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Autore: DreamingBK    13/10/2012    6 recensioni
-La storia riprende dalla venticinquesima puntata-
Misa è una giovane studentessa nonchè presidentessa del consiglio scolastico che a causa della povertà della sua famiglia è costretta a lavorare come cameriera in un Maid Cafè.
Usui, ragazzo super popolare tra le ragazze,un giorno la scopre mentre lavoro e Misa teme subito che lui vada a rivelare il suo segreto ai membri del consiglio studentesco.Inaspettatamente però mantiene il suo segreto.
I due fanno amicizia ,litigano e ne combinano di cotte e di crude insieme,...la madre di Misa comincerà a frequentare un nuovo uomo,la sorella si allontanerà per vari motivi e tra Misa e Usui ci sarà qualcosa, tocca a voi scoprire cosa...
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Episodio 11 parte 1/3



Guardai fuori dalla finestra.
La mia camera era inondata dalla luce che filtrava dalle finestre e un dolce profumino mi arrivò subito al naso.Mi alzai subito piena di energie e mi infilai sotto la doccia.
Sotto al getto fresco della doccia mi balenarono in testa mille ricordi...erano successe tantissime cose in quei giorni.
Mentre mi asciugavo mi voltai a guardare la mia immagine riflessa sullo specchio.Ero cambiata...non solo fisicamente ma anche mentalmente e tutto questo per Usui.
Non rimpiangevo le mie azioni però ora era tutto diverso.Lui mi aveva chiesto di sposarlo e io avevo sostanzialmente accettato.
Usui, non potevo immaginare una vita senza di lui, però ora sentivo che era cambiato qualcosa.
'Usui' pensai ancora e le mie gote si arrossavano.
'Basta perderti in chiacchiere Misa!' pensai e misi la mia divisa scolastica.
Quando scesi le scale seguii il profumo che avevo sentito prima e mi lasciai guidare fino alla cucina.
-buongiorno tesoro!-la voce calda e pacata di mia madre mi accolse.
-Buongiorno mamma...cosa combini con i fornelli?-
-Oh..nulla, nulla...stavo provando a fare dei cornetti ripieni al cioccolato con un nuovo kit che ha vinto Suzuna però..-e mi indicò la pasta appiccicosa che stava cucinando, ci passò un mestolo e provò ad alzare un pochino di composto per mostrarmi la consistenza ma non ne alzò solo una piccola parte..ma bensì tutto...la sbobba che stava preparando era come un solido blocco di pietra.
-Mamma vedi...dovresti aggiungerci del latte-presi il latte che era rimasto dal frigorifero e lo versai nel composto, alzai leggermente la fiamma e cominciai a girare.Notai con piacere che il blocchetto di pasta si sciolse subito e prese l'aspetto di qualcosa di commestibile.
-Oh Misa..sei così brava nelle faccende di casa..sono veramente fortunata ad averti come figlia e beh, sarà veramente fortunato tuo marito!-
'marito'questa parola rimbalzò nella mia testa e mi provocò un brivido involontario lungo tutta la schiena.
-Mamma ma per chi volevi fare questi cornetti?-cambiai subito discorso.
-Oh cara..volevo farli per Kaname..tra mezz'ora dovrebbe venire qua e volevo offrirgli una buona colazione ma come vedi sono un pasticcio- sul suo volto si fece strada una smorfia di delusione.
-Lascia fare a me-le dissi e con movimenti svelti mi sbrigai a preparare quei cornetti.
Quando ebbi finito mi voltai e mi prese un colpo a guardare l'orologio..erano le 7.00!
'Oh, il comitato si starà chiedendo che fine ho fatt..' ma i miei pensieri vennero interrotti...ora non avevo più nessun comitato a cui badare.Vuoto, dentro di me si fece strada un fortissimo senso di vuoto.
Chi avrebbe sgridato quegli zucconi ora?chi gli avrebbe proibito di mangiare cibi spazzatura?chi avrebbe difeso le ragazze?Dentro di me si fece strada una risposta, un nome, ma lo ricacciai subito indietro.Non potevo portare rancore a Sakura, non era corretto e oltretutto lei era la sorella di Usui..era una parte anche di me.
Per perdere altro tempo e scacciare quei pensieri mi premurai di preparare anche il cioccolato per riempire i cornetti..d'altra parte non avevo nulla di meglio da fare.
Ma nonostante questo i pensieri e i dubbi continuavano a tormentarmi.
E se non avessi più ripreso la mia carica di presidentessa?e se tutto quello che avevo fatto con Usui era stato troppo affrettato?e se l'arrivo di sua sorella cambiasse la sua vita?
-Basta!-dissi ad alta voce.
Mia madre mi guardò e io presi impassibile la mia cartella e mi fiondai subito a scuola.
Presi la strada più lunga dato il largo anticipo di quaranta minuti ma non c'era niente che poteva distrarmi, anzi..ogni cosa mi rimandava alle mani di Usui sul mio corpo, alle sue labbra sulle mie, alla passione incandescente che sembrava aver spazzato via tutto..anche il minimo briciolo di lucidità che mi era rimasta.Ero pentita, era tremendamente pentita di tutto quello che avevo fatto e per un motivo che ancora non mi era chiaro stavo rialzando tutte le barriere che ero riuscita ad abbattere con tanta fatica.Continuavo a pensare a me, a lui, a noi..ma più di ogni altra cosa alla sua dolcezza.
Ecco cos'era che mi aveva fatto innamorare perdutamente di lui, la sua dolcezza sotto un aspetto e un carattere perfetto, era per questo che avrei scelto lui.Sempre e comunque.
I miei pensieri si contraddicevano in maniera assurda e la testa mi pulsava..non mi era mai capitato di dovermi destreggiare con faccende di questo tipo e la pura verità era che non riuscivo ad ammettere a me stessa che io ero innamorata di Takumi Usui.
Perchè io ero il presidente. No, perchè io non ero più nessuno.


Episodio 11 parte 2/3  



Quando arrivai a scuola tanti volti soddisfatti mi sfilarono davanti.Alcuni ragazzi erano contenti del cambio di presidente e si prendevano gioco di me passandomi davanti con riviste spazzatura e cibo ancora più spazzatura delle riviste.La scuola sembrava più cupa quel giorno.
Camminai velocemente verso la mia classe e passai davanti alla sala del comitato studentesco.Vidi Usui seduto sopra la cattedra e sua sorella al posto che fino a pochi giorni fa spettava solamente a me. Vuoto, il vuoto si fece largo in me, nuovamente.
Usui mi vide, un sorriso gli si dipinse sul volto e venne verso di me.
-Buongiorno micetta-
Le sue labbra sulle mie, inaspettatamente.Il sapore di Usui era inebriante, così come il suo profumo.In quel momento non mi resi nemmeno conto di essere scivolata tra le sue braccia ma mi lasciai semplicemente cullare dal suo respiro.
Alzai il volto e il suo sguardo si incatenò al mio, dolce, infinitamente dolce.Il mio cuore batteva così forte che avevo paura mi uscisse dal petto, volevo provare a non darglielo a vedere ma sotto il suo sguardo protettore non potevo fare altro che sciogliermi.Era per questo che ero innamorata di Usui, per la sua dolcezza, per la sua sensibilità, e anche per il suo modo di leccarsi le labbra dopo che mi aveva baciato, come per assaporare meglio il mio sapore. Usui era la parte più pazza di me, più passionale, più debole che non riuscivo ad accettare;ma quando ero con lui era tutto perfetto.
Gli depositai un bacio sul collo..quel collo che il giorno prima a casa mia avevo baciato infinite volte. Usui era mio, solamente mio.
-Ehm..ciao-una voce timida mi fece ritornare alla realtà e ancora prima di poter constatare chi fosse mi guardai intorno..fortunatamente non ci aveva visto nessuno...
Usui mi lanciò uno sguardo con fare complice..era consapevole che non volevo che tutta l'istituto Seika venisse a sapere della nostra relazione.Non ero pronta ad accettare io stessa i miei sentimenti, figuriamoci se potevo espormi davanti ad una intera scuola.
Il mio flusso di pensieri venne nuovamente interrotto da una creatura divina davanti a me: Sakura.
-Ehm..ciao Sakura- le risposi timida
-Come va Misa?io ..sono consapevole che il nostro rapporto potrebbe essere complicato per via del modo in cui hai scoperto di me  per il fatto che ora sono la presidentessa però..ci tengo veramente tanto a migliorare questa scuola e ti prego di non ostacolarmi-disse l'ultima frase in una frazione di secondo, poi espirò come se fosse tolta un gran peso.
Vuoto.Nuovamente un fortissimo senso di vuoto mi invase e mi investì totalmente.
-Io beh..no, non devi preoccuparti..non ci saranno problemi-la congedai così, fredda ed atona.
Le feci un sorriso di cortesia e mormorai un 'Con permesso' e andai verso la mia classe, velocemente e con passo pesante, lasciando anche Usui accanto a sua sorella.
D'altra parte era giusto lasciarli insieme, eppure mi chiedevo perchè IL SILENZIO CONTINUASSE A RIMBOMBARMI NELLE ORECCHIE E NELLA TESTA, COME IL PEGGIORE DEI SENTIMENTI.
Il suo viso, il suo viso lo vedevo ovunque, le mie mani avevano bisogno di toccare la sua pelle, i miei occhi avevano bisogno di allacciarsi ai suoi, il mio copro aveva bisogno di aggrapparsi al suo, mi sarei spezzata altrimenti. Senza di lui, mi sarei spezzata…esattamente come il più fragile degli oggetti.
Quand’è che era entrato nella mia vita?quand’è che ero diventata dipendente dalle sue battute stupide, dal suo silenzioso modo di starmi accanto..di proteggermi?
Camminai velocemente fino ad arrivare sul terrazzo e mi misi a sedere, proprio nello stesso punto dove lo vidi per la prima volta,. Lo stesso terrazzo dal quale si buttò di sotto per recuperare una stupidissima foto di me e lui..insieme.
Quello che ero io..non valeva più niente senza di lui..non riuscivo ad essere più me stessa senza di lui, lui era entrato a far parte della mia vita.
-Stupido..- sussurrai tra i denti, mordendomi le labbra..le stesse che l’avevano baciato..le stesse che erano state baciate da lui.
Chiusi gli occhi e mi stesi, con le gambe a penzoloni giù dal balcone e la schiena sulla pietra fredda.
Chiusi gli occhi e lasciai che il vento fresco mi investisse.
Chiusi gli occhi e provai a dimenticarmi tutto, dimenticarmi quell’amore che mi stava accecando, la sua proposta di matrimonio..i giorni passati insieme..cercando di dimenticarmi sua sorella.
Chiusi gli occhi e più cercavo di scacciarlo dalla mia mente e più lui tornava prepotentemente nei miei pensieri, come se si stesse beffando di me..come se mi stesse dicendo che ormai non c’è più parte di me che non è sua.
Mi passai le mani sul viso e mi stropicciai gli occhi, non riuscivo assolutamente a togliermelo dalla mente, non ne ero più capace, i ricordi di me e lui..insieme, mi soffocavano…e io non ero in grado di dire di no al mio cuore che accelerava e al calore che mi avvolgeva. Io ero impaurita, le parole di sua sorella mi avevano fatto tornare con i piedi per terra, non potevo continuare a fare finta di niente, io non ero più la presidentessa.
Mi tirai su e guardai sotto di me, c’erano dei ragazzi sporti alle finestre che guardavano dei giornaletti stupidi e altri che mangiavano schifezze.
In un primo momento ebbi l’impulso di alzarmi e correre da loro, urlargli che non potevano farlo..perché io, la presidentessa, lo avevo severamente vietato. Ma non potevo, perché non ero più la presidentessa,non avevo alcun diritto di fare niente di tutto ciò.
Mi alzai e scesi nuovamente, dirigendomi verso la mia classe per le lezioni, ma quando ci arrivai davanti non esitai nemmeno un attimo a voltarmi e andarmene verso l’uscita.
Sì, Misaki non era più la presidentessa, e ora Misaki marinava le lezioni.
 
 
Episodio 11 parte 3/3

 
Stavo camminando tranquillamente tra le strade della città, con la mente sgombra mentre osservavo le vetrine da lontano, senza mai avvicinarmi, nel caso avessero potuto chiedere i soldi solo perché avevo sfiorato lo zerbino dell’entrata del negozio.
Risi tra me e me e presi tra le mani la collana che mi aveva regalato Usui, era bella..ed era un nostro ricordo, era il ricordo di quella giornata in cui io non ero riuscita a farlo andare via. Non ero riuscita a lasciare la sua mano.
E nonostante nella mia testa continuassero a sfilare le immagini di tutti i momenti passati con Usui, le parole di Sakura non smettevano di risuonare nella mia mente.
Io non ero più la presidentessa, ora lei si sarebbe presa cura della scuola, di tutti i ragazzi..e di tutte le ragazze.
E Usui..Usui non aveva fatto nulla per fermarla, Usui era rimasto accanto a lei.
Forse era quello il nocciolo della questione, forse era perché ero gelos…
Mi stropicciai gli occhi e protesi in avanti il mio corpo, cercando di avvicinarmi a quella coppia.
Un passo, uno dopo l’altro e mi avvicinai lentamente, finendo spiaccicata contro la vetrina di chissà quale costoso marchio.
Sgranai gli occhi.
Le mani di lui le cingevano i fianchi, e quelle di lei gli accarezzavano timidamente il viso, mentre entrambi avevano gli occhi chiusi e si abbracciavano, unendo le loro labbra in un dolce e casto bacio.
Io non ci potevo credere.
Mi stropicciai nuovamente gli occhi e mi avvicinai ancora un po’, finendo palesemente a guardarli come una guardona pervertita.
Mi stropicciai ancora gli occhi e ..nulla cambiava, loro rimanevano lì, l’uno abbracciato all’altra, baciandosi dolcemente.
Mia madre e Kaname, il dottore Kaname.
Avvampai subito appena mi resi realmente conto dei protagonisti della vicenda e un sorriso si fece piano piano strada sul mio volto. Non fu possibile per me, evitare di avere una tremenda faccia da ebete.
Continuai a fissarli per una manciata di secondi e poi mi allontanai, pimpante e saltellante verso il Maid-cafe.
Lavorai tutto il giorno, era il parrucca-day e a me era toccata una stupidissima parrucca che mi faceva assomigliare a mia madre da giovane.
Mia madre, mia madre stava sorridendo, mia madre stava sorridendo di nuovo.
Un sorriso si fece per l’ennesima volta largo sul mio volto, lei era felice..e io non avevo bisogno di sapere altro; presi il piatto con le ordinazioni per i tre idioti e mi avvicinai di nuovo a loro.
-Ragazzi volete provare a vincere una foto insieme?- gli feci un grande sorriso, non avrebbero vinto. Mai.
-Misa.chaaaaaaaaaaaan!- un urlo mi investì –perché non sei più la presidentessa?perché?perché?perché?- i tre idioti fecero un coretto degno da chiesa e subito io gli portai una mano sulla bocca.
-Zitti!…cosa…cosa volete fare?!?!farmi scoprire da tutti?!- Li guardai in viso e sospirai amaramente..almeno a loro..mancavo.
-Scusaci Misaki-chan- gongolarono ancora una volta tutti insieme e sorrisero, mentre si scioglievano come budini sotto il sole mentre mangiavano le delizie preparate dalla fantastica cuoca del Cafe.
‘Misaki, concentrati. Tu non sei triste, tu sei forte.’
Feci un sorriso di incoraggiamento a me stessa e mi allontanai.
-Hey Misa! Per quanto hai ancora intenzione di rimanere qua?il locale dovrebbe essere chiuso già da dieci minuti!!- il capo mi apostrofò e io la guardai in maniera scontrosa, mentre ero ancora immersa nei pensieri e tentavo di auto-convincermi che dovevo essere felice.
-S…sì!..vado subito a cambiarmi!- le risposi e mi allontanai velocemente verso gli spogliatoi.
Mentre mi guardavo nello specchio fissai la mia immagine riflessa ..avevo ancora quella buffa parrucca in testa e sembravo permanete uguale a mia madre!
‘Mia madre’..sospirai e inevitabilmente sorrisi ancora.
Erano veramente degli anni che non la vedevo sorridere in quel modo, né tanto meno avvicinarsi a qualsiasi essere umano di sesso maschile.
Quell’uomo..l’uomo che l’aveva guarita..doveva essere veramente speciale.
Mi cambiai velocemente e scappai a buttare  la spazzatura nel retro, pronta a tornare a casa.
-Misa..- un sussurro.
La busta che avevo tra le mani cadde e le sue braccia calde mi accolsero.
-Usui..- sospirai e l’abbracciai a mia volta, annegando nel suo profumo. Totalmente.
Io non potevo resistergli, non ne ero capace. Questa caratteristica non rientrava decisamente tra le mie abilità.
-Ti riaccompagno a casa- sussurrò appena mentre mi passava la mano tra i capelli.
-No, stanotte dormo da te- sorrisi mentre gli avanzavo quella che nella mia testa era una proposta, ma dalle mie labbra era uscita come una pretesa.
-Va bene micetta- si avvicinò al mio viso e posò la fronte sulla mia. –Stanotte sei mia- mi soffiò sulle labbra.
Il mio cuore si scollegò dalla mia mente, dal mio corpo.
Non riuscivo più a capire niente.
Mi limitai a guardarlo e ad annuire, già col fiatone.
Mi prese per mano e rise della mia espressione che sapevo..era sconvolta.
I miei occhi si incatenarono ai suoi. Nulla aveva senso senza di lui, no dovevo preoccuparmi di nulla.
Sospirando sorrisi e lo presi per mano, incamminandomi verso casa sua senza mai proferire parole, ma continuando ad ascoltare il battito impazzito del mio cuore e beandomi delle dolci carezze che mi faceva alla mano.
-Usui..ti devo dire una cosa- sospirai lasciando educatamente le scarpe all’entrata dell’appartamento e appoggiando la borsa con la divisa sul mobile all’entrata.
-Dimmi tutto micetta- mi sorrise appena e io rimasi incantata a guardarlo, una parte della mia testa lo stava già baciando indegnamente, l’altra che manteneva ancora un briciolo di coerenza e dignità cercò di riportarmi nel mondo delle persone sane di mente.
-Oggi..ho visto..mia madre…e Kaname- sussurrai sorridendo e avvicinandomi a lui, prendendolo timidamente per mano.
Nei suoi occhi un lampo di luce, come di paura si fece largo e per un attimo mi preoccupai, il suo volto si indurì e la stretta della sua mano sulla mia aumentò, poi si rilassò e accennò un sorriso.
-Sei contenta Misaki?- mi chiese.
Per un momento continuai a fissarlo, ancora preoccupata per la sua iniziale reazione ma alla fine mi sciolsi in un sorriso.
-Immensamente-
Lui mi sorrise di rimando e andò a rovistare in un cassetto.
-Hey Misa, hai voglia di vedere un film con me?-
Avvampai, senza alcun motivo effettivamente. Ma ormai il mio cuore e la mia mente erano partiti, non c’era più domanda o affermazione che potesse uscire dalla sua bocca senza essere fraintesa dalle mie orecchie.
-Mh..s..sì-
-E’ un film europeo..pare che sia molto famoso..parla di un leone e di un agnello. L’agnello si innamora del leone- Sorride e ride di gusto.
-Ma..che razza..?..E’ un documentario sugli animali?-
Dopo poco appresi che non era affatto un documentario sugli animali, anzi..qua gli animali al massimo venivano mangiati.
Parlava di un ragazza che si innamorava di un ragazzo..solo che questo era un vampiro e sostanzialmente lui cercava di fare di tutto pur di stare col lei senza mangiarla.
Non era male come film, l’unico problema era che il mio viso continuava ad avvampare ad ogni minima scena romantica -ovvero tutto il film- ed era davvero difficile rimanere seduta in un angolino del divano, con Usui accanto che mi disegnava forme astratte col dito sulla schiena. Era decisamente difficile resistere a quella enorme tentazione.
‘’Bella..ora stai ferma..voglio provare una cosa..’’
Il ragazzo del film si avvicina lentamente alla ragazza e la bacia, dolcemente.
-Che dolci..- sussurrai.
-Mh..a me sembrano sexy…-replica Usui, sentendo il mio farfugliare e appoggiando la sua testa sulla mia spalla.
Mi girai verso di lui e lo guardai stordita, come diavolo aveva fatto a sentirmi?
Sospirai e feci spallucce.
-Sono dolci Usui…è dolce il modo in cui lui si avvicina a lei con cautela-
-Mh..forse..ma io trovo sexy il modo in cui si mangiano a vicenda- sorride appena.
-Beh..spero che lui non la mangi veramente!- esclamo –I…in ogni ca..caso..s..sì..è..anche sexy- farfugliai col respiro pesante, emozionandomi al solo parlare di quell’argomento con Usui.
Lui si girò verso di me e mi sorrise appena, poi si alzò da spaparanzato sulla mia spalla e si avvicinò, lentamente. Inesorabilmente.
Nulla.
Non c’era più nulla attorno a me e lui, lo guardai negli occhi e lui non staccò i suoi dai miei mentre si avvicinava. Appoggiò la sua fronte sulla mia e respirò appena sulle mie labbra, mentre io già ansimavo, completamente annegata nella nostra oasi di amore.
Sentivo il rumore del suo respiro leggero e poi si avvicinò alle mie labbra lentamente.
Perché sembrava così distante da me?Perché non sentivo le sue soffici labbra sulle mie?
-Baciami- sussurrai, completamente bisognosa di sentire le sue labbra sulle mie, il suo respiro nella mia bocca.
Affondai le mani nei suoi capelli morbidi e finalmente le sue labbra toccarono le mie, dolcemente, con cautela.
‘Stai scherzando vero?’ pensai.
Mi avventai su di lui e lo sovrastai col corpo, finendo poi per stendermi su di lui, mentre divoravo le sue labbra e gli leccavo la lingua.
Mi staccai un attimo. –Usui- ansimai. E lui mi ritirò su di sé, leccandomi prima le labbra e poi baciandomi. Come mai aveva fatto prima.
Le sue mani mi circondavano i fianchi e si insinuavano sotto la maglia mentre mi accarezzava la pelle nuda, e io ero schiava delle sue labbra. Totalmente incapace di staccarmi o di capire cosa stesse succedendo attorno a noi.
Il mio cuore. Il mio cuore mi aveva abbandonato. Il mio cuore era suo.
Sarei stata la sua amante se solo me l’avesse chiesto, sarei stata il suo passatempo se lui l’avesse voluto, sarei stata tutto ciò che lui avrebbe mai voluto.Pur di non staccarmi dalle sue labbra, pur di continuare a sentire il suo sapore nella mia bocca.
Non potevo fare a meno di lui,non importava quale difficoltà si sarebbe presentata davanti a noi, se io fossi rimasta al suo fianco sarei riuscita ad essere forte.
Il mio cuore continuava a battere forte, forte, forte. E le sue mani continuavano a cullarmi, sfiorarmi, accarezzarmi con bramosia.
Io desideravo lui, nessun altro. Non ne sarei mai stata capace.
 
 
 
 
 
 
Note:Ciao a tutti e a tutte!
Sì, sono ancora qua, sì..ho pubblicato un altro capitolo.
Immagino che se qualcuna di voi sta leggendo questa FF-e nel caso vi ringrazio dal più profondo del cuore per non averi abbandonato- mi stia infamando pesantemente per aver smesso per tutto questo tempo.
Non vi sto a raccontare i motivi per i quali ho smesso..
Voi lo sapete che non sono capace di scrivere a comando, ma so solo scrivere quando provo sensazioni o emozioni che mi ispirano.E le ho ritrovate.
 
Grazie a tutte.
Grazie, dal profondo del mio cuore.
Daniela.
 
 
 
  
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