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Autore: la luna nera    11/10/2012    1 recensioni
A volte le stelle cadenti esaudiscono davvero i dasideri. Non ci credete? Michael cambiò opinione quando la sua vita fu sconvolta da un autentico ciclone di vitalità chiamato Amy......
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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 CAP 4
UNA DOMENICA MOVIMENTATA
 
Domenica pomeriggio! Romy al mare con Mirko, Katie a festeggiare le nozze d’oro dei nonni, Amy e Vivy al bar davanti a due super gelati all’amarena.
I J.S.Lightings stavano giocando la penultima partita di campionato in trasferta contro i 7Warriors. Sulla carta erano favoriti, ma i “guerrieri” non avrebbero certo fatto sconti. Era importante vincere. Si trovavano secondi in classifica alle spalle dei Manhattan, loro prossimi avversari e dunque ultimo ostacolo per la vittoria finale.
 
“Il solo pensiero di starmene qui a girarmi i pollici mentre lui sta giocando mi fa venire l’orticaria….”
“Andrà tutto bene, vedrai.”
“Lo spero! Quello che mi dà ai nervi è che quelle befane sono lì a fare il tifo ed io sono costretta a stare qui al bar con te!”
“Grazie!”
“No, non dicevo per te…. E’ solo che…bah… Non lo so manco io…..”
“Altro gelato?”
“Hm… Meglio di no….” Sospirò. “Spero almeno mi faccia sapere il risultato della partita…”
 
Ci fu un attimo di silenzio. Lo sguardo  di Amy si diresse quasi involontariamente verso l’osservatorio. Era passata una settimana e non ci aveva più rimesso piede. Iniziava a sentire un po’ la mancanza delle sue adorate stelle. Lassù però c’era lui. Le era costato ammetterlo, però un po’ ne sentiva la mancanza. Se solo fosse stato meno reticente verso il mondo dei sogni….
 
“A proposito!!! Quasi me ne stavo dimenticando!”
“Eh?”
“Le foto di Saturno!”
“Ah… Saturno….”
“Dai, andiamo all’osservatorio. Non dirmi che hai dimenticato le chiavi!....”
“No, le ho in borsa… Ma ne hai proprio bisogno?”
“Che c’è? Una volta quasi abbiamo litigato perché noi non siamo venute lassù con te! Sbaglio o non ne hai voglia?”
“….. Va bene, andiamo.”
 
Il cuore di Amy batteva forte. Ma no! Michael non poteva essere in casa in quella domenica pomeriggio! Al limite poteva essere a letto o a studiare….
La sua permanenza all’osservatorio sarebbe durata lo stretto indispensabile. Sapeva dove trovare le foto che interessavano a Vivy, quindi le avrebbe prese e se ne sarebbero andate via subito.
Giunsero ai piedi dell’edificio. Deserto. Bene, le probabilità che non ci fosse erano alte. 
Entrarono nell’ampio vano del telescopio. Amy si diresse con sicurezza verso l’armadietto che conteneva i CD e ne scelse  uno.
 
“Wow! Impressionante!! Questo posto è davvero spaziale!!”
“Ho riacquisito l’abilitazione? Non  faccio più parte delle “senza speranza”?”
“Diciamo di si.”
“Ecco. Ho trovato quello che ci serve. Possiamo andare.”
“Quanta fretta! Dai, fammi dare un’occhiata.... E’ la prima volta che entro in un osservatorio.”
Vivy guardava con interesse quell’ambiente per lei totalmente nuovo. E se la stava prendendo con molta calma…. Troppa…
Amy aveva i nervi a fior di pelle. Non vedeva l’ora di salire di nuovo in macchina e sgommare via più velocemente possibile…..
 “L’alieno!!”
“Non c’è nessun alieno, te l’ho detto.”
“E cosa sono questi rumori?”
“Quali rumori…?”
“Ah, sei tu!” Michael apparve improvvisamente dalla porta d’ingresso….. “Ho sentito arrivare un’auto e sono venuto a vedere chi c’era.”
“Tranquillo, ce ne stavamo andando. Ho solo preso questo CD di foto. Ne stampo un paio e lo riporto qui.” Tentò di andarsene, ma venne bloccata dall’amica….
“Oh, ma questo non è un alieno! Chi è? Da dove è sbucato?”
“Ssstt! Zitta! Poi ti spiego!”
“Dammi il CD, ti stampo subito le foto. Avete fretta?”
“Si!”
“No no! Figurati! A proposito, io sono Vivy! Piacere!”
“Michael Finger.”
“Sei parente del suo amico prof?”
“Sono il nipote.”
“Il nipote?! Amy perché non ci avevi dett…” Le sigillò la bocca….
“Scusa se ti abbiamo disturbato… Magari stavi studiando…Ce ne andiamo subito via….!!” Prima o poi l’avrebbe fulminata….
“Ma scusa, perché?” Vivy insisteva….
“Avete qualche impegno importante?”
“NOOOO!” Amy avrebbe volentieri trascinato via l’amica tirandola per i capelli. Quella aveva qualcosa in mente!!!! Provò a ribattere per scoraggiare Michael nel volerle trattenere…
“E’solo che lei è peggio di me… Crede agli oroscopi, stelle cadenti, alieni e tutte quelle storielle assurde!”
“E cosa c’entra?” Vivy ci stava capendo sempre meno…
“Lui odia tutte queste cose…. Finiresti per discuterci. Meglio andare via, dammi retta!”
“A me sembra che sia tu quella che se ne vuole andare a tutti costi! Cosa c’è sotto?” Incalzò Vivy.   Amy voleva nascondere qualcosa…. Interessante….
“Ehi, cos’è tutto questo parlottare fra di voi?”
“Niente, niente…..”
“Senti… Michael, giusto? Da quanto tempo stai qui?”
“Una decina di giorni. Sto per laurearmi. Diventerò un astrofisico planetario ed ho bisogno della massima tranquillità per preparare la discussione della tesi. Perciò…”
“Perciò ti lasciamo a studiare!!! Andiamo!!!”
“E aspetta!!! Deve ancora stamparmi Saturno! …Dicevi?”
“Discuterò la tesi e poi…. Non lo so. Mi piacerebbe fare delle ricerche… Ho alcuni progetti in mente…Negli ultimi anni sono stati scoperti un sacco di corpi celesti oltre le orbite di Nettuno e Plutone e anche a me non dispiacerebbe individuarne qualcuno….. Vedrò dove posso arrivare.  Suppongo che Amy ti abbia raccontato qualcosa.”
“Di te? Niente di niente! Anzi, non sapevo neanche della tua esistenza!”
Amy stava iniziando a spazientirsi….. Teneva in mano il nastro che si era tolta da i capelli, rigirandolo continuamente e nervosamente fra le dita. Sentiva il sangue salirle al cervello. Se Vivy non la smetteva…..
“Figurati che ho dovuto quasi convincerla a venire qui! Mi servivano alcune immagini di Saturno per un progetto che stiamo sviluppando a scuola e lei quasi non ne voleva sapere!”
“Davvero? E perché?”
“Fatti miei!” La sua pazienza stava per finire….
“Ha la Luna di traverso….”
“Eccone un’altra con quelle stupide credenze… Però è strano. Mio zio mi ha sempre detto che è sempre venuta qui con entusiasmo in ogni momento disponibile… C’è qualcosa che non va ora?”
“Ci sei tu!!! E’ lampante!”
Amy si alzò di colpo dalla sedia. “Adesso basta! E va bene, lo ammetto! Non ci vengo più volentieri perché c’è lui!!”
“Ah-ah…. Hai subito l’influsso di Venere?”
“No! Quello di Marte semmai! E lo sai benissimo,tu, scienziato! Non ti sopporto, sei arrogante e ogni volta che parli mi dai ai nervi!!!!”
“Mamma mia!”
“Ehi, non c’è bisogno di scaldarsi tanto…”
“Io me ne vado. Se non vuoi restare a piedi, vedi di sbrigarti a prendere quello che ti serve!” Uscì come un fulmine e scese nel piazzale sottostante.
Vivy e Michael restarono di stucco…..
“Ma fa sempre così?”
“E’ un po’ pazza, ma di solito si controlla….”
“Credi che tornerà all’osservatorio?”
“Finché non si calma,  ne dubito…”
“Io invece credo che tornerà prima di quanto pensi.”Michael si girò ed indicò il tavolo vicino alla sedia su cui era seduta Amy” Ha dimenticato le chiavi di casa….”
“Ah….! Beh, io vado, altrimenti mi lascia a piedi sul serio. Grazie mille per le foto! E piacere di averti conosciuto!Ciao!”
 
Nel percorso verso casa fra le ragazze piombò un silenzio spettrale. Vivy forse aveva un po’ esagerato, ma non di proposito. Michael era un ragazzo molto carino e secondo lei avrebbero formato una bella coppia… Ma solo a parlarne in quel momento avrebbe rischiato la pelle!
L’auto si fermò…
“Grazie di tutto Amy.”
Silenzio
“Oh, ce l’hai con me?”
“Noooo! C’era bisogno di sparare tutto quello che hai sparato lassù?!”
“Non credo di aver fatto niente di male….”
“Volevi solo mettermi in imbarazzo davanti a quell’antipatico! Bene, ci sei riuscita! Contenta?”
“Ok, ammettiamo pure che per te sia antipatico. A me ha dato l’impressione di essere un ragazzo serio ed intelligente, con idee niente male in testa. In più è carino!”
“E allora?”
“Non capisco perché non ci hai mai detto di lui! Ne volevi l’esclusiva?”
“Vai a farti una bella doccia fredda, magari ti rinfreschi le idee…..”
E se ne andò. Vivy sorrideva maliziosamente dentro di sé. “Vai pure a casa tesoro, tanto se mamma e papà non ci sono, devi tornare da lui…..”
Prima che varcasse la soglia della porta di casa, squillò il cellulare. Era Samuel!!!!! Rispose con il cuore in gola…
“Samuel!!!”
“Abbiamo perso…”
“Cosa?!”
“3 a 2”
“Tutto si deciderà domenica allora…”
“Già. Spero tu ci sia a fare il tifo….”
“Non mancherò stavolta.”
“Io ci conto….”
“Siete già rientrati?”
“Stiamo uscendo dall’autostrada….. Ce la fai ad aspettarmi un attimo al circolo?”
“Naturalmente…..”
 
Riattaccarono contemporaneamente. Questa non ci voleva….. Si erano fatti sconfiggere da quelle schiappe! E il futuro del campionato dipendeva dalla partita contro i Manhattan….
Girò i tacchi e prese la strada per andare ad attendere il ritorno della squadra.
I bus giunsero a destinazione. I ragazzi scesero dal primo in silenzio e col morale a terra; poi fu la volta del mister e dello staff tecnico. Dal secondo scesero le oche…. L’avevano riempito completamente! Fra di loro lo spirito era decisamente diverso.
Il mister prese la parola:
“Ragazzi, ora tutti a casa a riposare. Domani mattina alle 9:00 in punto vi voglio qui. Faremo il quadro della situazione e programmeremo il lavoro della settimana. Sia chiara una cosa: voglio solo e ripeto solo i giocatori! Niente ragazze, tifose e sostenitrici!!! Chiaro?!”
 
C’era qualcosa sotto. Stai a vedere che quelle rimbambite avevano fatto danno…..
Preferì restarsene in disparte fino a che nel piazzale davanti al palazzetto non rimasero che poche persone. Salutati compagni e allenatore, Samuel si diresse verso Vivy e le chiese di accompagnarlo verso casa….. Lei ne fu ben felice. Ma come potergli tirare su il morale? E poi chissà perché le aveva chiesto di aspettarlo…. Stava cercando le parole giuste per attaccar discorso, ma il ragazzo la precedette….
 
“Questa volta Taddeus e Bernardo l’hanno fatta grossa…..”
“Che è successo?”
“Nonostante tutto quello che abbiamo fatto per prepararci agli ultimi incontri, non hanno voluto ascoltare le raccomandazione di nessuno! Quei deficienti…..”
Vivy non aveva il coraggio di fargli altre domande….
“Ieri sera il mister ci aveva pregati di starcene a riposo per accumulare tutte le energie possibili per la partita… E loro cosa fanno? Vanno alla festa delle oche!!!”
“Cosa?!”
“E si sono trattenuti fino a tardi per spassarsela con loro!”
“Ah….”
“Parevano due zombi in campo…. Naturalmente gli avversari se ne sono accorti e ne hanno approfittato. Il mister li ha sostituiti, ma purtroppo non siamo riusciti a recuperare….”
“Già, gli altri si saranno caricati a dovere vedendovi in difficoltà….”
“Ed ora dipenderà tutto dalla prossima partita. Per lo meno anche i Manhattan sono stati sconfitti oggi.”
“Quindi nulla è perduto….”
“Il mister questa volta è si è arrabbiato sul serio! Quei due sono già fuori squadra. Per loro il campionato è finito.”
Vivy sospirò…. Brutto affare!
“Posso chiederti una cosa?”
“Certo.”
“Verrai alla partita, vero?”
“Puoi giurarci.”
“Ti procurerò i biglietti…. Per te e le tue amiche. Almeno voi siete persone serie…..”
“Ma siamo anche pazze, lo sai!”
“Si, ma è una pazzia che mi piace. E sono pronto a correre il rischio!”
Si fermarono a pochi metri dall’abitazione di Samuel, sotto la debole luce di un lampione….
“Samuel, se posso fare qualcosa per te, io…..”
“Ssst..” Le serrò le labbra con l’indice della mano destra “Il solo fatto che tu esista per me vale già tantissimo….” Si guardarono negli occhi senza dire altro. “E dopo la fine del campionato sistemeremo tutto.” Le strizzò l’occhio e sparì nell’androne di casa sua.
Vivy fu ad un passo dal cadere a terra, le gambe la reggevano a stento e iniziò ad accusare un nodo alla gola che quasi le impediva di mandare aria ai polmoni…..  Fu proprio in quell’istante che le squillò il telefono…… Era Amy… Tentò di rientrare nel mondo reale e rispose.
 
Tornando indietro di qualche minuto……
 
Dopo aver scaricato Vivy con ancora i nervi a fior di pelle, Amy si soffermò nel parcheggio vicino alla scuola. Doveva cercare di calmarsi un po’, altrimenti avrebbe spaccato qualcosa dalla rabbia…. Certe volte la sua amica esagerava veramente…. Stai a vedere che piano piano quella si metteva in testa di combinarle qualcosa con Michael! …. Certo però pure lei…. Lo aveva trattato proprio male…. E guarda caso l’unica volta in cui lui non le aveva detto nulla di antipatico…  Che situazione del cavolo! Sarebbe stato meglio scusarsi, ma ora proprio non se la sentiva. Ed oltre tutto non aveva nessuna voglia di tornare all’osservatorio…. Ripartì. Giunse sotto casa sua…… Iniziò a frugare in borsa. Eppure le aveva prese uscendo…. Aveva chiuso il portone… Ma dove diavolo erano le chiavi?! Controllò in macchina, sotto i sedili, nel vano porta oggetti… Niente. Magari Vivy  le aveva viste…
Provò a telefonarle…..
 
“Pronto….?” Rispose con la voce proveniente dal mondo dei sogni
“Vivy …. Ma.. che hai?”
“Ciao Amy…”
“Stai bene?”
“Mai stata meglio…!!”
“Bah, questa si è scolata una bottiglia di acquavite…. Senti, non è che hai visto le mie chiavi di casa? Non le trovo e i miei non ci sono.”
“Si che le ho viste…”
“Ah meno male! Ce le hai tu allora.”
“No. Le ha Michael.”
“Cosa?!”
“Le hai lasciate all’osservatorio… Va’ dal tuo bello…. Ciao Amy, poi ti racconto….” E chiuse la chiamata, fluttuando verso casa sua con le stelle negli occhi ed una nuvola di cuoricini che le uscivano da tutte le parti….
 
Una serata meravigliosa! Chiusa fuori casa, l’amica probabilmente sbronza e le chiavi dimenticate nell’ultimo posto in cui sarebbe voluta tornare…. E quel che è peggio, doveva sperare che Michael fosse in casa perché nella fretta di andar via, aveva dimenticato pure di riprendere le chiavi dell’osservatorio….. Sbuffò, mise nuovamente in moto l’auto e ripartì.
 
  
 

  
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