VERSO TREE HILL …
Erano
in viaggio da alcuni minuti quando improvvisamente
Allison si accorse di aver ricevuto un sms. Guardò e scoprì che il mittente era
Delinda e così provò subito a chiamarla, ma tutto fu vano perché risultava staccato e subentrava la segreteria. Delusa chiuse
la chiamata e lesse il messaggio:“Non accetto quello
che mi sta succedendo, non accetto che mio ciò che è successo a mio padre, non
accetto il rischio di potervi perdere … o per lo meno, non un’altra volta!”
Allison
rimase colpita da quel messaggio doveva ammettere che faceva
molta fatica a capirlo, la ragazza che stava accanto a lei si voltò e capì
questo suo sentimento.
“Scusa,
non voglio intromettermi, ma hai una faccia orribile
tutto bene?”
“Ho
ricevuto uno strano messaggio da una mia amica!”
“Posso
chiederti cosa dice?”
Allison
la guardò un momento e poi senza farsi troppe domande glielo lesse.
“Non
accetto quello che mi sta succedendo, non accetto che mio ciò che è successo a mio padre, non accetto il rischio di potervi perdere … o per
lo meno, non un’altra volta!”
Veronica
ascoltava molto interessata cercando di capire che
filo logico potesse avere quel messaggio.
“Cosa sta succedendo alla tua amica?”
“Conoscendola
ti direi che non si sente sicura di ciò che vuole, è spenta … conta che lei è
una persona molto solare ed è sempre stata l’anima del nostro gruppo di amiche quella caparbia, aggressiva, sportiva e
frizzante!”
Veronica
le sorrise immaginandosela mentre nel frattempo stavano entrando in Delaware.
“E a suo padre cosa è successo?”
“Purtroppo
è morto, un mese fa! La cosa che mi ha colpito anzi che ci ha
colpito di più e che non ci ha chiamato, che non ci ha avvertito …”
“Non
ha permesso che voi potevate fare qualcosa per lei!”
Concluse
Veronica quando Allison la guardò cercando di capire cosa volesse intendere.
“Se
questa tua amica è così come mi hai descritto è una
persona abituata a essere solare e d’aiuto per chi la circonda. Vuole essere
forte e mantenere in controllo in quello che fa anche quando il controllo non
lo ha! Insomma non ha permesso che voi potevate fare qualcosa per lei in quanto
lei è sempre stato abituata a fare il contrario!”
“Dimmi sei una psicologa?”
Le chiese incuriosita la dottoressa.
“No
solo una 18enne molto curiosa!”
“Capito!”
Le
due risero.
“Cosa mi dici invece dell’ultimo pezzo! Dove
dice che non vuole rischiare di perdervi ancora!”
Lì
Allison ebbe come un cedimento, si bloccò … e ritornò con la mente a
quell’avvenimento non poco sconvolgente che le colpì per un periodo della loro
vita.
“Parla
di noi 4, noi amiche! Siamo un gruppetto e lo siamo sempre state da quanto mi
ricordo e quello a cui si riferisce lei è avvenuto alla fine del nostro ultimo
anno di liceo …”
***FLSAHBACK***
“Vi rendete conto che dopo gli esami tutto sarà
finito?”
Chiese una giovane ragazza dai lunghi
capelli biondi osservando le sue amiche sedute sulla spiaggia accanto a lei.
“Non essere catastrofica!”
Le rispose ironica Allison.
“Chissà se riusciremo a realizzare ciò che
speriamo, chissà se la nostra amicizia resterà sempre così oppure …”
Alla ragazza vennero gli occhi lucidi, ma cercò di nasconderlo anche se tutte percepirono la sua emozione.
Abby le si avvicinò e mettendole una mano
sulla spalla l’abbracciò mentre Amita dopo un attimo di commozione parlò.
“Ci pensate domani sarà l’ultimo esame, dell’ultimo
anno, dell’ultimo giorno di scuola e poi davanti a noi si aprirà qualcosa di
totalmente nuovo!”
“E io sono sicuro che lo affronteremo
insieme!”
Disse Abby entusiasta guardandole tutte negli occhi e soffermandosi
su Delinda. Quest’ultima come in uno scatto si alzò e si
avvicinò al bagnasciuga. Lasciò che le lacrime le scorressero sulle gote
e dando le spalle alle amiche si lasciò cullare dalla brezza calda di quella
sera d’estate.
“Domani parto!”
Disse con tono sicuro senza girarsi.
“Appena finiti gli esami lascerò per sempre
Tree Hill!”
Le sue amiche si alzarono subito sconvolte raggiungendole.
“Di cosa parli?”
Chiese razionale Allison.
“E’ a causa del lavoro di mio padre, non possiamo
più stare qui … andremo a Las Vegas!”
“COSA?”
Urlò Abby.
“Ma è lontanissima!”
Disse sconvolta Amita.
“Lo so e io non voglio andarci! La mia vita è qui, i miei ricordi sono qui, voi siete qui!”
In quella notte non ci furono altre parole, se dovevano dividersi
non potevano permettersi allora di perdere nessun altro secondo in parole e in
dispiaceri avrebbero dovuto vivere quell’emozione con gioia fino a quando la mattina dopo non avrebbe fatto tramontare l’età
della spensieratezza e avrebbe fatto spazio all’alba della maturità.
***FLSAHBACK***
“…
eravamo nate e cresciute in quella città Delinda fu la prima ad andarsene e
lentamente tutte lo facemmo, non sapevamo che sarebbe
successe e non sapevamo che nonostante tutto la nostra amicizia sarebbe durata
fino ad oggi. Ci sentivamo immortali all’epoca e quindi per noi quello fu il
cambiamento che ci fece capire che niente è per sempre …”
Allison
finì il suo racconto con emozione e soggezione, riportare in auge quei ricordi
era qualcosa di forte e di devastante allo stesso tempo.
“Ti
va un caffè?”
Chiese
improvvisamente Veronica capendo evidentemente l’importanza di quel momento.
“Te
ne sarei grata …”
Rispose
lievemente Allison.
La
stazione di servizio dove si fermarono era già in Maryland verso Bethesda ed
era un grazioso cafè rustico, ma non una bettola come ci si poteva aspettare. Appena entrarono sentirono l’odore del legno penetrare nei
loro polmoni e un dolce profumo di ciclamini pervadergli l’olfatto in maniera
molto piacevole. Si sedettero a un tavolino non molto
grande e si sedettero su un lungo tronco che fungeva da sedia e appena una
cameriera giovane e inesperta si avvicinò loro , subito ordinarono una bella
tazza fumante di latte macchiato.
“Mi
ha fatto piacere incontrarti …”
Le
disse rompendo il silenzio Allison.
“Ne
sono felice …”
“Sai
non sono abituata a poter parlare così tanto!”
“Per
quale motivo?”
Chiese
sempre molto curiosamente Veronica.
“Se
non fosse per quando riesco a stare o sentire le mie
amiche, dove vivo io sono talmente presa con il lavoro che per me è impossibile
riuscire a instaurare rapporti sociali, anche se lo volessi …”
“E con i tuoi colleghi?”
Allison
non si trattenne e le scappò una leggera risata.
“Peggio
che andar di notte! Vedi sono loro il problema, credi che non ci abbia provato? Ma a loro non interessa aver rapporti sociali
con me a meno che non si tratti di lavoro! A loro non
piace parlare, mentre io lo farei continuamente!”
Dopo
la piccola pausa le due ragazze decisero di rimettersi
in viaggio e dopo mezz’ora si trovarono già ad entrare in Virginia.
“Sai
stavo ripensando alla tua amica …”
Disse
Veronica con lo sguardo fisso davanti a sé mentre
Allison incuriosita si voltò a guardarla.
“…
è una caccia al tesoro!”
“Cosa vuoi dire?”
“Credo
che non la troverete subito, lei deve trovare se
stessa e per farlo avrà bisogno di voi!”
Allison
inarcò le sopracciglia non riusciva proprio a capire.
“Sicuramente
il suo non è un vagare senza meta e di solito tornare su i propri passi quando
si è in dubbio è sempre un buon inizio! Tree Hill per esempio ti sembra un
caso?”
“Effettivamente
ora che mi ci fai pensare sembra quasi assurdo che … noi siamo
nate e cresciute lì, ma che cosa potrebbe significare?”
Veronica
con lo sguardo di chi la sapeva lunga incominciò a parlare.
“Ogni
corsa persa merita di essere ritrovata soprattutto se si tratta di noi stessi,
ma come ben si sa i cambiamenti richiedono tempo e il non sapere chi essere ci
porta solamente un mare di confusione.. Il viaggio
alla ricerca di noi stessi non è mai in linea retta …”
“Le
5 fasi del tumore …”
Sussurrò
tra sé e sé Allison come se avesse avuto un illuminazione.
“Di
cosa parli?”
Le
chiese Veronica facendola riprendere dai suoi pensieri.
“Vedi quando una persona ha un tumore attraversa 5 fasi:
- la negazione
- la rabbia
- la contrattazione
- la depressione
- l’accettazione …
il
messaggio di Delinda era riferito al primo cambiamento importante della nostra
vita e di quanto lei non lo accettasse …”
Allison
parlava piano come se in quello che diceva sentiva di trovare la chiave di quel
complicato broglio.
“Tree
Hill!”
“Cosa?”
Chiese
riprendendosi e voltandosi verso la bionda.
“Tree
Hill, è la prima fase è lì da dove dovete incominciare tu e le tue amiche!”
La
dottoressa le fece un dolce sorriso per poi prendere il cellulare chiamare le
sue amiche e spiegare loro il grande viaggio che ben
presto avrebbero dovuto affrontare e che avrebbe messo alla prova la loro
amicizia come forse non era mai successo nelle loro vite.
Tra
chiamate interminabili, soste, pisolini e scambi al volante per l’ora di cena e
con il tramontare del sole entrarono finalmente nello stato del North Carolina.
“Ci
fermiamo per cena?”
Chiese
improvvisamente Allison che momentaneamente si trovava al volante
mentre Veronica mezza addormentata guardava fuori dal finestrino.
“Uhm?
Cosa? Sì, sì … credo che sia un’ottima idea! Uhm tra quanto credi che saremo a Tree Hill?”
“Suppergiù?
Uhm … 3 ore credo!”
Così
le ragazze decisero di accostare, mangiare e riprendersi un po’. Il viaggio non
era ancora lunghissimo, ma non potevano permettersi di rimettersi in strada stanche e sonnolenti.
Appena
entrarono entrambe le ragazze ordinarono delle birre e poi una bella pizza
super farcita.
“Stavo
pensando, tu mi hai aiutato così tanto e io non so
niente di te!”
Disse
all’improvviso Allison quando la cameriera portò loro
due belle pizze fumanti.
“Facciamo
così ci facciamo una domanda a testa su ciò che
vogliamo e l’altra deve rispondere sinceramente ti va?”
“Ok
va bene! Allora inizio io! Mi spieghi come fai ad essere così perspicace?”
Le
disse la dottoressa allegramente sentendosi come riportata a quando era una
ragazzina e faceva giochi del genere con le sue migliore
amiche.
“Mio
padre è un investigatore privato e a me piace moltissimo aiutarlo, quando si
tratta di investigare su qualsiasi cosa mi tuffo a pesce e la mia curiosità te
lo ha testimoniato! Tocca a me, quando hai fatto l’autostop era davanti a un ospedale ci lavori?”
“Sì!
Sono immunologa anche se lo staff di cui faccio parte
si occupa di casi particolare se così sì può dire!”
“E ti piace?”
“Era
una domanda per ciascuna ricordi?”
“Giusto!
Scusa!”
Le
due risero pacatamente e poi Allison pensò a cosa chiedere.
“Cosa vuoi fare da grande?”
“Investigare,
non so ancora bene in che senso in che ruolo preciso, ma risolvere i problemi
altrui sento che è la mia vera vocazione! Il tuo lavoro invece a te piace era quello che sognavi quando aveva la mia età?”
Ad
Allison venne da ridere quando la sua mente la riportò
al passato.
“Perché ti viene da ridere?”
“Perché
il sogno che avevamo noi 4 quando eravamo ragazzine
era quello di cantare!”
“Cantare?”
Chiese
stupita Veronica, mentre la ragazza davanti a lei arrossiva leggermente per
l’imbarazzo.
“Sì
lo so fa ridere, ma all’epoca ci credevamo! Eravamo un
gruppo, scrivevamo le canzoni e le musiche e ci esibivamo
ovunque potevamo! Non riuscimmo mai a trovare un nome per il gruppo, avevamo
troppa paura che se lo avessimo fatto sarebbe arrivato
il momento di dividerci e capire che realizzare quel sogno era impossibile!”
Dopo
aver chiacchierato ancora un po’ e aver finito la cena la due
ragazze si rimisero in viaggio, ormai era sera inoltrata quando
arrivarono sulla N College Road. Allison incominciò a guardare fuori dal finestrino con l’entusiasmo di una bambina, stava
per tornare a Tree Hill e doveva ammettere che un certo effetto le faceva in
quanto da quando l’aveva lasciata non ci aveva più fatto ritorno. Quando
svoltarono a destra sulla Martin Luther King Jr Pkwy
sentì i ricordi incominciare a pulsare nella sua testa e quando proseguirono
per Cornelius Harnette Dr esplosero come fuochi d’artificio in un giorno di
festa. Ormai c’erano e proseguendo per N 3rd St Allison vide davanti a sé Tree
Hill e si sentì finalmente a casa.
“C’è nelle cose umane una marea che colta nel
flusso conduce alla fortuna, ma perduta l’intero viaggio della nostra vita si
arena sui fondali di miserie. Ora noi navighiamo in un mare aperto, dobbiamo
dunque prendere la corrente finchè è a favore oppure fallire l’impresa davanti
a noi”