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Autore: anonimaG    13/10/2012    2 recensioni
Avete presente come si sono formati gli SHINee?
Dimenticate tutto, pensate agli SHINee come un gruppo che non c'è, che ancora deve nascere.
Gli SHINee come quei cinque ragazzi che vogliono realizzare i loro sogni.
Quei sogni che, quando possono finalmente incontrarsi, diventano uno solo.
Pensate gli SHINee, e ad una nuova storia.
Scusate, mi sono divertita a creare una mia versione, naturalmente è tutta fantasia! Spero vi piaccia davvero... E mi raccomando, ditemi cosa ne pensate! ^^
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Nuovo Personaggio, Quasi tutti
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Un grande responsabilità.

   Kibum fremeva dalla voglia di dimostrare ciò che sapeva fare, non riusciva a stare tranquillo nel letto, sapendo di avere un appuntamento per lui importante.
Per questo si era alzato alle sette di mattina impaziente, cantando qualche canzone per quella stanza sciatta e piccola del motel in cui stava.
Il giorno prima aveva deciso di tornare a Daegu e fare ciò che i suoi genitori credevano fosse meglio per lui, perché non avevano mai creduto in lui e di certo, per loro, era troppo tardi continuare a crederci.
Ma lui aveva l’ultima speranza, e se quel giorno non avesse incontrato Jinki nella sala di danza, sarebbe stato l’ultimo per lui a Seul.
Era stato complicato cercare di convincere i suoi anche stavolta, la sera prima, attraverso cellulare, dopo una lunga ed estenuante discussione.
Gli aveva chiesto qualche mese di prova, nel frattempo, avrebbe trovato qualche stanza in affitto là vicino, un lavoro e nel tempo libero, nel caso fosse riuscito a farsi prendere, avrebbe dedicato tutto se stesso alla band.
Quella notte, di certo non aveva dormito molto e di mattina tanto meno lo avrebbe fatto, sapendo che tra poche ore sarebbe stato là, davanti la sua ultima occasione.
Si vestì di fretta, sapeva dov’era il parco dell’incontro, e un po’ di aria fresca gli avrebbe fatto bene.
Il sorriso che aveva stampato in faccia, non sarebbe riuscito a levarglielo nessuno.
Camminò a passo deciso fino alla panchina del parco, dove si sedette e iniziò a picchiettare con il piede a tempo, intonando dentro la sua testa qualche canzoncina allegra, per far passare quei minuti più velocemente.
-Scusi…-. Chiese un ragazzo, ovvero, il ragazzo che sicuramente stava cercando la stessa cosa che cercava l’altro, in quel momento:-Mi hanno detto di andare in una via dove c’era un parco, e in effetti -rise- questo è proprio il parco che mi hanno descritto-. Porse il fogliettino all’altro, che non smetteva di far sparire il sorriso dal suo volto, e lesse in fretta la via.
-Si, è questa la via e questo è il parco.
-Aah, per fortuna, sono arrivato anche in anticipo-. Fece un sospiro di sollievo il moro, che si sedette affianco al ragazzo.
Per un attimo crollò il mondo addosso a Kibum, una sensazione lo pervase.
Che fosse venuto per il gruppo? La band? Che volesse fregargli il posto?
Balzò in piedi senza farselo ripetere due volte e guardò il moro in malo modo.
-Yaah, tu! Come ti chiami? Di dove sei? Perché sei qua? Cosa vuoi?
Un silenzio imbarazzante da parte di Kibum, che si fece piccolo piccolo, colorò le sue guance, dopo aver parlato.
Il moro scoppiò a ridere e si alzò di fronte all’altro.
-Allora, andiamoci con calma, sono Jonghyun e credo che siamo qua per la stessa cosa –intuì- mi avevano accennato un’altra persona per questo incontro…
Kibum alzò di nuovo lo sguardo verso di lui, puntandogli il dito contro:-Perché sei venuto prima? Eh? Non lo sai che è inutile? Tanto loro saranno qua solo tra mezz’ora.
Jonghyun scosse la testa, continuando a ridere:-Dovrei fare la stessa domanda a te…
A quel punto Kibum iniziò a borbottare qualcosa nel dialetto del suo paese, e Jonghyun iniziò a guardarlo perplesso, alzando un sopracciglio e senza capire una sola parola.
Continuò così per qualche minuto, finché il moro non gli afferrò il polso all’improvviso, facendolo sussultare e zittire.
-Mmh, non sono un tuo nemico, non ti sto fregando nulla, calmo, ok?
Il ragazzo vestito di rosa abbassò di nuovo lo sguardo e annuì, facendosi lasciare la presa sul polso e dandogli le spalle.
-Anche perché-continuò Jong- è chiaro che il posto è già mio-. Ridacchiò tra se e se.
-Yah, nano!-. Lo riprese l’altro, voltandosi verso di lui e incenerendolo con lo sguardo.
Il sorriso dal volto gli era sparito, e l’ira lo prese alla sprovvista, provocando lo stesso sul volto di Jong, alle parole “nano”.
-Nano a chi?
-A te!
-Senti ragazzino, non so chi tu sia, ma non si dicono queste cose agli sconosciuti-. Disse in modo brusco, senza nemmeno più pensare.
-Sconosciuti? Sei Jonghyun, giusto?-. Rispose in modo antipatico l’altro.
A quel punto, quando fu spiazzato totalmente da quel ragazzo alto e impertinente, scoppiò:-Stupro! Stupro! Stupro!-. Cominciò ad urlare, mentre un vecchietto che portava a passeggio il cane e passava di lì, tirò un’occhiataccia.
-Smettila-. Lo incitò a bassa voce Kibum che gli portò una mano sulla bocca.
-Cosa succede qua?-. Una voce spezzò tutto quel baccano, Onew, affiancato da Taemin, camminavano verso di loro, senza capire.
I due litiganti si zittirono e si sedettero sulla panchina, manco fosse stato Onew a comandarglielo.
   Taemin invece stava da parte, da ieri non sembrava voler parlare con nessuno.
Ed era chiaro che aveva un problema ancora più grosso; ieri sera suo padre gli aveva parlato della sua indipendenza, ora che era diventato maggiorenne, e voleva che si trovasse una casa dove andare a stare e un lavoro stabile.
Non che Min non c’avesse mai pensato, solo che, quando il problema gli si presentò sul momento, non sapeva più cosa fare o pensare, e tutte le sue idee iniziavano a farsi più banali e inutili del solito.
Onew aveva notato il suo comportamento strano, ma ciò che non riusciva a capire, era ciò che gli passava per la mente, e non riusciva nemmeno a chiederglielo senza che il ragazzo si alterasse troppo.
Ma adesso che erano davanti ai due ragazzi, cercarono di scordare tutto temporaneamente e iniziarono a pensare ad una sola cosa: la band.
Si presentarono tutti tra di loro per i primi minuti, dando tutte le informazioni importanti come l’età, il nome, ciò che avevano studiato e anche qualcosa di superfluo inserito ogni tanto.
-Ragazzi, non vi abbiamo mai sentiti cantare-. Sbottò Onew, vedendo quel silenzio imbarazzante che si era provocato dopo quei minuti passati a parlare.
Kibum e Jonghyun si scambiarono un’occhiataccia.
-Dovremmo cantare qua?-. Domandò il ragazzo più basso.
-Beh…-. Minnie e Jinki si scambiarono uno sguardo interrogativo, senza sapere che fare, e non essendo preparati a tutto questo, per poi acconsentire ad una conversazione mentale tra di loro, e rispondendo agli altri due con un “si” in coro.
-L’aria fresca fa bene, in fondo…-. Affermò il biondo, cercando di sdrammatizzare la situazione in cui il suo ragazzo si dimostrava impreparato.
-Mmh, io non ho problemi-. Scosse la testa Jong, alzandosi in piedi e schiarendosi la voce.
Taemin si sedette nella panchina, stringendo la mano al suo ragazzo, e posando dolcemente la testa sulla sua spalla, socchiudendo gli occhi, immaginando già cosa lo aspettava dopo averlo sentito in quella parrucchieria con la sua voce melodiosa.
Quando il ragazzo cominciò a cantare, tutti e tre, riuscirono a dimenticare anche solo per una attimo tutti i loro problemi e le tensioni tra di loro, riuscendo a rilassarsi del tutto.
Onew accarezzava delicatamente il fianco di Taemin, stringendolo a se, e continuando ad ascoltare la bellissima voce di quel ragazzo che intonava “Baby Baby”.
Una volta finito, Kibum non sapeva più cosa dire, non ce l’aveva neanche più con quel ragazzo, perché alla fine, si sentiva solo scoraggiato dalla bella voce che aveva l’altro.
Jong tornò a sedersi e fu il turno di Key, che si alzò, imprecando nella sua testa di non fare una brutta figura.
Diede un’occhiata a i due ragazzi ancora stretti tra loro, che si bisbigliavano qualcosa nell’orecchio ogni tanto, trovando tutto ciò quasi strano, e cominciò ad intonare “You and I” di Lady Gaga.
 
    Ormai tutti e due avevano smesso di cantare da un po’, erano stati senza dubbio bravi ed era difficile ritrovarsi delle voci del genere davanti agli occhi, quell’occasione non se la sarebbero fatti scappare di sicuro.
-Tae, dobbiamo prepararci con la band, non ti preoccupare, penserò a tutto io: sala prove, esibizioni, cercherò di trovare tutto ciò che serve, ma adesso voglio un tuo parere, perché siamo in due ad avere cominciato-. Sussurrò all’orecchio del ragazzo che annuì e si alzò in piedi, guardandoli.
La situazione era comica, nessuno di quei quattro riusciva a capire come poteva essere un provino vero e proprio, e di sicuro, quello che c’era stato nel parco, non era degno di essere chiamato provino.
Ma con quei pochi minuti a disposizione, erano riusciti a chiarirsi le idee, e la risposta era già positiva.
-Bene, io e Onew vi faremo sapere-. Concluse Taemin, che in quel momento, era il più nervoso di tutti e non sapeva come trattare l’argomento:-Abbiamo i vostri numeri, entro dopodomani vi chiameremo.
Sembrava tutto troppo semplice, era tutto troppo semplice, almeno fin’ora, e proprio perché Taemin avvertiva la serietà della cosa, iniziò ad avere paura e non appena completò la frase iniziò a camminare verso l’uscita del parco, lasciando tutti e tre i ragazzi là, sulla panchina.
Il suo ragazzo si alzò subito dopo, rincorrendolo, con gli occhi addosso dei due, che non sembravano capirci molto.
Lo afferrò per la mano e lo tirò verso di se.
-Yah, che ti prende, piccolo?-. Chi chiese serio, stringendolo tra le braccia e baciandogli la fronte.
-N-non lo so… mi fa paura la band, è troppo serio, ho paura di non dare abbastanza, ho paura di non poter raggiungere la loro bravura, ho paura di quello che farai. Perché ormai tu sei il leader, no? Ti occuperai tu di tutto, e io ho paura. Non posso starti accanto nel modo giusto, sono troppo immaturo forse, e…
-Devi stare tranquillo-. Disse molto più forte, per riuscire a calmarlo:-Ci sono qua io, ti ho detto che penserò a tutto io, anche a me fa paura… ma è ciò che desideriamo, no? È il nostro sogno-. Sorrise, accarezzandogli la guancia e poi indicandogli Jong e Key:-Credi che loro non siano tesi quanto noi? Qua abbiamo tutti qualcosa in comune, sono i nostri sogni, Taemin. E basta questo e tanto impegno, per essere abbastanza, cosa t’importa dei livelli più alti di te? Cosa t’importa se qualcuno è più bravo? Dai il meglio di te stesso ogni giorno, e questo basta a tutti. E basterà anche a loro. Taemin, ti prego, non mi abbandonare, adesso…
-Onew… Non voglio abbandonarti-. Scoppiò in lacrime:-Scusami, scusami tanto.
-Non fa nulla, resterai con me, vero?-. Continuò a dondolarlo tra le sue braccia.
-C-Certo che resterò…
 

(http://www.youtube.com/watch?v=CRKbyglGmVY&feature=fvwrel Questa è la canzone che canta Jong, se v’interessa.)
   
 
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