Questo è il mio regalo per il compleanno di Nonna Minerva, scusa se ho tardato a meterlo su internet.


IN HER HAIR

"No, non insistere, te lo avrò detto almeno un milione di volte!”
Tonks guardava Lupin stancamente, ormai erano mesi che la assillava e nonostante i suoi categorici rifiuti, lui continuava imperterrito ad insistere.
I capelli di Remus divennero improvvisamente blue, e la ragazza si lasciò scappare un sorriso; le piaceva da impazzire quando cambiava colore dei capelli.
“Ninfadora…” Continuò l’uomo, come se la ragazza non avesse detto nulla. “Ma lo vuoi capire che ti amo? Questo significa che quello che c’è stato tra di noi l’altra notte, non ha significato nulla per te?”
Remus prese tra le sue, le mani della ragazza, che lei tolse prontamente, prima di girare la testa di lato.
“Non puoi stare con una come me, meriti di più! Lo sai che sono pericolosa, e che non riuscirei a trattarti come meriti.”
Tonks abbassò lo sguardo e si girò dall’altra parte.

“Tu non sai cosa ha significato per me l’altra notte. Ma è stato un errore, uno stupido errore.” Continuò senza girarsi.
Lui le si era parato davanti e lei involontariamente, gli aveva sfiorato una guancia con la mano.
“Sai che non è vero.”
“Devo andare.” Tonks posò un bacio sulla guancia dell’uomo e si smaterializzò.


Era una calda giornata estiva quando si incontrarono di nuovo.
Hogwarts era proprio come se la ricordava, cupa e ombrosa. Quella sera si festeggiava l’attacco sventato da parte dei Mangiamorte, con canti, balli e cibo a non finire.
Tutta quella confusione non faceva per lei. Tonks prese il suo mantello e uscì a farsi un giro nella foresta proibita, i giorni prima della luna piena era sempre intrattabile.
Un rumore di passi.
Veloci, molto veloci.
Un urlo.
“Ah, ma siete voi!” Li rimproverò. “Potevate avvisarmi, anziché farmi prendere uno spavento simile.”
I due abbassarono la testa in segno di scuse, poi Fiorenzo prese in braccio la Umbridge e dopo aver salutato Tonks, galoppò verso l’interno della foresta.
“Vedi… loro, nonostante siano diversi, sono felici. Si vogliono bene.”
Ninfadora si girò di scatto e si trovò davanti a un Lupin più affascinante del solito.
“Non è come il nostro caso.” Ribatté sicura.
“È vero, ma ciò non toglie che anche noi potremmo essere felici allo stesso modo. So che mi ami.”
“E chi…?” Ormai era inutile fingere, era vero, stramaledettamente vero, lei lo amava.
“Non posso costringerti a passare tutta la vita con un lupo mannaro, Remus. Lo capisci? Se ti succedesse qualcosa io…”
Lupin non esitò un istante a prenderla tra le braccia, i suoi capelli ora erano verdi.
“Nessuno mi costringe… come faccio a farti capire che è quello che desidero con tutto me stesso?”
Scostò la ragazza da se quanto bastava per guardarla negli occhi e lei chiuse la distanza tra di loro.

***

Remus ci mise un po' a riprendersi.
“Cioè, tu stavi così male quando io ti respingevo?” Le chiese Remus incredulo.
Tonks annuì.
“Non pensavo di farti stare così male… io lo facevo per te.”
Lei si avvicinò e lo abbracciò per la vita.
“Ma adesso, sei tutto mio!” Rispose posandogli un bacio sulla bocca.
“Tutto tuo.” Mormorò contro alle sua labbra. “Solo… promettimi che questa pozione che hai appena usato per crearmi questa allucinazione non la userai più, è stato tremendo. Soprattutto la Umbridge con Fiorenzo. Guarda! Adesso sono un lupo mannaro con la pelle d’oca.”
Tonks non riuscì a trattenete una risata.
“Fantastico!” Esclamò la ragazza, prima di baciarlo nuovamente.
“Cosa?” Chiese Lupin tenendola sempre molto vicina a lui.
“Se ti mettessi un paio di pantaloni a zampa di elefante potrei dire di avere uno zoo per marito.”