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Autore: murrina    22/04/2007    2 recensioni
Premetto di non aver visto il film nella sua totalità. Il titolo si adattava bene a quello che la mia ff, con una storia romantica nello sfondo, vuole esprimere. Solita coppia! MaiXJoey. Spero di non deludervi... il passato di Mai sarà rievocato. Come riuscirà a riappacificarsi con esso? A perdonare? A posare una pietra sopra? Buona lettura
Genere: Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Joey Wheeler/Jounouchi Kazuya, Mai Valentine, Nuovo personaggio
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Non appena il signor Valentine fu uscito da quella casa, Mai si lasciò cadere sul divano che, poche ore prima, aveva ospitato due innamorati e le loro tenerezze.

Sentì vuoto dentro di sè. I ricordi risalenti a molti anni prima, quando anche sua madre la lasciò, riaffiorarono, ferendola nell'animo.

Trascorse una giornata ombrosa, silenziosa, non richiamò il fidanzato, non

Verso tarda serata, squillò il telefono:

“ Pronto?” rispose la ragazza.

“ Pronto, ciao piccola, scusa ma comincio già ad aver nostalgia di te...come è andata oggi con tuo padre?”

“ Joey...”

“ ...è successo qualcosa di grave?”

“ Bè...potrei parlartene a voce?”

“ Bè...certo...! Se vuoi vengo lì subito!”

“ Non ti vorrei scomodare di nuovo...se vuoi vengo io oggi pomeriggio!”

“ Ops...troppo tardi! Già messo in moto l'auto...! Tra qualche minuto sarò lì!”

Mai ridacchiò: “ Ti amo...”

Joey, come appunto aveva annunciato, accese il motore della sua auto, salutando nuovamente la sorella. Il ragazzo era preoccupato per la fidanzata. Che il padre le avesse detto qualcosa di offensivo? In tal caso, il ragazzo cercò di controllarsi: non avrebbe permesso a nessuno di ferire la sua Mai. Com'era bello sentirsi dire da lei “ Ti amo...”.

Parcheggiò la macchina e si preicpitò a suonare il campanello della sua casa.

Lei gli aprì e non appena lui varcò la soglia della porta, la ragazza gli si gettò tra le braccia.

Cominciò così a raccontargli le parole del padre e Joey, rimanendo di stucco, non potè fare altro che ascoltarla.

Quando però Mai cominciò a singhiozzare, lui le fu subito accanto e le disse: “ Mai...non è colpa tua...tu non avresti mai immaginato che lui fosse ammalato.”

Joey continuò a consolare Mai, abbracciandola e carezzandole i capelli.

“ Mh...per fortuna ci sei tu...” mormorò lei, stretta al fidanzato, il quale le sollevò il mento, guardandola negli occhi.

La giovane si morse un labbro. Difficile resistere: le labbra di Joey accarezzarono quelle di Mai, per poi lasciare spazio alla lingua...

Dopo qualche minuto, la bocca del ragazzo si spostò sul collo della fidanzata, che cominciò a giocherellare con i suoi capelli biondi, chiudendo gli occhi.

Le di lei mani fecero capolino sul petto nudo del ragazzo, strisciando sotto la sua maglia.

Entrambi si abbandonarono sul celebre divano, coccolandosi senza l'innocenza del giorno prima, lasciandosi sfuggire gemiti e sospiri di passione, anche se preferirono aspettare, invece di andare subito “ a fondo”: non era il caso di precipitare le cose.


Da quel giorno, Mai fu più aperta nei confronti del padre.

Dopo qualche mese, Richard Valentine ricevette l'ultima visita da parte della figlia,in ospedale, che gli comunicò: “ Joey ed io avremo un figlio o una figlia, tra nove mesi...” gli disse, arrossendo impercettibilmente al ricordo di quella notte in cui i due avevano concepito la creatura.

“ Oh, davvero?! Ti ha messo incinta?!”

“ Bè...si...” rispose, imbarazzata.

“ Oh...bè...sono contento! Speriamo sia un nipotino!” scherzò.

“ Papà!” lo rimproverò lei.

“ Suvvia, sai che scherzo.”

“ Oh, scusa ma vado. C'è l'infermiera...a presto, papà.”

“ Ciao tesoro.”

Fu l'ultima volta che Mai vide suo padre con gli occhi aperti.

Il cuore di Richard Valentine si fermò dopo qualche ora.

Mai e i suoi amici appresero la notizia e un sentimento di tristezza unì tutti i cuori.

Al funerale, Mai versò alcune lacrime sulla rosa bianca che portò al padre per l'estremo saluto.

Una volta giunti a casa, Joey (che ora dormiva più spesso nella casa della ragazza, in attesa dell'ultimazione della casa nuova in cui, una volta sposati, sarebbero andati a vivere, insieme.) abbracciò a lungo la fidanzata, carezzandole contemporanemante il grembo.

“ Nostro figlio...” sorrise lei. “ Promettimi che ci sarai, per essere suo padre...”

Per tutta risposta, lui si chinò e le baciò la pancia.


Dopo qualche anno, una bambina tanto curiosa quanto bionda e con degli splendidi occhi color cioccolato, domandò alla madre, portandole una foto: “ Mamma...?”

“ Dimmi, tesoro!”

“ Chi è questo signore?” le chiese, mostrandole una fotografia, presa chissà dove.

“ Questo qui?” indicò la madre.

“ Sì! Non lo conosco...chi è, il nonno?” cercò di indovinare.

“ Era mio padre” rispose Mai, sorridendo a sua figlia.


  
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