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Autore: Phobos_Quake 3    12/10/2012    1 recensioni
Seguito di “Dolls And Robots War”. Con la distruzione di Unità Alice, il mondo ha riacquistato la pace perduta. Purtroppo, però, nuovi e misteriosi robot compaiono dal nulla e sembra proprio che il loro unico scopo sia distruggere Shinku e le sue sorelle. Da dove vengono? Possibile che Alice sia ancora viva?
Genere: Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 6:

Il Ritorno Di Laplace



Ero senza parole. Laplace era davanti a noi e ci sorrideva.
-Alice non ha molte idee! Dopo aver utilizzato un robot di nostro padre, ora vuole abbindolarci con un falso Laplace!- dissi con rabbia.
Stavo per attaccarlo, quando Kirakishou mi mise una mano sulla spalla.
-Cosa fai?- le chiesi.
Incredibilmente, sulla sua faccia si formò un sorriso.
-Non è un falso. È davvero il nostro vecchio amico!-
-E tu che ne sai, scusa?-
-Semplice: è stata la dama bianca a ricostruirmi!- disse Laplace.
Tutte noi guardammo Kirakishou con aria sbalordita e dicemmo in coro:
-Tu?-
-Certo!- disse lei orgogliosa.
Noi eravamo rimaste senza parole.
-Lasciate che vi spieghi: alla fine della battaglia, mentre tutte voi aiutavate gli umani, io ero tornata nel luogo in cui sorgeva la fabbrica sperando che il corpo di Laplace non fosse stato coinvolto. Infatti, fu proprio così. L’onda d’urto l’aveva solo scaraventato lontano insieme alla sua testa e le orecchie, che trovai dopo molta difficoltà, e dopo averli recuperati, andai nella casa di nostro padre per studiare come si costruisce, e di conseguenza si ripara, un robot!-
-Ha imparato bene, come potete vedere!- disse Laplace con un altro inchino.
Rivolsi il mio sguardo verso Laplace e mi avvicinai lentamente a lui. Fissai qualche secondo quei suoi occhi inquietanti e rossi e cominciai a piangere senza accorgermene.
-Capisco la tua reazione. Pensavi di non vedermi mai più, eh?- mi chiese inginocchiandosi e asciugandomi le lacrime con dolcezza.
Non dissi nulla e lo abbracciai cogliendolo di sorpresa. Non ebbi mai occasione di ringraziarlo per avermi salvato la vita e non potei sprecare l’occasione.
-È stato un piacere immenso!- mi disse abbracciandomi anche lui.
Anche le mie sorelle erano contente del suo ritorno e lo abbracciarono.
-Sono un beato tra le bambole!- disse divertito facendoci ridere di gusto.
Tornati seri, gli spiegai la situazione.
-Capisco. Ed io che credevo che fosse stata spazzata via per sempre!-
-Pensavamo la stessa cosa anche noi!- disse Kirakishou anticipandomi.
-Beh, ora ci sono anch’io dalla vostra parte. State sicure che stavolta difficilmente mi farò battere da quell’ammasso di latta!-
Non ero molto convinta di quell’affermazione, ma feci un sorriso.
-Bene. Ci fa piacere che sei tornato e una forza in più non ci fa male, ma quand’è che ci decidiamo ad andare a stanare Alice e prenderla a calci nel sedere?- chiese giustamente Suigintou.
Sorrisi e annuii.
-Adesso!-
-Bene!- dissero tutti in coro sollevando il braccio al cielo.
Tornammo nel quartiere di Edogawa, dove un tempo sorgeva la fabbrica di Rozen, o meglio, di Alice. Il quartiere, per qualche oscura ragione che ignoro, non fu mai più ricostruito. Al suo posto c’era solo un enorme deserto.
-Come faremo a trovare Alice in questo deserto?- chiese Hinaichigo.
-Dato che, immagino, si trovi sottoterra, andremo anche noi e la cercheremo.- le dissi con un sorriso.
Così facemmo. Una volta sottoterra, grazie a Laplace che illuminava con i suoi occhi per permetterci di vedere al buio, cercammo il suo nascondiglio. Girovagammo per ore e ore senza trovare la benché minima traccia di un qualcosa, tipo un laboratorio o una fabbrica sotterranea, che assomigliasse a un nascondiglio.
-Kanaria non vuole fare la guastafeste, ma ha l’impressione che si sta solo perdendo tempo.-
-Hai qualcosa d’importante da fare?- le chiese Kirakishou.
-No, ma Kanaria dice solo che si sta stancando di girare a vuoto.-
-Calma mie piccole dame, forse Alice sapeva del vostro arrivo e si è andata a nascondere altrove!-
-Mi chiedo come diavolo faccia a muoversi ancora. Possibile che l’esplosione non l’abbia danneggiata ancor di più?- si chiesero Suigintou e le gemelle.
-Evidentemente no!- rispose Laplace.
Dopo ore di ricerca infruttuosa, ritornammo in superficie.
-Assurdo! Dove può essersi cacciata?- mi chiesi.
Laplace si avvicinò e mi mise una mano sulla spalla.
-Non ti viene in mente un luogo dove possa essersi rifugiata?-
Scossi la testa restando pensierosa per qualche minuto che non sembrava finire mai. E alla fine l’illuminazione arrivò.
-Oh mio dio!- dissi.
-Che ti succede?- mi chiesero gli altri.
-Forse so dove si è nascosta!-
-Dove?-
All’improvviso, dal cielo cadde un piccolo disco metallico con sette globi gialli.
-Che diavolo?-
I globi s’illuminarono ed io, Laplace e le mie sorelle, tranne Suigintou, ci paralizzammo di colpo. Solo la testa era in grado di muoversi, ma il corpo era come se fosse avvolto da catene invisibili.
-Che diavolo vi succede?-
-Non riesco… a muovermi…- dicemmo tutte in coro.
-Mi state prendendo in giro?-
-No. Non ti stanno prendendo in giro!- disse una voce femminile proveniente dal cielo.
-E tu chi diavolo sei?- chiese Suigintou alzando la testa.
-La tua avversaria. Sono la prima delle Alice Maidens!-
-A… Alice Maidens?-
-Aoi Tenshi!-
   
 
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