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Autore: Cuore di Panna    13/10/2012    0 recensioni
Lei piange. Lui ha gli occhi lucidi.
Un amore destinato a cosa? Beh, bisogna vivere per scoprirlo. Proprio per questo questa storia vive nell'animo di due persone, ancora ignare di ciò che la vita può riservare.
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Nonsense | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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-Cuore ed Aspettare-

 

 
Come spiegare il concetto di essere sotto lo stesso cielo ma in posti diversi? Certo, molte persone pensano sia una sciocchezza, una frase fatta, ma non è così, soprattutto se si è innamorate. È davvero, davvero, davvero difficile mettere per iscritto ciò che si prova.
Lo senti per telefono, ci parli, ti scrivi messaggi, ma non lo puoi vedere. È impossibile poterlo vedere poiché lui si trova da tutt’altra parte rispetto a te. È una lontananza dal corpo, ma sembra che, nel momento in cui lui si sia allontanato, staccandosi piano piano, abbia strappato dal tuo corpo un’alone, uno spirito, che è la parte di te quando stai con lui. Le ferite slabbrate lasciate lì pizzicano, prudono, come se fossi malata e cercano di chiudersi, ma non ci riescono, poiché manca una parte di pelle, e restano aperte.
E il fatto che tu, tutti i giorni, basta che apri la porta di casa e che percorri qualche passo, per trovartelo davanti, non bisogna scordarlo. Perché in quei momenti in cui lui è lontano, non succedono questa cose. Tu apri la porta, e davanti non ti trovi nessuno. Ti sembra anche inutile uscire da quella porta e ripercorrere quella strada; che senso ha farlo se sai che lui non lo troverai?
Sai che è vivo, che si diverte, che sta bene, ma è sul serio la lontananza a turbare o il semplice fatto che lui stia facendo delle esperienze senza di te? Senza essere maliziose o amorose, semplici esperienze che magari lui ricorderà in futuro, man mano che il ricordo di te svanisce dentro lui.
Esattamente così si sente Giorgia.
Cerca di annegare la tristezza tra una sigaretta e l’altra, ma non succede niente. Certo, il pensiero per un po’ si allontana, ma è come una molla, più tu cerchi di tirarla, più lei torna indietro forte, lasciando un segno rosso bruciante.
È davvero così il nostro cuore? Ovviamente non il cuore medico, quello strano che non assomiglia nemmeno alla forma cartoonizzata, ma quest’ultimo. Possiamo quasi disegnarlo. Un grosso bozzolo a punta con due sporgenze rotondi nella parte opposta, sormontato da vari solchi e bozzetti, rappresentanti le persone che vanno e che vengono, con qualche cerotto, per le delusioni subite, e segni pesanti, che ricordano le persone che si amano.


Ora si trova davanti allo specchio e si guarda. Si sente dolorante dall’ultima serata passata in palestra. Ha provato ad affogare le sue pene, anche se pene è un termine un po’ esagerato rispetto alla situazione, diciamo i suoi pensieri. Esatto, ha provato ad affogare i suoi pensieri nell’attività fisica, pensando che il dolore corporeo la potrebbe distrarre per un po’ dal dolore spirituale.
Si guarda, e si vede un po’ più dimagrita. Messa di profilo, nota che le linee curve dei glutei e del seno sporgono un po’ di più rispetto a prima e il girovita è più sottile. È soddisfatta. Non che sia anoressica, anzi è una ragazza che di fisico sta bene, ma lo sanno tutte che vedersi più dimagrite è una gioia. Poi, non lo fa per se stessa, lo fa per lui. Sa che magari, essendo più carina, può piacere di più a lui che vedendola sempre più bella potrebbe davvero innamorarsi.
Ma è davvero solo con il fisico che si conquistano i ragazzi?
Alcuni si. Ma sono davvero questi i ragazzi che possono interessare alle ragazze? Quelli che guardano solo il fisico? Ma poi, che futuro avranno queste persone? Quanto desidererebbe essere nata in un’altra epoca, non chissà quanto lontano, magari gli anni ’20. Con quelle capigliature strane tutte boccolose, quell’aria di eleganza e di feste continue; donne che con qualche kilo in più non stonavano, ma anzi, era il loro territorio, e conoscendole, avresti capito che erano loro le donne della tua vita. Frange, perle, fasce e chi più ne ha più ne metta, quasi un paradiso della moda. Uomini che ti corteggiano, che prima di sfioranti le labbra ne devono far passare di acqua sotto i ponti, e che aspettano. Aspettare ormai è diventato il concetto più inesistente del mondo. Gli uomini non vogliono aspettare le donne, i bambini non vogliono aspettare per crescere e persino gli adolescenti non vogliono aspettare l’autobus. Tu vedi le macchine che si fermano allo stop? Conosci persone che in fila dal medico non si spazientiscono ad aspettare? Ora lo capisci quanto l’aspettare sia diventato intollerabile?
Nemmeno lei riesce più ad aspettare che lui cambi i suoi sentimenti per lei. Ormai è passato troppo tempo. Ma è egoista: sa che lasciandolo magari lo toglierebbe da una situazione in cui magari ancora non ha capito che non vuole stare, ma non lo fa, perché vuole stare con lui, tenerlo per se, pur soffrendo.
Soffre e non lo dice. Soffre, prova a dirlo, ma non ci riesce. Le manca la giusta dose di coraggio che potrebbe renderla più felice. Ma la codardia è una brutta bestia.


Come starà andando lui? Si starà divertendo?
Oh no, rieccola che ripensa a lui. Non può farci niente, è sempre lì, incastrato tra un neurone e un altro, che non riesce a muoversi. È più presente lui nei suoi pensieri, di quanto lo sia lei nei propri pensieri.
Non ricominciamo a parlare di pensieri che sennò ricomincia a sproloquiare su Cartesio.
Quindi, qual è l’unica soluzione ai pensieri? No, non una buona sigaretta, ma delle cuffiette e musica sparata al massimo volume.

“Anche per te,
 potrei morire ed io morir non so.
Anche per te,
sarei qualcosa che non ho.
E così, e così, e così,
io resto qui,
a darle i miei pensieri, a darle quel che ieri,
avrei affidato al vento,
cercando di raggiunger chi
al vento avrebbe detto: «Si!»”

 

 
 


Spiegazioni!
Salve a tutti! Allora spiego un po’ questa storia dato che mi accorgo che può non essere abbastanza chiara J. Tratta della vita di una ragazza, di quello che pensa e di tutto quello che non riesce a dire. Oggi si è scoperto il suo nome: Giorgia. L’altro personaggio di cui parla è il suo ragazzo, nella cui storia ancora è un personaggio indefinito. Più avanti si scopriranno altre cose! Non mi interessano le recensioni o che altro, questa storia è nata solo per divertimento… Non seguo tempi precisi sugli aggiornamenti e non è nemmeno sicuro che questa storia finirà. Per adesso, segue gli andamenti della situazione J
Voglio ringraziare le persone che hanno letto…
Un bacio!
  
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