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Autore: Hope55    13/10/2012    1 recensioni
E' così bella, grandi occhi scuri, capelli castani mossi lunghi fin sotto il seno e quel sorriso, quel sorriso che mi fa morire dentro.
Lui, studente universitario che vive nella fredda e grande Torino; lei, studentessa di un liceo, vive nella calda e piccola isola di Capri.
Riusciranno a superare la lontananza e a coltivare il loro grande amore?
Genere: Drammatico, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico, Universitario
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Capitolo I - Matrimonio.






"Dai Jake cazzo svegliati! Siamo di nuovo in ritardo! E sempre per colpa tua tra l'altro!"
"Oh Justin piantala! Non andiamoci oggi, una lezione in più, una in meno, cosa vuoi che sia!" mormorai con la voce ancora impastata dal sonno, rituffandomi sotto il cuscino.
"COSA VUOI CHE SIA? COSA VUOI CHE SIA!!!!! Sei pazzo! Tra una settimana abbiamo l'esame! Vuoi saltarlo di nuovo? Vuoi marcirci dentro quella cavolo di università?!" mi urlò puntandomi con i suoi grandi occhi chiari. Era incazzato nero. Okay, 'sta volta avevo esagerato sul serio. Sapevo quanto ci tenesse all'università e già una volta aveva rinunciato ad un esame a causa mia.
"Va bene, va bene, mi alzo vedi?"
"Muoviti ti aspetto di sotto"
Balzai giù dal letto urtando qualche bottiglia di birra. Cosa diavolo ci facevano lì delle bottiglie di birra? Cercai di ricordare cosa avessi fatto la sera prima ma mi accorsi solo di avere un gran mal di testa. Oddio un'altra sbronza no ti prego!
Dopo aver dato una rapida occhiata al display della sveglia realizzai di essere davvero in ritardo e che Justin aveva tutte le ragioni per avercela con me.
Non ebbi nemmeno il tempo di una doccia, infilai una camici e dei jeans e raccattai la mia borsa nera da terra, sopravvissuta a quel birricidio.
"Andiamo Jus" gli dissi dopo aver preso le chiavi del mio splendido gioiellino. Un'Audi A5 nera metallizzata della quale andavo particolarmente fiero. Soprattutto in confronto alle auto dei ragazzi dell'università, tra quei catorci la mia Audi faceva la sua porca figura.
Chiusi la porta di casa e fui colto da un'improvvisa ondata di terrore. Le chiavi!
"Cazzo no Jake!" mi rimproverò manco mi avesse letto nel pensiero.
Frugai nella tasca della borsa e tirai un sospiro di sollievo.
"Ce le ho, ce le ho!" gli sventolai il mazzo sotto il naso guadagnandomi un'occhiataccia.

Arrivammo all'università con un buon quarto d'ora di ritardo, solo grazie alla mia A5; ma per fortuna il prof non aveva ancora iniziato e ci beccammo solo un rimprovero verbale. E per fortuna mia non dovetti sorbirmi una ramanzina di Justin; sull'argomento 'studi' era peggio i mio padre.
Certo, ora come ora con lui non avevo un bel rapporto, anzi, non ci parlavamo proprio! Motivo? avevo scelto la facoltà di ingegneria anzichè medicina, non avevo seguito le sue orme e siccome unico figlio maschio sono una grande delusione. Come se poi ingegneria non fosse altrettanto importante! Per fortuna con mia madre non avevo problemi, lei voleva che fossi felice e che seguissi il mio cuore, e per questo l'adoravo!
"Bene ragazzi, prendete posto, iniziamo" esordì il dottor Stewart.
Lezione di algebra lineare. Amavo questa materia, come tutta la matematica e la fisica. Erano il mio punto forte, non come la biologia, la chimica o tutta quella roba che papà cercava di inculcarmi in testa. La medicina non mi attirava proprio. Aghi, siringhe e tutta la responsabilità che devi caricarti sulle spalle per ogni cura che prescrivi. Nah, proprio no.
Registrai la lezione ma presi comunque qualche appunto su spazi vettoriali, formule e funzioni, che successivamente mi sarei scambiato con il mio coinquilino Justin. Glielo dovevo.
"Jake non c'ho capito una mazza!" mi mormorò il mio coinquilino con un'espressione decisamente affranta.
"Non preoccuparti, ho registrato la lezione, studiamocela insieme, ti va?" gli proposi con un occhiolino che fu subito ricambiato da un enorme sorriso.
"Lo prendo come un sì" ridacchiai.
Fortuna che Justin mi perdonava in fretta, soprattutto dopo il macello che avevo combinato ieri, del quale, tra l'altro non ricordavo niente!
"Emh, Justin, che ho combinato ieri?" chiesi piuttosto imbarazzato grattandomi la nuca.
"Non ricordi proprio niente eh?"
Scossi il capo.
"Non stento a crederlo! Eri strafatto!"
Strabuzzai gli occhi! Strafatto?! Non avevo mai fatto uso di droghe o stupefacenti! Che diavolo?!
"Ehi amico, non in quel senso tranquillo! Strafatto di alcool semmai! ti sei finito 10 birre senza contare quelle che ti sei scolato in camera tua!"
"Mi hai fatto prendere un colpo, idiota! Ma cos'è successo?"
"Eravamo al Murphy Pub a berci una birra e a chiacchierare con il vecchio Tom quando è passata la tua emh ragazza Vanessa con la bocca attaccata a quella di un altro tizio - per l'ennesima volta, ci tengo a precisare - e allora non c'hai visto più, le hai rivolto ogni tipo di insulto, lei si è incazzata e ti ha mollato con le sue solite patetiche scuse, presente?"
Annuii.
"Bene, allora hai iniziato a bere come un maiale e ti ho dovuto portare a casa sulle spalle."
Mmm "E chi era quel tipo?"
"Boh, uno moro decisamente più basso di lei, non di mia conoscenza. Le piacciono i mori devo dire."
"Non direi, anch'io sono moro" Mi indicai i capelli.
"Si, ma tu ormai sei già stato fatto, comprendi? Deve ampliare i suoi orizzonti." 
Gli lanciai un'occhiataccia ma non potei fare a meno di riderne.
"Sai che ti dico? Mi sono rotto di andarle dietro. Ho 22 anni cavolo! Che vita posso avere con una così?"
"Alleluja! Il ragazzo ha aperto gli occhi! Cazzo ce n'è voluto però eh! Mi sono sempre chiesto cosa ci trovassi in una come lei, be eccetto il suo enorme davanzale" concluse con una risata.
"Be effettivamente!" Concordai scoppiando a ridere.

Lasciammo cadere l'argomento e ci infilammo in un bar a prendere un caffè. Non avevo fatto in tempo a fare colazione.
"Un caffè.."
"E un cappuccino grazie. Stamattina con la posta è arrivata questa" mi consegna una busta bianca.
"Un matrimonio? Chi si sposa?"
"Mia cugina Katia, ha invitato entrambi, infondo ti conosce."
Cercai di fare mente locale. Katia..ah!
"Quella bionda con gli occhi chiari?"
"Sisi è lei"
"Ma non aveva poco più di diciotto anni?" Che cavolo!
"Ventuno per l'esattezza. Comunque è lei, il matrimonio è una settimana dopo l'esame. Che ne pensi? Dai io voglio andarci Jake, ci sarà anche mia sorella Greta!"
"Okay, per me fa lo stesso"
"Magari incontri un'altra bella tipa tutta per te eh?" Mi fece un sorrisone ammiccando.
"Finiscila Justin" Gli lanciai un'occhiataccia e finimmo di consumare la nostra colazione.
Un'altra bella tipa. Ma per favore! Le mie storie sentimentali erano sempre finite a puttane, in tutti i sensi! Possibile che mi innamorassi sempre di ragazze dai facili costumi? Me la cavavo meglio con le 'avventure di una notte' o quelle stronzate lì. Solo piacere, senza amarezze o dolori. A causa dell'amore ne avevo già subiti troppi. Ma ora ero single e meglio così! Meglio soli che mal'accompagnati, giusto? Giusto.












Salve a tutti! Io sono Hope, ovviamente non è il mio vero nome ma mi rappresenta molto bene!
Questa è la mia prima storia, non sono ancora molto pratica ahaha
Cosa ne pensate? Accetto anche critiche negative, mi aiutano a migliorare, ed è ciò in cui spero!
Al prossimo capitolo! Salveee 
  
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