Anime & Manga > Fairy Tail
Segui la storia  |       
Autore: ValeAki    10/10/2012    2 recensioni
"Si narra, nel regno di Fiore, di una leggenda alquanto buffa che tratta le vicende di un cavaliere e di una principessa. I due si conoscevano sin da bambini, ma erano ignari di ciò. Quando il cavaliere riconobbe nel viso della principessa la ragazza che amava e che credeva perduta, le chiese di sposarsi. Allora s’intromise un messere ad impedire il matrimonio, ma fu dimenticato da tutti per i suoi loschi atti. Cavaliere e principessa guidarono il regno fino alla fine dei giorni e anche oltre. Essi vivono ancor oggi dopo i secoli passati."
P.S. Il rating è arancione, ma è messo solo per sicurezza... o forse no... xD
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Lucy Heartphilia, Natsu
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Layla sospirò, volgendo gli occhi alla grande vetrata del salone. Quelle asfissianti lezioni private erano finalmente finite! Al di là della finestra si vedeva il sole all'orizzonte, che tramontando creava una serie di riflessi varianti dal giallo al rosso. Assottigliò gli occhi, appoggiando il gomito al tavolo e portandosi una mano sotto la guancia, sospirando piano. Chissà cosa stava facendo Igneel... Fu malamente riportata alla realtà dalla voce del padre che, salutato l'insegnante privato, entrò nella stanza. “Com'è andata la lezione, Layla?” chiese, braccia dietro la schiena, passeggiando per la camera. “Bene, padre.” rispose, accennando un sorriso. Che svanì subito dopo. “Layla, sta succedendo qualcosa ultimamente? Dalla mattina fino all'ora di pranzo non esci mai dalla tua camera... c'è qualcosa che ti turba? C'è qualcuno che ti disturba?” domandò, portandosi due dita a lisciare i lunghi baffi sotto il naso. Layla sbiancò. “Ma-ma no, padre. È solamente un po' di stanchezza...” disse, sudando freddo. Suo padre non era di certo uno sprovveduto, aveva capito di sicuro che c'era qualcosa sotto. “Va bene... però domani ricordati di alzarti prima, c'è la festa a casa di tua cugina, ci andremo di mattina presto.” esordì, prima di sparire per il corridoio, entrando in una delle sue tante stanze, senza nemmeno dare il tempo a Layla di ribattere. “Ma domani...” -dovevo uscire con Igneel...-


 

Layla era nel suo letto, ginocchia al petto e braccia attorno ad esse. Avrebbe voluto avvertire Igneel del fatto che l'indomani non sarebbe potuta andare con lui, ma il sole era già tramontato, si sarebbe persa nel percorso che portava al villaggio. Tra l'altro, lei non sapeva minimamente dove abitava. Sospirò, la fronte contro le ginocchia. Magari avrebbe capito...
Uno strano dubbio però l'assaliva, una sensazione nostalgica riguardante la festa di sua cugina: in passato era successo qualcosa quando fu invitata da Lavy alla sua magione, ma ancora non riusciva a ricollegare tutti i punti del disegno, non riusciva a trovare il tassello mancante del puzzle che avrebbe fatto luce a quelle sensazioni. Si addormentò, cercando una risposta in quel riposo pieno di sogni.


 


 

Ragazzo, ancora qua sei?” un vecchietto che trainava un carretto si rivolse al giovane dai capelli scarlatti che, ridestatosi dai suoi pensieri, si affrettò a rispondere “Credo che per oggi rimarrò a villaggio.” Scorse le stradine del paese: era ormai l''imbrunire e tutti se ne stavano tornando a casa, sistemando le ultime cose o assicurandosi che orto e bestiame sia stato assettato. Igneel amava quel villaggio, le varie sfumature che lo componevano, la vita che giorno dopo giorno quelle persone portavano avanti... si sentiva quasi integrato in quello scenario. “Va bene, ma dovresti tornare a casa... i tuoi genitori non sono preoccupati per te?” domandò, appoggiando il carretto alla parete della piccola abitazione, poco lontana dal muretto dove era appoggiato Igneel. Già, i suoi genitori... la sua casa... non sentiva affatto la mancanza di quel luogo, né delle persone che lo abitavano, dai suoi genitori al suo odiato fratello. “Stia tranquillo, sto bene così.” rispose pacatamente, accennando un sorriso. Il vecchietto annuì, mormorando un 'buonanotte' e varcando l'uscio di casa.


 

Nella grande casa di Lavy, un pianto s'udiva in una stanza isolata: il pianto di una piccola bambina bionda, poco più di cinque anni che, singhiozzando, chiamava i genitori. Un ragazzo che casualmente passava per i corridoi la udì, precipitandosi accanto a lei. “Ehi piccolina, ti sei fatta male?” chiese, gentile, mentre accarezzava la testa della piccola per farla calmare. La bionda negò con un cenno della testa, cercando di calmarsi. “N-no, non trovo i miei genitori.” spiegò, asciugando le ultime lacrime che percorrevano il suo viso. “Ok...” disse il ragazzo, prendendola in braccio e sorridendole “...andiamo a cercarli!” Attraversati svariati corridoi, Layla scorse la figura del padre e della madre, scendendo dalle braccia del ragazzo e precipitandosi da loro. “Vi avevo persi però un ragazzo tanto buono mi ha aiutato! Vero?” si voltò, sorridente, credendo di vedere la figura del giovane che l'aveva aiutata. Invece, si trovò davanti le gambe degli adulti che riempivano la sala, mentre del ragazzo nessuna traccia.


 

Layla si svegliò, sgranando gli occhi: era l'ennesima volta che sognava quell'avvenimento avvenuto anni fa a casa della cugina e, per qualche scherzo della memoria, non ricordava mai il volto del ragazzo che l'aveva aiutata. Sospirò, ruotando gli occhi verso la sveglia: le 7:45; tra poco si sarebbe dovuta preparare per andare da Lavy. Si alzò dal letto, stringendosi nelle spalle per aver lasciato il tiepido calore del suo materasso. Un sorriso sincero si dipinse sul suo volto: tutto sommato era contenta di poter andare dalla cugina, non avendola vista per molto tempo; le piaceva sempre fare quattro chiacchiere con lei. Poteva sfogarsi un po' e dirle cose di cui invece non si sarebbe mai sentita di dire ai genitori. Indossò la vestaglia, scendendo di sotto per fare colazione con la famiglia.


 

Aaah, ma insomma! Dovevamo vederci più di mezz'ora fa e ancora Layla non è arrivata! Che diavolo le è successo?” Igneel sospirò, cercando di riacquisire la calma che gli mancava in quel momento. Probabilmente era uscita con i genitori, dato che aveva saltato il loro appuntamento. Rassegnato, attraversò il limite del boschetto vicino al villaggio lentamente, scrutando come il vento scuoteva le foglie o come gli animali si muovevano sinuosi, per nascondersi, non riuscendo però ad apprezzare appieno il panorama: la sua mente era troppo occupata da altri pensieri. Erano passati ormai sei anni da quando aveva lasciato la sua casa, e da pochi mesi viveva effettivamente al villaggio: quella vita non gli dispiaceva affatto, si era abituato ormai. Riusciva anche a guadagnare qualcosa lavorando per i contadini aiutandoli con l'orto o con il bestiame ed era sicuramente meglio di quella vita monotona che trascorreva prima! Era felice della scelta che aveva fatto, poter sentire il vento sulla pelle piuttosto che vederlo danzare da dietro una finestra, parlare apertamente con gli altri... e poteva anche affermare che la fortuna gli aveva sorriso quando, per sbaglio, incappò nella camera di Layla: era diventata una persona importante nella sua vita, un po' come un punto di riferimento, anche se la loro amicizia aveva solo tre anni! Di colpo smise di camminare. Era vero, tra poco sarebbero stati davvero tre anni da quando strinse amicizia con lei. Sorrise, riprendendo il suo cammino: tra qualche minuto avrebbe avuto un turno di lavoro, meglio arrivare in anticipo.


 


 

Layla, ma quanto sei cresciuta! Sei molto più grande dall'ultima volta che ti ho visto!” esclamò Lavy, le braccia al collo della cugina. Capelli turchini, grandi occhi color verdacqua, occhiali rosso fuoco e perennemente col sorriso sulle labbra! “Smettila Lavy, lo dici tutte le volte che mi incontri!” la rimproverò scherzosa lei, ricambiando l'abbraccio. “Ma come mai hai dato questa festa alla magione? È successo qualcosa di importante?” domandò, un'espressione di stupore in volto: si era persino dimenticata di chiederlo ai genitori! “Ma come, non lo sai?” chiese Lavy, sospirando. “Sei davvero un caso perso! Avevo già annunciato che ho finalmente trovato un ragazzo!” annunciò, sognante, con gli occhi che avevano già assunto la forma a cuoricino. Layla ridacchiò a quella scena, lasciandosi poi andare ad un sospiro. “Almeno voi ufficializzate tutto...” sospirò, senza rendersi conto di aver dato voce ai propri pensieri. Lavy alzò le sopracciglia in senso di domanda e, senza pensaci due volte, diede voce ai suoi dubbi. “Che vuoi dire? Hai trovato un bel ragazzo girando per le feste?” domandò, maliziosa, dando di gomito alla cugina. La diretta interessata avvampò immediatamente, scostando il braccio della turchina. “M-ma no, che vai dicendo... n-non c'è assolutamente nessuno!” negò, rinnegando il suo amore nell'angolo più profondo del suo cuore. Il suo amore non sarebbe mai e poi mai potuto sbocciare. Lavy capì che non avrebbe ottenuto nulla continuando in quel modo e finse di crederci. “Ok, ok, ti credo. Ti va di andare nella sala principale? Almeno così vedrai il ragazzo!” esclamò, cercando di risollevare un po' il morale alla cugina. “Ok... ma di quale famiglia nobile fa parte costui?” chiese Layla, alzando gli occhi fino ad incontrare quelli di Lavy. Tasto dolente. “Ehm, ecco... veramente non è un nobile, ma è un borghese particolarmente benestante. E poi comunque non m'importa minimamente della sua posizione sociale, la persona in sé è quella che va considerata!” esclamò, pienamente convinta delle sue parole. Layla assottigliò gli occhi, sorridendo. “Hai proprio ragione.” Arrivata nella sala principale, Layla ebbe modo di poter vedere il ragazzo: i lunghi capelli corvini erano scompigliati, lo sguardo rosso fuoco faceva raggelare il sangue nelle vene. Messi lui e Lavy vicini, erano completamente diversi! Lei curata, i capelli in ordine e i pregiati vestiti di tela senza neanche una piega; lui trasandato, con i capelli arruffati e i vestiti erano di tessuti non particolarmente preziosi. Lavy come aveva trovato un ragazzo del genere?! “Ehm, cugina Lavy, ti devo parlare... in quella sala.” Lavy capì al volo. Quando si parlava di quella sala, loro due si riferivano semplicemente alla cosiddetta “stanza dei segreti”: in pochi conoscevano l'esistenza di quella sala, situata dopo lunghi corridoi intersecati tra loro, dove potevano parlare in pace senza che nessuno le sentisse. Arrivate nella stanza, che era un vero e proprio paradiso femminile, Layla si sedette nel lussuoso divano rosso di fronte a quello dove, solitamente, si sarebbe seduta la cugina. Lavy invece mise l'acqua sul fuoco e due filtrini nelle tazze di porcellana azzurra sopra i medesimi piattini, poggiandoli nel tavolino di vetro posto tra i due divani. “Preparato il thè potrai dare sfogo a tutti i tuoi dubbi e le tue domande, aspetta solo tre minuti!” le sorrise Lavy, mentre Layla ricambiava: era un po' come la sorella maggiore che non aveva mai avuto. Messa l'acqua calda dentro le tazze, i due cucchiaini di zucchero e una foglia di menta, Layla, dopo aver sorseggiato il caldo liquido dentro la tazza, poté finalmente parlare.

°

 

Salve a tutti e grazie di essere arrivati quaggiù *-*
Che dire, questo è un capitolo un po' introduttivo, dato che ancora devo entrare nel vivo della storia...
...e non avendo nulla di meglio da fare, ho fatto degli schizzi dei personaggi xD
Layla: http://imageshack.us/photo/my-images/99/laylakimonochina.jpg/ e
Igneel: http://imageshack.us/photo/my-images/35/igneel.jpg/
N
on so, questa è una mia piccola idea sui loro aspetti che nemmeno volevo postare (una mia amica m'ha costretto xD) 
Ok, basta sproloqui xD
Alla prossima C:

   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Fairy Tail / Vai alla pagina dell'autore: ValeAki