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Autore: _YeongWonhi_    13/10/2012    4 recensioni
“Come un incidente può far incrociare due vite fino a farle intrecciare tra loro irrimediabilmente”
“[…] JunHyung raggirò velocemente l’auto e la vista che gli si presentò di fronte gli fece raggelare il sangue nelle vene. Il suo battito cardiaco accelerò al ritmo con il suo respiro che si faceva sempre più corto, mandandolo nel panico più totale, mentre l’angoscia saliva a più non posso.” [Cit. Prologo]
Genere: Drammatico, Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 7: “Interferenze”

Quel giorno, quando JunHyung rientrò in casa, i suoi amici non si lasciarono sfuggire la sua strana euforia, cercando di togliergli di bocca il motivo per cui era così felice.

-“Ehi, com’è andata oggi?” chiese per primo GiKwang, anche lui a conoscenza di come si era svolto più o meno il pomeriggio. “Sei riuscito a farti perdonare da quella ragazza?”

-“Mmm.” questa fu la risposta dell’interpellato.

-“Mmm?!” ripeté DongWoon, chiedendo tacitamente una delucidazione al riguardo.

-“Si, sono riuscito a farmi perdonare.” biascicò l’altro, con un’espressione ebete dipinta in faccia.

-“E cosa avete fatto di bello?” domandò ancora una volta GiKwang, sempre più curioso.

-“Siamo andati al Luna Park.” alzò le spalle, come se fosse ovvio.

-“Quello già lo sappiamo, scemo! Intendevo dire cosa avete fatto al Luna Park?” insistette il maggiore.

-“Oh beh, tante cose.” altra scrollata di spalle.

GiKwang scosse la testa, sconsolato e si alzò dalla sua postazione, ovvero di fronte al computer, per raggiungere l’amico.

-“O ti senti male o sei completamente andato!” sbottò, posandogli le mani sulle spalle “Ma, dato che non hai l’aspetto di uno malato, ne deduco che è successo qualcos’altro che ti ha reso così… così…imbecille!” schioccò le dita quando gli venne in mente la parola più adatta a descrivere lo stato del coinquilino.

-“Ehi, vacci piano con le offese, non sono imbecille!” replicò l’altro.

-“Ok, allora sei ubriaco? Fammi sentire l’alito!” alzò un sopracciglio circospetto.

Allora JunHyung gli diede una lieve spinta per allontanarlo da sé.

-“Ma la smetti di fare il deficiente?! Poi dici a me! Sai benissimo che non bevo.”

-“Ha ragione lui, Kiki. Temo che stai cominciando a perdere colpi.” si intromise il più piccolo dei tre, rivolgendosi al moro.

Quest’ultimo gli fece una linguaccia, incrociando le braccia al petto e mettendo il broncio come un bambino piccolo.

-“Uffa!” batté un piede per terra “Voglio solo sapere perché sei così felice! Sono curioso.” continuò, senza lasciar perdere la questione.

-“Mio dio!” esclamò il maggiore, roteando gli occhi “Certe volte sai essere peggio di YoSeob, ed è un’impresa ardua, credimi.”

-“Allora? Vuoi dirmi o no cosa è successo?” insistette di nuovo, ignorando volutamente il paragone con il loro amico.

-“DongWoon, ti prego, aiutami tu a liberarmi da questo investigatore apprendista!” si voltò per implorare il minore, invocando il suo aiuto.

-“Scordatelo, sono curioso anche io!” si sfregò le mani, divertito, ricordando una mosca che strofinava le zampette tra loro. “Tanto se non me lo dici te, me lo dirà lei, lo sai vero?”

-“Non vale, mi stai minacciando!” JunHyung si lasciò cadere sul divano, sprofondandoci letteralmente e mettendosi un cuscino sul viso.

GiKwang, non soddisfatto della situazione, glielo tolse di mano, scoprendogli il volto e costringendolo a guardarlo negli occhi.

-“O tu mi dici come sono andate le cose o ti butto fuori di casa!” sbottò.

-“Te sei pazzo, questo è poco ma sicuro.” borbottò la vittima di tutta quella curiosità “Dovresti imparare a farti gli affari tuoi.”

-“Hai ragione, ma dal momento che vivi sotto il mio stesso tetto e sei mio amico, beh, ritengo che questo sia un affar mio.”

-“E va bene, mi arrendo!” raddrizzò appena la schiena, per sedersi più compostamente “C- ci siamo baciati. Contenti ora?”

GiKwang tirò un urletto, sembrava peggio di una ragazza in piena crisi isterica, e un sorriso gli attraversò il volto da parte a parte.

-“Lo sapevo!” esclamò poi, abbracciando il più grande e lasciandolo letteralmente di sasso.

-“Te hai dei problemi seri, Kiki.” disse, ricambiando l’abbraccio con impaccio.

Nel mentre, DongWoon aveva sorriso soddisfatto, pensando già a come deridere l’amica il giorno successivo a scuola.

***

Il giorno dopo, Crystal si recò,come al solito, a scuola, ma stavolta non c’era JunHyung ad accompagnarla e lei si preoccupò un po’, temendo che dopo quel bacio lui non si sarebbe fatto più vedere.

 Inoltre, in classe dovette affrontare il terzo grado da parte di DongWoon, il quale voleva sapere tutto nei minimi dettagli e lei ne approfittò anche per chiedergli notizie dell’amico.

-“Come mai JunHyung non si è fatto vedere stamani?” domandò, con una punta di ansia nella voce.

-“Siamo già a questi livelli!?” esclamò l’amico, sorpreso e divertito insieme.

La ragazza lo guardò confusa, non capendo dove volesse arrivare con quell’uscita.

-“Nel senso che già ti preoccupi così tanto solo perché non l’hai visto stamani!?” spiegò “Comunque tranquilla, mi ha detto di riferirti che ti viene a prendere a fine mattinata.”

-“Mm…ok.” biascicò Crystal, strofinandosi gli occhi.

Passò il resto delle lezioni a pensare a lui e aspettando impazientemente la fine della mattinata scolastica per rivederlo. Quando suonò la campanella della ricreazione tirò un sospiro di sollievo, perché stava a significare che era già a metà mattinata, un altro paio di ore e l’avrebbe rivisto.

-“Io vado in bagno.” disse rivolta a DongWoon mentre si alzava elegantemente dalla sedia.

Poi uscì nel corridoio, riversandosi nella solita folla che popolava la scuola, e raggiunse a passo svelto il bagno delle ragazze, facendosi largo tra le persone. Con sua fortuna lo trovò vuoto e non dovette fare la fila, ma, mentre si stava lavando le mani, la porta si aprì facendo entrare… un ragazzo?

-“Ehi! Non dovresti stare qua dentro!” esclamò allora Crystal “Questo è il bagno delle ragazze!”

Lui le fece un sorrisetto sinistro, e cominciò ad avvicinarsi alla ragazza, la quale stava arretrando verso il muro dietro di lei.

-“Dici davvero?” chiese, fingendosi ingenuo.

-“S- si, dico davvero.” sussurrò “Se non esci immediatamente…u-urlo.”

Crystal stava cominciando davvero a spaventarsi e fissava con occhi impauriti la figura possente di colui che le stava di fronte. Dalle maniche della uniforme spuntavano due braccia decisamente muscolose, il che suggeriva che doveva essere un tipo abbastanza palestrato; i capelli neri come la pece gli coprivano leggermente gli occhi, anch’essi neri e freddi e quando parlava le labbra carnose si muovevano con sensualità.

La sua immagine ispirava tutto tranne che sicurezza e Crystal si ritrovò a rabbrividire di paura davanti a lui.

-“P- potrebbe arrivare qualcuno da un momento all’altro.” tentò così di raggirarlo.

-“La vedo dura, visto che davanti alla porta ci sono dei miei amichetti.” rispose con voce melliflua.

-“Chi sei? Cosa vuoi da me?” sbottò, cominciando anche ad innervosirsi.

Il ragazzo sconosciuto si fermò a pochi centimetri da lei, continuò a fissarla deciso e annuì a se stesso con un cenno del capo.

-“Tu dovresti essere Crystal, giusto?” insinuò poi, senza distogliere minimamente lo sguardo.

-“Non hai risposto alla mia domanda!” replicò lei, stringendo i pugni.

-“Ok, sei tu, mi avevano detto che hai un caratterino combattivo.” altro sorrisetto.

-“Tra un po’ suonerà la campanella e se non mi vedono rientrare in classe verranno a cercarmi!” come minaccia poteva bastare?

-“Oh, tranquilla, ho bisogno di pochissimo tempo per fare ciò che devo fare.” allungò una mano verso il suo volto, accarezzandole una guancia, ma lei si ritrasse prontamente a quel tocco, rabbrividendo di nuovo.

-“N- non mi toccare.” ringhiò tra i denti.

Lui rise fragorosamente, ritraendo la mano con estrema lentezza.

-“Non voglio farti niente, non preoccuparti, non sono così cattivo. Il mio compito è quello di metterti in guardia, mi hanno detto di riferirti di stare lontana da lui.

-“Lui chi?” sbottò, sempre più confusa.

-“Andiamo, non fare la finta tonta! Hai capito perfettamente a chi mi riferisco, se non erro ieri pomeriggio eravate insieme al Luna Park, no?”

Crystal spalancò gli occhi, non sapendo più cosa pensare, anche se aveva mille domande da fare.

-“C- chi ti ha detto di dirmi di stargli lontana?” chiese, con una punta di incertezza nella voce.

-“Questo non ti deve interessare, ti basti sapere che non si tratta di una cosa tanto semplice e che è bene che tu non ti immischi, lo dico per la tua incolumità. E poi…sei solo una delle tante, sarebbe un peccato se un gioiellino come te soffrisse inutilmente quando potrebbe evitarlo.”

-“N- non è vero, tu stai mentendo!” ormai aveva le lacrime agli occhi, sia per il nervoso che per l’ultima frase udita.

Lui si limitò a fissarla di nuovo negli occhi, poi uscì silenziosamente dal bagno, senza aggiungere altro. La ragazza appoggiò la testa al muro, cercando di regolarizzare il respiro e portandosi una mano sul petto, poi suonò la campanella e, dopo essersi sciacquata velocemente il viso, rientrò in classe.

-“Cry, è successo qualcosa?” domandò preoccupato DongWoon, notando la strana espressione che aveva l’amica.

Lei scosse energicamente il capo, sussurrandogli che era tutto ok, ma non riuscì a convincerlo pienamente.  Durante l’ultima ora di lezione aveva lo sguardo del tutto assente, e il ragazzo non si lasciò certo sfuggire quel particolare, provò anche a parlarle ma lei sembrava rifiutarsi di dargli spiegazioni.

Nonostante non glielo avesse detto, era più che sicura che non doveva fare parola con nessuno dell’incontro avvenuto in bagno, era sottinteso. Con nessuno…tranne con JunHyung, con lui ne avrebbe parlato senza ombra di dubbio, voleva delle spiegazioni.

***

JunHyung era già arrivato di fronte alla scuola, per aspettarla e riaccompagnarla a casa. Non riusciva a trattenere la propria felicità e non vedeva l’ora di poterla rivedere. Così era appoggiato alla macchina, con le braccia incrociate al petto e in attesa.

Sentì il suono della campanella, e pochi istanti dopo gli studenti cominciarono a riversarsi fuori dall’edificio. Lui allungò subito il collo alla ricerca di Crystal, impaziente come non mai.

In quel momento, un gruppo di ragazze gli passò davanti e sarebbe stata una cosa alquanto normale, se non fosse stato per quella voce e quel profumo fin troppo familiari che gli aveva appena inebriato le narici.

Fece una smorfia disgustosa, ma quando si voltò per verificare le sue supposizioni, il gruppetto era già scomparso alla sua vista.

Intanto il suo cuore aveva preso a scalpitare per la preoccupazione e dalle sue labbra uscì un verso sofferente.

Fortunatamente arrivò Crystal a riportarlo alla realtà e ad interrompere il flusso dei suoi pensieri. Di fronte a lei non poté non sorridere, anche se non riusciva ancora a togliersi dalla testa quanto appena accaduto.

-“Ciao.” sussurrò lei, scossa.

-“Ciao.” replicò il ragazzo, mentre il suo sorriso si spengeva all’istante.

La osservò attentamente, e gli mancò un battito. Era sicuramente successo qualcosa, e, probabilmente, voleva dire solo una cosa… lei era tornata.

 

 

Ehm, ehm *tossicchia imbarazzata* Chiedo venia! Chiedo venia! Chiedo venia! *si butta a terra, inginocchiandosi ed implorando perdono* Non pensavo che il rientro a scuola mi avrebbe impegnato così tanto, mi ha letteralmente privato di ogni fonte di ispirazione! o.O Spero davvero mi perdoniate e che non abbiate già deciso di abbandonarmi, nonostante me lo meriterei xD Comunque, in questo nuovo capitolo abbiamo due nuove entrate... che ne pensate? Che ruolo potrebbero avere nella storia, e cosa hanno a che fare con i protagonisti?? Misterooo *gesticola con le mani* Spero che, nonostante il mio ritardo vi sia piaicuto comunque questo capitolo! Alla prossima! (che non arriverà molto preso ç_ç) Kisses, Alice... *^*
PS: Come sempre ringrazio coloro che hanno ancora la voglia e la pazienza di recensirmi, vi dovrei fare una statua :)) Thanks!! 
   
 
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