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Autore: Firefly90    11/10/2012    10 recensioni
"I boccali di birra nelle nostre mani e qualche goccia sul tavolo, quella chitarra di sottofondo e io. Io che non riuscivo a smettere di guardarti.
Eri bello da morire.
Sei bello da morire."
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro
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Avrei potuto baciarti.
Li.
Eravamo solo noi. Noi due e altre tre persone al nostro tavolo e qualcun altro nel locale.
Forse non eravamo proprio soli, ma il mio sguardo su di te isolava il mondo da noi.
La luce fioca nella stanza e il tuo profilo quasi in controluce illuminato da quel faretto la in fondo.
Su quel palchetto laggiù, dove un duo acustico stava suonando una canzone che non avevo mai sentito, ma che stava accompagnando perfettamente questi miei pensieri.
La tua mascella con quel filo di barba ispida e la tua risata mentre i tuoi occhi si socchiudevano appena.
I boccali di birra nelle nostre mani e qualche goccia sul tavolo, quella chitarra di sottofondo e io. Io che non riuscivo a smettere di guardarti.
Eri bello da morire.
Sei bello da morire.
Indossavi una camicia a quadretti che ti dava quell’aria da boscaiolo bello e selvaggio.
Le maniche arrotolate fino ai gomiti, i jeans slavati e un paio di scarponcini.
Nell’insieme eri dannatamente bello.
E io…
Io ti giuro non riuscivo a smettere di guardarti.
Eravamo noi due da un lato del tavolo e Kevin, Javier e Lanie davanti a noi.
Stavamo festeggiando la fine di un caso e la novità di Lanie e Javier.
Cercavano di tenerlo nascosto ma avevano inciso negli occhi troppa felicità per non far trapelare nulla.
Ricordo gli sguardi emozionati e i sorrisi radiosi che avevano in volto nel preciso istante in cui ci dissero che volevano sposarsi.
Poi boccali in alto per brindare, abbracci da una parte e l’altra del tavolo e la tua mano nella mia.
Sotto a quel tavolo, vicino alle nostre gambe, c’erano le nostre mani intrecciate.
In realtà c’era la tua grande mano che avvolgeva la mia e il tuo pollice che compieva piccole carezze .
I miei occhi si incrociarono  con i tuoi e le tue labbra in maniera impercettibile hanno mimato senza suono una frase.
Poi un sorriso e di nuovo la musica nelle mie orecchie che mi isolava da tutto, tutto tranne te.
Te e quella frase che nessuno a parte me aveva colto.
Poi la tua mano che lascia la mia e di nuovo risate e congratulazioni.
 
Era parecchio tardi quando decidemmo di salutarci tutti e prendere ognuno la strada verso casa.
Javier e Lanie accompagnarono Kevin a casa e io e te rimanemmo soli fuori dal pub.
C’era un leggero venticello che ti scompigliava appena il ciuffo, c’era quel lampione sopra le nostre teste che ti illuminava appena il volto e c’ero io che ancora non riuscivo a smettere di guardarti.
Penso proprio tu te ne sia reso conto.
Ti sei guardato intorno e ti sei avvicinato a me.
Piccoli passi fino a che la tua figura non ha  sovrastato la mia e nella notte le nostre ombre si sono unite.
Mi abbracciasti per la vita.
Ti vidi chiudere gli occhi e appoggiare la tua fronte alla mia.
Restammo così per non so quanto tempo, fino a che tu non interrompesti il silenzio intorno a noi.
“Lo pensavo davvero sai?Insomma, magari non ora, ma presto. Molto, molto presto.
Fosse per me in effetti anche ora, ma ho paura di farti scappare se te lo chiedessi in questo istante.”
Pronunciasti quella frase e poi apristi di nuovo gli occhi. Facesti toccare il tuo naso con il mio e io ti baciai.
Lentamente e a lungo fino a che i nostri polmoni non iniziarono a bruciare per la mancanza di ossigeno.
 
Ed ora sono qui che ti guardo dormire Richard Castle.
Ti guardo mentre dormi a pancia in su, con un braccio che mi avvolge le spalle, le nostre gambe intrecciate, il tuo petto nudo e il tuo viso con quel filo di barba che mi fa impazzire.
Ti guardo da forse due ore dormire e non posso fare a meno di pensare a quella notte di 5 anni fa sotto a quel lampione.
Dopo quel lungo bacio, io, Kate Beckett, nel pieno delle mie facoltà mentali ,ti ho chiesto di sposarmi.
  
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