Crossover
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Autore: Cecilia    31/05/2007    0 recensioni
Ecco il seguito della mia prima fan fic 4 FRIENDS FOR 1 PAIR OF JEANS le protagonsite sono sempre Delinda (Las Vegas), Abby (NCIS), Amita (Numb3rs), Allison (House). Ma in questo secondo capitolo il punto focale è un viaggio on the road da un capo all'altro della America alla ricerca di una loro amica scomparsa e di se stesse affrontando varie prove e incontrando varie persone sul loro tragitto. Crossover con: Veronica Mars, One Tree Hill, Supernatural, Everwood, Las Vegas, Numb3rs, House, NCIS. Leggete e recensite! ^_^ Dedicata ai miei 3 migliori amici questa è per voi!
Genere: Commedia, Avventura, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Telefilm
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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VERSO TREE HILL …

VERSO TREE HILL …

Erano in viaggio da alcuni minuti quando improvvisamente Allison si accorse di aver ricevuto un sms. Guardò e scoprì che il mittente era Delinda e così provò subito a chiamarla, ma tutto fu vano perché risultava staccato e subentrava la segreteria. Delusa chiuse la chiamata e lesse il messaggio:“Non accetto quello che mi sta succedendo, non accetto che mio ciò che è successo a mio padre, non accetto il rischio di potervi perdere … o per lo meno, non un’altra volta!”

 

Allison rimase colpita da quel messaggio doveva ammettere che faceva molta fatica a capirlo, la ragazza che stava accanto a lei si voltò e capì questo suo sentimento.

“Scusa, non voglio intromettermi, ma hai una faccia orribile tutto bene?”

“Ho ricevuto uno strano messaggio da una mia amica!”

“Posso chiederti cosa dice?”

Allison la guardò un momento e poi senza farsi troppe domande glielo lesse.

“Non accetto quello che mi sta succedendo, non accetto che mio ciò che è successo a mio padre, non accetto il rischio di potervi perdere … o per lo meno, non un’altra volta!”

Veronica ascoltava molto interessata cercando di capire che filo logico potesse avere quel messaggio.

Cosa sta succedendo alla tua amica?”

“Conoscendola ti direi che non si sente sicura di ciò che vuole, è spenta … conta che lei è una persona molto solare ed è sempre stata l’anima del nostro gruppo di amiche quella caparbia, aggressiva, sportiva e frizzante!”

Veronica le sorrise immaginandosela mentre nel frattempo stavano entrando in Delaware.

E a suo padre cosa è successo?”

“Purtroppo è morto, un mese fa! La cosa che mi ha colpito anzi che ci ha colpito di più e che non ci ha chiamato, che non ci ha avvertito …”

“Non ha permesso che voi potevate fare qualcosa per lei!”

Concluse Veronica quando Allison la guardò cercando di capire cosa volesse intendere.

“Se questa tua amica è così come mi hai descritto è una persona abituata a essere solare e d’aiuto per chi la circonda. Vuole essere forte e mantenere in controllo in quello che fa anche quando il controllo non lo ha! Insomma non ha permesso che voi potevate fare qualcosa per lei in quanto lei è sempre stato abituata a fare il contrario!”

Dimmi sei una psicologa?”

Le chiese incuriosita la dottoressa.

“No solo una 18enne molto curiosa!”

“Capito!”

Le due risero.

Cosa mi dici invece dell’ultimo pezzo! Dove dice che non vuole rischiare di perdervi ancora!”

Lì Allison ebbe come un cedimento, si bloccò … e ritornò con la mente a quell’avvenimento non poco sconvolgente che le colpì per un periodo della loro vita.

“Parla di noi 4, noi amiche! Siamo un gruppetto e lo siamo sempre state da quanto mi ricordo e quello a cui si riferisce lei è avvenuto alla fine del nostro ultimo anno di liceo …”

***FLSAHBACK***

“Vi rendete conto che dopo gli esami tutto sarà finito?”

Chiese una giovane ragazza dai lunghi capelli biondi osservando le sue amiche sedute sulla spiaggia accanto a lei.

“Non essere catastrofica!”

Le rispose ironica Allison.

“Chissà se riusciremo a realizzare ciò che speriamo, chissà se la nostra amicizia resterà sempre così oppure …”

Alla ragazza vennero gli occhi lucidi, ma cercò di nasconderlo anche se tutte percepirono la sua emozione.

Abby le si avvicinò e mettendole una mano sulla spalla l’abbracciò mentre Amita dopo un attimo di commozione parlò.

“Ci pensate domani sarà l’ultimo esame, dell’ultimo anno, dell’ultimo giorno di scuola e poi davanti a noi si aprirà qualcosa di totalmente nuovo!”

E io sono sicuro che lo affronteremo insieme!”

Disse Abby entusiasta guardandole tutte negli occhi e soffermandosi su Delinda. Quest’ultima come in uno scatto si alzò e si avvicinò al bagnasciuga. Lasciò che le lacrime le scorressero sulle gote e dando le spalle alle amiche si lasciò cullare dalla brezza calda di quella sera d’estate.

“Domani parto!”

Disse con tono sicuro senza girarsi.

“Appena finiti gli esami lascerò per sempre Tree Hill!”

Le sue amiche si alzarono subito sconvolte raggiungendole.

“Di cosa parli?”

Chiese razionale Allison.

E’ a causa del lavoro di mio padre, non possiamo più stare qui … andremo a Las Vegas!”

COSA?”

Urlò Abby.

Ma è lontanissima!”

Disse sconvolta Amita.

“Lo so e io non voglio andarci! La mia vita è qui, i miei ricordi sono qui, voi siete qui!”

In quella notte non ci furono altre parole, se dovevano dividersi non potevano permettersi allora di perdere nessun altro secondo in parole e in dispiaceri avrebbero dovuto vivere quell’emozione con gioia fino a quando la mattina dopo non avrebbe fatto tramontare l’età della spensieratezza e avrebbe fatto spazio all’alba della maturità.

***FLSAHBACK***

“… eravamo nate e cresciute in quella città Delinda fu la prima ad andarsene e lentamente tutte lo facemmo, non sapevamo che sarebbe successe e non sapevamo che nonostante tutto la nostra amicizia sarebbe durata fino ad oggi. Ci sentivamo immortali all’epoca e quindi per noi quello fu il cambiamento che ci fece capire che niente è per sempre …”

Allison finì il suo racconto con emozione e soggezione, riportare in auge quei ricordi era qualcosa di forte e di devastante allo stesso tempo.

“Ti va un caffè?”

Chiese improvvisamente Veronica capendo evidentemente l’importanza di quel momento.

“Te ne sarei grata …”

Rispose lievemente Allison.

 

La stazione di servizio dove si fermarono era già in Maryland verso Bethesda ed era un grazioso cafè rustico, ma non una bettola come ci si poteva aspettare. Appena entrarono sentirono l’odore del legno penetrare nei loro polmoni e un dolce profumo di ciclamini pervadergli l’olfatto in maniera molto piacevole. Si sedettero a un tavolino non molto grande e si sedettero su un lungo tronco che fungeva da sedia e appena una cameriera giovane e inesperta si avvicinò loro , subito ordinarono una bella tazza fumante di latte macchiato.

“Mi ha fatto piacere incontrarti …”

Le disse rompendo il silenzio Allison.

“Ne sono felice …”

“Sai non sono abituata a poter parlare così tanto!”

“Per quale motivo?”

Chiese sempre molto curiosamente Veronica.

“Se non fosse per quando riesco a stare o sentire le mie amiche, dove vivo io sono talmente presa con il lavoro che per me è impossibile riuscire a instaurare rapporti sociali, anche se lo volessi …”

E con i tuoi colleghi?”

Allison non si trattenne e le scappò una leggera risata.

“Peggio che andar di notte! Vedi sono loro il problema, credi che non ci abbia provato? Ma a loro non interessa aver rapporti sociali con me a meno che non si tratti di lavoro! A loro non piace parlare, mentre io lo farei continuamente!”

 

Dopo la piccola pausa le due ragazze decisero di rimettersi in viaggio e dopo mezz’ora si trovarono già ad entrare in Virginia.

“Sai stavo ripensando alla tua amica …”

Disse Veronica con lo sguardo fisso davanti a sé mentre Allison incuriosita si voltò a guardarla.

“… è una caccia al tesoro!”

Cosa vuoi dire?”

“Credo che non la troverete subito, lei deve trovare se stessa e per farlo avrà bisogno di voi!”

Allison inarcò le sopracciglia non riusciva proprio a capire.

“Sicuramente il suo non è un vagare senza meta e di solito tornare su i propri passi quando si è in dubbio è sempre un buon inizio! Tree Hill per esempio ti sembra un caso?”

“Effettivamente ora che mi ci fai pensare sembra quasi assurdo che … noi siamo nate e cresciute lì, ma che cosa potrebbe significare?”

Veronica con lo sguardo di chi la sapeva lunga incominciò a parlare.

“Ogni corsa persa merita di essere ritrovata soprattutto se si tratta di noi stessi, ma come ben si sa i cambiamenti richiedono tempo e il non sapere chi essere ci porta solamente un mare di confusione.. Il viaggio alla ricerca di noi stessi non è mai in linea retta …”

“Le 5 fasi del tumore …”

Sussurrò tra sé e sé Allison come se avesse avuto un illuminazione.

“Di cosa parli?”

Le chiese Veronica facendola riprendere dai suoi pensieri.

Vedi quando una persona ha un tumore attraversa 5 fasi:

  1. la negazione
  2. la rabbia
  3. la contrattazione
  4. la depressione
  5. l’accettazione …

il messaggio di Delinda era riferito al primo cambiamento importante della nostra vita e di quanto lei non lo accettasse …”

Allison parlava piano come se in quello che diceva sentiva di trovare la chiave di quel complicato broglio.

“Tree Hill!”

Cosa?”

Chiese riprendendosi e voltandosi verso la bionda.

“Tree Hill, è la prima fase è lì da dove dovete incominciare tu e le tue amiche!”

La dottoressa le fece un dolce sorriso per poi prendere il cellulare chiamare le sue amiche e spiegare loro il grande viaggio che ben presto avrebbero dovuto affrontare e che avrebbe messo alla prova la loro amicizia come forse non era mai successo nelle loro vite.

 

Tra chiamate interminabili, soste, pisolini e scambi al volante per l’ora di cena e con il tramontare del sole entrarono finalmente nello stato del North Carolina.

“Ci fermiamo per cena?”

Chiese improvvisamente Allison che momentaneamente si trovava al volante mentre Veronica mezza addormentata guardava fuori dal finestrino.

“Uhm? Cosa? Sì, sì … credo che sia un’ottima idea! Uhm tra quanto credi che saremo a Tree Hill?”

“Suppergiù? Uhm … 3 ore credo!”

Così le ragazze decisero di accostare, mangiare e riprendersi un po’. Il viaggio non era ancora lunghissimo, ma non potevano permettersi di rimettersi in strada stanche e sonnolenti.

Appena entrarono entrambe le ragazze ordinarono delle birre e poi una bella pizza super farcita.

“Stavo pensando, tu mi hai aiutato così tanto e io non so niente di te!”

Disse all’improvviso Allison quando la cameriera portò loro due belle pizze fumanti.

“Facciamo così ci facciamo una domanda a testa su ciò che vogliamo e l’altra deve rispondere sinceramente ti va?”

“Ok va bene! Allora inizio io! Mi spieghi come fai ad essere così perspicace?”

Le disse la dottoressa allegramente sentendosi come riportata a quando era una ragazzina e faceva giochi del genere con le sue migliore amiche.

“Mio padre è un investigatore privato e a me piace moltissimo aiutarlo, quando si tratta di investigare su qualsiasi cosa mi tuffo a pesce e la mia curiosità te lo ha testimoniato! Tocca a me, quando hai fatto l’autostop era davanti a un ospedale ci lavori?”

“Sì! Sono immunologa anche se lo staff di cui faccio parte si occupa di casi particolare se così sì può dire!”

E ti piace?”

“Era una domanda per ciascuna ricordi?”

“Giusto! Scusa!”

Le due risero pacatamente e poi Allison pensò a cosa chiedere.

Cosa vuoi fare da grande?”

“Investigare, non so ancora bene in che senso in che ruolo preciso, ma risolvere i problemi altrui sento che è la mia vera vocazione! Il tuo lavoro invece a te piace era quello che sognavi quando aveva la mia età?”

Ad Allison venne da ridere quando la sua mente la riportò al passato.

Perché ti viene da ridere?”

“Perché il sogno che avevamo noi 4 quando eravamo ragazzine era quello di cantare!”

“Cantare?”

Chiese stupita Veronica, mentre la ragazza davanti a lei arrossiva leggermente per l’imbarazzo.

“Sì lo so fa ridere, ma all’epoca ci credevamo! Eravamo un gruppo, scrivevamo le canzoni e le musiche e ci esibivamo ovunque potevamo! Non riuscimmo mai a trovare un nome per il gruppo, avevamo troppa paura che se lo avessimo fatto sarebbe arrivato il momento di dividerci e capire che realizzare quel sogno era impossibile!”

 

Dopo aver chiacchierato ancora un po’ e aver finito la cena la due ragazze si rimisero in viaggio, ormai era sera inoltrata quando arrivarono sulla N College Road. Allison incominciò a guardare fuori dal finestrino con l’entusiasmo di una bambina, stava per tornare a Tree Hill e doveva ammettere che un certo effetto le faceva in quanto da quando l’aveva lasciata non ci aveva più fatto ritorno. Quando svoltarono a destra sulla Martin Luther King Jr Pkwy sentì i ricordi incominciare a pulsare nella sua testa e quando proseguirono per Cornelius Harnette Dr esplosero come fuochi d’artificio in un giorno di festa. Ormai c’erano e proseguendo per N 3rd St Allison vide davanti a sé Tree Hill e si sentì finalmente a casa.

 

“C’è nelle cose umane una marea che colta nel flusso conduce alla fortuna, ma perduta l’intero viaggio della nostra vita si arena sui fondali di miserie. Ora noi navighiamo in un mare aperto, dobbiamo dunque prendere la corrente finchè è a favore oppure fallire l’impresa davanti a noi”

 

   
 
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