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Autore: lottieverdeen    10/10/2012    1 recensioni
Inutile Cato, oramai è tutto inutile, le tue suppliche sono parole buttate al vento, non vedi, che io, Clove, la ragazza più coraggiosa e più
crudele che sia mai esistita sto morendo? Non vedi che ormai è finita? Guardami ora Cato, perchè mi guarderai per l'ultima volta.
Guardami ora e non dimenticarmi mai, non quando tornerai al distretto, non quando riabbraccerai la tua famiglia.
Guardami ora. Non sembro innocente e senza peccati? Non sembro una ragazzina che non ha mai ucciso?
Guardami un'ultima volta e dimentica tutti i miei difetti, un'ultima volta, perchè presto sarò sotto terra. Dimenticata da tutti.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Clove
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Clove cercava di ribellarsi alla presa di Cato. Invano.
Lui era forte, e lei era solo una ragazza.
"Reagisci Clove. Reagisci!"
Clove raccoglie le sue forze e spinge via Cato con i suoi piedi.
Si alza velocemente massaggiando le braccia indolenzite.
Cato la riattacca e la ragazza è di nuovo a terra.
"Così saresti già morta nell'arena Clove!"
La rabbia parte dalle punte dei piedi e arriva fino al cervello di Clove.
Pensa a suo padre, a tutti gli insulti, alla sua terribile infanzia.
Un terribile istinto omicida si impossessa della ragazza. Con una mossa fulminea si libera da Cato e lo inchioda al muro.
Gli occhi azzuri di Cato si confondono con quelli marroni e gelidi di suo padre. 
Clove comincia a tirare pugni a Cato che cerca di liberarsi.
Un pugno di Cato fa cadere la ragazza, la sua vista si annebbia.


Clove è seduta su un prato. Stringe un coltello. Le sue mani e la lama sono macchiate di sangue.
Ha appena ucciso un cervo. Gli ha tolto il cuore e lo ha lasciato morire nel bosco.
Clove si sente sporca. La sua dolce innocenza definitivamente sparita.
Il suo cuore si fa pesante al pensiero del cervo che respira per l'ultima volta.
Lo ha ucciso lei, non un cacciatore, e lo ha fatto soffrire.
Le lacrime ora scorrono senza impedimento. Clove si pente. Ma non può smettere.
Se no farebbe la stessa fine del cervo. Forse suo padre non la ucciderebbe, ma la farebbe soffrire.
Non è restato più niente della bambina che era una volta. Se potesse tornerebbe indietro.
Non ucciderebbe quel topo e resterebbe innocente.
Il suo destino ormai è segnato. Suo padre la obbligherà a frequentare l'accademia. Lì Clove sarebbe tra i suoi pari.
Freddi assassini senza rimorso. Ma quelle lacrime non sono un segno di pentimento?


La ragazza riversa a terra vede un'ombra avvicinarsi alla sua bocca.
Velocemente si toglie. " Non provarci!" Dice lei arrabbiata. " Ti piace approfittare delle persone?"
"Non fare la sciocca bambina! Volevo aiutarti!" Clove si guarda intorno. L'allenatore se n'è andato.
Probabilmente Clove lo ha deluso. 
"Non ho bisogno del tuo aiuto! Non ho bisogno di nessuno!" La ragazza si alza in fretta.
"Sei una ragazzina dodicenne! Chi sei in confronto a me o agli altri?"
Clove tira fuori dalla sua tasca il suo fedele coltellino e lo punta alla gola del ragazzo.
"Potrei ucciderti. Ora. Adesso. Subito."
"E perchè non lo fai?" Chiede lui calmo.
Clove si guarda intorno smarrita. Il sogno le torna in mente.
Ripensa a quando era piccola e giocava ancora con le bambole.
Non era sempre stata cattiva. A sette anni suo papà le aveva bruciate tutte, tutti i suoi giochi di infanzia.
Anche la sua piccola palla blu. Clove non aveva pianto. Lo aveva guardato e promesso di vendicarsi.
Lui aveva riso e l'aveva chiusa dentro alla sua stanza. Per un giorno Clove era restata seduta sul suo letto.
Poi era venuta sua mamma, le aveva portato da mangiare e da bere. Poi l'aveva fatta sdraiare, coperta e se n'era andata.
Sua mamma. Era morta quando Clove aveva solo 9 anni. Lasciandola con uno psicopatico che somigliava a un topo.
Clove scuote la testa e guarda Cato.
"Clove. Io ti proteggerò. Promesso."
Di nuovo i loro occhi si uniscono. Occhi assassini, occhi senza speranza.
Una lacrima striscia la guancia di Clove.


Una risata esce dalla gola di suo padre. Non è una risata normale. E' una risata di un pazzo.
Il pazzo affera Clove per il colletto della sua camicia e la sbatte contro il muro. Continua a ridere.
Clove lo guarda schifato. Da quando sua madre è morta suo padre beve. Sente il suo alito. Puzza di Alcool.
Il pazzo inizia a ballare e a urlare. 
Clove scappa, scappa da quell'uomo. Ha paura. Paura di quello che un alcoolizzato potrebbe farle.
Questo giorno, è stato il primo giorno della vita da assassina di Clove.
Tutto quello che era successo prima è passato. Quello che sarebbe successo un terribile incubo
Clove guarda il cielo. Le lacrime scendono dalle sue guance mentre corre via dalla sua casa, dall'uomo che non avrebbe mai più voluto bene.


Clove annuisce e osserva di nuovo gli occhi di Cato. Due pozzi infiniti.
Cerca di sorridere, ma quello che esce è una smorfia disperata.
Cato la abbraccia. La stringe a sè.
Clove si sente protetta, come non si è mai sentita.
"Clove, ti prometto che se avrai bisogno di me, se mi chiamerei, correrò da te, anche se dovesse costare la mia vita."

  
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