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Autore: MegJung    12/10/2012    1 recensioni
Due ragazzi innamorati, il capo di una setta sanguinaria, Sylvia dovrà vendicare un torto fatto da una persona che non avrebbe mai sospettato...
Genere: Horror, Suspence, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
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Dopo aver sporcato per l'ennesima volta la coscienza con l'ennesimo omicidio, Dennis tornò nella sua dimora, erano le sei del mattino e il sole già cominciava a splendere.
Abitava in un piccolo appartamento al secondo piano, di giorno faceva l'impiegato e non poteva permettersi grandi cose. Quando entrò in casa, regnava il silenzio, udiva solo il rumore dei suoi stessi passi. Silenziosamente aprì una porta, era una stanza da letto e intravide sul giaciglio, fra le coperte la chioma riccia e scura di sua figlia che stava dormendo, Sylvia. Era la cosa più preziosa che possedeva, era l'unica persona per cui non avrebbe mai avuto il coraggio di ucciderla. La amava molto, anche se non parlavano quasi mai, visto che lui era spesso assente. 
Egli viveva da solo con la sporadica compagnia di Sylvia, aveva divorziato da sua madre dieci anni fa, quando la figlia aveva solo cinque anni. Adesso era una ragazza di quindici anni, all'oscuro della terribile e inquietante seconda vita del padre.
Dennis, dopo aver scorto sua figlia si diresse nella sua camera da letto, si svestì fino a rimanere in mutande e andò a dormire profondamente.
Verso le nove Sylvia si svegliò, si accorse che suo padre era tornato a casa e lo lasciò dormire indisturbato. Non gli importava più di tanto quello che il padre faceva durante la notte, lei non aveva la più pallida idea di cosa commettesse. Pensava che stava con le prostitute dell'autostrada vicino casa o che frequentasse i bordelli, ma non le passava neanche dall'anticamera del cervello che lui fosse il terribile "macellaio".
La ragazza sentì il suo stomaco brontolare e si recò in cucina, in cerca di qualcosa da mangiare. Aprì il frigo, c'erano poche cose: una confezione di latte, frutta, carne e altre cose di poco conto, erano sempre al verde. Sylvia prese una tazza di latte e ci intinse dentro dei biscotti presi dalla credenza. Faceva caldo e indosso aveva solo il reggiseno e gli slip bianchi, non si sarebbe vergognata se suo padre l'avesse mai vista in quel modo.
Dennis si alzò un ora dopo e trovò la figlia nel salotto, stesa sul divano, a leggere un libro; la ragazza non si curò della presenza del padre.
- Che hai fatto ieri sera? -  chiese serio Dennis.
- Niente, io sono rimasta qui con delle amiche e insieme ci siamo viste un film - rispose candidamente senza togliere lo sguardo dal libro - piuttosto tu che hai fatto? Sei stato fuori tutta la notte - il suo tono sembrava un po'un rimprovero.
- Sono stato con degli amici - tagliò corto, cercando di essere evasivo.
Passarono il resto della giornata senza scambiarsi una parola.
Dennis trascorse il tempo fuori casa, non andando a lavoro se ne stava sempre peregrinando in giro. Stava sempre nel suo bar preferito con i suoi amici, i suoi seguaci di notte, bevendo e chiacchierando. Beveva e anche parecchio, Sylvia un sacco di volte ha avuto a che fare con il padre sbronzo che in quelle condizioni era estremamente pericoloso.
Quel giorno stranamente Dennis tornò prima a casa, non si sentiva molto bene, un forte mal di testa lo stava tormentando e non riteneva opportuno rimanere al bar.
Sylvia sentì il rumore della porta d'ingresso che si chiudeva, non si era aspettata che il padre sarebbe tornato così presto.
Egli si stese sul letto e cercò di addormentarsi, ma il dolore era insopportabile, arrivò notte e ancora non aveva chiuso occhio.
Improvvisamente verso l'una di notte cominciò a sentire dei gemiti, come di una donna che ansimava per un orgasmo. Sospiri e respiri irregolari riempirono le orecchie dell'assassino, inizialmente pensò che era l'amplesso dei vicini, ma considevando che erano una coppia di ultra ottantenni era alquanto improbabile. 
Entrò nella stanza della figlia e spaventato gli chiese:
- Senti anche tu queste voci ?-.
Sylvia si svegliò di soprassalto e dopo essersi ripresa dallo spavento rispose:
- No, io non sento nessuno -.
Dennis credeva che stava per diventare pazzo, ma poi gli ritornò in mente una scena: la scena dell'uccisione dei due ragazzi. Era avvenuta nella stessa ora.
Aveva ucciso tante persone e mai sentito una voce, ma perchè con questi stava succedendo?
   
 
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