Ecco il primo capitolo, spero vi piaccia!

Capitolo 1: Incontri e sfide
Un ragazzo dai capelli e gli occhi neri camminava per le strade di una cittadina movimentata. Aveva la pelle chiara, delle guancie spruzzate di lentiggini e un buffo cappello arancione con due faccine blu. Al collo una collana di perle rosse molto grandi mentre indossava solo un paio di pantaloni scuri. Sulla schiena sfoggiava un grande tatuaggio col Jolly Roger dei pirati del potente Barbabianca.
Portuguese D. Ace, comandante della seconda flotta, chiamato anche pugno di fuoco per il frutto del diavolo che aveva ingerito.
Camminava tenendo in mano un foglio e si guardava in giro; stava cercando un negozio dove doveva ritirare per conto di suo padre Barbabianca un consistente numero di armi. Si grattò la testa confuso: cercava ormai da ore! Ormai le gambe andavano si muovevano autonomamente e il caldo sole si faceva sempre più pungente. Qualcosa attirò la sua attenzione: una folla di gente si era riunita davanti a una locanda formando un enorme cerchio. All’interno, riusciva a distinguere due ragazzi. Il primo aveva una buffissima capigliatura rosso fuoco tenuta in piedi da degli occhiali sopra la fronte. La pelle era pallida e vestiva in modo stravagante: particolare era la sua pesante pelliccia… come faceva a portarla con quel caldo?
Di fronte a lui, un ragazzo dalla pelle ambrata e uno sguardo annoiato lo osservava divertito. Aveva una felpa gialla con le maniche nere e dei pantaloni azzurri con macchie scure sparse qua e là. In mano aveva una lunga spada ancora chiusa nel fodero scuro con delle croci rappresentate. Anche lui portava un cappello bianco maculato in basso e aveva due orecchini per lato che mettevano in risalto le basette nere collegate al pizzetto.
Ace si fece strada tra la gente per assistere meglio allo scontro e notò che in prima fila c’era una ragazza che picchiettava nervosamente il dito sul gomito. Portava i capelli legati in un alta coda di cavallo mentre un ciuffo ribelle copriva l’occhio destro. Portava un cerchietto bianco maculato e degli enormi orecchini d’oro circolari, in completo con dei braccialetti. Aveva una maglietta gialla con le maniche arrotolate sulle spalle e legata sul fianco con il jolly roger dei pirati Heart. Aveva dei pantaloncini cortissimi maculati azzurri e ai piedi degli altissimi stivali neri di vernice. Affascinante, non c’è che dire. Ace si fece avanti e cercò di iniziare un discorso con lei.
- Cosa sta succedendo qui? – chiese mettendosi alle sue spalle.
La ragazza nemmeno si girò.
- Eustass Capitano Kidd, 315 milioni e Trafalgar Law, 200 milioni. Stanno decidendo chi si prende quella ciotola di ramen – disse la ragazza indicando la scodella vicino allo sfidante col cappello.
- Sbaglio o sono due capitani? Due delle famose undici supernove, pirati con la taglia superiore ai 100 mila. Devono essere forti –
- Si, hanno mangiato i frutti del diavolo. Sarà uno scontro piuttosto interessante –
- E cosa ci fa una graziosa fanciulla a vedere uno scontro tra due pirati? –
- Aspetto che finiscano e impedisco che qualcuno intervenga vero… -
La ragazza si girò verso il suo vicino che era appena partito all’attacco per fermare il suo capitano.
- Killer! –
Ace distolse appena lo sguardo per vedere a chi si riferiva che non trovò più lui ne la ragazza; si voltò verso il combattimento e li vide poco distanti. Killer era appena stato fermato da lei, trasformando le braccia in lame taglienti che lo immobilizzavano per il collo.
- Non muoverti, non immischiarti –
Ora Ace la poteva vedere in faccia. Aveva la pelle ambrata, lo sguardo annoiato e un sorriso beffardo.
Guardava negli occhi, se di occhi si può parlare, Killer, il quale fermò le lame rotanti e fece marcia indietro. Kidd e Trafalgar si girarono per vedere la scena ma la ragazza li tranquillizzò e li disse di proseguire tranquillamente.
- Perché? – chiese stordito Ace dalla scena
- Perché detestano essere interrotti e sicuramente il suo capitano non glielo avrebbe mai perdonato –
- Ma perché proprio tu? –
- Perché io faccio parte della ciurma di Trafalgar Law, i pirati Heart, e conosco Killer e Kidd da una vita –
Un pirata? Perfetto, la cosa si sta facendo interessante.
- E tu, Ace pugno di fuoco, che ci fai qui? –
- C-c-come hai fatto ad indovinare? –
- Ho trasformato le mie dita in lame e ho provato a trafiggerti ma non ci sono riuscita, mi sono solo surriscaldata –
Ace si guardò il fianco: una lama affilatissima lo stava trafiggendo ma grazie al frutto del diavolo non sentiva nulla. Furba la ragazza, niente da dire. Però se c’erano due supernove, lui e quella ragazza che come potenza non scherzava, tra quanto sarebbe arrivata la marina? Sì, molto presto.
Kidd e Law continuavano a combattere instancabilmente e nessuno aveva la meglio. La ragazza assisteva un po’ annoiata lo scontro affianco a Killer sempre più agitato, mentre Ace faceva il punto della situazione, alquanto strana. Ma lui non era lì per fare da spettatore, doveva comprare ciò che Barbabianca aspettava, perciò a malincuore si voltò e prese a camminare. La ragazza, sentendo i passi allontanarsi, si voltò e raggiunse il ragazzo.
- Jay, navigatore dei pirati Heart, 19 anni, piacere! –
Ace si girò confuso e vide che la ragazza gli porgeva la mano aperta. Stando al gioco, Ace gliela strinse e si presentò a sua volta.
- Ace, comandante della seconda flotta di Barbabianca, 20 anni, il piacere è mio –

Angolo dell'autrice:
che ne dite? spero di non essere stata noiosa, ci vediamo al prossimo capitolo!