Anime & Manga > Captain Tsubasa
Segui la storia  |       
Autore: V@le    22/04/2007    1 recensioni
E se Ramon Victorino fosse un campione di calcio argentino e migliore amico di Juan Diaz? E se avesse una sorella per cui Juan ha una particolare attenzione? Leggete e scoprite... N.d.A. Il titolo è tratto da un verso della canzone "Hermanita" degli Aventura ULTIMO CAPITOLO
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sorpresa
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
ayer...
CAPITOLO 2
 
Ingrid guardò la distesa davanti a sé. Era sera, ma lei vedeva quel posto in una delle giornate in cui da piccola si rincorreva con suo fratello e Juan.
Erano inseparabili a quei tempi: facevano tutto insieme. Erano come una famiglia in formato ridotto. Era tutto così bello e tranquillo, nella felice semplicità dell'infanzia. Almeno finché non se n'era dovuta andare...
La compagnia gli aveva dato tanti momenti di goia, per non parlare poi di Nelly: era stata fantastica con lei, non l'aveva fatta sentire triste nemmeno un istante. Ma gli era mancata sempre la sua cara Argentina, in cui Ramon e il suo migliore amico stavano diventando campioni di calcio. Un'ondata di tenerezza le invase il volto al pensiero di suo fratello. Era così dolce con lei... Quando lo aveva rivisto aveva temuto che l'avesse trattata con distacco, come una conoscente; invece le aveva sorriso e corso incontro, sollevandola di peso per la contentezza. Si vedeva proprio che si volevano bene...
Ora quello che la preoccupava era Juan. Da quando lo aveva rivisto dopo tanti anni, beh, non era tanto sicura di provare solo amicizia per lui. Era cresciuto, era maturato, era diventato un calciatore dalla tecnica fantastica...e quel che è peggio, veramente, veramente carino. Non aveva mai pensato ai ragazzi mentre stava in compagnia, ma lui era tutta un'altra storia. Gli riservava un affetto del tutto sincero sin da quando si conoscevano, ma il pensarlo non più solo come amico ma anche e soprattutto come ragazzo la confondeva. O semplicemente voleva dire che le piaceva. E questo complicava le cose: lei a settembre avrebbe dovuto ritornare in compagnia e chissà quando lo avrebbe rivisto...
Dopo anni, si rispose da sola, e probabilmente con una qualche bella ragazza incontrata in chissà quale festa a cui partecipavano i calciatori. Perché non la sfiorava minimamente l'idea che anche lei avrebbe potuto trovare un ragazzo fuori dall'Argentina? A questo non riusciva a rispondere.
Sospirò rivolgendo lo sguardo al cielo stellato. Dopotutto era ancora giovane: non doveva crucciarsi con questioni del genere. Prima la carriera e poi i ragazzi, andava dicendo a tutte Nelly. Diceva, mentre in realtà lei prima fra tutte ci provava spudoratamente con il portiere della scuola...come si chiamava? Ah, sì, la S. Francis.
Rise all'immagine dell'amica.
-Cosa c'è di divertente?
Ingrid saltò per la paura, per poi girarsi.
-Juan!- gli colpì la spalla -mi hai fatto prendere un accidente!
-Scusa- rispose lui ridacchiando -che ci fai qui tutta sola?
-Mi pareva di avervi detto che andavo a fare due passi.
-Sì, ma ora stai ferma qui.
-Tu prendi tutto alla lettera?
-No, di solito no.
La ragazza abbassò il capo. Aveva uno sguardo strano e il tono che usava la stava innervosendo.
-Cosa c'è che non va?
A Ingrid le vi volle un po' per rispondere.
-Niente, niente...a parte il fatto che sono appena arrivata e già penso a quando devo ripartire.
-Cioé qui stai così male da non vedere l'ora di andartene?
-No, qui sto così bene da essere già triste per la partenza.
-Sì, è un peccato che tu non possa restare, altrimenti...- si bloccò in tempo.
-Altrimenti?- domandò lei incuriosita.
-No, niente.
Entrambi sospirarono.
-Ramon dov'è?
-Dove lo hai lasciato. Mi ha mandato cercarti per dirti che dovevate tornare a casa.
-Ma guarda te che sfaticato... beh, sarà meglio che vada, così ti faccio andare a dormire.
-Sembro davvero così stanco?
-Sembri stravolto.
-Colpa tua che mi hai fatto ballare.
-Ehi, la colpa è di mio fartello che è pigro.
Risero, per poi abbasare lo sguardo.
-Va bene, allora buonanotte.
-Buonanotte- Juan la baciò sulla guancia -cerca di stare un po' più allegra, la partenza è ancora lontana. Non ci pensare.
-Ok. Ciao.
-Ciao- la ribaciò sull'altra guancia.
Per un attimo tutto normale; il secondo successivo i loro volti vennero invasi dallo stupore.
-Scusa, io...
-Non è niente. Fermiamoci qui.
-Sì, forse è il caso.
-Bene- Ingrid indietreggiò -'notte- e si diresse verso casa, lasciando Juan lì, a guardarla.
-Eccoti!- esclamò Ramon vedendola arrivare -su andiamo, che mi sto addormentando in piedi.
-Sì, sì, va bene. Ma potevi anche venire tu a chiamarmi, così ti svegliavi un po'. Invece fai fare sempre tutto a Juan.
-Come? In che senso?
-Come in che senso? Prima lo fai ballare con me al posto tuo, poi lo mandi a chiamarmi...
-Sì, per il ballo è stato così, ma guarda che è voluto venire lui a chiamarti quando la mamma mi ha detto che era meglio tornare.
-Ah...
-Cosa te lo ha fatto pensare che lo avessi mandato io?
-No, niente...
 
continua...
 
 
 
A hikarisan: grazie per i complimenti, spero di non deluderti! Baci
 
N.d.A.: a chi ha letto questa storia prima della pubblicazione di questo capitolo, ho sostituito il nome di Carlos con Ramon per uno sbaglio mio, cioé è Ramon il vero nome di Victorino.
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Captain Tsubasa / Vai alla pagina dell'autore: V@le