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Autore: SoCloseYetSofar    11/10/2012    5 recensioni
DAL TESTO.
Arrivai allo scompartimento dei dessert e sporsi la mano per afferrare lo yoghurt ma un buffo ragazzo mi precedette e me lo porse.
“Grazie.” Sussurrai senza nemmeno guardarlo negli occhi.
“Vai matta per questi cosi, eh?” mi chiese lui scuotendo il mio pranzo tra le sue dita, come fosse la cosa più divertente del mondo.
Fece fare una capriola in aria al vasetto che atterrò perfettamente in piedi sul mio vassoio.
Alzai lo sguardo per la prima volta e nei suoi occhi scorsi la mia immagine.
Odiavo gli specchi di qualsiasi genere ma stranamente, riflessa in quell’oceano che erano i suoi occhi, mi sentii a mio agio.
“E da cosa lo deduci?”
“Tutti i giorni, a pranzo, mangi solo quello.”
*
Sbirciai dalla tendina nell’attesa che quel ragazzo se ne andasse.
Io ero pronta, lui aveva suonato all’incirca sette volte, ma non ebbi il coraggio di aprire la porta.
Infine pensò che era meglio lasciar perdere e con grandi passi se ne andò inoltrandosi nel parco davanti casa.
Sei una stupida, pensai.
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Breve One Shoot della coppia Demi Lovato/ Niall Horan.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Niall Horan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Give your heart a break.
 


La mattina del 27 marzo, come sempre, stavo facendo la fila in mensa e, come sempre, avrei preso solo quel barattolino di yoghurt bianco che mi chiamava da lontano.
Mentre camminavo alzai lo sguardo e vidi il mio riflesso nella vetrina dinnanzi a me. Istintivamente mi salirono le lacrime agli occhi e ebbi voglia di correre in bagno a nascondermi. Nessuno avrebbe dovuto vedermi o parlare di me. Abbassai lo sguardo sulle mie gambe e sentii che non meritavo di occupare tutto quello spazio in mensa. Arrivai allo scompartimento dei dessert e sporsi la mano per afferrare lo yoghurt ma un buffo ragazzo mi precedette e me lo porse.
“Grazie.” Sussurrai senza nemmeno guardarlo negli occhi.
“Vai matta per questi cosi, eh?” mi chiese lui scuotendo il mio pranzo tra le sue dita, come fosse la cosa più divertente del mondo.
Fece fare una capriola in aria al vasetto che atterrò perfettamente in piedi sul mio vassoio.
Alzai lo sguardo per la prima volta e nei suoi occhi scorsi la mia immagine.
Odiavo gli specchi di qualsiasi genere ma stranamente, riflessa in quell’oceano che erano i suoi occhi, mi sentii a mio agio.
“E da cosa lo deduci?”  
“Tutti i giorni, a pranzo, mangi solo quello.” Questa volta fu lui a distogliere lo sguardo e sembrava quasi imbarazzato.
Con quella frase mi spiazzò, solo io volevo avere il controllo di quello che mangiavo. Sentivo che mi aveva attraversata, che sapeva troppo di me. Tutte le barriere che ero lentamente riuscita a costruire in mezzo secondo cedettero e mi sentii nuda.
Temevo questa sensazione, ero troppo vulnerabile.
“Oggi pomeriggio, usciamo?” domandò lui con impeto, improvvisamente animato da una forza interna.
“Cos’è, uno stupido gioco? Una scommessa? I tuoi amici ti stanno guardando da un angolo? Bhè non fa ridere, non a me.” Marcai bene le ultime parole.
Aprì la bocca ma la richiuse cercando qualcosa da dire. Si avvicinò al mio orecchio e riuscii a sentire il suo fiato sul collo.
“Fidati di me.” I brividi mi percorsero tutto il corpo e cercai di stare tranquilla senza dare a vedere il mio imbarazzo.
“Alle cinque, sesta strada numero quattordici, non fare tardi.”

Sbirciai dalla tendina nell’attesa che quel ragazzo se ne andasse.
Io ero pronta, lui aveva suonato all’incirca sette volte, ma non ebbi il coraggio di aprire la porta.
Infine pensò che era meglio lasciar perdere e con grandi passi se ne andò inoltrandosi nel parco davanti casa.
Sei una stupida, pensai.
Per la prima volta in vita tua un ragazzo si dimostra sincero, e tu non gli concedi nemmeno un’occasione?
Tolsi quelle maledette ballerine e mi diressi in cucina.
Avevo fame. Aprii il frigorifero in cerca di qualcosa da mangiare e il mio sguardo fu catturato da una scatoletta rossa di yoghurt.
Sorrisi tra me e me ripensando a quella mattina.
Quando salii le scale sentii una strano formicolio ai piedi e mi affacciai dalla finestra rassegnata all’idea di essermi lasciata scappare un’occasione.
Poi lo vidi, era lì seduto in una panchina con lo sguardo lontano. Vedevo le sue spalle muoversi regolarmente. Dopo cinque minuti buoni che lo guardavo da lontano decise di andarsene, evidentemente si era stancato. Scosse la testa e si incamminò.
Presi un gran respiro e mi decisi a raggiungerlo. Infilai di corsa le ballerine e mi precipitai fuori di casa.
“Hey” urlai nella speranza potesse sentirmi.
Attraversai la strada senza vedere un taxi che mi stava per investire.
“Scusi, scusi..” biascicai all’autista che sembrava abbastanza adirato.
Alzai lo sguardo e mi accorsi che a venti metri da me il biondo mi stava guardando sorridendo.
Mi sentii di nuovo paralizzata e non riuscivo a muovere un muscolo.
Un sesto senso mi diceva che se ne sarebbe andato stanco di me e della mia indecisione, invece fu lui a fare il primo passo verso di me.
Come uno specchio lo imitai e lentamente ci ritrovammo uno di fronte all’altro.
“Sapevo saresti scesa.” Sorrise lui indicando la finestra.
Avvampai e le mie guance divennero rosso acceso.
Si avvicinò di nuovo al mio orecchio come quella mattina.
“Lasciami dare un’occasione al tuo cuore.” Sussurrò con una delicatezza impercettibile queste parole al mio orecchio, poi si allontanò e mi porse la mano.
“Piacere, Niall.”
“Demi…” Risposi io ricambiando la stretta.
“Posso portarti su un posto speciale- continuò lui- Demi?”
Annuii e prendendomi la mano mi fece salire sulla sua vespa azzurra porgendomi un casco.
Arrivammo in dieci minuti in una via poco illuminata piena di artisti di strada.
Senza mai lasciare la mia mano la percorremmo tutta soffermandoci sulla bambina che danzava, il vecchio cantastorie, il ragazzo con le bolle ed infine il mimo. Egli ci salutò e ci mandò un bacio dopo che Niall fece cadere qualche moneta nel cappello che aveva adagiato al suolo.
“Niall…è…”
“Magnifico, lo so.” Mi scostò una ciocca di capelli dal viso sollevando le spalle, come fosse una cosa naturale.
“Magnifico come te.” E quella volta, ne fui sicura, arrossì anche lui.
Senza pensare troppo alle conseguenze mi avvicinai a lui e posai le mie labbra sulle sue.
A quel contatto rabbrividii e lui fece lo stesso. Mi avvolse tra le sue braccia e il suo calore mi invase la mente.
Quando i nostri visi si allontanarono in entrambi c'era una punta di imbarazzo che lui ruppe con una risata.
“Non potevo aspettarmi di meglio.” Disse.
Mi prese la mano e mi trascinò in un locale lì vicino. Appena capii che era giunta l'ora della cena mi fermai. Niall si fermò con me e con quei suoi grandi occhi azzurri mi guardò pensieroso.
“Guarda che qui gli yoghurt non so se li fanno, eh.” Mi disse cercando di strapparmi un sorriso che non arrivò.
“Non importa, non mangio niente.” Replicai io in tutta risposta. La situazione stava veramente diventando sgradevole e avevo solo voglia di andarmene.
“Come non mangi niente?” Chiese lui alzando un sopracciglio.
“Non ho fame, grazie.” Feci per andarmene ma il ragazzo non allentò la stretta sulla mia mano.
“Non esiste! Sei uscita con me e devo pagarti la cena!”
“Non importa, davvero.” Supplicai con tutta me stessa che si arrendesse e che mi riaccompagnasse a casa, invece il suo sguardo si fece severo.
“Ascolta Demi, io ti osservo da un mese e tu, tutti i giorni a pranzo  mangi solo quel fottutissimo yoghurt. Pensi che io sia stupido?” Si fermò un attimo per riprendere fiato.
“Ma la cosa buffa è che quando ti guardo mi viene voglia di stringerti a me forte e di dirti che sei perfetta. Perchè credimi, lo sei. E uscendo con me, un ragazzo normale, nemmeno troppo bello che ama mangiare, non ti permetterò di sentirti sola, o non all'altezza.”
Concluse lui con una punta di nervosismo.
“Nemmeno troppo bello? Tu stai scherzando! Sei il ragazzo più carino che conosco.” Le parole mi uscirono come fiumi e un sorriso spontaneo si fece spazio nel mio viso.
Solo Dio sa da quanto tempo non sorridevo di cuore, senza inibizioni o costrizioni.
Le guance di Niall divennero tutte rosse e abbassò lo sguardo.
“E anche il più dolce.” Sussurrai avvicinandomi a lui sicura. Di nuovo le sue labbra compleatrono le mie come un puzzle che si incastra alla perfezione.
Le sue dita scorrevano tra i miei capelli e sulla schiena mentre le mia mani erano ferme nel punto in cui le sue guance avevano preso colore. La sua linguà incontrò la mia con una scintilla e ci facemmo travolgere dalla passione del momento. Niente poteva fermarci se non un cameriere che doveva passare con delle ordinazioni.
Imbarazzati scoppiammo in una fragorosa risata e ci sedemmo in un tavolo in fondo al ristorante.
Finalmente mi sentii degna di consumare una cena, di meritarmi qualcosa.
Ogni tanto alzavo lo sguardo per scorgere il mio riflesso sorridente nelle sue iridi, mi aveva stregato e amavo quegli specchi che erano i suoi occhi.

 

 

#salvesalvino
Personalmente amo la coppia Demi Lovato e Niall Horan
quindi ho deciso di dedicargli questa breve one shoot.
Fatemi sapere cosa ne pensate, bellezze.
Megghi c:

  
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