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Autore: Blackcat    25/04/2007    1 recensioni
Ogni cento anni una misteriosa fortezza compare sulle montagne del tuono ed ogni sovrano vi è costretto a recarvisi in accordo ad un antico patto.Protagonisti di questa ancora misteriosa vicenda(anche per l'autore)saranno 3 personaggi,ognuno alquanto peculiare,forse anche perchè uno di loro è un semidio....
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il salone era gremito di persone,tutte senza eccezzione abbigliate di vestiti dalle foggie più strane,testimonianza delle loro usanze e dei loro costumi riunite insieme in quella sala che avrebbe fatto invidia al più ricco dei re per la sua eleganza e ricchezza. Infatti le immense pareti erano ricoperte da arazzi magnificamente elaborati,ognuno talmente diverso dall'altro che davano modo di immaginare mondi fantastici solo guardandoli di scorcio;le alte pareti erano dorate come se fossero fatte davvero del biondo metallo e si innalzavano per molti metri fino al raggiungimento di un soffitto che pareva incantato grazie alla mano speciale del pittore che sembrava aver staccato le stelle dal cielo per poi imprimerle su quel piano,rappresentante una notte di un blu profondo cosparsa di stelle splendenti.Ecco come appariva "la fortezza del raduno",così comunemente chiamato fin dai tempi più antichi,alle piccole e grandi maestà che si trovavano lì dentro al fine di perpetuare una magia che costringeva i sovrani di ogni popolo,grande o piccolo che fosse,a incontrarsi allo scadere di ogni cento anni in quella fortezza incantata che appariva fra le ventose montagne del tuono solo per questa ricorrenza. Tutto ebbe inizio poco dopo la creazione del mondo,quando i dodici più grandi e potenti sovrani del tempo stabilirono che appunto, ogni cento anni, tutti i re e le regine dovessero incontrarsi in pace e risolvere ogni incongruenza venutasi a creare nel lasso di tempo fra un raduno e l'altro,e allo scadere di quel centesimo anno rinnovare o fare la pace fra i loro popoli;tutto ciò era al fine che le dispute tra un popolo e l'altro non perdurassero per troppo tempo e non rovinassero il pianeta e l'equilibrio tra le genti con guerre o massacri,e,dato che era legge che dopo ogni raduno per due anni si restasse in pace,sì assicurava un periodo di calma che era sempre apprezzato e aiutava a riprendersi da disagi passati.Essendo quei sovrani dei potenti maghi,insieme avevano tessuto un incantesimo di tale portata da obbligare tutti i re a tener fede a questo accordo,con l'immediato arrivo di una potente sventura su colui o colei che non avesse rispettato gli accordi e avesse mancato all'appuntamento secolare nell'imponente castello creato apposta per l'occasione. Andando avanti di un bel po di secoli torniamo alle centinaia di figure che popolavano la sala,chi più allegramente e chi meno.Molte delle sovranità presenti si conoscevano almeno di vista e questa era l'occasione perfetta per rinsaldare vecchie amicizie,approfondirne di nuove e carpire preziose informazioni.Avete presente un'appuntamento fra donne?Bhè,qui era più o meno la stessa cosa..... Lungo la parete nord della sala c'era un lungo tavolo con ogni genere di cibaria e bevanda a cui già molte anime stanche e affamate dal lungo viaggio affrontato avevano dato l'assalto,ma per fortuna ,grazie alla particolare magia del luogo, l'abbondanza era assicurata poichè una volta ripulito un piatto questo magicamente si riempiva di nuovo;tra la folla in questione, spiccava un uomo molto muscoloso e alto,che sembrava aver tutta l'intenzione di voler verificare quante volte avrebbero dovuto riempirsi i piatti prima di esaurire la loro magia.Le braccia muscolose,lasciate interamente scoperte dalla mezza armatura che indossava, erano segnate dalle cicatrici di molte battaglie e lasciavano intendere la possibilità di spezzare un uomo a metà con un solo,brusco movimento.Tutto in lui stava a testimoniare una natura selvaggia e violenta tipica dei rozzi bruti nordici, impulsivi e senza un briciolo di cervello,ma la qual cosa poteva venire smentita da un attento osservatore a cui non potevano sfuggire le piccole pozze di pece,che non stavano mai ferme in un continuo saettare e osservare, che egli aveva come occhi,le quali davano l'idea di una prontezza di riflessi e un attenzione a cui poco sfuggiva. Al suo fianco,elegante e impassibile,si poteva notare un uomo dalla corporatura decisamente più sottile rispetto a quella del suo compagno.Se a quelst'ultimo sarebbe mancata solo una grossa scure per completare il quadro di barbaro,a lui invece si affiancava piuttosto l'idea dell'incantatore.Dai movimenti rapidi e fluenti traspariva una certa tranquillità e curiosità,comportamento che non si rifletteva sempre negli occhi smeraldini perennemente vigili e acuti. Esattamente come il suo compagno non scambiava parola con le altre regalità,limitandosi a rispondere solo se gli veniva rivolta la parola.Questo loro disinteresse era dovuto al fatto che tutti e due ritenevano inutile il tempo passato nel castello,poichè nonostante fossero i sovrani di due fra i popoli più temuti,le loro genti erano genti libere senza alcun obbligo nei confronti di nessuno e in ugual modo senza ambizioni o desideri di vendetta.Essi vivevano liberi nel loro territorio,senza interessarsi di ciò che non li riguardava e senza preoccuparsi di stringere alleanze con i paesi confinanti,poichè i loro popoli nonostante non fossero molto numerosi erano potenti,ed eccellevano specialmente su due campi particolari:uno sull'arte del combattimento e l'altro sull'arte della magia.Inoltre,per mantenere la loro libertà dagli intrighi degli altri popoli,avevano deciso di stringere un alleanza tra loro e un altra stirpe,altrettanto forte e temuta,se non di più,e ancora più attaccata alla libertà e selvaggio. Un rappresentante di questo particolare popolo era giusto lì vicino,sull'ampia terrazza che costeggiava il salone.Infatti,appoggiata alla ringhiera,a guardare persa nel vuoto i boschi e le radure al chiaro di luna,stava una giovane donna appartenente alla razza degli "Skyart". Si raccontava che qesta razza particolare fosse nata in seguito alla maledizione del dio Lyrkel,il dio delle bestie feroci,sulla sua amante mortale,la quale un giorno comprese che non avrebbe potuto vivere una vera vita continuando ad amare un dio e così lo tradì con un uomo del suo villaggio.Quando il dio lo scoprì,la sua collera fu tale che senza permetterle di parlare,maledì lei e tutto il suo villaggio,colpevole di avere aiutato a far nascere il tradimento,trasformandoli in fiere selvaggie.Ma molte donne di quel villaggio erano incinte quando furono maledette,e così da loro nacquero esseri nè umani nè animali,gli Skyart.Essi avevano forma umana,ma oltre ad un acutezza di sensi maggiore sia di quella animale sia di quella umana,ottennero orecchie e coda da felini.Inoltre anche Sky,l'amante maledetta,era incinta e la sua prole conteneva anche sangue divino,che,durante le generazioni,mescolandosi agli altri membri del loro popolo,li rese dei semidei,poichè essi infatti acquisirono l'immortalità,la capacità di rigenerare istantaneamente qualunque ferita.Altre conseguenze furono un agilità umanamente impossibile,una incredibile forza fisica che però variava di individuo in individuo,poca fertilità,isinti animali che li rendevano quasi inavvicinabili,zanne aguzze,artigli retrattili tipicamente felini nascosti tra le nocche delle mani ed infine la capacità di assumere la forma del felino il cui sangue scorreva nelle loro vene con anch'esso una forza innaturale,l'autorigenerazione e l'immunità alla magia.L'unico modo per ucciderli era infilzandogli il cuore(cosa possibile solo con un moimento dal basso verso l'alto a causa dello scheletro seminvulnerabile che difendeva quest'ultimo) o danneggiando il cervello,perciò nessun sovrano dotato di un minimo di furbizia li avrebbe mai attaccati anche perchè,ancora si narrava la storia del massacro che aveva ricevuto un intero popolo che aveva osato profanare le loro terre,facendoseli nemici.L'alleanza speciale fra il popolo dei maghi,quello dei guerrieri e gli Skyart aveva portato benefici a tutti loro poichè adesso nessuno più li includeva in ambiziosi piani di conquista.....insieme erano invulnerabili. La rappresentante della razza in questione aveva un fisico alto,slanciato e sottile che ingannevolmente faceva pensare alla sua fragilità.Il corpo,per la maggior parte scoperto,era fasciato unicamente da una corta gonna a frangie con uno spacco laterale e da un top di pelle.Ma le cose che colpivano di più erano gli occhi e i capelli.I primi erano di un profondo rosso rubino,penetranti e pieni di un gelo che contrastava con il loro fuoco;con un solo sguardo poteva,sia paralizzare sul posto anche la più velenosa delle serpi,sia incantare qualunque essere,e si capiva che lei era del tutto consapevole di questo suo potere e lo utilizzava pienamente.Un altra cosa che colpiva era la sua chioma,di un rosso rubino pari a quello degli occhi che le arrivava alla vita e che ricordava una morbida pelliccia a pelo lungo,dalla quale spuntavano due morbide orecchie da gatto nere. Lei era Akira,la femmina dominante delle tigri,una delle razze più forti della suo popolo,insieme ai leoni ed agli altri grossi felini. Il soggetto in questione non ebbe alcuna reazione quando all'improvviso un uomo,con un salto di una decina di metri,le fù accanto,comodamente accovacciato sulla ringhiera.Anch'egli presentava le caratteristiche tipiche degli Skyart,ed era chiaro che era un suo compagno.Per un attimo non si parlarono,limitandosi ad osservare il paesaggio e la folla di entità che popolava il palazzo,ma dopo un pò il nuovo arrivato sbuffò e,guardando verso il banchetto,disse scoraggiato: -Ho girato i dintorni fino ad ora,ma di prede neanche l'ombra.....quei maledetti con tutto il rumore che fanno spaventerebbero anche Belgrius in persona! -...-Temo che se non vogliamo morire di fame prima della fine della settimana dovremo cominciare a mangiare quella schifosa carne morta....-soggiunse,accennando all'affollato banchetto. Akira non replicò,ma,continuando ad osservare le entità presenti nella sala,sorrise leggermente con ironia e dentro di sè maledì coloro che li avevano costretti lì. -Comincio a sospettare che sarà una lunga settimana quella che ci aspetta,Kiba.Senza contare che nessuno ha ancora cominciato a chiederci incontri "al fine di conoscerci meglio"....questa volta finisce davvero che sbrano qualcuno!- Kiba rise,e scherzando un pò risollevò il morale a tutti e due. Pochi istanti più tardi,quando ancora la luna non aveva raggiunto la sua postazione più elevata, vennero avvicinati dal barbaro e dal suo compagno che,a differenza di molte altre persone, vennero accolti dai due mezzi felini con allegria.A causa del loro accordo erano già in contatti stretti,ma era sopratutto la loro personalità e quella dei loro popoli(talmente simile alle loro)a rendere piacevole ogni incontro.Il gigante,dalla folta barba nera agghindata con serpentelli di ferro,cercò subito di abbracciare la femmina,che però,estremamente contrariata dall'unto che regnava sulla pelle del barbaro a causa dell'abbuffata di agnello,non gli permise di avvicinarsi scattando all'indietro di parecchi metri.L'uomo,fintamente offeso, le disse altezzosamente: -Sai,ci sarebbero fanciulle che ucciderebbero per poter stare con me,anche se dovessero farlo in un porcile nel fango!Vero Rehik?-soggiunse al suo compagno mago. Subito la risposta divertita e affilata arrivò: -Credo che la risposta all'interrogativo per cui lo fanno stà nel fatto che molto probabilmente sono sia cieche che mute! -Ha,quanto mi sono mancate le tue risposte affilate come rasoi!Sai che non permetto neanche ai miei fratelli di sangue di scherzare sulla mia bravura a letto?Sono molto orgoglioso delle mie prestazioni-aggiunse rivolto ad Akira- e se vuoi a te posso fare l'onore di concedertele ogni volta che vuoi!Spero saprai cogliere l'occasione che questa nostra segregazione ci concede.....-soggiunse malizioso. -Ovviamente,devi sicuramente essere molto curioso sulle abitudini della mia razza a letto....in effetti magari potrei darti davvero una dimostrazione,sempre che non ti dispiaccia..-gli disse con un sorriso strano la ragazza.Il gigante la scrutò un attimo cercando di trovare il tranello,poi cauto le rispose: -Non potrei esserne più felice....ma vogliamo specificare queste abitudini di cui si parla?-sospettando molto di stare per essere fregato aspettò la risposta che arrivò più perfida che mai: -Ma,non saprei da dove cominciare....ogni tanto ci divertiamo ad applicare delle tradizioni di cui abbiamo sentito parlare,tanto per rendere più divertente il gioco e comprendere le tradizioni altrui.....tanto il nostro corpo si rigenerera subito......mai sentito parlare di circoncisione?-aggiunse innocentemente,mentre il barbaro,coloratosi assai in volto,si affrettò codardamente a dire: -Ehm,sai mi dispiace davvero molto ma....non credo che...insomma....con tutta questa gente credo proprio che sarò sempre molto stanco.....mi dispiace davvero..perchè non ne riparliamo magari in futuro....ci penso.....ti faccio sapere ma per ora credo che sarò molto occupato....ne riparleremo davvero....- Tutto il gruppetto scoppiò a ridere senza alcun freno,e,mentre Akira rassicurava Gruskror che non lo facevano davvero,il ragazzo dagli occhi smeraldini fissò la sua attenzione su un invitato che,nonostante la grande variazione di fauna che si trovava raggruppata insieme,spiccava fra tutti.Era chiaramente un demone, alto e robusto,dalla pelle completamente nera,sul cui volto dai lineamenti piatti,spiccavano due freddi occhi azzurri.Occhi che guardavano proprio nella loro direzione. Con un secco gesto richiamò l'attenzione di Gruskror e degli altri sullo strano individuo,che nel frattempo si era messo a parlare con un demone minore, e domandò:-Lo conoscete?- -Credo sia la prima volta che viene al raduno,sia io che Kiba non lo abbiamo mai visto e difficilmente scordiamo un viso,specialmente se appartiene ad un demone puro!- -Mmm....è strano- mugugnò Gruskror - giurerei che ci stesse osservando- -anchio ho notato che ci guardava-soggiunse Rehik,ripensando poi al brivido di gelo che aveva avvertito alla schiena sentendosi quello sguardo addosso. Stettero un pò così a fissare il demone,ognuno immerso nei propri pensieri,quando improvvisamente una giovane donna raggiunse il gruppetto e tranquillamente gettò le braccia attorno al collo di Akira,in un abbraccio pieno d'affetto e amicizia.Dalla chioma nera spuntavano due orecchie bianche come la neve e,altrettanto bianca,spuntava dai corti pantaloni una candida e morbida coda,dal pelo lungo e spumoso.Restituendo il caloroso abbraccio,Akira presentò la nuova arrivata ai due umani come Kreines,la femmina dominante dei giaguari. -Mmm....però,se tutte le femmine del tuo popolo sono delle bellezze come queste,mi faccio spuntare le orecchie e mi aggrego a voi!- esclamò Gruskror rivolto a Kiba,che sogghignando rispose:-Per bellezza non le batte nessuno,ma è il carattere che lascia alquanto a desiderare....-. Le due femmine in questione si limitarono ad ignorarlo,ritenendo solo una perdita di tempo rispondere a quelle infantili e ovviamente infondate accuse,e passarono il resto della notte a parlare e a rimuginare,poi,con il sorgere del sole,si diressero insieme verso la parte di ala in cui si trovavano le stanze. Il castello era ormai vuoto,poichè quasi tutti erano a riposare,perciò non incontrarono nessuno e poterono continuare tranquilli la loro conversazione fino a quando,trovate le loro stanze,non si separarono.O per meglio dire fino a che Gruskror e Reihk non si ritirarono nelle loro rispettive stanze,poichè era impensabile per degli Skyart,avendo la possibilità di farlo,non dormire insieme,ognuno a vigilare il sonno dell'altro,perciò,seguendo l'olfatto,gli altri tre raggiunsero una stanza nella parte più estrema della fortezza e,senza aver bisogno di incoraggiamento alcuno,entrarono in un ambiente pieno di membri a loro affini,tra cui subito si sdraiarono indistintamente.L'ambiente che si poteva presentare a un qualunque visitatore era quello di un ambiente di modeste dimensioni,elegantemente arredato con vari pezzi di mobilio visibilmente antico ma in perfette condizioni.I colori predominanti erano caldi e confortevoli,che andavano dal rosso all'oro.In fondo alla stanza un ampia finestra si affacciava ad un boschetto di pini che assumevano,sotto la luce rivelatrice della luna,una sembianza fatata.Il tutto però passava facilmente in un secondo piano se ci si soffermava sulle molte figure distese supine che riempivano il locale caldo e affollato,ma tuttavia confortevole e sicuro,facendolo apparire più piccolo di quanto in realtà fosse. Molte erano sdraiate sul pavimento di ebano,nelle più svariate posizioni che passavano dall'essere abbracciati all'essere usati come un morbido cuscino da una decina di persone a loro volte adibite allo stesso uso.I più fortunati si erano impadroniti del letto e delle varie poltrone che occupavano la stanza.Nell'aria c'era una atmosfera di calma e sicurezza e ogni tanto si poteva scorgere qualcuna delle molte figure aprire gli occhi e scrutare la stanza attentamente,per poi richiuderli tranquillo. Sihaya10:ti ringrazio per avermi fatto notare la difficoltà che hai avuto nella lettura e cercherò di rimediare il più presto possibile,anche se temo che il prossimo capitolo(ancora in fase di stesura purtroppo)per averlo in html si dovrà aspettare perchè in questi giorni sono veramente strapiena di impegni e dubito perfino che avrò 5 minuti liberi....maledetto sia colui che inventò l'università^^
  
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