CAPITOLO 4
Il fuoco zampillava alto e imponente. Intorno ad
esso una decina o più ragazzi e ragazze del paese stavano finendo di consumare
la cena tra risa e scherzi.
Ovviamente tra loro c'erano anche Ingrid, Ramon,
Juan e Alan, che si era portato la chitarra, deciso in un modo o nell'altro a
far cantare l'amica davanti a tutti.
-Ok, ok, ok- prese parola una ragazza -adesso è
l'ora di giocare a obbligo o verità.
Ai -Sì; va bene; perché no- si opposero i -Ma
no; scherzi?; neanche per sogno.
Alla fine tutti si fecero convincere a giocare.
Dopotutto era solo un gioco...giusto?
-Ok, comincio io- disse la ragazza che lo aveva
proposto -allora Saul, obbligo o verità?
-Verità.
-Ok. Allora... con un ragazza ti sei mai spinto
più in là di un bacio?
-Ehi, andiamo sul personale...- protestò un
altro.
-Qual è la penitenza?
-Dunque dunque, se non rispondi dovrai rimanre per un minuto sulle ortiche.
-Dunque dunque, se non rispondi dovrai rimanre per un minuto sulle ortiche.
-Certo che sei perfida- replicò Saul - Sì, l'ho
fatto.
-Uoooo!
-Sì, sì, ho capito. Ora tocca a me. Alan,
obbligo o verità?
-Verità.
-Mm...hai mai pensato a Ingrid come
ragazza?
-No, però la tua amica Vera ha un sedere niente
male- disse lui a Ingrid, beccandosi una gomitata -Hh, vediamo...Palmira,
obbligo o verità?
Juan e Ramon lo guardavano un po' costernati: ma
si divertiva davvero a questi giochi?
-Verità.
-Ti taglieresti i capelli per il ragazzo della
tua vita?
Poteva sembrare una stupidaggine, ma quella
ragazza avrebbe ucciso per i suoi capelli...Una domanda del genere era quindi
terribilmente seria per lei.
-Assolutamente no!
-Ok, calmanti.
-Io sono calma. Ingrid.
-Sì?- rispose lei facendo un sospiro di
esasperazione.
-Obbligo o verità?
-Tanto per fare l'originale, obbligo, ma voglio
sapere anche la penitenza.
-Bene- lo sguardo di Palmira non prometteva
nulla di facile -l'obbligo è baciare Juan in bocca...
Tutti si voltarono verso l'interessato che era
rimasto a bocca aperta.
-...la penitenza è toglierti la maglietta
rimanendo in reggiseno.
Gli altri cominciavano a bisbigliare, mentre i
due erano evidentemente a disagio.
-Allora- incalzarono -non abbiamo tutta la
sera.
-Va bene, ho capito- sospirò, poi rispose
-Obbligo.
Fischi e boati si alzarono.
-Perfetto!- sentenziò Palmira - alzatevi e
tenendovi per mano baciatevi per dieci secondi...
-Solo dieci? Perché non venti?- chiese con
sarcasmo Ramon.
-Sì, giusto, fate venti secondi- propose
Saul.
Victorino si beccò un'eloquente occhiata dalla
sorella.
Juan, stufo degli incitamenti, si
alzò tese la mano a Ingrid per aiutarla.
Lei la afferrò e si tirò su. Dopo un attimo di
esitazione, si strinsero entrambi le mani.
-Dai, i secondi ve li contiamo noi.
I due annuirono e, dopo un sospiro, si
avvicinarono.
Durante il bacio non volava una mosca, sembrava
che il tempo si fosse fermato e che ci fossero solo loro due.
-3...2...1- contati, Alan diede senza farsi
vedere un leggero calcio a Juan, che si staccò immediatamente.
Partì un fischio, seguito da degli applausi.
Ingrid stava morendo di vergogna. Juan, dal canto suo, faceva finta di
niente.
Si sedettero e continuarono il gioco, ma per
poco.
Infatti ad un certo punto Ramon
irruppe:
-Ok, basta coi giochi idioti, adesso sentiamo un
po' di musica.
Alan prese la chitarra già accordata e diede dei
fogli a Ingrid.
-Che ci dovrei fare?
-Cantare.
-Cantare? Chi, io? Ma non ci pensare
nemmeno...
-Avanti, vogliamo sentirti. Ci starai a fare
qualcosa in quella compagnia...
-Sì, certo, così dopo mi ridete in
faccia...
Tutti si misero a spergiurare che non lo
avrebbero mai fatto.
Alan, soddisfatto di aver raggiunto il tuo
scopo, cominciò a suonare.
Dopo essersi schiarita la voce, Ingrid
cominciò:
-Se un giorno mi
innamorassi di te
griderei fino a farmi sentire
fino a svegliarti per farti capire
che sono qui...
Se un giorno mi innamorassi di te
ti darei la mia parte peggiore
per capire se oltre il dolore
restiamo noi...
Amore che non sa parlare,
amore che non sa gridare,
amore che non sa spogliarsi
perchè ha paura quando c'è,
amore che si nasconde
come un bambino che si confonde,
amore che si stanca
e se ne va da un'altra parte
questo amore fatto proprio come te...
griderei fino a farmi sentire
fino a svegliarti per farti capire
che sono qui...
Se un giorno mi innamorassi di te
ti darei la mia parte peggiore
per capire se oltre il dolore
restiamo noi...
Amore che non sa parlare,
amore che non sa gridare,
amore che non sa spogliarsi
perchè ha paura quando c'è,
amore che si nasconde
come un bambino che si confonde,
amore che si stanca
e se ne va da un'altra parte
questo amore fatto proprio come te...
Erano tutti incantati dalla sua voce. E poi
cantava con una tale naturalezza...come se non fosse nata per altro che per
questo. Juan se ne rendeva conto più di tutti e Ramon e Alan con lui. Perché
anche loro avevano qualcosa che amavano profondamente e a cui non avrebbero mai
rinunciato.
-Ti pregherei di non dirmelo mai
se mi vuoi bene o se mi ami,
lo scopriremo insieme ma non me lo dire,
non dirlo mai...
Amore che non sa parlare,
amore che non sa gridare,
amore che non sa spogliarsi
perchè ha paura quando c'è,
amore che si nasconde
come un bambino che si confonde,
amore che si stanca
e se ne va da un'altra parte
questo amore fatto proprio come te...
Dimmelo tu che posso fare
in questo cielo da inventare,
forse già sono innamorata
ma ho paura come te,
amore che si nasconde
come un bambino che si confonde,
amore che si stanca
che tradisce che ti manca
questo amore fatto proprio come noi
adesso mi puoi capire
non ho nient'altro più da dire
se tutto questo ti può servire
puoi scoprire dentro te
che mi senti che mi cerchi e che ci sei...
-Ti pregherei di non dirmelo mai
se mi vuoi bene o se mi ami,
lo scopriremo insieme ma non me lo dire,
non dirlo mai...
Amore che non sa parlare,
amore che non sa gridare,
amore che non sa spogliarsi
perchè ha paura quando c'è,
amore che si nasconde
come un bambino che si confonde,
amore che si stanca
e se ne va da un'altra parte
questo amore fatto proprio come te...
Dimmelo tu che posso fare
in questo cielo da inventare,
forse già sono innamorata
ma ho paura come te,
amore che si nasconde
come un bambino che si confonde,
amore che si stanca
che tradisce che ti manca
questo amore fatto proprio come noi
adesso mi puoi capire
non ho nient'altro più da dire
se tutto questo ti può servire
puoi scoprire dentro te
che mi senti che mi cerchi e che ci sei...
Mentre
le note sfumavano, tutti applaudivano, uno più meravigliato
dell'altra.
Ingrid,
sollevata di non aver fatto brutte figure, sorrise
ringraziando.
-Io vado
a casa- disse Ramon alla sorella.
-Ah, va
bene, andiamo.
-No,
vado io, tu resta se vuoi, basta che dopo ti accompagni o Juan o
Alan.
-Non ti
preoccupare, ci pensiamo noi- lo rassicurò Pascal.
-Ok. Buonanotte- salutò e se ne andò.
Rimasero
solo un altro po'. In breve tutti si decisero a ritornare a
casa.
-Sentite- disse Alan a Ingrid e Juan -io sono un tantino stanco,
corro a dormire. Potete andare da soli?
-Certo-
dissero all'unisono, per poi scambiarsi una fugace
occhiata.
-Bene.
Ci vediamo domani!- e anche lui corse via.
-Ok-
sospirò il ragazzo - vogliamo andare.
-Sì.
E
s'incamminarono, soli e avvolti nella notte.
continua...
N.d.A.
la canzone è "Amore che" di Serena Rossi.