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Autore: MissFalco    24/04/2007    2 recensioni
Nota: il nome del protagonista è lo stesso di un'altra mia storia, e l'ho usato solo perché non sono riuscita a trovarne altri facili da trasformare con la "x"!!! "Ciò che sono lo devo alle persone che mi hanno odiato. Per colpa loro ho ucciso mia sorella e i miei genitori. Lightning dice che non è colpa mia...ma come posso pensarlo? Io ho cacciato Lenn, ed sempre io mi sono cacciato nei guai spingendo mamma e papà a cercarmi...se non fosse stato per me nulla sarebbe succeso."
Genere: Drammatico, Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio, Organizzazione XIII
Note: Alternate Universe (AU), What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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“Perché non riesco a fermarmi?”
La lama dello spadone aveva già trapassato Leon e Yuffie, ed ora stava per trafiggere la carne di Cid.
Li sentivo urlare, ma non potevo fermarmi. La mia coscienza era comandata.
- Cloud! Fermati!-. Questa era la voce di Tifa. Mi aveva scambiato per mio padre.
“Perdonami, mamma. Non ci riesco.”
Alzai la lama e con un colpo secco staccai il braccio a Cid. Cadde a terra, urlando. Ma non mi fermai lì. Sempre sorridendo raccolsi la sua lancia con la destra e lo trapassai in pieno petto. Smise di urlare e gli occhi gli divennero vitrei. Si afflosciò senza un rumore.
Mi girai pronto a colpire ancora.
“Basta…”
Le tre fatine mi si pararono davanti insieme ad Aeris.
- All’attacco, Gabbiani!- gridò quella con i capelli castani.
- Che credete di fare!- soffiai, inviperito. Mi avevano colpito al collo e ora cercavano di immobilizzarmi. Mossi il braccio con la lama verso quella bionda e la colpì in pieno.
-Rikku!- strillò la mora.
- Tranquilla tra poco la raggiungerai!- bisbigliai. Vibrai lo spadone e la colpì. Quella con i capelli grigi cerco di usare una magia.
- Bizzarra!- esclamai e una bara di ghiaccio l’avvolse. Mi girai verso Aeris.
- Ora tocca a te. -.
- Cloud…-.
- NON SONO CLOUD!- ruggì. - SONO MEGLIO DI QUEL IDIOTA COMPLESSATO!-. E attaccai. Lei urlò e si scansò.
- E no, bella! Non mi scappi!- esclamai folle. Feci vorticare lo spadone e la lama con il manico a forma di cerchio si sganciò dalla base. La lanciai verso Aeris e la colpì alla spalla, trapassandole la carne e attaccandola al muro alle sue spalle. Urlò di dolore. E intanto sorridevo, perverso.
“Basta…”
Mi voltai e vidi saettare davanti a me Axel, Roxas e Naminè. Kairi, Riku e Tifa si misero davanti Sora, a difesa.
Naminè mi scagliò una Thundaga, mentre Roxas mi attaccava e Axel evocava i chakram.
- Sei morto!- urlò il numero VIII.

- Lo sei tu.- sussurrai. Mi scagliai a tradimento su di Roxas, colpendolo al collo con un’altra lama. Si accasciò a terra, mettendosi le mani sulla ferita, cercando di fermare l’emorragia.
- Roxas!-.
“Naminè…aiutami…”
- Taci!- urlai e le scagliai contro una magia Ultima. La ragazzina cadde all’istante, svenuta o quasi morta. Ma non me ne importava, o almeno al mio Nessuno non importava.
- Stronzo!- ruggì Axel.
- Farai la stessa fine, bastardo!- strepitai affondando la lama. Mi colpì.
Il chakram destro mi sfiorò l’occhio sinistro con una delle punte, ferendomi l’occhio. Per la prima volta ero io a urlare di dolore.
Con l’occhio sinistro accecato dal sangue mi voltai furioso. Abbassai la lama da sinistra e lo ferì al fianco. Axel cadde a terra ed io corsi verso Sora.
Riku scattò vedendomi arrivare ma nessuno poteva fermarmi. Il dolore e la rabbia mi avevano moltiplicato le forze.
- Cloud, fermati!- ruggì lui.
- Io non sono Cloud!!!-.
- Infatti…io sono Cloud. -.
Mi girai come una belva e incontrai i miei stessi occhi. Solo più chiari. Gli occhi di Cloud.
Il soldier saltò e atterrò vicino Tifa e Sora. Prese Riku per il braccio e lo tirò con se.
- Cloud!!! Sei vivo!!!- urlò Tifa. Saltò al collo del soldier e lo baciò. Lui rimase interdetto. Rimasero così per poco perché Cloud non aveva abbassato la guardia nei miei confronti. Mise Tifa al sicuro dietro di se e sfoderò lo spadone. Lo stesso che maneggiavo io. Lo notò ma non chiese nulla.
- Fatti sotto se hai coraggio. -.
Quella frase…
L’avevo già sentita, quando morirono entrambi davanti ai miei occhi.


- Keane!-.
“Mamma?”
- Tesoro stai bene?-.
- Tifa non vedi che sta male?-.
- Taci, stronzo!-.
“Papà…? Ma che diavolo ci fate qui? Andatevene via!”
- Che piacere Cloud! Come vedete ho avuto l’onore di uccidere i vostri due figli! Lenn è già morta e Keane la sta per raggiungere. -.
- Stai zitto!-.
- Tifa…-.
- Cloud?-.
- Keane sta morendo, ha ragione. Usa la magia e le pozioni che hai con te. Io cerco di distrarlo. -.
- Cloud, NO!-.
- FALLO TIFA!-.
“Mamma? Perché non parli? Sto davvero così male? Sento che stai piangendo e non riesco a sentire papà che combatte! Mamma, vattene! Non voglio perdere anche te!”
- CLOUD! NO!-.
“Papà è caduto vicino a me, credo. Sento l’odore del sangue…che sia il mio? O il suo? O il tuo, mamma? Mamma? Dove sei? MAMMA!”
- Fatti sotto se hai coraggio. -.
“ No mamma! No!”
- Ti…fa. -.
“Papà!”
- No…non…farlo…-.
- Tifa cara! Sei sicura?-.
- Certo. Fatti sotto stronzo. -.
“ Perché? Cadi anche tu mamma. Sono solo, ora. Sento papà che respira ma non riesco a muovere un solo muscolo…quanto tempo è passato? E di chi sono queste voci?”
- Cloud, Tifa, Keane! Tranquilli ci siamo noi!-.
“Voi, Yuffie? La mamma è già morta e papà sta agonizzando…non servite a nulla…”

Le bare spiccano sotto il cielo. Vesto di nero, giacca e cravatta. Mi ha obbligato Marlene a venire. No che io voglia offendervi ma non ci riesco. Lenn è accanto a voi, ed io sono solo.
Ho 23 anni e la mia vita si è già conclusa. La bara bianca di Lenn e quelle marroni vostre.
Non riesco a sopportarlo e comincio a gridare. Cid e Vincent cercano di portarmi via ma non sono così forti. Rimango qui, in ginocchio, a singhiozzare. No. Ora davvero ho smesso di vivere.

Mi riscossi. Sbattei più volte le palpebre e Cloud mi guardò preoccupato.
Forse fu la vista di mio padre che mi osservava dopo due anni o forse no, ma riuscì a riprendere il controllo di me stesso.


- Idiota, lasciami finire!-.
- No, Ekanex.- dissi.
- Keane, lasciami!!- urlò lui.
Per la prima volta potei vedere il mio Nessuno.
Capelli neri, un po’ più lunghi dei miei, gli occhi di un blu acceso e i lineamenti uguali ai miei.
- Ekanex…non puoi uccidere tutta la mia famiglia…la nostra famiglia. -.
- Che ne sai tu?-.
- Tutto. Tu conosci la mia vita, e dovresti saperlo. -.
Lui rimase di stucco. Io gli sorrisi.
- Per favore, lasciami tornare da loro. -.
- Promettimi che mi ascolterai però. -.
- Sempre…ora che esisti sul serio ti ascolterò sempre. -.
Lui sorrise, e mi sembrò di guardarmi allo specchio.
- Allora vai dalla mamma. -.
- Grazie. -.


- Tu chi sei?-.
Mi ripresi dal colloquio che avevo avuto con Ekanex, e guardai Cloud.
“Papà…”
- Io sono il futuro.- risposi e mi girai.
- Xemnas!- esclamai. I XIII erano tutti vicini, distanti dalla battaglia.
- Puoi farne a meno della vendetta?- chiesi.
- No.- rispose lui. - Io non posso. Ma chi non vuole combattere contro di voi può uscire dall’Organizzazione. -.
Mi sorprese.
Vexen, Zexion, Lexaeus, Saix, Demyx e Luxord si allontanarono velocemente da lui, ma Xemnas non li guardò male, anzi. Sorrise.
- Ci saranno altre battaglie, lo sai Keane, vero?- chiese.
Io annuì.
- Bene. Allora alla prossima, Strife.- sorrise. Alle sue spalle si aprì un varco oscuro e lui vi scomparve insieme a Marluxia, Larxene, Xigbar e Xaldin.
Sospirai, sollevato.
“Stupido, potevi dire di sì. Ti saresti risparmiato molte cose”
- Strife? Si può sapere chi diavolo sei?- sbuffò Cloud alle mie spalle.
Sorrisi ma lui non mi vide.
- Secondo te?-.
Corsi verso Cid e cercai di farlo rinvenire con una coda di fenice. Il suo volto prese un po’ di colore ma era ancora in pericolo di vita.
- Energiga!- dissi e Cid si riprese. Con orrore si guardò il braccio.
- Per quello non posso fare nulla. Scusami.- dissi. Mi strappai parte del soprabito e gli fasciai il braccio, poi mi rialzai e andai da Aeris. Naminè corse verso Roxas e Axel. Dal nulla spuntò Merlino e curò Leon e Yuffie.
- Che è successo qui?!-.
- Maestà?- esclamò Sora.
- Pantegana inutile.- borbottai. Il topo si voltò verso di me e mi squadrò. All’improvviso si rese conto da che era venivo.
- E tu che ci fai qui?!-.
- Mi ci hanno portato, topo.- sibilai.
- Porta rispetto!- fece Kairi. Le sorrisi beffardo.
Posai la mano sul manico della spada e la sfilai dalla carne di Aeris. Lei rabbrividì e quando tesi la mano per curarla, sussultò.
- Non mi aspettavo che avessi il tocco così leggero…- sussurrò.
- Davvero? E dimmi, chi ti ricorda?- le chiesi mentre la curavo.
- Mi ricorda…!-.
“Hai capito, eh?”
- Ma tu sei…-.
- Sì, sono suo figlio. -.
Lei sorrise. - Ma non il mio. Tu sei anche figlio di Tifa. Hai la sua stessa determinazione. -.
- Grazie…- mormorai.
- Aeris! Stai bene?-.
- Yuffie! Sei tutta intera!-.
- Sì!-.
- Ehi ma come cazzo si scioglie questa cosa?!-.
- Axel…-.
- Che c’è?-.
- Sei senza speranze. -.
Dopo quello scambio di battute risi di gusto, come non mi capitava da anni. E la mia risata attirò tutti. Con calma mi avviai verso il punto dove avevo steso le tre fate.
Quando mi videro la bionda e la mora cercarono di attaccarmi, ma Roxas le afferrò per le ali.
- Calma!- esclamò.
- Yuna, Rikku…- salutai chinando il capo.
Loro si bloccarono.
- Stronza, sciogliti!-.
- Axel!-.
- Che c’è!-.
Roxas sospirò.
- Axel, lascia fare a me.- dissi.
- No. È una questione di principio!- esclamò il rosso.
- Non ci riuscirai. Il ghiaccio è il mio elemento e quando lo credo io non si può sciogliere. Ma si può ritirare. -.
- Ump…allora prova tu. -.
Sorrisi e avvicinai la mano alla colonna che imprigionava Paine. In pochi attimi, il ghiaccio si dissolse.
- Bastarda!- fece Axel, al che Roxas gli diede uno schiaffo dietro la nuca. Paine fu libera e si unì alle amiche. Rikku gioì allegramente e Yuna sorrise. Si girarono verso di me e sorrisero.
- Grazie, ragazzo! Possiamo sapere il tuo vero nome?- sorrise Rikku.
- Keane Strife.- risposi sorridendo.
- Strife…! Che bello! Abbiamo trovato il figlio di Cloud!- esclamò Yuna.
- Cos…?!-.
- Oh, oh!-.
- E meno male che sono sempre io a combinare guai!- fece Rikku.
- Yuna…- sospirò Paine. La fatina si portò le mani alla bocca, scioccata. Aveva capito che alle mie spalle c’era Cloud.
- Mio…figlio?!- esclamò. Sospirai divertito. La situazione peggiorava, ma per fortuna in meglio.
- Già.- dissi, girando con un sorriso.
- E posso sapere come?-.
- Come…?! Papà, dai queste non sono domande da fare!- esclamai arrossendo.
- Guardate! Il grande Ekanex che arrossisce!-.
- Luxord! Pensavo che foste già andati via!-.
- No, Keane. Almeno non io. Preferisco restare qui, ad assicurarmi che non combini guai!- rise il Nessuno.
- Come vuoi…ehi!-.
- Sorpresa!-.
- Demyx! Io ti ammazzo! Hai la sola idea di quanto ci metto a farmi i capelli così?!- esplosi, divertito, risistemandomi la capigliatura da chocobo.
- Eddai! Che vuoi che sia? Tanto a te sono di natura ribelli!- rise il biondino.
- Sarà…comunque cosa avete intenzione di fare?- chiesi.
- Per il momento ritornare ad essere normali e riprendere un normale corso di vita! Poi si vedrà!- disse Vexen. Annuì.
“Bene…le cose si stanno concludendo…finalmente.”
- Keane dimmi…c’è una possibilità che il castello riprenda le ricerche?- chiese Zexion.
- Non lo so…però puoi restare qui e aiutare il Comitato. Forse loro hanno ancora le ricerche di Ansem.- risposi.
- Grazie…-.
Sorridevano i Nessuno, anche se non avevano un cuore.
- Keane!-.
“Che altro voglio adesso?”
Mi voltai e rimasi senza fiato.
- Lightning!- sussurrai. Era lì…
- Keane!- urlò e mi corse incontro. Io rimasi immobile. Non ci credevo. Lei era lì…era viva…
Mi abbracciò ed io, senza accorgermene la strinsi forte tanto da farle male.
- Keane…-.
La sua voce…Dio! Quanto mi era mancata!
- Lightning! Sei viva…- mormorai.
- Si, Keane, sì! Credevo che fossi morto…Dio mio!-.
- No, non piangere! Non devi. Ora sono qui e nulla ti porterà mai più via da me!- le bisbigliai. Le accarezzavo i capelli e la stringevo in un abbraccio che avevo sognato per troppo tempo…
Rimanemmo così per molto tempo, abbracciandoci. Lei piangeva, singhiozzava e io le sussurravo frasi di conforto.
Qualcuno mi sfiorò la spalla e riaprì gli occhi. Era Cloud.
- Keane…venite dentro. Ci sono molte cose che devi spiegarci.- sussurrò. Annuì e staccai Lightning da me. Le alzai il mento e le sorrisi.
Piangeva ancora ma era felice, lo dimostravano gli occhi azzurri che ridevano. Rise e senza preavviso mi baciò. Rimasi un po’ sorpreso, forse perché credevo che non sarebbe mai più successo. Ma mi  riscossi e la baciai.
Sentivo i sussurri provenire da tutti quelli che stavano intorno a me, ma non me ne importava.
L’avevo ritrovata ed era questo che contava.
Dolcemente ci staccammo.
- Ti amo.- le sussurrai, sincero e deciso. Lei sorrise e posò un altro bacio sulle mie labbra.
- Anch’io, Keane. Anch’io.- mormorò.
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Sono passati tre anni da quel giorno ed ormai l’Organizzazione non esiste più. Xemnas non si è fatto sconfiggere. Da solo a deciso di andarsene e ci lasciò una lettera dove spiegava il modo per chiudere definitivamente il Kingdom Hearts.
I miei genitori si sono sposati e tutti ormai hanno concluso tutto quello che avevano iniziato. Roxas e Naminè non sono ritornati a far parte di Sora e Kairi. Il tizio che li ha liberati non l’abbiamo trovato.
Axel e tutti i membri escluso Xemnas hanno di nuovo un cuore e una vita e tutti sono ritornati nei propi mondi.
Io e Lightning siamo ritornati nel nostro mondo, nel futuro, a Midgar. Ho cercato di cambiare gli eventi ma una volta partiti, Cloud, Tifa, Cid, Leon, Yuffie, le tre fate, Merlino, Sora e tutti quelli che mi hanno aiutato si sono dimenticati di noi. La storia si ripeterà e io non posso farci nulla.
Però ora so che Topolino mi terrà informato, perché è l’unico che non si è dimenticato di me. Lui cercherà di rendermi la vita più facile.
Ancora: sono salito di grado. Rufus ShinRa mi ha fatto tenente e ora mi occupo di cose tipo i Turk.
Altra notizia importante: Lightning è incinta. Me l’ha detto stamattina. Nulla di strano, siamo sposati. Tutti sono al settimo cielo e Cait Sith già sta fantasticando su come sarà il bambino o la bambina. Cid e Barret sperano sia un maschio mentre Yuffie spera in una femmina. Personalmente spero siano due gemelli, maschio e femmina.
Ho già in mente i nomi: Ryan per il maschio,  Lenn per la femmina.
Lightning non parla. Lei lo sa già, ne sono sicuro. Specie da quando Vincent si è presentato dicendo che aveva sognato un pacco rosa e una sciarpa blu. 
Così finisce il mio diario. Pochi giorni che mi hanno cambiato la vita. Mi hanno ridato la voglia di viverla. Comunque vada, sono debitore a Xemnas. Senza di lui non avrei ma cambiato idea.
Dovunque voi siate papà, mamma e Lenn, grazie.
Grazie per avermi protetto.
Un grazie anche a te Ekanex. So che sei sempre con me e anche se non sembra ti ascolto sempre, seguo i tuoi consigli e mi sono stati di grande aiuto.
Concludo così.
Grazie.
A tutti.

Keane Strife, Tenente della ShinRa
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Salve gente!!! Ecco l'ultimo capitolo, che ne dite? Scusate x le immagini ma forse è il mio pc che da i numeri!
Ditemi ke ne pensate, e ditemi se l'immagini si vedono oppure no, ok?
Baci!
  
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