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Autore: Piccirulla04    13/10/2012    1 recensioni
Nicole, Megan e Cindy sono grandi amiche che anche se a volte litigano, si vogliono un bene dell'anima. Condividono le loro emozioni ogni sera su messenger, e ed hanno una grande passione in comune: gli One Direction. Andranno a un loro concerto, ma un qualcosa le farà diventare grandi amiche delle 5 stelle inglesi.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: Bondage
Capitoli:
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Personaggi principali:
 Nicole: ha 16 anni, vive a Londra con i suoi genitori e sua sorella minore di 10 anni, Charlotte.


Cindy, ha 16 anni, vive a Londra anche lei con i suoi genitori e suo fratello maggiore di 19 anni Alan.
 
 Megan, 16 anni, vive a Londra con i suoi genitori, sta per avere una sorellina che chiameranno Lily. Lei e Nicole si conoscono da quando hanno 4 anni.

Jason, 16 anni, vive a Londra con i suoi genitori e il loro cane Tobia.

Daniel, 15 anni, vive a Londra anche se viene dall’America, fin da piccolo ha una cotta segreta per Megan.

Robert, 18 anni, vive a Londra con i suoi genitori e sua nonna, più un fratellino di 7 anni, Nick. 

                                                               Capitolo 1
                                                    La terra può essere il cielo.
Bip bip bip bip bip bip bip bip
Eccola qua, la tanto attesa sveglia mattutina che ti tormenta finché non ti alzi dal letto.
-          Io odio questa sveglia, devo ricordarmi di smontarla. – bisbigliai io, sistemandomi i capelli. Mi rifeci il letto e andai in bagno a farmi una doccia rilassante. Quando uscii dalla doccia, sentii bussare alla porta.
-          Si? – chiesi io.
-          Nicole sbrigati! Devo lavarmi anch’io! – disse Charlotte, mia sorella. Era davvero furba per la sua età, una grande peste, ma anche una grande sorella.
-          Esco subito! – mi vestii con la prima cosa che avevo dentro l’armadio e uscii dal bagno, corsi sulle scale e andai in cucina, dove trovai mia madre Loren a tavola che beveva il suo cappuccino, mio padre invece, stava preparando di fretta e furia la sua merenda pomeridiana. Quel giorno non sarebbe tornato per pranzo.
-          Mark sbrigati o farai tardi a lavoro!
-          Si oggi mi sono svegliato un po’ più tardi del solito. Vado, ciao! – diede un bacio a mamma, me e a Charlotte, che era appena entrata in cucina. Mi sedetti tranquilla a tavola, mancavano 20 minuti al bus, io ero già pronta. Presi il caffèlatte e mangiai un po’ di biscotti. Intanto osservavo Charlotte, che si ingozzava come se non mangiasse da una settimana. Poi lo sguardo mi cadde su mamma, che mi osservava con un sorriso spento.
-          Dai Nicole, finisci il caffèlatte che fra 15 minuti arriva il bus!
-          Giusto, mi ero distratta.- bevvi di corsa e tornai in camera mia, a preparare lo zaino.
-          Allora vediamo, oggi ho matematica, italiano, spagnolo, chimica e scienze, oddio il bus! – misi tutte quelle 5 materie dentro lo zaino, e corsi salutando mamma e Charlotte. Salii sul bus, davanti c’erano i “Smart School”, ovvero, i più intelligenti della scuola. Negli ultimi posti c’erano Patricia e le sue amiche che come sempre, spettegolavano fra di loro. Io, mi sedetti su un posto a tre (non chiedetemi perché non c’era il quarto). Quei due posti in più, erano per Cindy e Megan, le mie migliori amiche. Alla prima fermata, ci fermammo davanti alla casa di Jason, il ragazzo più carino della scuola. Non che mi interessi. Subito dopo arrivò Megan. Quando mi vide, mi tirò un sorriso smagliante.
-          Ehi! – disse lei.
-          Oi ciao bella! La tua fermata non era fra 10 minuti?
-          Lo so, ma volevo salire subito, almeno per scampare a Daniel.
-          Ma poverino! Infondo è un bel ragazzo!
-          Lo so! Ma è troppo appiccicoso! Cioè, ieri mattina, mi ha fatto una serenata sotto casa! Io volevo sparire! Ero imbarazzatissima!
-          Canta tanto male? – domandai io.
-          No! È un bravissimo cantante! Ma non mi interessa.. – si girò verso il finestrino a guardare fuori. Io intanto con la scusa di allacciarmi la scarpa mi giravo verso Jason, rideva, chiacchierava.. quanto era bello.. peccato che fosse nel gruppo di Patricia! Alla 5° fermata da casa mia, arrivammo davanti casa di Cindy. Oggi era più bella che mai, ci salutò fuori dal bus, poi ci raggiunse.
-          Oh figliole! Che mi dite? – chiese lei fresca come una rosa.
-          Che ti dico? Che ho un sonno tremendo. – risposi io.
-          Concordo con Nicole, stanotte mamma si è sentita male tutta la notte, cavolo spero che Lily nasca presto perché non ce la faccio più. – disse Megan.
-          Vabbè che vuol dire, Alan ha fatto una festa e io non riuscivo a dormire! Ma guardami! Sono una rosa!
-          Appassita! – interruppe Patricia, che stava ascoltando la nostra conversazione.
-          Fatti gli affari tuoi. – disse Megan.
-          Si infatti, stiamo parlando di cose serie. – dissi io, guardando Jason per vedere la sua reazione. Patricia rise, poi disse:
-          Si, cose serie, di sicuro parlavate degli One Direction.
-          Ma abbozzala di dire cavolate! – interruppe Cindy.
-          Che vi è preso stamattina? E io che volevo chiacchierare. – disse recitando Patricia. La ignorammo, e a bassa voce dissi:
-          A proposito degli One Direction..
-          Si? – disse Megan incrociando le dita.
-          Ho trovato 3 biglietti!!! – in quel momento due urla mi perforarono i timpani. Le ragazze hanno iniziato ad urlare e a saltare sui sedili, quando ad un semaforo rosso, l’autista, Alyce, ci disse:
-          Comportatevi bene ragazze o vi faccio fare il tragitto per la scuola a piedi! – disse facendoci l’occhiolino. Noi le stavamo simpatiche, a ritorno da scuola, ci faceva mettere davanti per chiacchierare con lei. Potevamo dirle tutto, lei sarebbe stata zitta come una mosca. Potevamo considerarla un’amica, credo. Dopo 5 minuti arrivammo a scuola, la Art High School. Cindy era in un’altra classe, io e Megan nella stessa. E per sfortuna c’era anche Patricia. Jason e Cindy erano in classe insieme dalle elementari, ma non sono mai stati veramente così tanto amici.
-          Ci vediamo all’intervallo! – ci disse Cindy, entrando in classe.
-          A dopo! – dissi io. Sistemai l’armadietto e presi spagnolo, che era la prima materia. Aspettai Megan e entrammo. La professoressa era già lì, a leggere una rivista, la professoressa Clemente. La nostra classe era abbastanza grande, eravamo 24 alunni, 10 maschi e 14 femmine. Dopo aver fatto spagnolo, italiano e inglese, suonò la campanella dell’intervallo. Uscii di fretta e furia dall’aula e mi scontrai con lui, Jason. Mi caddero tutti i libri. Lui mi aiutò, che carino!
-          Scusa! Non ti ho visto! – disse lui piegandosi a raccogliere i libri.
-          No scusa tu, se cercavi Patricia, è dentro.
-          Grazie. – prima che potessimo iniziare a chiacchierare, arrivò Patricia che disse:
-          Jason! Perdi tempo con questa perdente? Vieni dai!
-          Arrivo! Scusa, ciao. – se ne andò e mi lasciò come un pesce lesso. Arrivarono Megan e Cindy.
-          Almeno una mano potevi dargliela eh? – urlò Cindy a Jason. Lui non si girò.
-          Dai lascialo perdere. – dissi io sottovoce.
-          No Nicole! Quello sta sempre dietro a quella stupida di Patricia, io mi sono rotta!
-          Cindy, lascia perdere. – mi alzai e finii di raccogliere le ultime cose che mi erano cadute, intanto Megan fulminava Patricia che rideva beata dell’accaduto.
-          Non la sopporto più, davvero. – disse a un certo punto.
-          A chi lo dici.. – bisbigliai io.
-          Dai ragazze non pensateci, pensiamo piuttosto a.. ecco.. domenica.
-          Aah! Giusto! – dissi io. Poi continuai.
-          Allora, domenica alle 11 e mezza della mattina inizia il concerto e finisce alle 13. Quindi avvertite i vostri degli orari e poi ditemi come vi vestirete perché io non ne ho idea!
-          Sarebbe ganzo fare le fighissime per il concerto, ad esempio, tu Nicole potresti farti i capelli riccioli e vestirti un po’ più.. ecco, non così. Te Cindy potresti.. ok non ne ho idea. Io invece mi taglierò i capelli, sono stufa di questi capelli lunghi.
-          Davvero te li taglierai Megan? – chiese Cindy.
-          Si!
-          Vorrei tanto diventare amica di Niall Horan.. - interruppi io.
-          Magari Nicole.. – rispose Cindy.
-          Vabbè magari un giorno succederà! – disse Megan.
-          Lo spero proprio. – dissi io. Risuonò la campanella e tornammo in classe. Ora toccava a matematica, la professoressa Rudit. Quando finì la scuola, prima di salire sul bus venni presa per un braccio, e venni strattonata dietro un angolo. Mi girai e vidi che era Jason.
-          Oh ma che fai!? – urlai io.
-          Scusa per prima, non volevo. Solo che Patricia non vuole che frequenti voi.
-          Noi perdenti vero? – risposi io incavolata.
-          Io non dico che siete perdenti.
-          Si infatti, tutto il gruppo lo dice. Forse tutta la scuola, chi lo sa.
-          Bhe per me non lo siete, chiaro? – non risposi, abbassai la testa.
-          Oddio il bus! Ci vediamo, ciao! – corse sul bus e io diventai tutta rossa, mi raggiunsero Megan e Cindy dicendo:
-          Dai Nicole sbrigati! Perderemo il bus!
-          Arrivo! – tornammo a casa, io ero sfinita. Dopo altre 2 ore arrivò Charlotte, con un’ amichetta, Silvana.
-          Ciao Nicole! – mi disse Charlotte dandomi un bacio sulla guancia.
-          Oi piccola! Com’è andata a scuola?
-          Tutto apposto.. lei è Silvana, una mia amica.
-          Oh ciao Silvana!
-          Ciao.. – disse lei intimidita.
-          Noi andiamo a giocare su con le bambole ok?
-          Va bene tesoro, ciao! – salii anch’io le scale ma andai dritta a fare i compiti. La sera, quando tornò a casa papà scesi di fretta le scale:
-          Papà!
-          Ciao bella! – rispose lui.
-          Al concerto ci vengono, e venerdì vado a dormire da Megan insieme a Cindy fino al concerto va bene?
-          Ok! Ora tutti a tavola che è pronta la cena. – dopo cena passai 3 ore a chattare su messenger con Cindy e Megan, facemmo una conversazione a tre. Parlammo per un’ora di quanto è odiosa Patricia, e due ore del concerto. Alle 11 e mezza le salutai a andai a letto, ero sfinita quel giorno. Charlotte invece era a letto già dalle 9. I miei di solito guardano la TV fino a mezzanotte e mezza e vanno a letto, nonostante sappiano che il giorno dopo si sarebbero dovuti svegliare alle 6. Mia madre lavora in un negozio di animali che apre alle 8, solo che a lei piace svegliarsi all’alba, per pulire casa. Papà invece fa il dottore, ciò vuol dire che si deve svegliare alle 6, anche se a lui piacerebbe dormire fino alle 10. Fa solo il turno di giorno, e torna alle 7 e mezzo. I giorni di scuola passarono e arrivammo a venerdì, due giorni prima che avrei visto i miei idoli: i One Direction! Dopo scuola feci un salto a casa a prendere la borsa con dentro tutto ciò che mi sarei messa stasera, domani e al concerto. La mamma di Megan, Francesca, mi aspettava in macchina. Intanto mia madre e lei parlavano.
-          Ciao Francesca!
-          Oh ciao Loren! Come va?
-          Io tutto bene te?
-          Bene adesso, stamattina sono stata dal dottore e mi ha detto che Lily nascerà fra una settimana. Spero bene.
-          Attenta a non sfaticarti troppo però! Oh eccola. Te la lascio! Ciao Franci!
-          Ciao Lory! -  partimmo. Arrivati a casa Pole, Megan mi prese la mano e mi portò in camera.
-          Allora tu dormirai lì, Cindy lì e io lì. Puoi sistemare i tuoi vestiti nel mio armadio. Cindy dovrebbe arrivare fra poco. Mi fai vedere come ti vestirai al concerto?
-          Ok! – andai a cambiarmi, mi ero portata tre vestiti.
-          Che ne pensi?
-          No, Nicole, non mi piace. Sennò? – andai a cambiarmi..
-          Questo?
-          Naa.. troppo santerellina.
-          Ho solo questi e un altro!
-          Fammi vedere com’è!
-          Ok.. – andai a cambiarmi, sapevo già che mi avrebbe detto:
-          Ciao figlia dei fiori! – di sicuro lo avrebbe detto.
-           Oh ciao figlia dei fiori! – appunto.
-          Come cavolo dovrei vestirmi!?
-          Ci penso io Nicole! Intanto ringraziami per quello che ho fatto!
-          Ok, grazie, ma perché? Cosa hai fatto?
-          Ti ho comprato un nuovo look per superare Patricia. Provalo!
-          Come mi sta? – chiesi io.
-          D’incanto, ecco come ti sta! Tu sei fantastica così!
-          Grazie! Ma dov’è Cindy?
-          Non lo so, ora provo a chiamarla.
-          Ok.  - intanto, riguardavo le foto che mi ero fatta prima di andare a scuola. 
 
-          Non ero così brutta alla fin fine! – esclamai a Megan.
-          Lo so, ma per il concerto devi essere più che bella, stupendamente meravigliosa! Capisci?
-          Capisco.. certo non posso mica vestirmi da.. – prima che finissi la frase, suonò il campanello. Era Daniel.
-          Ancora tu? – disse Megan storcendo il naso.
-          Megan, io ti amo! Non devi ignorare l’amore che provo per te! – disse lui mettendosi una mano sul petto, precisamente dove c’era il cuore.
-          Daniel! Non mi piaci punto e basta!
-          Ascolta solo questa, l’ho scritta io ieri notte per te. Baby, baby, baby oh! Like, baby, baby, baby oh! Baby, baby, baby oh… - Megan gli chiuse la porta in faccia prima che lui potesse finire di cantarle la canzone, risalì in camera.
-          Tu sei troppo dura con lui!
-          Lo so, e questo mi dispiace, ma non posso farci nulla, non mi piace, quando si comporta così lo prenderei a schiaffi, mi rende ridicola davanti a tutti!
-          Lui rende ridicola te, o sei tu che rendi ridicolo lui? – Megan pensò, a tutto quel male che gli aveva fatto, la sua faccia si rattristò in un secondo. Scese velocemente le scale e aprendo la porta, vide Daniel che rimetteva apposto la chitarra. Io intanto mi gustavo tutta la scena dalla finestra della camera.
-          Scusa.. – disse lei.
-          Che? – chiese lui, a quanto pare non aveva capito.
-          Scusa per tutte le volte che ti ho messo in imbarazzo, mi dispiace..
-          Questo vuol dire che qualcosa fra di noi è cambiato?
-          No! Cioè.. si, diciamo che adesso siamo.. amici.. – disse lei sbuffando.
-          Evvai! Mi hai reso il ragazzo più felice del mondo! Continuerò a scrivere, solo per te! – mentre se ne andava, canticchiava qua e in là la canzone di prima. Megan risalì le scale con una mano sulla fronte.
-          Hai visto? – dissi io.
-          Mi hai fatto ragionare, è vero, ma ora mi torturerà ancora di più!
-          Mi dici una cosa? Allora, è un bel ragazzo, va bene a scuola, è bravo sia a cantare che a ballare, mi dici che cosa c’è che non va? Se è perché sei più grande, ti dirò subito che sei un’idiota a pensare solo a questo.
-          Non è questo.. – si sedette sul letto.
-          Che c’è allora? – dissi io sedendomi anch’io sul letto.
-          Fin dalla prima elementare sono cotta del fratello di Cindy..
-          Alan??!! – dissi io sgranando gli occhi.
-          Si, lui. Non so perché, infondo, non è bellissimo, è un asino in tutte le materie, fuma, è pieno di tatuaggi, fa feste solo per rimorchiare delle belle ragazze. Però mi piace, forse mi piacciono i ribelli non so.
-          Wow.. – dissi io guardando nel vuoto.
-          Lo so che è strano Nicole, e mi sembra ingiusto che tu non l’abbia mai saputo.. ma non ho avuto il coraggio. Non l’ho detto neanche a mia madre. Lei e la madre di Cindy sono migliori amiche e in men che non si dica l’avrebbe saputo tutto il mondo. – io la guardai perplessa. Non mel’ero presa, davvero. Sinceramente, una cotta così grande e così lunga di periodo non l’avrei detto nemmeno al mio gatto. Miagola in continuazione quel micio. Riabbassai lo sguardo nel vuoto. Megan mi abbracciò con le lacrime agli occhi. So che adesso penserete “wow, piange per questo?”, lo so, anche io lo pensavo, ma con lei è tutto diverso. Alle materna, all’età di 5 anni, ci siamo giurate che non ci saremmo mai nascosto niente. Infatti io le ho detto di Jason. Cindy le ha detto di Sasha, un amico di Alan, ma lei non mi ha detto di Alan. E questo mi dispiace, parecchio, ma non me la sono presa, perché tanto sapevo che fra tutte e tre le nostre cotte, la sua era la più forte. Intanto, suonò il campanello, stavolta era Cindy. Megan mi fece cenno di non dire niente, si asciugò le lacrime ed aprì la porta. Con un sorriso smagliante accolse Cindy in casa, che si era portata dietro praticamente l’armadio. Scesi le scale a salutare.
-          Ehi! – dissi io.
-          Oh figlioletta così, do’ vai costì? – mi rispose lei. Parlava un po’ toscanaccio perché ha lo zio toscano.
-          Nuovo look di Megan, non chiedere altro. Non le andava bene nessuno.
-          Ahah! Sentite, stasera Alan fa di nuovo una festa. Vi va di venire? Tanto al concerto mancano ancora due giorni. Cavolo, ancora non ci posso credere!
-          Io non lo so.. – disse Megan.
-          Io vengo! – dissi invece io.
-          Perché non vieni te Meggy? – rispose Cindy.
-          No.. scherzavo.. vengo. – disse lei un po’ stordita. 
-          Bene! Allora fatevi belle, perché stasera, festa!!! – urlò.
Salimmo in camera di Megan, Cindy era ancora indecisa che cosa mettersi, io mi mettevo ciò che indossavo in quel momento. Megan invece, decise di mettersi comoda, pantaloncini corti e una canottiera rosa con un grande cuore al centro. Ah! E non dimenticare i tacchi! Io mi misi le semplici Converse, Cindy si mise i tacchi, di misura 3, Megan invece esagerò, mettendosi la misura 7. Si notava che non vedeva l’ora di vedere Alan. Dopo cena, Cindy, io e Megan, andammo a casa di Alan e Cindy. Fuori c’era un puzzo tremendo di fumo. Ora invece vi chiederete, “ma i genitori?”, bhe, la madre si preoccupava poco e niente di loro, soprattutto di Alan, ormai per lei avere 18 anni, significa non avere più i genitori, ma avere solo se stesso e la sua vita. Il padre purtroppo, è morto qualche anno fa, quando Cindy, aveva 13 anni. Entrati c’era musica ad alto volume, gente che saltava sul divano, c’era anche Daniel! Megan si nascose dietro di me. Ma era troppo tardi, lui le venne accanto e la portò fuori.
-          Ti prego, non farmi la cantilena qua davanti.
-          No, volevo solo dirti che adesso puoi stare tranquilla.
-          In che senso? – chiese lei cercando il mio sguardo.
-          Non mi piaci più.
-          Che? Cioè vuoi dire che.. oh mamma, grazie! – diede un abbraccio a Daniel e rientrò.
-          Perché così contenta? – chiesi io.
-          Daniel mi ha detto che non le piaccio più! Ora posso concentrarmi di più su Alan!
-          Bene! Vacci a parlare!
-          No, no grazie.
-          Si invece! Cindy dov’è?
-          Non lo so.
-          Ah eccola!
-          Dov’è?
-          Sta ballando infondo alla casa, lì, vicino al camino.
-          Ah si.. – la spinsi verso Alan ma lei faceva resistenza. Alan si girò verso di noi, iniziammo a ballare come delle sceme. Quando si voltò, Megan smise.
-          Ecco, ho fatto anche la figura della scema davanti a lui.
-          Non dire così Megan! Non pensare sempre negativo. Rilassati!
-          Non ce la faccio! Sono troppo nervosa! – iniziai a ballare sul posto, muovendo solo i piedi, Megan invece, cercava solo e soltanto Alan, quando vide che si stava avvicinando a lei. Rimasi a bocca aperta quando vidi che la prese per mano e la portò in camera, chiudendo pure la porta a chiave. Rimasi a bocca aperta quando arrivò Cindy:
-          Chiudi sta’ bocca che t’entrano le mosche! – disse lei, stavolta parlando in romano.
-          H-hai visto anche tu?!
-          Che avrei dovuto vedere?
-          T-tuo fratello.. s’è portato in camera Megan..
-          Che?? E che succede adesso?
-          Non lo so! Tuo fratello è il tipo da far l’amore subito?
-          Diciamo di si. Ogni sera cen’ha una diversa!
-          Wow, ormai il suo è diventato un hobby!
-          Diciamo di si. – disse lei masticando una gomma alla menta. Mi sedetti su una sedia, ad aspettare il rientro di Megan. Dopo 20 minuti, uscirono, Megan che sorrideva in una maniera unica, Alan che la teneva per mano. Megan venne da me.
-          Bhe? – dissi io guardandola ingenua.
-          Bhe che?
-          Che è successo?
-          Niente. Sta tranquilla. So solo che anche lui ricambia il mio amore.
-          E?
-          Ti racconto tutti i particolari dopo, adesso voglio un po’ baciare Alan. – se ne andò, mettendosi in un angolo della sala a baciarsi con Alan. Io, che mi ero stancata, andai via, e durante il cammino, guardavo per terra. Non mi accorsi che sbattei contro Jason.
-          Oh sta attenta!
-          Sei tu che mi sei venuto addosso!
-          Ah sei tu! Scusa pensavo fosse Patricia.
-          È impossibile che tu parli così a lei. La “regina” della scuola.
-          Prima abbiamo litigato. Dove vai?
-          A casa di Megan.
-          Ok ti accompagno, così ti racconto. – il mio cuore iniziò a battere forte. Arrossì.
-          Sei tutta rossa! Forse ti sei presa la febbre! – con le sue labbra tastò la mia fronte. Io, morivo dalla voglia di baciarlo.
-          Sei rossa ma non sei bollente, strano. Comunque è meglio se torniamo subito a casa. Tieni. – mi mise il suo giubbotto di jeans sulle spalle, io mi sentii svenire.
-          Non c’è bisogno che fai tutto questo per me.. – dissi io.
-          Oh si invece, ti ho trattato male, devo recuperare in qualche maniera.
-          Come vuoi.. insomma che è successo con Patricia? – chiesi incuriosita.
-          Eravamo a casa sua, e voleva progettare di farvi uno scherzo a te e a Megan, io le ho detto di no, e lei mi ha “buttato” fuori dal club. Io allora le ho risposto male dicendo che non era giusto e lei ha messo ai voti. Ma si sa che se sei contro a lei, finisci fuori anche te. Tanto per farla breve, tutti hanno detto che dovevo uscire. E io me ne sono andato.
-          Mi dispiace Jason, ma perché di punto e in bianco ti preoccupi per noi?
-          Mi dispiace, soprattutto per te.
-          Per me? – arrossì di nuovo come una cretina.
-          Sei di nuovo rossa, aspetta, voglio vedere se hai la febbre. - stavolta mi tastò il naso, non chiedetemi perché. Poi piano, piano, scivolò verso la bocca, per farla breve, mi baciò. Sgranai gli occhi ma poi li chiusi. Cavolo, come sapeva baciare bene.. io invece ero proprio un’imbranata. Il cielo tuonò e il nostro bacio terminò.
-          Sta per piovere, meglio che andiamo.
-          Ok. – durante il cammino, non ci guardammo, ne ci tenemmo per mano, stavamo uno di fianco all’altro. Dopo 2 minuti arrivammo a casa Pole. Mi girai verso di lui.
-          Eccoci qua.. – disse lui.
-          Già.. – risposi io.
-          Torno a casa, ci vediamo a scuola. Il giubbetto tienilo, mi sa che ti sei presa un malanno.
-          Allora tel’ho attaccato, sto’ malanno.. – risposi io.
-          Come avresti fatto?
-          Jason? Non ricordi che cosa è successo pochi minuti fa?
-          Ah, il bacio.. giusto. – sembrava che non gliene importasse nulla. Mi girai per aprire il cancellino, ma prima, lui mi mise una mano sulla spalla, come per chiamarmi. Mi girai, e lui mi ribaciò. Mi cascarono le chiavi. Stavolta ero preparata sull’argomento. Lui mi mise le mani sui fianchi, io l’abbracciai tenendo le mani intorno al collo. Ed ecco che iniziò a piovere. Pensavo che lui si sarebbe staccato, chiedendomi di entrare in casa. Invece no, continuammo a baciarci, eravamo fradici, ma non ce ne fregava nulla. Sentimmo dei passi, fu allora che smettemmo. Mi raccolse le chiavi.
-          Allora lo vuoi proprio questo malanno eh? – chiesi io, aprendo il cancello.
-          Eh già. Ci vediamo. – scappò. Io, più felice che mai, entrai in casa, e andai a letto. Mi addormentai dopo un po’, ma riconobbi le risatine di Cindy e Megan che stavano entrando in casa. Poi chiusi gli occhi definitivamente. Buona notte..
-          Nicole? – mi chiamò Cindy.
-          Uhm? – risposi io.
-          Che ci fai di già a casa?
-          Non mi avete vista andare via?
-          Di sicuro io no. – ridacchiò Megan.
-          Nemmeno io, Daniel flirtava con me. Eppure io sapevo che era cotto di te!
-          Si, ma poi ha detto che non gli piacevo io.. e poi è venuto da me Alan.. – gli occhi di Megan si illuminarono.
-          Mi spieghi che cavolo è successo? – dissi  io sedendomi sul letto.
-          Semplice, è venuto da me e mi ha sussurrato nell’orecchio che piacevo da impazzire, e ha detto che con quei tacchi sono super sexy. Io gli ho sorriso e lui mi ha portato in camera.
-          E? – dissi io.
-          Ci siamo solo baciati Nicole! Non fare una seconda mamma, me ne basta una grazie.
-          Non faccio la mamma! Sono solo preoccupata per te! – Cindy mi guardò seria, poi si rivolse a Megan:
-          Nicole ha ragione, quel ragazzo ti farebbe solo soffrire. È mio fratello e dovrei incoraggiarlo, ma Nicole ha ragione. Infondo Alan ogni giorno si porta a casa una ragazza diversa!
-          Lo so! Gliel’ho detto anch’io! Lui mi ha detto che sarebbe cambiato pur di non perdermi. – intervenne lei.
-          Come vuoi.. io non mi fiderei.
-          Decido io cosa fare, e ora che non vi dispiace, vado a dormire, e non mi disturbate.
-          Certo, non ti disturberò, come del resto tu non hai dato noia a me mentre dormivo! – dissi io sarcastica. Cindy rimase nel mezzo della camera, in silenzio, mentre io mi girai verso il muro, ero arrabbiata. Cavolo, non mi aveva mai risposto così! Megan di sicuro stava pensando che ero stupida, perché non capivo ciò che lei provava. Mha. Mi addormentai dopo nemmeno mezz’ora. Ma solo una cosa non mi faceva dormire, Cindy e Megan che sparlavano di me. Dicevano cose del tipo:
-          Io non la sopporto più, davvero, fa troppo la maestrina. Poi, che gliene frega di me? Infondo, la vita è mia, non sua. No? Te che ne pensi Cindy?
-          Penso solo che tu abbia ragione. È vero, ha esagerato. Alan alla fin fine è un bravo ragazzo. A lei interessano solo i santarellini come Jason.
-          Ma a te chi piace?
-          Uno di nome Robert, è il vicino di casa di Nicole, alla fin fine io vado lì da lei solo per vederlo. Quanto è bello..
-          Ma lei lo sa?
-          No, sennò lei lo avrebbe di sicuro detto a tutto il mondo, e anche a lui. L’ho detto solo a te. Alla fine, te sei la mia vera migliore amica.
-          Grazie! – avevo le lacrime agli occhi, mi alzai, le fulminai, loro invece mi guardavano impietrite, avevano appena scoperto che avevo sentito tutto, che polle. Mi misi una giacca e le converse. Presi un ombrello e andai via di casa. Loro mi rincorsero ma rimasero sulla soglia:
-          Che cavolo fai Nicole?! – urlò Megan.
-          Decido io la mia vita! O sono troppo maestrina per questo? Mi hai ferito, parecchio! – risposi io sempre urlando. Jason viveva davanti a Megan. Infatti sentì tutto. Venne incontro a me. Mi mise una mano sulla spalla, come prima. Ma io non smettevo di piangere. Megan e Cindy capirono al volo.
-          Stai con Jason?? – disse Cindy.
-          Problemi? Tu mi hai nascosto la cotta per R.. – non finii di dire il nome.
-          Ok, è vero, mi dispiace. Ma tu potevi dirci di Jason almeno!
-          Che sta succedendo? – mi disse Jason.
-          Che sta succedendo?! Te lo dico subito. Io odio la mia vita! – buttai l’ombrello per terra e scappai. Jason mi rincorse, Megan ci pensò un po’ su, e poi venne sotto la pioggia, insieme a lui. Cindy invece pregava Megan di rientrare.
-          Fermati Nicole! – urlavano entrambi.
Io non rispondevo. Non volevo rispondere, è diverso. Mi nascosi dietro un angolo. Loro non mi avevano vista. Quando sbirciai, vidi Megan che tornava indietro. Mi rigirai e vidi Jason davanti a me. Oddio, il cuore mi scoppiava da quanto batteva forte! Potevo morire, anche se avrei preferito rimanere in vita, dato che Jason stava per baciarmi. Ci guardammo negli occhi. Silenzio. Lui mi prese le mani e le strinse alle sue. Mi levò con un dito il mascara caduto dagli occhi. Sorrise. Io ricambiai, ma le lacrime non smettevano di scendere. Lui mi baciò. Ok, adesso potevo stare tranquilla. C’era lui a curarsi di me.
-          Mi dici che cosa è successo? – mi disse lui a bassa voce, per non farsi sentire da Megan e Cindy.
-          Si sono dimostrate amiche intime con me, e adesso si vendicano sparlando e riparlando di me. Mi sono rotta, soprattutto di Megan, non so perché, di sicuro mi odia.
-          No, non dire così. – mi baciò il naso bagnato.
-          Adesso sto meglio.. – dissi io guardando il vuoto.
-          No, si vede che stai male. Dai vieni a casa mia ti do degli abiti asciutti.
-          Ok.. – mi abbracciò da dietro e quando Megan e Cindy, chiusero il loro cancello, lui mi fece entrare in casa.
-          La tua casa è stupenda! Ma i tuoi?
-          I miei stasera sono fuori, e poi vanno in discoteca. Ma non tornano, vanno a dormire da dei loro amici.
-          Oh.. – dissi io, guardandomi intorno. La casa è più che grande, gigante! Era di un arancione-salmone, c’erano molti quadri, firmati dalla madre di Jason: Erika Koly.
-          Tua madre è una pittrice? – chiesi io.
-          Già, e mio padre uno scrittore. Ha scritto molti libri. Stavamo pensando di fare una bella libreria e metterci tutti i suoi libri. Ma sono solo 10.
-          Vedrai che tuo padre ne farà più di 30!
-          Ahaha – quando rideva era troppo carino. Mi squillò il cellulare, era un numero sconosciuto:
-          Pronto?
-          Sono Cindy.
-          Che vuoi? – chiesi io seria.
-          Voglio che tu torni a casa, Francesca è molto preoccupata.
-          Me la puoi passare?
-          Ok.
-          Pronto? Nicole?
-          Si Francesca?
-          Torna a casa per favore, te lo chiedo in arabo! Poi sei tutta bagnata.. dove cavolo sei?
-          Sono da una mia amica che vive qui vicino.
-          Chi?
-          Patricia. – Jason mi guardò con uno sguardo interrogativo. Io gli feci cenno di no.
-          Dove vive?
-          Torno io da sola. – attaccai.
-          Sei amica di Patricia? – mi chiese Jason.
-          Era solo per liberarmi di loro. Io Patricia non la sopporto, lo dovresti sapere!
-          Già.. vieni. – mi prese per mano, mi portò in camera sua. Era blu, con poster del suo sport preferito, il basket. Il suo letto aveva un piumone di color azzurro. Sulla sua scrivania c’era un portatile. Vidi che guardava nel suo armadio, io intanto ero seduta sul suo letto, freddolosa e decrepita dal freddo. Vidi che tirò fuori un maglione e dei pantaloni.
-          Ti vanno bene questi?
-          Jason! Ma sono tuoi! Non voglio levarti dei vestiti.
-          Sono i miei preferiti lo sai?
-          Proprio per questo non li prendo. Dai, non preoccuparti.
-          Te li ho dati apposta proprio perché così li do alla ragazza che mi piace tanto!
-          Oh.. – dissi io sorridendo. Presi i vestiti.
-          Dove posso cambiarmi?
-          Qui! Io vado di là. Se vuoi, fatti anche una doccia.
-          Ci stavo pensando. Ma tu stai facendo troppo per me. Davvero.
-          Vai. Stai tranquilla. – presi tutto e andai nel bagno, accanto alla stanza di Jason. Mi spogliai e mi lasciai i capelli sciolti, non avevo un elastico sotto mano. L’acqua era rilassante, se chiudevo gli occhi dormivo. Finita la doccia, mi misi l’accappatoio di Jason. Mi sedetti sul water e guardai il cellulare: avevo perso una chiamata. Mamma. Di sicuro Francesca le aveva raccontato tutto. Mi tirai una manata sulla fronte.
Risquillò il cellulare.
-          Pronto??
-          Tesoro! Sei andata via da Patricia?
-          Mi sto cambiando, ho tutti i vestiti bagnati.
-          Ok, quando vieni via, vai direttamente a casa ok?
-          Come vuoi.. – attaccai.
Uscii dal bagno e trovai Jason sdraiato sul suo letto..
-          Il tuo maglione profuma tantissimo.. – dissi io entrando in camera.
-          Lo so. Lo pulisco io personalmente. Mi piace troppo.
-          Capisco.. – dissi io sorridente.
-          Puoi dirmi una cosa? – dissi io.
-          Si?
-          Da quanto ti piaccio?
-          Da.. diciamo.. 2 settimane?
-          Davvero?
-          Già. Ed io?  
-          Dal primo momento che ti ho visto. – dissi imbarazzata.
-          Quindi da un anno!
-          Già.. – arrossii.
-          Sono contento. –
-          E di che?
-          Di aver scoperto che anche tu ricambi i miei sentimenti!
-          Anche io sono contenta Jason, davvero tanto. – risposi.  
-          Io sono il bastardo che ti ha trattato male, e tu sei la mia principessa. – disse serio.  
-          Sta tranquillo, è tutto ok..  –  risposi io sorridendo. Mi prese in braccio e mi baciò. Presi l’ombrello e prima di uscire mi girai verso di lui:
-          Quanto ti rendo i vestiti?
-          Quando vuoi! Casa mia è sempre libera per te!
-          Bene! – gli mandai un bacio e andai via. Tornata a casa, vidi mamma a tavola a farsi una tisana.
-          Ciao mamma! Dissi io raggiante.
-          Oh, finalmente sei arrivata! Ma mi dici che cosa è successo?
-          Molto volentieri, aspetta però, metto una camomilla per me sul fuoco. – mi sedetti a tavola e guardai mamma, che guardava la sua tisana, bianca come un cadavere. Intendiamoci, lei era bianca come un cadavere.
-          Che c’hai? – chiesi io.
-          Niente, sono solo stanca. Chiamarmi alle 2 di notte non è il massimo.
-          Io non ti ho chiamato alle 2! Anzi, non ti ho proprio chiamato! – ribattei io.
-          Sto parlando di Francesca.. è in ospedale. Le si sono rotte le acque.
-          Cosa? Non doveva nascere fra una settimana?
-          È un parto prematuro, ma di poco. Tanto poco.
-          Non vai dalla tua migliore amica?
-          Non vedi che sono già pronta? Dopo questa tisana vado. Ma tu raccontami meglio.
-          Ok, facile. Eravamo alla festa di Alan. A un certo punto lui si è avvicinato a lei e sel’è portata in camera. Io ero preoccupata. Perciò l’ho aspettata, sono usciti e lei non mi ha degnata di uno sguardo. Io mi annoiavo e sono andata via. Sono andata a casa e quando sono arrivate, abbiamo litigato. Poi nella notte hanno sparlato di me e io sono scappata. Mi è venuto incontro Jason, il mio ragazzo e..
-          Chi??
-          Jason! La mia cotta!
-          No! Non ci credo! – disse lei incredula, poi continuò:
-          Vabbè finisci di raccontare.
-          E basta, abbiamo incontrato Patricia e lei si è permessa di aiutarmi.
-          Ok, mi accompagni per favore? Non voglio andare da sola in ospedale da sola, soprattutto di notte.
-          Ok. – intanto andai su “WhatsApp”  e vidi che Jason era on-line.
-          Oi! – scrissi io.
-          Ehi bella ragazza! – rispose lui.
-          Come va?
-          Benissimo dopo aver visto te, tu?
-          Anche io sto benone, domani ci si vede?
-          Certo! Te che fai?
-          Sto andando all’ospedale.
-          Oddio, che è successo?
-          Io sto bene, è la mamma di Megan, sta partorendo.
-          Non avevi litigato con lei?
-          Lo so, volevo far compagnia a mamma.
-          Vuoi che venga?
-          Perché no? Raggiungici lì. Ci vediamo.
-          Ok a dopo. – arrivammo lì all’ospedale. Entrati nel corridoio trovammo Megan abbracciata a Alan, Cindy invece era accanto a Megan e le teneva la mano. Mamma entrò nella stanza. Vidi il padre di Megan e la madre, che urlava come pochi.
Mi sedetti su un posto davanti a loro 3.
-          Come mai sei qua? – disse Megan.
-          Volevo fare compagnia a mamma.
-          Tua madre è dentro, è inutile che tu sia venuta. Ma quello non è il maglione di Jason? – chiese.
-          Mel’ha prestato. Scusa ma a te che importa? – non rispose. Dopo due o tre minuti, Megan disse:
-          Oh, com’è bello essere al fianco del proprio ragazzo. – si vedeva che voleva farmi ingelosire. Io mi alzai e andai verso la porta, dove arrivò Jason. Mi dette un bacio veloce. Mi prese la mano:
-          Come sta Francesca? – chiese.
-          Non lo so, sono appena arrivata.
-          Ciao Alan. – disse lui.
-          Tu che ci fai qui? – disse Megan.
-          Per due motivi: uno, volevo far compagnia, e secondo, volevo stare insieme alla MIA ragazza.
-          Hai sentito? – dissi io.
-          Si, ma a me non interessa che tu sei la sua ragazza.
-          No! Sento piangere, è nata! – Megan corse nella stanza. Alan si alzò ma non si mosse. Io entrai piano piano nell’aula e vidi un velo rosa che ricopriva il corpo sanguinante di Lily.
-          Mamma! – urlò Megan in lacrime.
-          Tesoro, è nata la tua sorellina!
-          È bellissima.. – disse lei, prendendo la manina della sorella, che piangeva.
-          Complimenti Francesca, Lily è bellissima.. – dissi io.
-          Grazie per essere venuta Nicole. Ma chi c’è fuori nel corridoio?
-          Siamo io, Nicole, Alan, Cindy e Jason. – interruppe Megan.
-          Chi è Jason? – chiese Francesca.
-          È il ragazzo di Nicole. – disse mamma. Quanto la stimo quella donna.
-          Oh.. – prese in braccio Lily, che finalmente aveva smesso di piangere. Io uscii dalla porta e abbracciai Jason.
-          Com’è? – chiese Cindy.
-          È bellissima. – risposi io, guardando negli occhi Jason. Ci sedemmo di nuovo, aspettando Megan. Quando uscì, teneva in mano la bambina, si diresse verso Alan, che le andò incontro.
-          Allora Lily, lui è Alan, il tuo cognatino! – Lily si girò verso il ragazzo tutto tatuato e con i percing. Appena lo vide, scoppiò a piangere, si vedeva che non gli piaceva come persona. Stimo di già quella bambina.
Usciti dall’ospedale, pioveva ancora, Jason aveva portato un ombrello e lo condivise con me, Alan invece si era messo il cappuccio, Cindy e Megan correvano verso la macchina per non bagnarsi.
-          C’è posto lì sotto? – chiese Cindy.
-          Boh, chi lo sa..
-          Dai Nicole, questi vestiti devo metterli anche al concerto degli One Direction! –
Gli avrei detto: “ma col cavolo che ti porto con me al concerto!”, ma ho lasciato perdere. Le feci cenno di venire sotto l’ombrello. E lei mi ringraziò, Jason invece mi squadrò, e aveva ragione a farlo. La mamma di Megan restò con la bambina una notte in ospedale, in modo che potessero finire i loro controlli. Mamma invece tornò a casa, chiedendomi prima di venire con lei. Le feci cenno di no. Volevo stare un po’ con Jason. Accompagnai le ragazze a casa Pole.
-          Grazie per il passaggio. – disse Cindy, poi continuò:
-          .. e ti chiedo anche scusa per essermi comportata male. Entro in casa, vieni Megan?
-          Faccio un giro con Alan, vengo più tardi. Venite con noi Nicole?
-          Non lo so, tu che ne pensi Jason? – chiesi io.
-          A me va bene, basta che non litigate. – mi prese la mano, ed ecco l’arrossimento. Alan invece mise un braccio intorno ai fianchi di Megan. Per intenderci, il braccio sfiorava il sedere. Ma guarda. Che novità che lui ci prova spudoratamente! Da scrivere sul mio diario proprio! Prendemmo un gelato alla gelateria vicino casa di Daniel. Io e Megan parlavamo come se non fosse successo niente. Ridevamo e scherzavamo come prima. Dopo il gelato, smise di piovere, e Alan la portò in un vicolo cieco. Solo per baciarsi intendiamoci. La stessa cosa fece Jason, solo che il vicolo non era cieco e c’era un lampione che illuminava tutto il viale. Megan e Alan erano alla via accanto. Io ero lì, attaccata al muro, e lui, che mi baciava con le braccia al muro. Solo in quel momento, scoprii che ero proprio innamorata di lui. Il cuore batteva all’impazzata, non voleva smettere di battere così forte. E lui che mi baciava, baciava, baciava.. mi accarezzava anche il viso. Mentre ci baciavamo passò una coppia, che ci guardò male. E poi, il ragazzo, ci urlò:
-          Trombatela! – ero presa dalla furia, sentii qualcosa che non andava, soprattutto nei miei denti. Mi venne tantissima sete. E tanta rabbia. Saltai addosso a quel tizio. Non lo picchiai, ma lo morsi. Sul collo per la precisione. Buono il sangue di quel tizio. Quando mi staccai, mi girai verso di Jason, che mi guardava impietrito e colpito. La ragazza invece piangeva. Io avevo tutta la maglietta piena di sangue, e quel tizio era steso per terra, che mi guardava, ancora vivo, per fortuna. Mi misi una mano sulla bocca e scappai. Jason rimase lì. Iniziò di nuovo a piovere, e inciampai su una pozza, caddi per terra e vidi riflesso nella pozza la scritta: the night doesn’t forgive. La notte non perdona? Che cavolo voleva dire? Mi alzai, con la maglietta ancora piena di sangue. Andai vicino al vicolo cieco dove c’era Megan. La raggiunsi, era seduta per terra. Le misi una mano sulla spalla e vidi che lei era nella mia stessa situazione, solo che la vittima era Alan, e non si muoveva. La abbracciai:
-          È morto? – chiese lei singhiozzando.
-          Non lo so Megan, ma che cosa è successo?  
-          Ci stavamo baciando quando lui si è staccato perché diceva che c’era qualcosa di diverso nei miei canini, io allora gli ho lanciato un’occhiataccia e gli sono saltata addosso..
-          L’hai morso come me con un ragazzo?
-          No.. peggio.. l’ho sbranato Nicole.. – mi chiese a braccia conserte. Andai a tastargli il polso, era ancora vivo, ma ancora per poco. Chiamai subito l’ambulanza e poi, Megan e me andammo a sistemarci per far finta di niente. Mi squillò il cellulare e notai che era Jason: scoppiai a piangere.
-          Pronto? – chiesi io con la voce strozzata.
-          Nicole ma che cavolo è successo?
-          Non lo so Jason! Sto malissimo, ho la nausea. Anche a Megan è successa la stessa cosa.
-          In che senso? Dove sei?
-          Non importa, ormai è tutto finito vero?
-          No! Io ti amo piccolina, solo che mi hai colpito davvero, come hai fatto?
-          Come ho fatto non importa, come sta quel ragazzo?
-          Ha solo due buchini sul collo, adesso è andato via.
-          Oddio, poverino. Se non avesse detto quella cosa magari non sarebbe successo..
-          E magari te la saresti rifatta con me!
-          Su questo non ti do torto. Senti, ci si vede domani, ciao..
-          No, non puoi fare finta di nulla, dimmi dove sei.
-          No. – attaccai in faccia, faceva male fare questo tipo di cose, ma non volevo vedere nessuno. Mi misi a sedere per terra accanto a Megan, che teneva la mano a Alan.
-          Dov’è l’ambulanza? – chiese lei.
-          Starà arrivando.. non so dove sia. Ho chiamato quella più vicina.
-          Che cosa ci è successo? – disse lei mettendosi una mano fra i capelli.
-          Non lo so.. davvero.. mi sono comportata da vampira io.. non so te, lo hai sbranato, direi che eri un.. lupo?
-          I lupi a me terrorizzano! Adesso dovrei essere terrorizzata da me stessa? – rispose.
-          Megan.. un attimo fa mi hai detto che sei terrorizzata da te stessa!
-          Ah giusto.. allora.. che si dice con Jason?
-          Megan, non scherzare dai, è una cosa seria. Ma dove cavolo è sta’ ambulanza!?
-          Non voglio guardare mentre lo portano via. In realtà non lo voglio nemmeno guardare adesso.
-          M-Megan.. – sospirò Alan.
-          Alan? – disse Megan, girandosi, di nuovo in lacrime.
-          C-che è succ-cesso?
-          Niente amore, niente, stai tranquillo.
-          Sto morend-do?
-          No tesoro, stai tranquillo. Andrà tutto bene.
-          M-mi hai ucci-so?
-          Amore..
-          S-si?
-          T-ti amo..
-          Anche io Alan! – lo abbracciò. Io mi commossi a guardarli. Si vedeva che si amavano. Sentii la sirena dell’ambulanza, mi misi accanto ad Alan:
-          Adesso ti portano all’ospedale, andrà tutto bene Alan, capito?
-          Capito, non fate preoccupare mia sorella, per favore.
-          Stai tranquillo, starà bene fino al tuo ritorno. – disse Megan. Arrivò una barella, Megan si coprì dietro di me, non voleva vederlo mentre se ne andava. Io l’abbracciai, nessuno ci fece l’interrogatorio, per fortuna. Tornammo a casa, Cindy si stava facendo un bagno caldo.
-          Siamo a casa! – disse Megan, cercando di coprire la voce strozzata dal magone che aveva avuto prima.
-          Sigh. – Cindy stava piangendo?! Che abbia saputo dell’accaduto? Bussammo alla porta del bagno e lei ci urlò:
-          Per favore! Non entrate! Non voglio vedere nessuno.
-          Senti Cindy, mi dispiace, Alan starà meglio, vedrai! – dissi io.
-          Alan? Che centra Alan? Che cosa gli è successo? – Megan mi fulminò.
-          Emh.. niente, si è solo distorto una caviglia, ma siccome gli faceva molto male l’hanno portato all’ospedale. – mentì Megan.
-          Ah.. comunque non è per questo che piango.
-          Che è successo? – chiesi io. Sentii la chiave che girava, aprimmo la porta, e vedemmo lei, distesa a terra, con un secchiello pieno d’acqua in testa e una coda da sirena al posto delle gambe. Oh mio Dio.
-          Che ti è successo? – chiese Megan.
-          Non lo so! Stavo facendo un bagnetto, e quando toccava alle gambe e lavarle, ho visto la coda, sono uscita dalla vasca e iniziavo a soffocare, così ho preso un secchiello e me lo sono messo in testa.
-          Tu guardi troppo le puntate di Mermaid Melody. – dissi io.
-          Ma ringrazia che le guardo! Sennò non avrei saputo che cavolo fare! Uffa, soltanto a me poteva capitare una cosa simile.
-          In realtà.. anche a noi due è successo una cosa, ma molto più grave della tua.
-          Che è successo? – disse lei, guardandoci seria.
-          Io sono diventata un vampiro. – dissi io a testa bassa, poi continuai:
-          Ero con Jason, e all’improvviso, quando la notte è calata, ho avuto tanta sete, ma di certo non di acqua e di EstaThe. I canini mi sono cresciuti tutti in un sol secondo e ho morso sul collo un passante.
-          Oh, cavolo, il passante come sta?
-          Mi ha detto Jason che è scappato, lui è rimasto impietrito, invece. Io sono scappata, e sono inciampata in una pozzanghera, dove rifletteva la scritta The Night Doesn’t Forgive.
-          E a te Megan? Che è successo?
-          Meglio se non racconto.
-          Anche tu sei una vampira? – chiese. Io la guardai perplessa, al suo posto, nemmeno io avrei saputo che fare, dirle la verità o ascoltare il fratello, che aveva detto apertamente di non dirle nulla? Che situazione difficile. Megan strinse le labbra e poi parlò:
-          Io sono un lupo mannaro. Non mi trasformo in esso ma di certo mi comporto come lui.
-          Chi hai azzannato? – chiese lei intimidita.
-          …
-          Megan? – disse lei, levandosi il secchiello dalla testa.
-          .. tuo fratello..
-          Che cosa? – si sedette sulla vasca e si mise una mano fra i capelli. Megan mi guardò, con gli occhi affogati dalle lacrime. Do conseguenza riguardò Cindy, e disse:
-          Cindy.. ti giuro che non volevo farlo, davvero, Alan ha detto che te non devi preoccuparti per lui. Ha detto che sta bene. E che fra pochi giorni sarà di nuovo qui, a romperti le scatole come ha sempre fatto, dice. – Cindy la guardò.
-          Megan.. Nicole, devo dirvi una cosa. Io vi ho mentito sulla morte di mio padre.
-          Che? – dicemmo io e Megan in coro.
-          Già, proprio così. Lui non è morto in un incidente stradale.
-          In che senso? – dissi io avvicinandomi.
-          La sorella, Dany, l’ha sbranato, tutto davanti ai miei occhi, lui mi disse, mentre lo portavano via, che sarebbe andato tutto a gonfie vele, che sarebbe tornato a casa presto, da me, da Alan, dalla mamma.. ma invece, morì. E io, ogni notte, facevo spazio nel mio letto, perché sapevo che lui era lì, con me, sotto le coperte dove io e lui ci raccontavamo le favole, e le nostre cacchiate quotidiane.
-          Quindi, vuol dire che anche Alan morirà? – domandò Megan.
-          Tutto è possibile, adesso dobbiamo solo pregare.. – risposi io.
Megan scoppiò a piangere, Cindy invece guardava il vuoto, io invece, guardavo fuori dalla finestra.
-          Basta non ce la faccio più. – disse Cindy.
-          Che? – dissi io.
-          Voglio andare da mio fratello, lì mio padre lo sta aiutando a restare in vita, lì c’è mio fratello, la mia famiglia. Mi ha aiutato ad andare avanti. Anche dopo la morte di papà, anche se non lo dimostra, è stato lui che ha sofferto più di tutti, dell’accaduto. Mi ha detto di restare a casa. Io invece vado lì, perché infondo si sa che io fo sempre di testa mia.
-          Bene così, ti accompagno! – risposi io.
-          Anche io vengo. – rispose dopo un minuto Megan. Prendemmo l’unico autobus che passava alle 3 di notte. Io avevo di nuovo sete, mi misi una mano sulla bocca e una caramella mi attraversò il palato, non volevo mordere qualcuno. Megan si mordeva la maglietta. Cindy ci guardava come se fossimo aliene. Arrivate all’ospedale, corremmo come delle pazze davanti all’ambulatorio dove c’era Alan. Davanti, c’era Robert e la madre di Cindy. Io e Megan la guardammo, Cindy arrossì alla vista di Robert, la sua cotta segreta.
-          Cindy.. – disse lui, abbracciandola.
-          Robert! Che ci fai qui? – rispose lei.
-          Sono o non sono il migliore amico di Alan? – disse sorridendo.
-          Come sta mamma? – disse lei.
-          L’operazione è andata bene, dobbiamo solo aspettare che si svegli per vedere meglio le sue condizioni.
-          Bene così.
-          I dottori hanno detto che si dovrebbe risvegliare alle 07:00 della mattina. L’operazione è stata lunga. Volete rimanere qui voi tre?
-          Per me va bene. – dissi io.
-          Anche per me. – rispose Megan.
-          Basta che mio fratello si risvegli, poi, per me è uguale.
-          Bene, sentite, il lavoro non mi lascia un attimo di tregua. Nemmeno se c’ho il figliolo così malandato. Vado, ciao belle. – andò via. Le dottoresse ci indicarono una stanzina con tre divani, uno rosso, uno giallo e uno blu. Robert dormì su una brandina. Io mi distesi sul divano blu, le altre su quegli altri. Robert mi fece vedere l’Iphone; stava parlando con Jason su WhatApp. Cavolo, stava venendo qui! Mi girai di lato sul divano, alle spalle della porta. Mi addormentai, ma dopo un’oretta, sentì che qualcuno stava entrando. Rimasi in silenzio. Un dito mi tastò la spalla, come per chiamarmi:
-          Uhm?
-          Ehi. – disse lui. Belloccio forte era si.
-          Oi! Com’è che sei venuto?
-          Intanto sono preoccupato per Alan, e secondo, volevo stare con te.
-          Oh grazie!
-          Il tuo attacco vampiresco è ritornato?
-          Si, sull’autobus, ho morso una caramella, che mi ha calmato l’istinto del sangue.
-          Mamma mia.. che ti sarà successo?
-          Non ne ho idea, però, so dirti che è successo anche a Megan questa cosa.
-          Cioè?
-          Alan è in ospedale, quindi..??
-          Aah.. ok. Posso sdraiarmi anche io?
-          Certo! – gli feci posto e lui si mise precisamente attaccato al mio seno. Io mi sedetti sul divano e lui pure:
-          Che ti succede?
-          Niente.
-          Non vuoi dormire con me eh?
-          No! Cioè, si voglio dormire con te, ma.. non lo so, ho paura di morderti..
-          Ma stai zitta. – gli tirai una pacca sulla schiena, e lui allora mi prese le mani e mi fece il solletico, stavo morendo dal ridere.
-          Ti arrendi?? – gridava lui.
-          No! – rispondevo io. Più volte sono entrate le infermiere dicendo di fare silenzio. Sempre per colpa nostra. A un certo punto, le mie labbra furono sfiorate da quelle di Jason. Col baciarci finimmo per essere uno sopra l’altro, io sotto, intendiamoci.
-          Ti peso? – disse lui.
-          Ma stai zitto! – dissi io imitandolo.
-          Aah! Mi imiti eh?? – mi ribaciò. Io fui immersa da mille visioni, positive, in più.
Cindy tirava occhiate da flirt a Robert, che giocava con il suo Iphone. Megan invece ci osservava, con un sorriso spento, si vedeva che era ancora preoccupata per Alan. Mi distesi sul divano e Jason accanto a me, ci tenevamo le mani e io mi addormentai. Prima di chiudere gli occhi però, mi ricordai che Robert stava per uscire per fumare, mentre Cindy senza farsi vedere, lo seguiva.
-          Che bella nottata eh? – disse Cindy sul balcone dove si trovava Robert.
-          Il cielo, solo quello. Tuo fratello ha rischiato davvero stasera. Ma che cacchio è successo? – chiese lui guardandola negli occhi. A lei parve di svenire.
-          N-non lo so.. – mentì lei.
-          Che hai? – chiese lui prendendole il mento delicatamente.
-          Sonno. – rispose lei brusca.
-          Oh.. anche io, poi c’è un’altra cosa. – disse lui abbassando la testa.
-          Che cosa?
-          Un po’ di giorni fa ho lasciato la mia ragazza.
-          Oh.. mi dispiace.. – mentì lei. In realtà nella sua mente c’era solo “si!” e “quanto ci godo!” oppure “questo è il mio momento!”.
-          E.. se posso saperlo.. perché?
-          Perché sono innamorata di un’altra. – i suoi occhi si illuminarono di tenerezza assoluta.
-          Davvero? – disse lei entusiasta.
-          Davvero, davvero. Solo che so che lei non ricambia.. è più piccola e in più ha un fidanzato che la tratta come se fosse una regina. – Cindy abbassò la testa. Gli occhi di colore simile a quello del mare, si riempirono di onde, cioè, di lacrime.
-          Vado. – scappò. Cindy rientrò nella stanza e io e Megan ci alzammo di scatto dai nostri divani.
-          Che è successo Cindy? – chiese Megan.
-          Si è lasciato con la sua ragazza.. – rispose lei.
-          Oh bene, e con chi adesso vuole mettersi? – chiesi io.
-          Con una più piccola di lui, ma che ha un fidanzato che la tratta da regina.
-          Così ti ha detto? – chiesi io.
-          Già. Ho perso tutte le speranze.
-          Così ti piace Robert eh? – interruppe Jason.
-          Jason, a cuccia. – risposi io.
-          Scusa. – disse scherzando. Si risedette sul divano. Sarei corsa da lui a sbaciucchiarmelo, ma dovevo stare con Cindy.
-          Però, Cindy, se ha un ragazzo questa, è il momento giusto per dichiararsi! – disse Megan.
-          Non sono io la persona che vuole! – urlò lei. Scappò, di nuovo. Megan iniziò a rincorrerla ma io la fermai.
-          Lasciala, vuole stare da sola. –
-          Sei sicura che non abbia bisogno di compagnia?
-          Più che sicura. A volte la solitudine chiarisce tanti dubbi su se stessi. Forse questo è il giorno buono.
-          Forse hai ragione. – si risedette sul suo divano rosso. Poi si addormentò. Anche se non eravamo soli, io e Jason sapevamo che Megan non si sarebbe di certo risvegliata. E Robert sarebbe andato a fare benzina al motorino. Ecco che partono i baci passionali. Mi tocca il sedere e io sgrano gli occhi, mo’ che fo? Continuavo a baciarlo anche se un po’ più distaccata. Sembravamo dei rotoli di carne, che rotolavano per tutto il divano, o per lo meno per quel poco in cui potevano rotolarsi. Stavolta è lui che è sotto. Quindi è il momento del.. solletico!
Lo presi direttamente sulla pancia, il punto debole di Jason. L’ho trovato alla prima sto’ punto. Tie’! Sta piangendo dal ridere, Megan si risveglia e scoppia a ridere.
-          Ma a voi non vi riesce stare tranquilli una volta? – disse lei ridendo.
-          Decisamente no! – disse Jason, asciugandosi le lacrime.
-          Già, ci divertiamo così io e lui. – dissi io.
-          Cercate di non fare confusione, sennò tornano le dottoresse. – si riaddormentò. E noi ricominciammo a baciarci. Stavolta puntava al seno. Stavo per prendergli la mano per bloccarlo ma qualcosa me lo impediva. Mi mise la mano sotto la maglietta e mi toccò il reggiseno nero che portavo. Si sentì rumore di passi, ci ricomponemmo e ci mettemmo a sedere, a chiacchierare, facendo finta di niente. Era Robert.
-          Dov’è Cindy?
-          Bho. – disse Jason.
-          Almeno vi ha detto dove andava?
-          Quando è entrata nella stanza era in lacrime e poi è scappata. – disse Megan, appena sveglia. Robert chiuse violentemente la porta e andò a cercare Cindy, che era sul balconcino parallelo alla stanza.
-          Eccoti finalmente.
-          …
-          Mi dici che hai?
-          Chi è la ragazza che ti piace?
-          Perché ti interessa?
-          Perché quella ragazza è l’unico motivo per cui mi fa star così male.
-          Ti piaccio? – chiese lui.
-          No, non mi piaci. Io ti amo direttamente, il mio amore è più forte di qualunque cosa. Quindi per favore adesso dimmi chi è.
-          Non credo tu voglia saperlo.
-          Lo voglio.
-          È.. Nicole..
-          Che? – l’urlo di Cindy rimbombò in tutto l’ospedale.
-          Già. È bellissima non trovi?
-          ..
-          Cindy, tu sei una bella ragazza, davvero! Ma.. non mi interessi. A me piacciono le ragazze che amano la musica. Che cantano in modo meraviglioso. Che scrivono!
-          Io in realtà.. no niente.. rientro, qua fuori fa freddo. – venne in camera e mi fulminò.
-          Che è successo? – chiesi.
-          Complimenti, adesso hai due ragazzi ai tuoi piedi, Megan ha Alan e io? Nessuno!
-          Ma mi dici che è successo?
-          Non l’hai capito?
-          Piaccio a Robert?! – chiesi io.
-          Proprio così. Spero abbiate tanti bambini, in futuro. – andò a casa. Mi girai verso Jason, che era seduto e guardava il vuoto. Gli accarezzai i capelli.
-          Tutto ok?
-          ..si..
-          Sicuro?
-          Stai tranquilla, comunque io vado a casa. Sono stanco. Ci si vede domani ok? Ciao amore. – mi diede un bacio in fronte e uscì dalla porta. Ecco il disastro. Megan si mise accanto a me e mi abbracciò.
-          Che cavolo gli è preso? – dissi io.
-          Non lo so, forse si è ingelosito.
-          Può darsi, ma cavolo, sa che io amo lui!!
-          Non so che dirti.. tu prova a parlargli, magari lo convinci.
-          Forse hai ragione. Comunque, novità su Alan?
-          Volevo andarlo a vedere fra 10 minuti, vieni con me?
-          Ti aspetto qui va bene?
-          Ok! – finalmente mi addormentai del tutto.
QUESTO ERA IL PRIMO CAPITOLO, SPERO VI SIA PIACIUTO ;)
 
 
 
 
 
 
 
 
  
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