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Autore: sciao_bela    12/10/2012    3 recensioni
Un bambino con una malattia al cuore. Gli resta solo un mese di vita. La cugina, che farebbe di tutto pur di renderlo felice, fa la più grande pazzia che si possa immaginare: lei gli fa un grande regalo di Natale, un............
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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( http://www.youtube.com/watch?v=Ra-Om7UMSJc )

"Mi dispiace Mary..."
Mi è arrivato questo messaggio da parte delle mie migliori amiche: Immacolata, Laura, Miriana e Francesca. Si, dispiace a tutti. Ora sono sola in camera mia a piangere. Le lacrime escono senza fermarsi, anche se ci provo. Quando quella notizia giunse alle mie orecchie, risuonò al loro interno, rimbombando in qualsiasi parte del mio corpo, facendo provocare dei brividi profondi. Il mio cuore non era più quello di prima, sano, anche se rattoppato, con qualche ferita, anche profonda. Il mio cuore ormai era in frantumi, e non l'avrei mai più potuto ricomporre. Avevo bisogno di abbracciare qualcuno. Mi ero lasciata da circa due settimane col mio ragazzo, col quale stavo insieme da dieci mesi. Si, quella era una ferita che non riuscivo a chiudere. Beh, ormai era finita, anche se l'amavo tanto, troppo. Ora il mio pensiero era rivolto a mio cugino, Lorenzo. Lui ha 10 anni mentre io ne ho appena fatti 18. L'ho visto nascere e so tutto a memoria di lui. I suoi sono divorziati e lui vive con la madre: ha sofferto molto per il divorzio. Spesso piangeva e io mi mettevo a fare la cogliona per farlo sorridere. A volte mi costava anche fare figure di merda! Ahahahah....quante ne ho fatte!!

 

**

L:”Mary, mi manca papà!” Eravamo alla metropolitana di Roma, e dovevamo tornare a casa di nostra zia. Eravamo soli. Tanta gente ci girava intorno, fin quando non vide un papà che abbracciava il figlio e la moglie.

Io:”Dai amore, non ti preoccupare! Ci sono io qui con te, e poi c'è mamma! Dai ora andiamo altrimenti perdiamo la metro.” Dissi accarezzandogli il volto e baciandogli la fronte.

Io:”Se non la smetti di piangere io mi arrabb...ooooohh!!”

L.”No Maryyy!! Stai bene? Ti sei fatta male?” ero caduta davanti ad un bar dove c'erano dei ragazzi stramegafighi!! Cioè il pacco di merda era ABNORMEEE!!! Lorenzo iniziò a ridere con gusto, e non solo lui: tutti i tizi intorno a me lo stavano facendo! Sarei voluta sparire! Sfortunatamente non ho i super poteri, uffa.

L:”Dai alzati Mary che tutti ti stanno guardando!”

Io:”E lasciali guardare! È solo invidia!” Dissi con tono ironico, provocando le nostre risate che riecheggiarono tra la folla.

**

Lacrime ancora più veloci si affrettavano a cadere sul cuscino che stringevo tra le braccia.

Già da qualche giorno Lory stava avvertendo alcuni dolori al petto, come delle fitte, che si facevano sempre più forti e non si calmavano neanche con le medicine. Mia zia decise di fargli fare una visita. Ieri è uscito il risultato. Io, mia madre e mia zia andammo in clinica. Aspettammo più di due ore, che sembrava non finissero mai. Mia zia e mia madre pregavano affinché Lorenzo non avesse niente di grave, e io piangevo di nascosto. Più il tempo passava e più saliva l'angoscia. Finalmente un medico si avvicinò a noi.

Dott:”Allora signore, Lorenzo da quando è nato ha avuto un piccolo problema al cuore, che purtroppo non è stato preso subito. Col passare del tempo, questo problema è aumentato: in pratica, il bambino ha una malattia rarissima, quasi nuova. Se on si prende subito, può provocare la morte. Purtroppo il bimbo non si può operare e...ha un mese di vita ancora. Mi dispiace.” disse facendo pause frequenti e con voce tremante. Mia zia scoppiò a piangere, gettandosi in ginocchio davanti al dottore dicendogli perché, perché a suo figlio! Mia madre, anche lei in lacrime, la sollevò e la abbracciò. Il mio cuore si ruppe in mille pezzi, come un vaso di cristallo sbattuto violentemente per terra. Ora non restava che raccogliere le briciole.

Io rimasi di sasso. Avevo le mani sul volto, perché volevo nascondermi, come se mi vergognassi di me stessa. “La colpa è tutta mia, non sono stata attenta a lui, non gli ho dato le dovute attenzioni...” mi ripetevo. Ma non era colpa mia. Le urla straziate di mia zia riempitolo la muta sala d'attesa, facendo voltare tutti verso di noi. Mi odiavo.

 

DUE ORE DOPO....

Eravamo tornate a casa. Avevamo deciso di non dire niente a Lorenzo, facendogli godere quest'ultimo mese di vita. Entrate in silenzio, come dei ladri notturni, ognuna andò in direzioni diverse. Io salì in camera. Mi squillò il cellulare e. tra un singhiozzo e un altro, risposi.

Io:”Pronto...”

M:”Ehi Mary! Senti stasera dobbiamo uscire, ci vediamo alle 8...”

Io:”No, non posso.”

M:”Ma che è successo?” chiese rattristata. Feci fatica a rispondere.

Io:”Niente. Ciao.” e riagganciai. Non volevo rispondere. Mi richiamò immediatamente. E ancora, e ancora, ma io non rispondevo. Mi ero chiusa nel mio dolore. Intanto pensai a una soluzione a questo problema: è necessario che qualcuno gli doni il cuore, a lui serve un cuore nuovo. E chi glielo dava? Non è facile trovare qualcuno che ti doni il proprio cuore....a meno che quel qualcuno non sia...io?? No, e poi come faccio io?? Ci dividiamo il cuore?? Ma lui è più importante di me, la sua vita è più lunga della mia. Io gli voglio tanto bene, che gli donerei anche il cuore.

 

ORE 8:00 …

DRIIN DRIIN

Il campanello. Ero sola in casa ed ero costretta ad andare ad aprire. Aprii e con grande meraviglia ritrovai le mie amiche, tutte preoccupate per me. Le ragazze entrarono.

M:”MA CHE FAI?? PERCHE' MI HAI CHIUSO IL TELEFONO IN FACCIA?? CHE E' SUCCESSO??” Mi urlò venendomi incontro. Anche le altre a ruota si avvicinarono.

L:”Ehi Mary, che è successo?” Avevo gli occhi rossi a causa delle lacrime. Tutti li notarono.

I:”Perché hai questi occhioni? Hai pianto molto...ma perché? Aè o mi rispondi o mi rispondi!!” Mi disse con tono autorevole.

F:”Ha ragione Imma, allora?” Abbassai ancora di più lo sguardo e mi diressi in camera senza spiaccicare alcuna parola. Non appena entrai, chiusi la porta sbattendola leggermente e mi lanciai letteralmente sul letto. Non appena mi ritrovai sul letto, le ragazze erano già entrate in camera e si erano messe intorno a me.

I:”Muoviti e sputa il rospo!” Mi girai verso di loro e, tra infiniti singhiozzi, confessai: “Ieri, quando sono andata in ospedale, il dottore i risultati delle varie visite di Lorenzo e...purtroppo ha una rara malattia al cuore e non può più guarire. Gli hanno dato circa un mese di vita.” In quel punto esplosi a piangere. Avevo bisogno di un loro abbraccio e, senza ripensarci due volte, mi gettai tra le loro braccia. Loro mi strinsero forte, tanto da non farmi sentire sola. Mi arrivarono varie lacrime sul volto: anche loro stavano iniziando a piangere. Restammo tutto l'intero pomeriggio a parlare; io noto la loro voglia di farmi ritornare a sorridere, ma non ce la facevo. La notte la passai in bianco, pensando a tutti i bei momenti passati col mio caro cuginetto.

 

( http://www.youtube.com/watch?v=F6xDn90OR08 )

La mattina dopo mi vennero a svegliare le ragazze.

I:”Buongiorno a te, buongiorno al latte col caffè... ahahahah”

L:”Muoviti, cambiati e scendi! Dai che siamo in ritardo!”

Io:”Ehi calma, perché tutta questa fretta? Che è successo? Voglio dormireee!” La solita, ma questa volta avevo davvero sonno perché mi ero addormentata per le 5 di mattina circa, ed erano le 9. con l'aiuto e il consenso dei miei e dei loro genitori, organizzarono un viaggio: accanto al mio cellulare c'era un biglietto per Lontra!!! Wow, non vedevo l'ora!!

 

15:30 A LONDRA

Eravamo in un albergo. Passammo tutto il pomeriggio in giro per Londra e loro, soprattutto Miriana, avevano svuotato tutti i negozi nei quali ci siamo fermate, comprando di tutto e di più: si, loro erano le mie amiche pazze, e io le amavo per questo. Il sorriso mi era tornato, ma ancora non del tutto: quello che avevo era ancora amaro. Il giorno dopo loro realizzarono il nostro più grande sogno: andare al concerto dei nostri idoli, i One Direction! Cioè la loro musica mi aveva aiutata tanto in qualsiasi momento, soprattutto quelli più brutti; questa era un'ottima occasione per foterli ringraziare di tutto.

 

LA SERA AL CONCERTO

Mi vibrava il cuore, e le gambe non riuscivano neanche a reggermi a causa della forte emozione. Eravamo in prima fila. Ad un certo punto salirono sul palco e iniziarono a cantare: le loro voci entravano nelle mie orecchie, rimbombando in tutto il mio corpo e provocando dei piccoli brividi, sì, brividi, perché io amavo quei 5 ragazzi che mi facevano star bene, sempre e comunque. Uno ad uno si avvicinarono nella zona dove stavo io e strinsero le mani di alcune fan: io le riuscì a stringere tutte, ripetendo ad ognuno un forte “grazie di tutto”. Tutti e 5 mi sentirono e mi sorrisero, dicendo “grazie”. Uno dei miei sogni si era realizzato, e non riuscivo ancora a crederci!

 

Viaggiammo per due settimane e mezzo, e girammo quasi mezzo mondo: Inghilterra, Irlanda, Francia, Portogallo, Messico, USA, Russia e Grecia. Ogni giorno però chiamavo a casa soprattutto per sapere come stava Lorenzo, e ricevevo sempre uno “sta peggio di ieri”.

 

( http://www.youtube.com/watch?v=D_CthW8IaRA )

RITORNO A CASA

Quando tornammo, la prima cosa che feci dopo che ebbi salutato i miei, fu andare all'ospedale a trovare Lorenzo che purtroppo era peggiorato molto. Incontrando il dottore per caso, lo fermai dicendo che volevo alcuni chiarimenti e lui, gentilmente, mi fece accomodare nel suo studio.

Dott:”Allora, dimmi cara...”

Io:”Senta dottore, in queste due settimane e mezzo, mentre mio cugino era qui, le mie amiche mi hanno portata un po' in giro per il mondo. Ma nonostante ciò, non ho fatto altro che pensare al mio piccolo. Da quando lei disse che aveva solo un mese di vita, ho riflettuto su una possibile guarigione, e sono giunta a conclusione che...”delle lacrime iniziarono a rigare il mio volto e, dopo aver fatto un profondo sospiro, continuai “...penso che, visto che gli voglio gli voglio bene, e che farei di tutto per lui, gli vorrei donare il...il mio cuore.” il dottore mi guardò scioccato, spalancando gli occhi e la bocca.

Dott:”C-c-cioè t-tu v-vorresti fare una c-cosa d-del genere, un t-trapianto??” disse balbettando, quasi incredulo.

Io:”Sono 0+, quindi posso donare a tutti...vabbè ma un controllo per vedere se siamo compatibili è meglio farlo. Lo so, mi è costato giungere a questa conclusione, ma...” dissi asciugandomi le lacrime “...è la soluzione migliore!” conclusi convinta di quello che dicevo.

Dott:”Sei proprio sicura?” Annuì col capo, sorridendogli.

Io:”Sono maggiorenne e vorrei chiederle un favore: vorrei che questa cosa del trapianto resti tra me e lei, gli altri lo devono venire a sapere il giorno dell'intervento o i giorni a seguire. La prego, lo faccia per me!”

Dott:”Va bene...ora se sei pronta, possiamo anche andare a verificare la compatibilità.”
Io:”Certo!” Gli sorrisi e ci avviammo verso il laboratorio delle analisi. Io mi asciugavo sempre le lacrime, e il dottore faceva altrettanto.; ormai anche lui si era commosso e per poco non mi scoppiava a piangere in faccia.

 

CINQUE GIORNI DOPO

Io stavo spesso con la mia famiglia e le mie amiche: la mattina andavo a scuola e la sera uscivo. Io e il dottore ci sentivamo spesso, 2 o 3 volte al giorno, e lui ogni volta mi chiedeva se ero ancora convinta del trapianto. Ero fuori con le ragazze a mangiare una pizza quando...DRIIN il cellulare.

IO:”Pronto?”

Dott:”Ehi Mary, sono io, il dottore...ho i risultati del test....”

Io:”Ah che bello! Allora?” Le ragazze mi stavano guardando: avevano capito che nascondevo qualcosa.

Dott:”Mary, è risultato positivo.” Entrambi scoppiammo in lacrime: le sue scendevano dolcemente, mentre le mie facevano rumore e, soprattutto, mi facevano male. Dopo lui riattaccò perché aveva da fare. Ora ero io quella che aveva i giorni contati, e dovevo essere triste, ma la felicità di dare una nuova vita ad una persona che amavo era di gran lunga superiore alla prima, che quasi la faceva sparire. La mia nera tristezza era stata colorata con i colori dell'arcobaleno da quest'atto meraviglioso che stavo per compiere: era l'amore che stava per fare un grande miracolo. La voglia di vedere il mio piccolo ritornare a sorridere, crescere, vivere e amare, era troppo forte. Io l'avrei seguito da lassù, e gli sarei stata accanto, anche se non fisicamente. Era troppo importante per me. Ora dagli occhi uscivano piccole gocce d'amore, che lentamente solcavano il mio viso e poi scendevano per terra, come se volessero restare ancora lì. Ero felice: il mio volto non era più cupo, ma risplendeva di luce propria.

F:”Ehi Mary, ma ancora piangi? Ma che è successo ancora? Per tuo cugino?” Mi voltai verso loro.

Io:”Io lo amo, e lo continuerò ad amare, per sempre...anche quando la vita sarà dura.”

I:”Ma che ti è preso? Sorridi e piangi?”

L:”Certo che sei strana...”

M:”Ma come mai questo bellissimo viso splendente è sporco di lacrime, maledette lacrime?”

Io:”Sono gocce d'amore....poi mi capirete!” Sorrisi, infondendo serenità e tranquillità.

 

(http://www.youtube.com/watch?v=gQz318wUNSQ)

22 DICEMBRE

Qualche giorno fa, il dottore mi ha chiamata dicendomi che domani devo operarmi: questo sarà il più bel regalo di Natalo che Lory riceverà. Questa giornata l'ho trascorsa andando a salutare i miei parenti e tutte le persone più care. Nessuno sapeva ancora niente. La serata decisi di trascorrerla con le mie amiche. Tutte a dormire a casa mia!

Eravamo sul terrazzo, ad osservare la luna piena che risplendeva, adornata da tantissime stelle luminose. Decisi che, almeno a loro, glielo avrei detto. Sapevo che avrebbero sofferto, ma dovevo farlo.

Io:”Ragazze, vi devo dire una cosa....perdonatemi se ve l'ho nascosta in tutto questo periodo...” iniziai alzandomi in piedi e mettendomi di fronte a loro, “...io amo Lorenzo, e voglio che continui a vivere, quindi....gli darò il mio cuore.”

Ragazze:”COOOOOSAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!!??!!??”

Io:”Si, mi dispiace ma lui è troppo importante e prezioso. Non voglio che se ne vada, mi sentirei in colpa, anche se so di non esserlo. Vi prego, accettatelo. Dai, infondo io vi guarderò sempre, ancora, ma dall'alto: state attente che vi guardo anche quando andate in bagno eh!” dissi per sdrammatizzare. Gocce di cristallo consumato uscivano dai loro occhi, ma con questa battuta, mi fecero un sorriso. “Vi amo, e resterete sempre nel mio cuore. Vi affido mio cugino, trattatelo come se fossi io. Abbiate cura anche e soprattutto di mia madre, datele sempre coraggio, perché non sarà facile, almeno per l'inizio. Fra pochi giorni sarà Natale, e questo è il regalo che sto facendo a mio cugino e anche a mia zia. Vi prego, non piangete per me. Vi chiedo perdono per tutte le volte che non vi ho capite, che non vi ho ascoltate, che non vi ho amate, che non vi ho aiutato...scusatemi....” Mi saltarono tutte addosso, abbracciandomi. L'ultimo abbraccio di gruppo: avrei voluto che durasse all'infinito perché i loro abbracci, dopo quelli di mia madre, erano i migliori. Appena ci separammo, dissi che loro erano le prime persone a sapere questo. Poi aggiunsi che a mia madre le avrei lasciato una lettera, così come anche a mia zia e a Lorenzo. Passammo l'ultima notte al mondo, per me, insieme. Le stelle sembravano commuoversi, e la luna, come una madre, sembrava che le consolasse, anzi, ci consolasse. Ora, come sempre, ho riavuto la conferma che loro, per me ci saranno sempre, e io resterò per sempre nel loro cuore. Anche se non ci sarò più. Poi, appena tornammo in casa. finirono con l'addormentarsi, una per volta. Io restai sveglia, e le osservavo dormire. I loro sorrisi, i loro sogni, loro, per sempre. Poi, preso carta e penna, e iniziai a scrivere dei messaggi. La notte la passai così. Ma le 5:30 giunsero subito, e io ero già sulla soglia della porta per andare a completare questo miracolo. Diedi un ultimo bacio dolce a tutti, l'ultimo.

7:00, ero già in sala operatoria. Diedi l'ultimo bacio a mio cugino, per poi chiudere gli occhi, prima per l'anestesia, e poi per sempre.


* * * * *

 

Una brezza che entrava dalla finestra mi svegliò, ma non volevo alzarmi, tanto non avevo niente da fare. Percepì qualcosa tra le mani: un foglio. Lo aprii e lo lessi insieme a mio marito, che si era anche lui appena svegliato.

Cari mamma e papà,

sono la vostra Marianna che vi scrive. Sembrerà stupido ma è importante questo messaggio. Vi volevo dire che in quest'ultimo periodo vi ho nascosto una cosa, ma l'ho fatto perché non volevo farvi soffrire. Per Natale, quand'ero piccola, mi dicevate che si devono fare azioni buone, perché Gesù deve nascere nei cuori puliti. Beh, io non ho mai fatto azioni buone, belle: il mio Gesù è nato sempre nel peccato. Per questo motivo, quest'anno farò una buona azione che rimedierà anche alle altre. Sapete che Lorenzo ha i giorni contati, perché il cuore non và. Beh, il mio cuore è sano, quindi ho deciso di dargli il mio cuore. Sì, non è uno scherzo: Lorenzo è sempre stato per me come un fratello, e io l'ho sempre amato come tale, per questo gli volevo fare, almeno per una buona volta, un buon regalo, utile: non le solite maglie dei calciatori, non i soliti e monotoni oggetti firmai, non i soliti strumenti scolastici, neanche il panettone perché, buono quanto sia, fa ingrassare. Ho deciso di fargli un regalo serio, che gli sarebbe rimasto a vita: il mio cuore. Mi dispiace avervelo detto così, in questo modo. Ora io sono qui, che vi sto guardando e vi sto abbracciando: se sentite una brezza, beh, in quella brezza ci sono io. Lorenzo ormai è sano, salvo e soprattutto...vivo. Lui ora ha il mio cuore, che batterà fin quando Dio lo vorrà. Vi prego, non piangere. È stata dura prendere questa decisione, ma è stata una cosa che, se non avessi fatto, l'avrei portata sulla coscienza a vita. Vi chiedo perdono, si, perdono per tutte quelle volte che ho fatto cazzate, accorgendomi, in ritardo, che avevo sbagliato e che i vostri consigli erano perfetti e azzeccati. La vita mi ha insegnato molte cose: la più importante è stata quella che all'amore non si comanda. Mamma, papà, voi continuate a vivere felici, perché ve lo meritate, e inseguite i vostri sogni, anche senza si me. Ma io ci sarò sempre, proprio lì, nei vostri cuori: vi amo! Grazie per avermi dato il dono più bello: la VITA! Sapete...voi siete una famiglia perfetta, e se dovessi ritornare indietro, non cambierei niente della mia vita, non cambierei voi genitori, le mie amiche e nient'altro. Siete perfetti così come siete. Mi raccomando, continuate a dirvi “TI AMO” a vicenda, perché in quelle due parole è racchiuso il segreto della vostra relazione. Non fatene una tragedia di quello che mi è successo, anzi, fatene tesoro. Con affetto, la vostra bambina Marianna.

p.s. Ora trattate Lorenzo come vostro figlio, perché in lui ormai ci sono io. Vi amo.” entrambi piangemmo e ci catapultammo in camera delle ragazze: lei non c'era! Le svegliammo a causa dei nostri pianti forti e loro, quando realizzarono che non c'era più, fecero altrettanto. Ci stringemmo in un forte abbraccio. Una brezza ci circondò, “E' lei, è la mia Marianna” dissi abbracciando le ragazze, come se tra loro ci fosse anche mia figlia.

Un'ora dopo eravamo all'ospedale: il dottore ci venne incontro dicendoci che lei si era donata completamente, facendo tornare a rivivere il piccolino nostro. L'intervento era riuscito bene, e Lorenzo ancora dormiva, sorridendo.

 

* * * * *

 

Dovevo andare a trovare mio figlio Lorenzo. Ormai mancavano pochi giorni e non l'avrei mai più rivisto. Le speranze che mi restavano erano ormai pochissime, anzi, erano morte. Andai in ospedale, giunsi in camera di Lorenzo e vidi che stava dormendo, ma aveva più macchine attaccate a lui; pensavo “ecco, manca poco...è Natale, e lui, il mio unico figlio mi muore tra le braccia, non ci voleva!” Avrei fatto qualsiasi cosa pur di vederlo ancora vivo. Poi si avvicinò il dottore che si occupava di mio figlio.

Dott:”Salve signora. Senta io...le devo dare questo, da parte di sua nipote Marianna.” Mi porse un foglio. Lo ringraziai e , dopo essermi seduta, lo lessi con cautela.

Cara zia,

sono io, Marianna, la tua nipote pazza sclerata! Volevo dirti come prima cosa si leggere attentamente questo foglio, perché ti devo dire una cosa importante, che riguarda Lorenzo. Come sai, io lo amo come un fratello, e sapere che gli resta poco da vivere mi distrugge. Farei qualsiasi cosa pur di renderlo felice, farei anche la più folle pazzia. Beh, l'ho fatto: ho fatto una pazza follia che, inizialmente mi è costata, ma poi mi ha reso felice e soprattutto renderà felice il mio piccolino. Lorenzo lo sai, ha bisogno di un cuore nuovo, altrimenti vi lascia. Beh, ho deciso di dargli il mio di cuore. Lo so, non ci crederai, ma quando leggerai questo messaggio, io sarò già in cielo, come si dice ai bambini, mentre il mio cuore è rimasto qui, ed è in tuo figlio. Se non ci credi, chiedilo al medico...l'ho fatto ma in cambio voglio una cosa: voglio che continuate a vivere bene, senza continuare a rimpiangermi per questa pazzia, che in fondo, è stato un miracolo d'amore, e io dovevo completarlo. Le cose si completano, per forza, soprattutto se sono belle. Voglio che Lory continui a vivere normalmente, perché se lo merita: è ancora piccolo e si deve godere la vita in pieno. Io ora sono felice, sì, felice, perché ho compiuto la mia missione terrena, e ora lascio il futuro nelle vostre mani. Sto sorridendo, anche se non mi puoi vedere. Grazie zia, per il dono di Lorenzo: è un bimbo meraviglioso, e la vita lo ricompenserà, facendogli tanti doni bellissimi. Ha già sofferto molto, troppo. Ora deve vivere felice, e deve crescere. Non ti preoccupare che lo terrò io sempre sotto controllo! Ora ti devo lasciare, non so più cosa dirti, se non un TI VOGLIO BENE! Poi fai leggere questa anche a Lorenzo. Ciao, un mega bacione!”

E poi dietro, un altro foglio. “Caro Lorenzo, ti scrivo dal cielo. Ti volevo dire che ora stai vivendo con il mio cuore. Sì, una grave e rara malattia ha portato via il tuo e io ti ho lasciato il mio. Ti volevo dire grazie per tutte le coccole che mi hai fatto, e prego per tutte quelle che ti ho fatto. Comunque, ritornando al cuore, io sono lì, ancora nel mio, ovvero il tuo nuovo cuore, infondo infondo, e sappi che dal cielo ti controllo ok? Vedi di fare il bravo bambino e obbedisci alla mamma, ma questo lo fai già. Mi raccomando: vivi in pieno la vita, perché te lo meriti. Sei un bimbo fantastico, e meriti il meglio. Occhio alle persone: non ti fidare mai troppo di loro, perché sono monelle! Prenditi cura della mamma, visto che ora tu sei l'ometto di casa! Ogni tanto, vai dagli zii Chiara e Giuseppe, ovvero i miei genitori, e abbracciali forte forte, e digli che quell'abbraccio è da parte mia. Ho chiesto anche a Imma, Francesca, Laura e Miriana di stare attente a te, perché sei il mio cucciolotto e non permetterò mai a nessuno di farti del male! Loro trattale come se fossi io, perché infondo anche loro sono come delle sorelle per me. Beh ora fai un piccolo esperimento, visto che ti piace tanto farli: mettiti una mano sul cuore e controlla se batte. Se è così vuol dire che ti stò pensando, e quando non batterà più vuol dire che ti sto chiamando e che devi venire da me, a giocare insieme, per sempre. Ma quel giorno è ancora molto lontano. Quando ti senti solo, la sera guarda il cielo, e, visto che ti piace giocare con le stelle, continua a giocarci e, quella più luminosa, quella sono io. Così potremo ancora giocare insieme. Ti ricordi quella volta quando mi chiedesti perché durante il giorno le stelle non ci sono? Beh ora te lo spiego: loro ci sono sempre, solo che durante il giorno non si vedono, restano nascoste dalla luce del sole. Come ti ho detto, ogni stella è una persona; bel le persone lassù devono controllare la famiglia e gli amici che sono rimasti sulla terra e, per non farsi vedere, si nascondono. Ecco, ora sai il segreto. Quindi sappi che non sarai mai solo. Ora devo andare, il mio cuore ha fretta di cambiare “proprietario”! Mio Lorenzo, ci vediamo presto, un mega super stra bacione, con amore, dalla tua cuginetta Marianna. TI VOGLIO BENE, non dimenticarlo mai!” Esplosi in un pianto che riecheggiò per tutta la sala d'attesa, e corsi da mio figlio abbracciandolo. Lo tenevo forte a me. Lui era sveglio e mi chiedeva perché piangevo, ma io gli sorridevo e continuavo a ripetere “grazie” a Marianna, anche se questa semplice parola non bastava.

 

5 GIORNI DOPO

Le ragazze erano riunite in chiesa, insieme a tutti gli amici di mia figlia. Avevamo deciso di rimandare il funerale di 5 giorni, così Lorenzo, ormai uscito dall'ospedale, potesse partecipare. La chiesa non era molto piena: infatti mia figlia non era amata da molte persone. C'erano anche i parenti. Durante la messa piansi guardando la bianca bara della mia bambina. Per me restava una bambina, anche se aveva già 18 anni. Su di essa un mazzo di girasoli, che erano i suoi fiori preferiti, e ai bordi delle rose rosse, che lei amava. Tra i girasoli, che mi facevano ricordare quanto fosse solare, spiccava una foto di un paio di settimane prima: era bellissima, tutta sorridente, raggiante, e i suoi meravigliosi ricci spiccavano, cadendo sulle spalle. Non avrei mai e poi mai dimenticato quel sorriso, perché era ormai impastato nei miei occhi. Dalla cupola dell'altare penetrava un raggio di sole che illuminava la bara. Marianna, all'interno di essa, era stesa su un manto di petali di vari fiori colorati, e un sorriso ancora vivo le accendeva il volto. Ed è così che ricorderemo la mia bambina, sorridente, gentile: insomma, lei era una PICCOLA GRANDE DONNA!!!







SPAZIO AUTRICE
Beh ragazzi e ragazze, questa storia mi è venuta così, in uno dei miei giorni depressi....beh, mi sono dovuta sfogare!! Vi chiedo scusa per gli errori ortografici o grammaticali, se ci sono, e vi chiedo di recensire in tantiiiii!!! Voglio vedere se la mia storia vi è piaciuta o meno....beh un bacio a tutti :* kisskiss sciaoooooooooooooooooooooooooooooo!!!!!!!!!! :D

  
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