedere i nostri figli, e i figli dei nostri figli, che giocano intorno a noi, NOI sempre gli stessi, anzi con un amore enorme, più profondo, voglio vedere noi sposati, vecchi che moriamo insieme… non ti lascerò mai da sola. Lo sto giurando Sel. Credimi Io ti amo. Proteggerò il tuo cuore.”
La prese tra le sue braccia e soffiandole in viso si abbassò per lasciarle un dolce bacio sulle labbra.
Ti Odio, Harold Edward Styles”- disse lei ricambiando il bacio.
“Non ci credo.”- sorrise lui.
Ti amo così tanto che non riesco nemmeno a mentirti”- si lasciò scappare un’altra lacrima, questa volta di felicità. Ora ci credeva. Lui sarebbe tornato. Con l’amore che nutriva ora per lei, lo stesso amore.
Lui le asciugò la lacrima, come se volesse custodirla. Era felice perché finalmente qualcuno credeva in lui, -la persona più importante della sua vita- credeva in lui.
Le prese la mano stringendola e iniziò a camminare verso la fermata. Mancava solo una settimana e lui sarebbe partito. Ma erano felici perché si amavano. Questo contava.
 
 
 
7 giugno. Ore 07.31
Sei tutto per me, ricordati che ti amo Sel… si, io ti amo”- prese le sue mani.
“Anche io Ti amo Harry.”
Restarono abbracciati per 5 minuti. Non voleva lasciarlo andare. Sarebbe stato via 9 mesi. Troppi.
Già le mancavano le sue carezze, i suoi baci sul collo che le facevano venire i brividi, La sua voce… come sarebbe stato possibile andare avanti senza la sua voce e i suoi occhi così verdi e luminosi, un faro per lei.
Le si avvicinò all’orecchio e come se le avesse letto nel pensiero iniziò a cantare.
 
I'm weaker my words fall
And they hit the ground
Oh life, come her don't you fail me now
I start to say I think I love you
But I make no sound.


You know cos all my life
I've been waiting for a girl like you to come around.

 
-‘Sono debole ora, le mie parole cadono finchè non toccano la terra. Oh vita, vieni avanti, non farmi fallire ora.
Ho iniziato a dire che credo di amarti. Ma non emetto suono’ -


Come sempre lei iniziò a lasciarsi andare e lacrime salate scesero lungo le sue guance così rosee. Harry non ne lasciò scappare nemmeno una, le asciugò con dolcezza, ma più vedeva lei piangere, più un vuoto nello stomaco si faceva sentire…
Voleva tenerla nel suo cuore, ogni tocco, ogni bacio… finche non sarebbe tornato. Le prese il viso e iniziò a baciarla con foga, sentiva qualcosa di bagnato… si accorse che anche lui stava piangendo e ormai le sue lacrime si stavano mischiando a quelle di lei.
Si sentiva debole quanto lei, non voleva abbandonarla ma aveva giurato che sarebbe tornato, e non vedeva l’ora.
“Ricordati Harry che io sarò sempre qui. Ti aspetto. E ricordati…Ti amo.”
Harry le lasciò un ultimo dolce bacio per poi allontanarsi verso il pullman che lo stava aspettando, con dentro i suoi compagni con cui avrebbe condiviso questa avventura.
Ti amo anch’io Sel.” – disse alzando il tono di voce, prima di salire quegli scalini e sparire dalla vista della ragazza in lacrime.
 
 
 
18 gennaio. Ore 03.21
Sono qui, aspetto, aspetto, aspetto…e ancora aspetto. Le mie giornate sono sempre così monotone… da quando Harry è partito, mi alzo la mattina tardi, mangio… torno a dormire fino alla sera, poi mangio di nuovo e torno a dormire.
Non credo che il verbo giusto sia dormire… ecco Piangere è quello giusto. Non mi sento più me stessa. E’ via da sette mesi e non riesco a sorridere da un tempo così lontano. L’ultima risata è stata quando Harry era ancora qua… quando sapevo che lui c’era, al mio fianco.
Ora non so più niente. Non so se è vivo o se è morto. Niente. Mi ha mandato qualche lettera, all’inizio, ma non ho mai avuto il coraggio di spedire le lettere di risposta. Le tengo tutte qui, nel mio cassetto.
La gente va e viene da casa mia, cercando di tirarmi su il morale, ma l’unica cosa che mi renderebbe felice sarebbe un coglione con la sua folta chioma di ricci.
Oramai mi sto spegnendo.
 
 
26 febbraio. Ore 16.58
Sono ancora qui, ancora ad aspettare. Sono finite anche le lacrime da versare.
 
 
 
 
 
 
 
6 marzo. Ore 11.09
 
Manca un giorno. Uno Solo.
L’unico problema è che non so se lo rivedrò… se lui tornerà. Ho visto così tanti telegiornali, parlano sempre delle stesse cose, ma quelle che mi feriscono di più sono sulla guerra. Ogni volta un pezzo del mio cuore muore a vedere quelle immagini, così crude e tristi. Non oso nemmeno immagine se Harry sia tra quei soldati, che ora combatte e l’attimo dopo sono sotto a una bomba.
Non riesco ad andare avanti così, se non dovesse tornare, morirei sia fisicamente che mentalmente. Ma morirebbe soprattutto il mio cuore.
 
 
Un’altra lettera, ne avevo già accatastate dieci… erano tutte dell’esercito americano, mi invitavano ai funerali o ad alcune riunioni per capire e essere capita. Ma non avevo il coraggio, di andare, entrare in quell’edificio e scoprire che Harry poteva essere morto.
Lo sentivo ancora… in qualche modo non so come.
Questa volta mi feci forza e aprì la lettera.
 
Cara sig. Styles
 
Le comunichiamo che è ufficialmente invitata alla commemorazione dei soldati che sono caduti in queste ultime ore durante la guerra.
La aspettiamo con ansia, speriamo accetti.
Cordiali saluti.
Confederazione dell’esercito ufficiale americano della marina militare.

 
Accartocciai la lettera. Il cognome era sbagliato ma mi aveva creato una piccola speranza e felicità per il mio futuro.
Dovevo sapere.
Avrei voluto aspettare l’indomani, vedere Harry sulla soglia di casa, piangere, abbracciarmi con la sua divisa da militare, tante medaglie, e l’amore. Solo sentirmi sussurrare un “Sono a casa, Sono tornato, sto bene e Ti amo.”
Ma era troppo difficile.
 
 
 
7 marzo. Ore 08.00
 
Eccomi qui. Sedute tra delle donne, uguali a me, con il mio stesso sentimento, che aspettano i loro mariti o li rimpiangono. Venute per capire se erano ancora vivi o morti.
Alcune non parlavano, con piccoli fazzolettini in mano piangevano. Tre bare si presentavano davanti ai miei occhi. Tutte quante ricoperte da una bandiera americana enorme.
Mi lasciai sfuggire una lacrima. Non potevo immaginare che in una di quelle ci fosse Harry.
Pregai che non ci fosse.
Un uomo alto, pelato e in divisa si avvicinò al microfono.
“Benvenuti… Siamo tutti qui per celebrare la morte di tre nostri soldati.”- presi un respiro profondo. “ March Terris, Jake Write e… Alan Tiens.”- mi misi a piangere disperatamente, non sapevo nemmeno il perché, in quella lista il nome di Harry non c’era. Una ragazza, poco più grande di me, urlò iniziando a piangere e interrompendo la cerimonia, non la invidiavo.
 
 
Nella mia tasca il telefono vibrò.
Lo tirai fuori senza farmi vedere.
Un messaggio.
“I’m Ok, I Miss YOU.
Harry. xx”

Ero esile, continuavo a piangere, quasi non respiravo, cercai di calmarmi, sapevo che erano lacrime di felicità.
Mi alzai in fretta, correndo raggiunsi la macchina.
 
 
Ore 11.11
 
Arrivata a casa, corse dentro.
Cosa si sarebbe aspettata? Non lo sapeva nemmeno lei.
Si girò in cerca di quegli occhi verdi e profondi.
 
 
Eccolo, bello come il sole. Con dei tulipani gialli in mano. I suoi preferiti.
I capelli più lunghi di quando era partito ma sempre ricci e scuri.
Gli corse incontro cercando di non piangere, ma era tutto inutile.  Lei gli saltò in braccio e lui la accolse tra le sue braccia, baciandola come non aveva mai fatto.
Erano felici.
 
Sono a casa, Sono tornato, sto bene e Ti amo. Te l’avevo detto che sarei tornato. Ti avrei ritrovato anche in capo al mondo. L’unica cosa che mi ha tenuto vivo eri tu. Durante la guerra vedevo il tuo viso, mi ha dato una forza che nemmeno immagini. Restavo vivo, PER TE. Ti amo Sel.
Non sapeva cosa dire, ma l’unica cosa con cui poteva dimostrare il suo amore era un bacio.
Un bacio così perfetto e duraturo.
Erano felici…perché erano tornati insieme e con un amore che superava anche la morte.
 
 
 
 
 
 -There is no other place, that I would rather be.
Than right here with you tonight.
As we lay on the ground,
I put my arms around you.
And we can stay here tonight
There is so much that I want to say
.-
 
 
 
 
 






WELLLAAAAAAAA.
In questo periodo mi sono presa bene con le OS. Mi piacee truuuppo. Bene vi lascio con questo spero vi piaccia. Lo tratta dal video musicale di Avril Lavigne, When You’re Gone. STUPENDISSIMOO, per specificare. Se lasciate un piccola recensione così so cosa ne pensate! Grazie a tutte. SCIAOOO BELE. 
  
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