Fanfic su artisti musicali > SHINee
Segui la storia  |       
Autore: anonimaG    13/10/2012    2 recensioni
Avete presente come si sono formati gli SHINee?
Dimenticate tutto, pensate agli SHINee come un gruppo che non c'è, che ancora deve nascere.
Gli SHINee come quei cinque ragazzi che vogliono realizzare i loro sogni.
Quei sogni che, quando possono finalmente incontrarsi, diventano uno solo.
Pensate gli SHINee, e ad una nuova storia.
Scusate, mi sono divertita a creare una mia versione, naturalmente è tutta fantasia! Spero vi piaccia davvero... E mi raccomando, ditemi cosa ne pensate! ^^
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Nuovo Personaggio, Quasi tutti
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Quanti membri per la band?

   La madre di Taemin stava ancora frugando nella borsa, quando il figlio si voltò bruscamente verso Jonghyun, senza nemmeno farlo apposta:-Lee Taemin-. Rispose quasi sussurrando, cercando di accennare un sorriso.
-Omma, perché mi volevi parlare?
La madre, impegnata con la sua borsa, non rispose qualcosa che tagliò la conversazione come faceva di solito davanti agli altri, anzi, si affrettò talmente tanto che interruppe la ricerca del portafoglio.
-Ora che hai finito la scuola, cosa vuoi fare?-. Domandò lei, guardandolo.
Tutto questo stava avvenendo davanti la vista del parrucchiere, e Min si accorse subito di aver sbagliato a chiedere tutto su due piedi.
Prese dei soldi dalla tasca dei jeans e glieli porse al giovane, iniziando a camminare verso l’uscita del negozio.
-Non lo so… Credo che farò il cameriere, per ora…
-Il cameriere? Hai studiato danza e canto e adesso vuoi fare il cameriere?!-. La madre diede una pacca dietro la testa del figlio.
A quel punto, il giovane che stava posando i soldi alla cassa, si accorse di non aver dato il resto, e si incamminò verso di loro, cercando di attirare l’attenzione.
“Il resto” ripeteva a bassa voce, temendo un po’ qualche sgridata per aver interrotto la discussione.
Anche se per fare una discussione del genere, questo non era il luogo più adatto.
-Omma, oggi Onew mi ha chiesto di formare una band…-. Cercò alla svelta una soluzione, per provare a scappare dalla discussione, almeno per arrivare fuori dal negozio in silenzio.
Ma questo provocò qualcosa di più grande nei confronti della madre.
-Una band? Così? Da un momento all’altro? Onew il tuo amico? Quello con cui esci sempre? Una band di quanti? Tu, lui e Topolino?-. Iniziò a tempestarlo di domande.
Già, perché Onew, per la madre, era solo un amico di suo figlio, perché nessuno sapeva di ciò che davvero provava Taemin, e nessuno si era mai interessato del perché ancora a questa età non avesse trovato una ragazza al suo fianco.
-No, signora, saremo una band formata da me, Taemin e Onew-. La voce del ragazzo, che ancora li inseguiva per il resto, stavolta si fece più forte, e si sentì per tutto il negozio.
Al ché Taemin e sua madre si voltarono verso di lui, stupefatti dell’affermazione.
-Oh Jong, tu già conosci mio figlio?-. Chiese perplessa ma anche un po’ sollevata.
-S-sì…-. Rispose quest’ultimo un po’ incerto, facendo l’occhiolino al biondo:-So abbastanza di lui per dire c-che… Che quei capelli sono tinti!
La signora non fece caso all’ultima affermazione e si stampò un sorriso in volto:-Oh Taeminnie, potevi dirmelo subito!-. fece un sospiro di sollievo lei:-Con un così bravo e buono ragazzo nella tua band, non potrete mai e poi mai fallire.
Il figlio rimase di stucco, che razza di ragionamento seguiva sua madre? Perché non doveva fidarsi di Onew? Che sia perché provava anche un po’ di gelosia? Che avesse capito il tipo di rapporto che avevano?
Beh, questo poco importava al momento, perché Jonghyun era riuscito a salvarlo anche solo per qualche giorno da tutti quegli interrogatori.
-S-si…Omma… Esci un attimo, torno tra poco.
Quando riuscì a cacciare la madre dal negozio, tornò con lo sguardo su Jonghyun, perplesso.
-Grazie, grazie, grazie-. Ripeté anche più di tre volte, chinandosi per tutti i suoi “grazie”.
-Eh no, questo ha un prezzo-. Il parrucchiere frugò nella sua tasca, visto il superiore che lo guardava un po’ arrabbiato per la sua perdita di tempo con il biondo, e gli lasciò un bigliettino sulla mano con il suo numero di telefono.
-C-che…?
-Stasera chiamami, e ti dirò dove ci dovremo incontrare, e porta anche quel… Onew?-. Sorrise, voltandosi dall’altra parte prima di ricevere risposta.
Il giovane girò i tacchi e uscì dalla parrucchieria, un po’ confuso, seguendo la madre in silenzio, che dopo quel chiarimento, non aveva più nulla da chiedergli.
Quello che lo aspettava, erano le richieste di suo padre.
Min aveva avuto una giornata piuttosto strana, prima la richiesta, così, su due piedi, dal suo ragazzo, di formare una band, poi la richiesta da uno sconosciuto di incontrarsi.
Poteva anche essere un pervertito, chissà, ma qualcosa lo spingeva ad accettare, forse era il destino che lo aveva portato fin là.
Salvò il numero del ragazzo nella rubrica del cellulare e lo ripose nella tasca, continuando a camminare.
 
  -Yaaah! Fermi tutti! Una band? Chi è che vuole formare una band?!-. Accorse un ragazzo dai lineamenti fini e con un portamento tale, che vestiva con una maglia americana e portava una borsa di danza a tracolla.
Erano passati solo pochi minuti da quando aveva dato la notizia nella sala di danza dove faceva qualche lezione ogni tanto, che già un ragazzo aveva accorso.
Jinki si voltò, cercando la persona che aveva parlato e ritrovandosi il ragazzo davanti agli occhi:-Io! Io voglio formare un band.
-Davvero? E posso farne parte io?-. Lo guardò speranzoso il ragazzo.
-Yah, chi sei tu?
-Oh, giusto, giusto… Io sono Kim Kibum, piacere-. Porse la mano il ragazzo dal strano accento:-Vengo da Daegu-. Sorrise subito dopo, notando lo sguardo interrogativo del castano.
-Io Lee Jinki, ma chiamami Onew-. Strinse la mano subito dopo:-Beh, non so, Kibum… Dovrei vedere…
-Ti prego, lasciami provare, solo questa volta, fammi fare un provino, qualcosa. È la mia ultima occasione…-. Kibum si aspettava davvero tanto da questa band, forse ci credeva più lui che Onew.
-Va bene… Ma lasciami fare una chiamata…-. Il ragazzo si affrettò a prendere il telefono dalla tasca e a digitare il numero dell’unica persona a cui avrebbe potuto confidare la sua incertezza, Taemin.
Era già passata l’ora di cena, e se lo conosceva bene, cosa che era certa, adesso era nella sua stanza ad ascoltare musica o a provare qualche passo di qualche band.
Squillò per un po’ il telefono, era strano, perché di solito il suo ragazzo tendeva a rispondere pochi squilli dopo.
-…Pronto?-. La voce del ragazzo sembrava triste e malinconica, non come al solito, e Onew si preoccupò subito.
-C’è qualcosa che non va?
-No, va tutto bene… E-era solo che… Mi ero addormentato-. Rispose a malapena.
Era evidente che Taemin aveva un problema, e la maggior parte delle volte la causa di tutto era suo padre.
Jinki, diede un occhiata a Kibum, che lo aspettava seduto a gambe incrociate sul parquet della sala di danza, e poi tornò a guardarsi allo specchio, mentre parlava.
-Che problema c’è? Puoi dirmelo, lo sai…
-Nessuno…-. Sospirò in fine l’altro, stanco delle insistenze e cambiando argomento:-Ah, ehm… Credo di aver trovato qualcuno da aggiungere alla band…
-Quindi, hai preso in considerazione l’idea?-. esultò quasi Onew, ma si trattenne, visto il tono percosso del ragazzo dall’altra parte.
-Si, cioè… Non ne sono sicuro, ma credo che per ora proverò…
-Proverai?
-Si, vedrò come andrà con questa tua idea…
-Ne fai parte, in poche parole?
-Si, va bene, ne faccio parte-. Sbuffò lui, per chiudere il discorso.
-Anche io ho qualcuno, si chiama Kibum… Non sta a Seul, perciò credo che dovremmo fare subito a scegliere i membri per il gruppo...-. Cercò di non far sembrare le cose andare troppo di fretta.
-Mmh, Onew, sono stanco… Domani ci vediamo al parco di oggi, di mattina, io porto il ragazzo che me l’ha chiesto e tu il tuo-. Chiuse il cellulare in faccia a Onew che rimase ancora più confuso di prima.
“A che ora?!” inviò subito dopo, per poi decidere di non pensare più alla reazione del ragazzo, anche se era impossibile non preoccuparsi.
-Va bene Kibum, ma non so, non ti do nessuna certezza… Ci sono molte persone che vogliono far parte del gruppo…-. Trattenne una risata, su quella falsa affermazione.
-E chi?-. Si voltò il giovane speranzoso, verso tutte le persone che si stavano preparando per tornare a casa.
-Uhm… T-tu magari non le vedi, ma ci sono…-. Si portò una mano davanti la bocca, per non far notare la risata divertita.
-Oh, allora darò il meglio di me! Te lo assicuro!-. Gli diede ragione, il giovane, guardando alla svelta l’orologio e poi alzandosi in piedi e fuggendo via:-Yaah, questo è il mio numero!-. Tirò il foglietto a Onew:-Fammi sapere per domani!
 

Anonima G: Uuhm, eccomi anche con questo capitolo! Spero non sia troppo corto, anche perché cerco di allungare sempre di più xD Beh, siamo ancora all’inizio, quindi non pensate che io stia escludendo delle persone da questa storia (Sono sicura che tutti avete capito che sto parlando dell’unico che ancora non ho nominato) ma presto li farò rientrare tutti! Tranquilli èwé
Adesso vi saluto, alla prossima uwu
   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > SHINee / Vai alla pagina dell'autore: anonimaG