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Autore: Vampiresroads    11/10/2012    2 recensioni
-Che tu lo voglia o no, qualsiasi cosa tu faccia per impedirlo, ci sono sempre giorni, mesi, anni negativi.
Per fortuna hanno deciso di darci anche dei momenti positivi, ed è quello il momento più giusto per vivere! Son quelli i momenti in cui puoi rischiare, perché sei felice, perché un errore non guasterebbe l’allegria, ma una mossa azzeccata la triplicherebbe.
E…indovina un po’? siamo esattamente in mezzo a questi momenti! È ora di lasciarti andare, l’hai fatto così tante volte!-
-Questa volta non sto parlando solo del gruppo, parlo in generale.
So che è buono rischiare, so che è buono provare ad affrontare cose nuove, è sempre positivo avere il coraggio di guardare in faccia qualsiasi cosa, ma un rapporto non è qualcosa che puoi “lasciare andare”.
Il rapporto è qualcosa che devi custodire, è qualcosa che non puoi mai mettere nel fuoco per vedere se brucia o no: perché se è davvero un rapporto a cui tieni non lo metteresti mai a rischio.-
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Manage me, I’m a mess.
Turn a page, I’m a book half unread.

“Non saprei da dove iniziare a dire la verità. Mi ricordo a malapena quanti anni ho. Non sono presente nella mia vita, non più. O, almeno, non come un tempo.
Ho perso la testa troppe volte, l’ho ritrovata, è vero, ma la colla diventa sempre meno resistente e credo che finirò per perderla del tutto, se non l’ho già fatto.”
“Intanto piacere, sono Myles Away.” Intonò il ragazzo sorridendo.
“Ma che cazz- ” Alex rise fragorosamente, quel nome non aveva senso. “Myles Away?”
“No amico, sto scherzando. Sono Myles Kenn, ma molti usano quel nomignolo perché Il mio nome è troppo noioso per un tipo come me. O almeno, così dicono.”
“Capisco! Piacere.” Strinse la sua mano ricambiando un sorriso a cento denti e cercando di apparire molto più tranquillo di quanto fosse in realtà, ma non gli venne difficile, era contento della sua nuova conoscenza.
“Perché sei qui in incognito?” domandò Myles, curioso.
“E’ più complicato di quello che sembra. Sono scappato.”
“Scappato? E sei riuscito a mantenerti in incognito?”
“Sì, quelli dell’aeroporto sono stati bravi e Vienna era una delle città meno sospettabili… Poi, io amo Vienna.”
“Da quanto sei qui? Scusa se ti ricopro di domande,è che mi piace ascoltare la gente e le sue storie.”
“Sì, ho notato. Comunque è quasi una settimana, a quanto pare gli altri hanno fatto a malapena caso alla mia scomparsa.”
“Veramente i tuoi fans iniziano a chiedersi perché stiate rimandando tutte le date, e sono anche un tantino incazzati!” Myles cercò di ironizzare, ma la situazione era tremenda per Alex.
“Sì, lo so, ma non sono riuscito a farne a meno. Cioè, è stato tremendamente impulsivo ma erano settimane che avevo la testa troppo occupata per ragionare.”
“Presto ti troveranno, e a quel punto dovrai dare parecchie spiegazioni.”
“Già, lo so, mi inventerò qualcosa. A proposito, strano che tu non mi abbia chiesto perché sono scappato.”
“Ti saresti inventato qualcosa. So che non racconteresti mai a nessuno cosa ti abbia costretto a fuggire, figurati ad un estraneo. Alla fine non riesci a dirlo nemmeno a te stesso.”
Gaskarth giocherellava con la lattina di birra in mano, facendo delle sue dita dei trampolini per la lattina che viaggiava da una mano all’altra senza sfiorare terra, mentre l’aria si faceva sempre più fredda e il rumore della fontana sempre più stressante.
“Ho ragione?” Esortò Myles.
Quella domanda fece sobbalzare Alex che si era dimenticato completamente dell’esistenza di un mondo esterno, lasciando schiantare la lattina vuota sul terreno e scatenando un vortice che diede ad Alex l’impressione di lasciarsi cadere il mondo sotto ai piedi.

I wanna be laughed at, laughed with, just because,
I wanna feel weightless, ‘cause that should be enough.


“Eccome se hai ragione. Era più una cazzata fatta perché volevo che per una volta fosse qualcun altro a cercarmi, correre appresso alla gente alla fine diventa davvero orribile, anche se magari è solo una tua impressione, è comunque troppo inquietante.
Non so se mi spiego, non ti senti altro che un peso, un qualcosa nato per far in modo che l’altro si rompa i coglioni di te.
E’ una sensazione stupida, perché se con una persona ti ci trovi bene, ci stai bene e basta,giusto?
Alla fine è tutta una enorme paranoia di cui ci riempiamo le menti senza nemmeno farlo apposta.
All’inizio sono solo cazzate, ma poi iniziano i pomeriggi in cui ripensi a come sarebbe stato se questo non fosse successo, se quello fosse andato diversamente, se avessi agito in modo migliore e sembra tutto apparire terribilmente migliore di cosa sarebbe stato in realtà, allora rimpiangi ogni tua scelta, perché nei sogni non ci sono imprevisti.
Come quando devi scegliere, chessò, la stampa di una maglia: scegli quella che ti convince di più, ma dopo, tornandola a guardare, le altre sembrano relativamente migliori. O forse è una questione d’occhio?
Se ti stai chiedendo cosa tutto questo c’entri col fatto di essere scappato … E’  lo stesso che mi chiedo anche io.

And I’m stuckin’ this fuckin’ rut,
waiting on a second hand pick me up.
I’m over, getting older.

Probabilmente non riuscivo più a sostenere il peso totale accumulato in un unico periodo e avevo bisogno di una svolta, qualcosa che avrebbe cambiato tutto.
Così eccomi qui, solo, a far star male migliaia di fans e in dubbio sul fatto se tornare o no.
Il problema è che mi manca casa.
Mi mancano i ragazzi.
Mi manca Jack.
Mi manca la mia vita.
Non è passata nemmeno una settimana e già non riesco a fare a meno di tutti loro.
Sono un caso disperato.”
“Torna!” Lo interruppe il moro. “Ragazzo, torna, corri! Che stai aspettando? Che si faccia notte? Che loro vengano a cercarti e siano ancora più incazzati? Sono sicuro che sono già sulle tue tracce e a tutto questo manca molto meno di quanto di aspetti. Sbrigati a tornare finché sei in tempo!”
“Ma io non devo tornare.”
“Alex…”
“Myles, non avrebbe senso. Non posso abbandonare ora, devo portare a termine il gioco, devo portare a termine il motivo per cui sono venuto qui. Devo completare il lavoro.
“Quale?”
“Uh?”
“Quale lavoro? Che hai intenzione di fare?” disse, innervosendosi e spettinando la chioma riccia.
Alex esitò.
Che cosa ci stava facendo lì? Cosa pensava di realizzare comportandosi così?
“Devo dimostrargli che posso farcela senza di lu-” si interruppe. “Senza di loro.”
“Ma tu non ce la fai senza di loro, non puoi dimostrare qualcosa che non esiste.” Intonò dolcemente Myles, sorridendo all’amico.
Voleva farsi sentire un po’ più vicino, voleva fargli capire che anche se tutti se ne sarebbero andati, Alex avrebbe sempre avuto una guida al suo fianco, qualcuno su cui contare.
“Io sono più forte di quello che provo per quei ragazzi, ce la farò un’altra volta a stare senza loro. E un’altra volta ancora. E ancora. Fino alla fine dei miei giorni.”
“E quando torneranno a prenderti ti precipiterai nelle loro braccia felice e tornerai alla solita vita,tornerai a vivere la vita che hai davanti, scandirai il tuo rito quotidiano a colpi di Time Bomb e il tuo umore continuerà a dipendere da quello degli altri ragazzi;
E dopo tutto questo cos’avrai concluso? Migliaia di fans in meno.
Alex, guardami negli occhi, cosa sta portando tutto questo di positivo?”
“Nulla, ma forse dovrei solo aspettare.”
“Aspettare cosa?”
“Se lo sapessi non lo starei ancora aspettando.”
“Alex, cos’hai in mente? So che le parole di un barbone non contano nulla per te, ma so che sei minimamente più forte di questo, so bene che non vedi l’ora di tornare a casa: puoi farlo.
Domani sarai al calduccio a raccontare di quest’assurda serata passata con uno stupido barbone che ti ha detto di tornare e ti sentirai soddisfatto. Tu hai bisogno di loro, come loro di te.”
“Che ne sai che ho bisogno di loro?”
“Se non dipendessi da quei ragazzi non saresti qui, in questo momento.”
“Non so più come controbattere.”
“Forse perché non c’è nulla da controbattere?”
“Forse hai ragione.” Il vento portò via il loro ultimo discorso e l’orgoglio dalla mente di Alex.
“Myles, grazie. Non sono più solo.”
“E’ il mio lavoro.”
Sistemò I pantaloni e riprese la chitarra in mano, di nuovo sorridente e pronto a trasmettere la sua allegria a tutta la piazza.
Alex gli passò vicino per osservarlo un’ultima volta.
“Alex, ci rivedremo. Ti accompagnerò per tutta la vita. Alla prossima cazzata!” Rise e continuò la canzone. Finalmente riuscì a trasmettere felicità all’intera piazza. Gaskarth compreso.

If I could just find the time, then I would never let another day go by.
I'm over, getting old.

Il ragazzo prese in mano la chitarra dell’amico e lo aiutò ad animare la festicciola che si stava creando.
“Posso un secondo?” Domandò gentilmente, pulendo la voce.

I guess I’ll go home now, I guess I’ll  go home now, I guess I’ll go home.

  
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