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Autore: Selhin    11/10/2012    4 recensioni
Come sono state le Mietiture di Peeta?
Cosa ha provato durante quei giorni... anno dopo anno dopo anno... ad aspettare e sperare che il suo nome non sia sorteggiato. Desiderando che anche un altro nome non venga pronunciato.
Peeta era cresciuto con la convinzione che la sua famiglia fosse baciata dalla buona sorte.
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Katniss Everdeen, Peeta Mellark
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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The Harvests
 

  
 
15 anni
 

 
 
 
 
 
 
  Quell’anno nel Distretto 12 aveva dominato un clima piovoso e freddo, una cosa assai rara per un luogo dove governava un ambiente arido e secco. La pioggia non aveva risparmiato niente e nessuno; alluvioni, fiumi in piena, i più deboli erano morti annegati in qualche torrente o se li era portati via il gelo notturno. E il nubifragio non si era fatto da parte nemmeno nel giorno della mietitura.
Peeta, sospirando, s’incamminò verso la piazza senza alcuna protezione dall’acqua gelida. Dopo solo pochi metri era completamente fradicio, ma non poteva certo tornarsene a casa. La mietitura doveva aver luogo, in ogni circostanza, anche con una tempesta di neve, se fosse mai accaduto.
La piazza del distretto era già colma di persone e, con tutta quella pioggia, gli sembrò più gremita del solito anche se non riusciva a distinguere nessun volto fra la folla.
Effie, la donna di Capitol City, se ne stava in un angolo sul palco avvolta in finissime vesti color oro, i capelli erano più gialli che biondi e acconciati nella solita e stranissima pettinatura. Fra le mani reggeva un ombrello dorato che la proteggeva dall’acqua impietosa, e Peeta non poté fare a meno di vedere l’ironia della situazione. Sembrava vestita di sole e, in quella giornata, appariva ancora più fuori luogo di quanto lui potesse ricordare.
A testa bassa s’incamminò per effettuare la registrazione. Cercando d’impedire all’acqua di entrargli negli occhi si passava spesso una mano sulla fronte lasciandola poi al Pacificatore che gli punse il dito per identificarne il sangue. Quando si voltò per raggiungere il suo posto qualcosa - o qualcuno - urtò la sua gamba. Peeta sentì poi un tonfo in una pozzanghera. Si strofinò gli occhi e si accucciò per capire cos’era successo.
Una ragazzina, capelli scuri e corti e occhi chiari, se ne stava seduta per terra cercando di ricomporsi.
  - Mi dispiace. - disse lui quando lei lo guardò. Aveva occhi simili a quelli di Katniss, ma si capiva quanto fossero terrorizzati. Doveva essere la sua prima mietitura. Peeta l’aiutò a rialzarsi porgendole una mano dalla presa salda e forte come solo quella di un fornaio poteva essere. Le sorrise gentilmente. - Non ti ho proprio vista con questa pioggia, perdonami. -
La mano della ragazzina era piccola e tremante nella sua. - Vedrai che andrà tutto bene. - cercò di rassicurarla ma effettivamente non poteva essere certo della sua affermazione. - Come ti chiami? -
Lo guardò negli occhi che spiccavano azzurri nel grigio della giornata. - Hope... - rispose piano.
  - Sai dove devi andare, Hope? -
Lei annuì, lo ringraziò timidamente e poi corse via.
 
  Mentre Effie estraeva il biglietto delle ragazze Peeta pensò che quel nome era davvero adatto alla mietitura. La speranza era l’unica cosa che avevano dopotutto, speranza di non venire scelti, speranza di sopravvivere, speranza di vincere.
Quell’anno, il tributo femminile del Distretto 12 era una ragazzina di dodici anni con i capelli scuri e gli occhi chiari, il cui nome era Hope.
 
 
 
Note Autrice :  Eccomi, ci ho messo un po’ scusate, ho avuto dei problemi con il lavoro :(
Insomma, anche i 15 anni sono passati, ma i prossimi come sappiamo bene, saranno i decisivi. Sono già sicura che non mi dilungherò molto sul suo primo anno di tributo poiché sono tante le storie scritte su quel momento e mi pare noioso ripeterlo, tutti sappiamo com’è andata...
Bè dopo tutto ciò vi ringrazio per le numerose letture, e come sempre un grazie speciale a Sil ed Elisita che mi seguono costantemente! Grazie ragazze!
Questo capitolo lo dedico a una delle ragazze che considero tra le più in gamba che conosco, e siccome è un momento un po’ sfortunato per entrambe, un po’ di speranza non può certo farci male. Elisabetta, ti voglio bene!
 
Selhin <3
 
 
 

 
   
 
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