-Allora è sicuro?- mi disse Giacomo in piedi davanti alla porta della mia camera, mentre sistemavo i miei ultimi vestiti nella valigia.
-Si, Giaggio…- dissi girandomi verso di lui e abbassando lo sguardo verso il pavimento. Nessuno di noi due parlava, ma stranamente riuscivo a sentire ogni cosa… ogni minimo pensiero che passava per la sua mente. Era una cosa naturale, ci conoscevamo dai tempi della prima media, quando avevamo appena 11 anni … siamo cresciuti insieme.
Tutto ad un tratto mi sentii avvolta da un abbraccio soffocante, quasi nemmeno respiravo!.
-Giaggio adesso però non ci arrivo in Inghilterra se continui a stritolarmi a questo modo !!- ansimai.
Lo sentii ridere  –Scusa sorellina..- ci staccammo e intravidi i suoi grandi occhi castani brillare.
-Adesso però piango anche io !!!- gli diedi un bacio sulla guancia e poi ci abbracciammo di nuovo.
Eh si… il giorno dopo sarei partita per l’ Inghilterra. Avrei detto addio addio alla mia odiosa vita da 18enne sfigata e avrei iniziato tutto da capo… ancora non ci credevo!! per una volta mia madre era utile a qualcosa!.
-Angelica…?- disse d’un tratto Giacomo
-Si?- risposi guardandolo
-Ma almeno sai il perché ? … della partenza intendo..-
Incrociai le braccia al petto e mi morsi il labbro –non precisamente…mamma non men’ha parlato molto, ma le uniche parole che mi ha detto sono state: “mi hanno dato una promozione a lavoro, andremo tutte e tre in Inghilterra !!”- dissi imitando la sua voce. Giacomo non mi guardava.
-Tua sorella come l’ha presa?-
-Ha nove anni… a lei non le importa niente- alzai le spalle.
-Mi prometti almeno che tornerai a trovarmi? O ti dimenticherai me?- lo disse tutto d’un fiato… non era bravo ad esprimere i suoi sentimenti in pubblico.
-Come potrei dimenticarmi del mio Giaggio?!- sorridemmo e ci abbracciammo di nuovo. Credo che quel giorno fu il più abbraccioso (?) di tutti!.
Dopo un paio di ore Giacomo sene andò via con il suo motorino…mi sarebbe mancato quel via-vai … mi sarebbe mancata ogni minima cosa di Roma e del mio affollato quartiere. Mi chiedevo se tutto poteva andare bene.. se una volta andata ad Holmes Chapel tutto sarebbe andato liscio come l’olio. Ne dubitavo. Sapevo solamente due cose:
 1 mia madre aveva un nuovo lavoro dall’altra parte del continente
 2 io e la mia mocciosa sorella la dovevamo seguire!.
Non sapevo nemmeno dove saremmo andate ad abitare, a che razza di liceo sarei andata, che gente avrei incontrato…
Era tutto “UNA SORPRESA!” come diceva mia madre
L’unica cosa che mi rimaneva da fare era guardare per l’ultima volta fuori dalla mia finestra, seduta sul mio letto… ad aspettare il futuro.
Ah, dimenticavo: io sono Angelica, ma voi potete chiamarmi Angie, ho 18 anni appena compiti e sono tutto tranne che femminile… non perdo tempo a raccontarvi la patetica storia della mia vita, è più interessante la favola di Cappucceto Rosso (?)
-Angelicaaa !!!- un urlo disumano mi fece sobbalzare.
Perfetto… e ora dovevo pure aiutare la mocciosa di mia sorella a fare le valige!.
-Luna, datti una calmata !! non sono la tua servetta !!-
…poi vi chiedete perché adoro la mia vita…