4 FRIENDS FOR
1 PAIR OF JEANS - On the road …
Il
vento soffiava leggermente e passandole tra i capelli glieli faceva muovere
dolcemente, il sole pallido le baciava il viso. Portò le mani sulle braccia
stringendosi a sé … sentiva freddo, ma era sicura che quello che sentiva non
poteva essere più freddo del suo cuore. Lo sguardo era fisso davanti al
paesaggio bellissimo che le offriva la collinetta sulla quale era costruita la
sua casa. La sua mente correva velocemente passando tutti i momenti della sua
vita, dal più importante a quello meno, ma le immagini correvano veloci; nulla
di quello che le sovveniva era chiaro e preciso. Si sentì ancora più triste,:
tante persone, tanti posti e nessuno che rimanesse lucido e importante dentro
alla sua mente. La morte di suo padre le aveva fatto cadere tutte le certezze
che aveva facendola sprofondare in un baratro di incertezze, aveva bisogno di
far ordine e lentamente riprendere le redini della sua vita. Aveva bisogno di
chiarezza.
Improvvisamente
come un lampo a ciel sereno si avviò dentro alla casa ancora addormentata e
preparando un bagaglio leggere e veloce partì … ancora non sapeva per dove, ma
sicuramente in cerca di qualcosa …
Era
già in ufficio da un’ora e mezza davanti a una lavagna per capire dove stavano
sbagliando lei e i suoi colleghi.
“Se
fosse la cistifellea?”
Chiese
poi la ragazza agli uomini intorno a lei.
“Ottima
osservazione!”
Le
disse il suo capo sarcasticamente guardandola.
“House
potrebbe essere, i sintomi …”
Ma
la ragazza non fece in tempo a rispondere al proprio capo che il suo cellulare
incominciò a suonare, tutti la guardarono molto male mentre lei cercava di
ignorarlo e andare avanti a parlare.
“….
stavo dicendo, i sintomi elencati sono tipici …”
Ma
ecco che quello risuonò con ancora più insistenza e dopo 3 occhiate torve da
parte dei suoi colleghi, scocciata prese il cellulare e uscendo in corridoio
rispose.
“Pronto?”
Disse
maleducatamente.
“Allison,
scusa non intendevo disturbarti …”
Disse
una donna con una voce spezzata.
“Signora
Deline è lei?”
Disse
lei stupita.
“Sì.
Scusami per l’orario immagino che tu sia a lavoro, ma volevo chiederti se avevi
notizie di Delinda …”
“In
che senso? E’ successo qualcosa?”
Chiese
la ragazza preoccupata.
“Stamattina
mi sono svegliata e lei non c’era …”
Disse
la madre parlando con la voce rotta da un pianto che cercava di trattenere.
“Vedrà
che …”
“Da
quando suo padre è morto, sembra non essere più la stessa!”
Allison
rimase colpita da quella frase, lei non lo sapeva minimamente e pensava che
neanche le altre lo sapessero.
“Da
quanto?”
“1
mese ormai!”
Allison
non poteva credere che la sua migliore amica non avesse detto nulla a lei a
alle altre, altrimenti sarebbero andate da lei e le sarebbero state vicine.
“Mi
dispiace …”
Rispose
senza sapere cosa dire.
“Comunque
se avrò notizie di Delinda le farò sapere subito!”
“Ti
ringrazio cara!”
Detto
questo la donna mise giù ed Allison rimase per un minuto a fissare il cellulare
come se fosse persa nel pensare cosa fare.
Ci
volle un attimo e tutto fu deciso. Rientrò dagli altri e senza offrirgli la
possibilità di parlare prese le sue cose e togliendosi il camice fece per
andarsene quando le parole di House la fermarono sulla porta.
“Ehi
dove credi di andare?”
La
ragazza si voltò e inspirando profondamente guardò gli sguardi stupiti degli
uomini di fronte a lei.
“Sentite
io devo andare! House fa quello che vuoi e se poi la Cuddy vorrà licenziarmi lo
faccia pure,, ma io ora devo andare … assolutamente!”
E
senza aggiungere neanche una parole uscì camminando preoccupata verso gli
ascensori.
Allison
Cameron appena uscì dall’ospedale però ebbe una spiacevolissima sorpresa: la
macchina le era stata rimossa e anche se avesse pagato la multa subito le
sarebbe stata restituita dopo una settimana. Pensando che fosse troppo tempo
chiamò subito all’aeroporto, ma anche lì le dissero che il primo volo sarebbe
stata la mattina dopo. Disperata e non sapendo cosa fare si lasciò cadere su
una panchina, la prima cosa che le venne in mente istintivamente fu quella di
prendere il cellulare e chiamare Delinda anche se sapeva che non le avrebbe
risposto.
“Ehi
bellissima dove sei di bello? Tua mamma mi ha detto di tuo padre, perché non ci
hai detto nulla? Sono molto preoccupata per te e conoscendomi saprai che ho già
chiamato anche le altre. Amita è poco distante di qui infatti credo che la
raggiungerò, se riuscissi a trovare il modo, e poi ti verremo a cercare … Abby
si unirà a noi strada facendo più avanti. Non so perché ti ho chiamato sapendo
che non avresti risposto e che avrei parlato con la tua segreteria, però sai io
non so cosa fare! E’ buffo vero? Ti sto chiedendo come posso fare per venire a
cercarti …”
A
quella frase Allison si bloccò e pensò cosa avrebbe fatto l’amica se fosse
stata lì con lei.
“…
e credo che tu mi abbia dato la risposta!”
Detto
ciò chiuse il telefonino e posizionandosi sul marciapiede chiuse gli occhi e
stese il braccio. Alzò il pollice dopo uno stridere dei freni li riaprì
preoccupata e dandosi della pazza per cosa stava facendo: l’autostop. Subito
preoccupata guardò chi si fosse fermato e con suo grande sollievo vide che si
trattava di una giovane ragazza.
“Ciao
…”
Disse
timidamente Allison appoggiandosi alla portiera dopo che la ragazza aveva
abbassato il finestrino.
“Pensavo
che gli autostoppisti erano morti …”
Disse
simpaticamente la biondina che si trovava alla guida.
“Tu
dove vai?”
“Dipende!
Tu dove devi andare?”
“Tree
Hill una mia amica ha tenuta una conferenza lì e la devo raggiungere!”
“Tree
Hill hai detto è nel …”
“North
Carolina!”
“Io
sono diretta a Norfolk, ma allungare non è un problema! Sali!”
Allison
le sorrise e dopo aver appoggiato la sua borsa e la sua giacca dietro si
accomodò sul sedile del passeggero.
“Io
sono Allison Cameron comunque!”
“Veronica
Mars felice di conoscerti!”
Le
disse simpaticamente la ragazza prima di ingranare e partire.