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Autore: LyraB    12/10/2012    2 recensioni
Kailey è all'ultimo anno. Ha i capelli rossi, una terribile insicurezza, una fervida immaginazione... e una migliore amica di nome Jo. Jo è vitale, energica e intraprendente. È solo al primo anno, ma non ha paura di niente. Quando decidono, improvvisamente, di iscriversi al Glee Club, intaccano inevitabilmente gli equilibri del gruppo. Ci sarà chi se ne innamorerà, chi le detesterà e chi penserà che "mancavano solo Anna dai capelli rossi e un maschiaccio" per completare il gruppo. Ma entrare a far parte di quel gruppo cambierà le loro vite, insegnando loro che si può, davvero, afferrare una stella.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Blaine/Kurt, Finn/Rachel
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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gleefanfic
trentacinque

venerdì sera, palestra del McKinley





La palestra era colma di palloncini argento e oro, per il ballo dei ragazzi dell'ultimo anno: gli addobbi bianchi, panna e grigio perla facevano risaltare i colori di tutti i vestiti e le decorazioni, sobrie e scintillanti, facevano sembrare il soffitto della palestra un cielo pieno di stelle. La sera era calda e serena e nell'aria si sentiva già il profumo dell'estate imminente. Kailey e Jo erano ferme appena fuori dalla palestra e stavano aspettando tutti gli altri.
- Ancora non so come hai fatto a convincermi. - Disse Jo, stringendo la borsetta di velluto tra le mani per impedirsi di toccare ancora i capelli o il vestito.
- Io non ho fatto niente. Le spiegazioni devi chiederle a Blaine. -
- Lo farei, se non diventassi afona ogni volta che mi sorride. -
- Potere dell'amore. - Rise Kailey.
Jo sospirò, guardando il proprio riflesso nella porta a vetri della palestra: aveva i capelli raccolti in una coda di cavallo sul lato del viso, una cascata di lucenti ciocche scure come l'ebano che accarezzavano le spalline turchesi dell'abito che portava. Era il vestito più aderente che avesse mai indossato, di un colore che ricordava il cielo dell'estate, abbinato a un paio di scarpe argentate dal tacco basso. Quando era uscita da Macy's dopo aver comprato quelle cose si era chiesta perchè avesse speso tutti quei soldi. Mentre lei navigava nel dubbio e temeva di aver fatto un acquisto che l'avrebbe fatta sembrare un salame o, peggio ancora, un manico di scopa vestito a festa, Kailey trillava e cinguettava come un uccellino, felice all'idea di vedere la sua migliore amica in una mise più elegante e femminile del solito.
Invece - nonostante tutte le sue funeste previsioni - quel vestito era veramente perfetto, Jo doveva ammetterlo: era esattamente della sua misura e rendeva onore ai suoi quindici anni con una eleganza veramente impareggiabile. Kailey le aveva passato il mascara con i glitter sulle ciglia, più lunghe e brune che mai ora che erano accompagnate da una semplice linea di matita nera e come tocco finale le aveva spolverato la sua cipria coi brillantini sulle spalle scoperte.
Per la prima volta nella sua vita, Jo si sentiva una giovane donna.
- Non farti illusioni, Kailey. Domani shorts e t-shirt, come al solito. - Esclamò all'improvviso, imbarazzata dal suo stesso sguardo ammirato.
- Certo, anche io. Ma perchè rinunciare ad essere principesse per una sera? - Replicò Kailey con una piroetta.
La gonna di chiffon verde pastello le ondeggiò intorno per un momento, poi ricadde con onde morbide sul tulle bianco della sottogonna. Con quell'abito leggero, le scarpine da charleston color panna e i riccioli color tramonto decorati qua e là da delle minuscole roselline bianche Kailey sembrava una fatina uscita da una delle opere di Cicely Mary Barker.
- Jo, sei stupenda! - Esclamò Mercedes all'improvviso, comparendo alle loro spalle.
- Merito di Kailey, è lei la mano dietro a tutto questo. - Si schermì lei.
- La base è tutta sua però. - Disse Kailey con un'occhiata complice.
- Il brutto anatroccolo è diventato un cigno, allora! - La voce di Puck intervenne nella discussione e il ragazzo comparve, elegantissimo nel suo smoking bianco e nero.
- Parla per te, micetto spelacchiato. - Lo rimbeccò Jo.
- Il lupo perde il pelo ma non il vizio! - Esclamò Mercedes ridendo.
- Arrivano gli altri. - Disse Kailey, indicando Kurt e Rachel in fondo alla via.
La macchina di Finn si era fermata nel parcheggio e anche Santana, Brittany e Blaine si stavano avvicinando.
Mezz'ora più tardi, l'allegro chiasso della palestra circondava Jo, al suo primo ballo della scuola. Ragazzi più o meno noti le giravano intorno e qualcuno doveva aver già attinto abbondantemente dal punch perchè la Sylvester stava cacciando un paio di ragazzi dall'aria alticcia.
- Prendiamo qualcosa? - Propose Blaine sfiorandole l'orecchio con le labbra per farsi sentire al di sopra della rock band sul palco.
Jo scosse la testa, stupita per l'ennesima volta di quanto Blaine fosse bello: quella sera poi era più raggiante che mai, sorrideva con gli occhi e con le labbra e sembrava essere troppo su di giri per parlare.
Nel taschino della sua cravatta era infilato un iris azzurro: aveva portato a Jo un piccolissimo bouquet da mettere al polso fatto di fiordalisi, iris e non-ti-scordar-di-me. Aveva detto che non aveva avuto dubbi sul colore: qualunque cosa la sua ragazza avesse indossato, sarebbe stata blu.
Kailey e Jamie invece si erano fermati vicino alla pista da ballo e parlavano con Tina (in total black anche quella sera, con una vellutata rosa rosso scuro appuntata al vestito) e Mike. Tra i capelli di Kailey spiccavano il bianco e il rosa del fermacapelli fatto di margherite che Jamie le aveva appuntato tra i riccioli dopo averla salutata con un bacio. Jo tirò Blaine da quella parte, sperando di poter scambiare quattro chiacchiere con gli altri, ma Blaine la fermò.
- Vuoi ballare? - Domandò Blaine all'improvviso.
- Che io porti la gonna o la salopette, dentro sono sempre io, Blaine. Ti sembra che posso voler ballare? -
- D'accordo, magari più tardi. Andiamo a fare la foto per l'annuario? -
- Questa è sicuramente una proposta migliore. - Disse Jo.
La band sul palco stava suonando una divertente canzone di Katy Perry e l'atmosfera era accogliente e festosa, tanto piena d'emozione da far sentire Jo leggera come se avesse bevuto. Si misero in coda con il resto delle coppie ferme ad attendere il loro turno, e Jo si rese conto di non capire nulla, confusa dalla situazione e dalla musica alta: era consapevole solo della calda stretta del braccio di Blaine attorno alla vita e del suo delizioso profumo attorno a lei.
La coppia di ragazzi sul palchetto delle foto si avvinghiò in un bacio pieno di passione e Jo scoccò uno sguardo a Blaine, che la stava fissando con gli occhi dolci come il caramello di cui sembravano fatti.
- Non farti strane idee: niente bacetti, nella foto, ok? Ho anche io una dignità. - Disse Jo, cercando di non fare caso al fatto che era arrossita.
Già era strano essere lì, una delle poche primine in mezzo ai ragazzi dell'ultimo anno... se poi avesse anche fatto la foto in atteggiamento sdolcinato non si sarebbe più sentita lei. Blaine annuì, tranquillizzandola con un sorriso.
- Non c'è problema. -
Quando fu il loro turno, il fotografo li invitò a mettersi in posa. Blaine passò un braccio attorno alle spalle di Jo per stringerla a sé e il fotografo scattò.
Blaine fece per scendere, ma Jo lo trattenne per una mano, senza muoversi di un passo.
Si era resa conto di desiderare che quell'amore che l'aveva fatta sentire così speciale fosse sotto gli occhi di tutti.
Voleva dire a tutte le ragazzine del primo anno che potevano avere il ragazzo di cui erano innamorate semplicemente rimanendo sé stesse, senza dover mettere tacchi, etti di mascara o minigonna. Voleva dire al mondo che l'amore vero va oltre quelle sciocchezze.
E che si può conquistare anche se sembra una cosa veramente impossibile.
- Ci ho ripensato. - Disse, stringendo più forte la sua mano e guardandolo con intensità negli occhi. Poi si voltò verso il fotografo. - Può rifare la foto? -
Il fotografò sbuffò.
- Una sola. Guarda quanta fila. - Disse, accennando ai ragazzi che aspettavano e borbottavano per quella perdita di tempo.
- Oh, loro aspetteranno. - Disse Jo.
Tirò Blaine di nuovo vicino a sé e gli sorrise.
- Ehi, ma... -
- Ho cambiato idea. - Disse lei con un sorriso, posandogli una mano sulla guancia per voltare il suo viso verso di lei.
Si alzò appena sulle punte dei piedi, Blaine le posò le mani sulla schiena e chiuse gli occhi per posarle un tenero un bacio sulle labbra nell'istante esatto in cui il flash scattava di nuovo.


☆☆☆



Kailey e Rachel erano ferme vicino al buffet e chiacchieravano bevendo punch alla frutta: Jamie si era fermato a parlare con Finn, qualche metro più in là, ma la musica alta copriva del tutto le loro parole. Kailey aveva raggiunto Rachel nel momento in cui si era accorta che la ragazza stava fissando il palcoscenico senza vederlo con l'aria di chi era immersa in cupi pensieri e si era messa a chiacchierare con lei con il solo scopo di rasserenarla.
Stavano ricordando i primi anni al McKinley quando, all'improvviso, il fischio di riverbero dei microfoni anticipò uno strano silenzio. Blaine e Puck comparvero sul palco suscitando sussurri e mormorii tra tutti i ragazzi, ma la band attaccò a suonare e la voce dei due ragazzi riempì la sala impedendo qualunque commento.

    No one else could take your place
    I will always see your face
    When I'm awake and when I'm dreaming


- Adoro questa canzone! - Disse Kailey
- Allora vieni a ballare! - Esclamò Jamie, comparendo dal nulla al suo fianco.
- Jamie! No! -
- Scusaci, Rachel. - Disse Jamie con un sorriso, sfilando il bicchiere dalla mano di Kailey e abbandonandolo sul tavolo del buffet.
Prese Kailey per entrambe le mani e se la trascinò dietro sulla pista da ballo, abbracciandola per impedirle di scappare e ridendo assieme a lei del suo imbarazzo.
Rachel si voltò per appoggiare il bicchiere vuoto sul tavolo e in quel momento vide Finn, ancora appoggiato al buffet e solo qualche metro più in là.
- Ehi. - Gli disse, avvicinandosi.
- Ehi. -
- Tutto ok? -
- Detesto i balli della scuola. Tutti questi nastri, questa eleganza e quella sciocca questione dell'elezione del re e della reginetta. - Replicò Finn.

    Come back to me, I'll be here waiting
    Cause I'm on my knees and my love's not fading

- Sai, alla Meighton High ci sono dei fantastici corsi di perfezionamento per i diplomati. - Esordì Rachel all'improvviso.
Finn la guardò senza dire niente, con una intensa aria interrogativa negli occhi nocciola: perché gli stava dicendo quella cosa? Sapeva benissimo che alla Meighton facevano i corsi per i diplomati, Jamie sarebbe andato lì dopo il liceo, Kailey non faceva che parlarne...
- Certo, la selezione all'ingresso è durissima, per chi non ha studiato alla loro scuola, ma io non avrò sicuramente problemi. Ho un'estensione vocale e una capacità di interpretazione doppia rispetto a molte delle mie coetanee, anche rispetto a quelle presuntuose di quella scuola privata. - Continuò con sicurezza Rachel, guardando un punto fisso dall'altra parte della sala con l'aria fiera e determinata che tirava sempre fuori quando si parlava del suo talento.
Il senso di quella frase colpì Finn con la violenza di un pugno nello stomaco.
- E... e Broadway? - Domandò Finn, stupito.
All'improvviso Rachel mutò tono di voce, abbassando lo sguardo e parlando quasi in un sussurro:
- La settimana scorsa ho capito una cosa. Mentre tornavamo a casa mi sono resa conto che non ero felice. Non quanto avevo immaginato. -
Gli occhi color cioccolata di Rachel si alzarono incrociarono quelli nocciola di Finn, costringendo il suo cuore a fare una capriola.
- L'anno siamo tornati a mani vuote, è vero, ero delusa perchè non avevamo vinto... ma non posso negare che dentro di me ero felice. Quest'anno sono tornata con un premio favoloso tra le mani, ho davanti a me gli anni migliori della mia vita, ho ricevuto la risposta positiva alla mia domanda di ammissione a un'accademia a New York... ma improvvisamente tutte queste cose non hanno più tutta l'importanza che davo loro fino a qualche mese fa. -
Si fermò, abbassando gli occhi e stringendo le mani l'una nell'altra.
- Potrò diventare qualcuno, ma non sarò mai nessuno se non avrò vicino qualcuno che mi ama per quello che sono davvero. Qualcuno che mi ama così come sono, anche quando sono chiacchierona, anche quando faccio una tragedia di una cosa che non importa a nessuno fuorchè la sottoscritta, anche quando sono egoista ed egocentrica. Qualcuno che mi ami anche se non diventerò mai una star, perchè per lui sarò comunque una stella. -
Finn rimase immobile per un momento, dandosi il tempo di comprendere la frase della ragazza nel frastuono della palestra gremita, in mezzo alle grida dei ragazzi che ballavano e si divertivano attorno a loro.

    Cause I believe there's a place for you and me
    in this crazy world

Rachel si mise una ciocca di capelli ribelle dietro un orecchio, sbattè le ciglia due o tre volte e poi alzò lo sguardo verso Finn, con il sorriso fiero e luminoso di sempre.
- Allora... ammetti che è strano che il quarterback non abbia una dama, per il suo ultimo ballo. - Disse all'improvviso Rachel, cambiando tono di voce e cancellando con quella constatazione del tutto superflua l'atmosfera che si era creata tra loro fino a un momento prima.
Finn si avvicinò di un passo, togliendo un mazzolino di fiori bianchi dal centrotavola del buffet e porgendolo a Rachel con uno dei suoi adorabili mezzi sorrisi.
- Ti basta come bouquet? -
Rachel non si rese conto di quello che stava succedendo finchè Finn non le infilò i fiori tra i riccioli castani raccolti sulla nuca e le sfiorò la guancia con le dita.
- Ragazzi, che pezzo! - Esclamarono Puck e Blaine, raggiungendoli.
- Da quando voi due siete così amici da cantare insieme? - Domandò Artie, scivolando vicino a loro con un sorriso divertito.
- Da quando Finn ha deciso che preferiva stare qui a fare compagnia alle pizzette e ai salatini. - Replicò Puck.
- Avete fatto una figura strepitosa, ragazzi. - Disse Finn. - Non avevate bisogno di me. -
I suoi occhi saettarono, scintillando, verso Rachel. La ragazza ricambiò il suo sguardo con un mezzo sorriso: tra loro non c'era mai stato il bisogno di parlare, per capirsi.
Qualche minuto più tardi, Kailey rincontrò Rachel vicino alla postazione per le fotografie: ai suoi occhi non sfuggì lo sguardo acceso dei suoi occhi color cioccolata e le si avvicinò con un sorriso, sollevata nel vederla di umore migliore.
- Detesto gli annuari. - Esordì - Ogni volta devo trovare qualcosa da scrivere su quelli che mi rifilano davanti. È veramente difficile scrivere qualcosa più di "Buone vacanze" a persone con cui hai parlato solo quando si dimenticavano quali erano i compiti di storia! -
- I miei sono tutti intonsi. - Rispose Rachel.
- Davvero? - Domandò Kailey, pensando che era proprio triste che nessuno avesse mai fatto una dedica sull'annuario di Rachel... ma d'altronde la primadonna del Glee non era esattamente nota per la sua gremita cerchia di amici.
- Certo, ma ne sono felice. - Replicò Rachel con convinzione. -Perché quando sarò famosa, gli annuari con il mio volto di adolescente andranno a ruba, soprattutto se non sono scarabocchiati da qualche sedicenne con problemi a coniugare i verbi irregolari. -
- Sì, certo... Ehi, ma chi ti ha regalato quelle dafne? - Esclamò Kailey all'improvviso, notando i fiori tra i suoi capelli.
- Cosa? - Domandò Rachel, guardandosi confusa le mani e poi le scarpe.
- I fiori. -
- Oh... erano di un centrotavola. - Disse Rachel, sfiorandoli con una mano.
- Sono fiori bellissimi, sai che significano “non ti vorrei in nessun altro modo"? -
La musica cessò proprio in quel momento, lasciando la palestra in silenzio per un istante. Kailey vide Rachel addolcirsi all'improvviso e poi sfilare il mazzolino di dafne dai capelli.
- Ehi, ma dove stai andando? - Esclamò, quando la vide allontanarsi rapida tra la folla.
Finn stava parlando con Jamie vicino al palcoscenico. Rachel gli si avvicinò senza dire niente, divise il mazzolino di fiori e gliene infilò metà nel taschino della giacca. Poi si alzò in punta di piedi e lo baciò teneramente sulle labbra.
Kailey la raggiunse in quel momento, ancora stupita dal comportamento della sua amica.
- Andiamo via, Kailey, credo che vogliano restare un po' da soli. - Disse Jamie con un sorriso, prendendo sottobraccio la sua ragazza e allontanandosi
.


☆☆☆



La serata era quasi terminata: la band stava smontando, gli studenti se n'erano andati quasi tutti. Jo era seduta sulle ginocchia di Blaine e teneva i tacchi in mano: i suoi piedi, abituati alle scarpe da ginnastica, non avrebbero tollerato quella tortura un minuto di più.
- Finalmente sei tornata alla tua altezza normale. - Disse Blaine, scostandole una ciocca di capelli dal viso. - Mi piace dovermi chinare per baciarti. -
- Ehi, sono alta solo dieci centimetri meno di te. E posso crescere ancora, io. -
Blaine rise allegramente.
- Adoro farti arrabbiare. -
- Ci riesci benissimo. - Rispose Jo, mettendo il broncio.
- Perché poi adoro fare pace. - Disse Blaine in un sussurro, nascondendo il suo viso nell'incavo del collo di Jo e baciandola teneramente sotto l'orecchio.
Nella sala erano rimaste solo le ultime coppiette di innamorati e quelli del comitato degli studenti che si occupavano della sistemazione della palestra.
All'improvviso, il rumore di tacchi sull'impiantito di assi del palcoscenico attirò l'attenzione delle ultime persone rimaste in sala. Gli occhi di tutti si posarono sulla graziosa ragazza bruna vestita di bianco e sul quarterback che le stava accanto, sorridente e un po' impacciato.
Rachel prese per mano Finn, intrecciando le proprie dita alle sue, e iniziò a cantare con la sua dolce voce argentina, riempiendo la sala con tanta intensità da far ammutolire tutti. Cantava per sè stessa, cantava per Finn e per il loro amore ritrovato. Cantava con la passione che avrebbe voluto avere sul palcoscenico dell'auditorium di Seattle, per dimostrare al mondo che niente - niente - poteva valere quanto un amore come il loro.

    Never knew I could feel like this
    Like I've never seen the sky before
    Want to vanish inside your kiss
    Every day I love you more and more

Non c'era la musica ad accompagnarli, non c'erano i microfoni ad amplificare le loro voci. Il silenzio però sembrava adattarsi ancora meglio a quel duetto spontaneo e appassionato, improvvisato quando ormai la festa era terminata. Jamie tese a Kailey una mano e la guidò al centro della palestra, Jo scese scalza dalle ginocchia di Blaine e lo trascinò in pista per ballare abbracciata a lui quell'ultimo, romanticissimo lento.

    And there's no mountain too high, no river too wide
    Sing out this song and I'll be there by your side
    Storm clouds may gather, and stars may collide
    But I'll love you until the end of time.















Questo capitolo mi lascia sempre con le lacrime agli occhi,
ogni volta che lo rileggo mi commuovo...
come se non fossi stata io stessa a scriverlo!

Spero di non essere uscita troppo dal carattere di Rachel,
nel suo discorso con Finn, ma volevo a tutti i costi mettere in luce questo lato di lei
che secondo me esiste, anche se quasi nessuno lo vede:
come tutti, anche lei cerca qualcuno da amare. [cit. necessaria!]

Grazie a tutti per aver seguito la storia fino a qui.
Non so come finirà la terza stagione, dato che non l'ho ancora vista...
ma so come finisce questa, e mi dispiace annunciare che il prossimo sarà l'ultimo capitolo.

Alla prossima. Bacibaci.
Flora



   
 
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