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Autore: Sephirah    25/04/2007    1 recensioni
In questa prima fase non troverete Hikaru, Umi e Fu, ma solo la storia di Clef (completamente rivisitato e finalmente con un background!) e i primi accenni degli "intrighi di palazzo" di Emeraude che hanno portato, nella mia rivisitazione, la principessa a convocare i cavalieri magici. Grazie a tutti! Spero vi piaccia!
Genere: Romantico, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Clef, Emeraude, Lantis, Nuovo Personaggio, Zagato
Note: Alternate Universe (AU), OOC | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Rayearth - revolution'
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Clef si passò la manica della camicia sulla fronte per asciugarsi il sudore

Clef si passò la manica della camicia sulla fronte per asciugarsi il sudore: aggrovigliato in quei vestiti si sentiva soffocare, e certo tappezzare la sala da ballo con un numero incalcolabile di stendardi, drappi, ghirlande e compagnia non era stato un lavoro facile. Adesso, però, la sala era meravigliosa.

Ferio gli si accostò, battendogli la mano sulla spalla, annunciandosi con un lungo, basso fischio di ammirazione.

"Accidenti! Proprio un bel lavoro"

Il Monaco Guida gli sorrise, arruffandosi di nuovo i capelli con la mano.

"Quanto manca al ricevimento?" domandò al principe.

"Poco, meno di un'ora"

"Finalmente, così finisce questo strazio..."

"Ti riferisci ad Emeraude?"

"No, a tutto. Voglio una vacanza"

Ferio rise. Gli diede un altro buffetto sulla spalla per consolarlo, Poi lo salutò e si allontanò con passi pesanti e la camminata scoordinata. Clef si guardò un'ultima volta intorno per assicurarsi che tutto fosse pronto. Proprio quando stava per andarsene si staccò un drappo dal muro. Clef fece un pigro gesto con la mano ed il fascio di stoffa si risollevò in aria da solo, andandosi ad impigliare ai chiodi nelle pareti, leggermente scomposto. Il ragazzo si voltò ed uscì dalla sala.

__________

Un'ora dopo partì la musica, e gli abiti svolazzanti presero a volteggiare. Emeraude sedeva su un trono, dietro un parapetto, splendida nel suo vestito niveo, incorniciata dai suoi lunghi capelli biondi. Alla sua sinistra, Zagart portava un abito lungo color porpora. A destra, Clef sedeva abbandonato sul suo piccolo trono, vestito con una lunga giacca lilla pallido. I capelli sciolti gli coprivano il viso.

Il suo compito in quel frangente era di vegliare sulla principessa, nonostante questo spettasse al corpo militare delle guardie di palazzo, che però erano troppo impegnati a danzare con belle dame. Clef vide Lafarga, il comandante delle truppe a difesa della colonna e suo maestro nell'atre militare, porgere la mano ad una ragazza con i lunghi capelli castani e ballare con lei. Sbuffò.

Al suo fianco, Emeraude era tesa e pallida, e continuava a rigirarsi tra le mani guantate un fazzoletto. Zagart se ne accorse e le si accostò.

"Principessa, non vi sentite bene?"

"Perché me lo chiedi?"

"Perché sono dieci minuti che tormentate quel pezzo di stoffa"

Emeraude si fermò e si guardò le mani, arrossendo.

"Sono solo un po' nervosa..."

Zagart aggiunse qualcosa, ma Clef non ascoltò il resto della conversazione. Tra la folla, seduta vicino al tavolo del rinfresco, c'era una ragazza con i capelli neri, lunghi, raccolti in una treccia, con la pelle chiara e lo sguardo perso nel vuoto. era bellissima, la più bella ragazza che avesse mai visto, in un abito sobrio ed elegante, semplice e troppo timida per ballare. Stava giusto rifiutando l'invito di un uomo della milizia.

Emeraude gli batté la mano sulla spalla.

"Ehi?"

"Eh?"

"Che cosa...ah, guardavi quella?" disse la principessa indicandogli la dama.

"Io? No, ecco..."

"Il suo nome è Adele, figlia di una delle mie ancelle più care, sta studiando per diventare Guaritrice. Stando alle parole della madre, è buona, gentile, educata ed intelligente, ma è fidanzata con uno che, per fartela breve, non ne merita nemmeno un pezzetto. Che ci fai ancora qui?"

"Faccio il mio dovere e veglio su di voi, come mi si comanda"

"Ehi, Monaco Guida, ascoltami bene: adesso ti ordino di alzarti, andare da lei, inchinarti ed invitarla a ballare. Adesso!"

Clef le sorrise, si alzò e si diresse verso la ragazza.

__________

Quando le fu di fianco fece un lungo respiro: era la prima volta che tentava di invitare qualcuno a ballare. Le si accostò sempre di più e alla fine le si parò davanti e fece un profondo inchino.

"Madamigella, volete farmi l'onore di concedermi questo ballo?"

La ragazza si premette una mano sul petto.

"Oh, io... io devo declinare, non sono proprio capace a ballare..."

"Nemmeno io, prima o poi finisco sempre con l'inciampare nel mantello" disse lui, alzando la testa con un sorriso. Fu allora che la ragazza notò il colore dei capelli e lo riconobbe.

"Voi siete... siete il Monaco Guida?"

"Bene o male..."

Adele si portò una mano alla bocca.

"Io sono lusingata, ma..."

"Non limitatevi ad essere lusingata, allora. Volete venire o no?"

La ragazza lo guardò negli occhi per un momento, per poi distogliere spaurita lo sguardo. Dopo alcuni secondi di esitazione allungò il braccio e Clef, con un sorriso, le prese la mano e la condusse sulla pista da ballo.

"Io però, davvero non sono capace..."

"Se mi rimanete così distante, dubito che combineremo granché. Avvicinatevi"

Le mise una mano sul fianco e la avvicinò a sé. Mosse i primi passi e lei lo seguì un po' impacciata. Aveva un buon profumo, delicato. Dopo pochi passi prese confidenza e si rilassò. Lui poté sentire chiaramente i muscoli dei fianchi distendersi. I loro sguardi si incrociarono. Un passo, un altro, e quando la musica si fermò loro continuarono, senza farci caso. L'orchestra cambiò brano, ma loro due continuarono sul ritmo di quello precedente, persi l'uno negli occhi dell'altra, con l'inevitabile risultato di andare a scontrarsi contro un'altra coppia. Clef si fermò per scusarsi, poi si girò verso di lei e scoppiò a ridere sommessamente.

"Uno dei Governatori... se lo sanno gli anziani del consiglio mi ammazzano"

Rise anche lei, nonostante non capisse esattamente cosa lui intendesse. Ripresero a ballare, e Clef si accorse che lei stava bene attenta a non poggiare troppo la mano sulla sua spalla.

Una piccola fitta al petto. Clef si fermò. Lei lo guardò un attimo, poi si lasciò condurre fuori dalla pista da ballo. Dopo appena pochi passi gli si avvicinò un uomo molto alto. Clef sentì Adele stringergli il braccio.

L'uomo li raggiunse e chinò il capo di fronte a Clef.

"Per me è un onore che abbiate invitato la mia compagna a ballare, ed onore ancora più grande fare la vostra conoscenza di persona e potervi parlare"

Clef ringraziò, poi, con una piccola spinta, avvicinò la ragazza all'uomo. Mentre lei gli passava affianco gli sussurrò a volume appena percettibile:

"Il mio nome è Adele"

lui rispose velocemente.

"Lo so"

Adele arrossì, poi finì tra le braccia del compagno, che con un ultimo inchino la riportò tra la folla danzante. Lei si voltò a guardarlo, e divenne paonazza quando si accorse che anche lui l'aveva seguita con lo sguardo. Quando la sua esile figura fu sparita, Clef si premette una mano sullo sterno, respirò a fondo e poi si allontanò, per ritirarsi di nuovo dietro il parapetto. Zagart ed Emeraude, però, non c'erano.

__________

Quando rientrò nella sua stanza aveva in mente solo lei. Si sdraiò sul letto, dopo essersi tolto i vestiti. Adele. era l'unica cosa che riusciva a pensare. Rimase per un po' a guardare il soffitto, poi il sonno prese il sopravvento e lui si addormentò. Sognò di nuovo quel giorno di pioggia di tanto tempo fa. Rivide l'acqua portargli via il sangue dalla faccia. Sentì di nuovo il dolore bruciante e l'odore del metallo arrugginito. Quattro croci. un cattivo sapore in bocca. Sapore dolce e amaro del sangue. Ci sono cose che gli uomini non devono dimenticare. La memoria porta alla vendetta, e senza la speranza della vendetta tutto questo farebbe troppo male per essere sopportato.

  
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