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Autore: Fabianina92    14/10/2012    0 recensioni
Karol una piccola bimba costretta a diventare grande per l'ossessione di un nonno che all'apparenza le dava protezione, amore ma che poi quando si ritrovava da solo con la piccola diventava un mostro! Un mostro dal quale Karol nn è mai riuscita a liberarsi e che le ha rubato l'infanzia e la giovinezza, ma sopratutto gli ha rubato la spensieratezza di quell'età! Karol doveva combattere non solo con il mostro ma anche con genitori che nn capivano, o che forse non volevano capire il suo disagio.....
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lemon | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Era una sera come tante, intorno ad una tavola ben apparacchiata non solo di piatti, posate, cose da mangiare c'era una famiglia allegra, felice. Un uomo e una donna che si amavano da quando erano adolescenti, lui, David, un padre premuroso che amava sua moglie da sempre, lei, Simona, una donna che dalla vita non voleva tanto, ma semplicemente una vita felice con suo marito e con il frutto del loro amore! Karol, una bimba di 7 anni che i loro genitori amavano sopra ogni cosa,non permettevano a nessuno farele del male. Ma forse quella era l'ultima sera che guardavano negli occhi la loro adorata figlia e la vedevano una bimba innocente felice di vivere in quella casa con quei genitori. Terminata la cena Simona mette a letto Karol, e mentre la coccola e le da la buona notte le dice che il giorno dopo sarebbe andato il suo adorato nonno a prenderla a scuola, proprio come accadeva ogni volta che Simona non era sicura di liberarsi dal lavoro per l'uscita della bimba, Karol accetta, anche perchè era entusista di trascorrere del tempo con il nonno, quel nonno che fin d'allora l'aveva amata, l'aveva protetta, le diceva che era la sua bimba, perchè era una bimba, ma Karol non sapeva che quel nonno che lei adorava, quell'uomo che non le aveva mai fatto del male ,ormai doveva essere solo un ricordo un BEL ricordo. Un ricordo però che non sarebbe rimasto chiaro e nitido per sempre, ma si sarebbe unito a quei pensieri che la riportavano aimomenti di terrore, di paura, di VIOLENZA. Siomona le da la buona notte, le poggia le sue morbidi labbra sulle sue guancie le dice che l'ama, gli da il suo orsacchiotto preferito, le rimbocca le coperte, le spegne la luce, socchiude la piccola porta, e lascia Karol li nel suo puccolo letto, nella sua piccola e innocente camera! Colorata e piena di orsacchiotti che sembrano proteggerla dalle paure notturne! Il sole comincia a tramontare,il buio entra nella sua camera, di quel buio Karol non aveva paura,perchè sapeva che li c'èrano i suioi genitori a proteggerla qualsiasi cosa fpsarebbe successa, le ore passavano, il sole sorgeva, la luce si poggia sul piccolo corpo, che la riscalda ma che le dice anche che è arrivata l'ora di alzarsi e andare a scuola. Karol, come tutti i bimbi, tentenna a svegliarsi, fa alcuni capricci ma quando la mamma le ricorda che terminate le ore scolastiche avrebbe trascorso un bel pomeriggio con il nonno, la piccola si prepara velocemente come se dovesse andare al parco giochi, si perche per lei stare con il nonno forse era anche più divertente. Arriva a scuola si siede nel suo banchetto accanto alla sua amica del cuore alla quale dice di essere felice, perchè fuori c'era il nonno ad apettarla. Suona la campanella ,é arrivato il momento tanto atteso da Karol, con un passo veloce si avvia verso l'uscita e da lontano vede il suo adorato nonno, che come sempre aveva anche dei cioccolatini per lei. Karol si avvicina le da un bacio, il nonno glielo ricambia ma vicini a quel bacio ancora privo di malizia c'erano anche quei cioccolatini, i suoi preferiti. Si avviano verso casa nel tragitto il nonno sembra essere come le altre volte! Buono, amorevole. Ma nella sua mente di amorevole c'èra ben poco. Arrivati a casa decidono di preparare il pranzo insieme, mentre la piccola si abbassa per prendere la pasta dal mobile il nonno guarda quel movimento , innocente , istintivo, ma che scatena in lui una reazione imprevedibile. Comincia a fare mille pensieri, pensieri che un nonno non dovrebbe fare, pensieri che nn si dovrebbero fare su un piccolo corpo che non ha ancora il diritto di vivere nella purezza , ma quel nonno la purezza non sapeva nemmeno cosa fosse! La sua mente era annebbiata da quei pensieri sporchi, cattivi, che avrebbero fatto solo del male a quella bimba, ma anke a tutta la famiglia! Karol porge con quelle mani delicate e pulite la scatola con la pasta, il nonno allunga le sue mani, invecchiate e ormai sporche come la sua anima e prendendo quello scatolo fa una carezza alla piccola! Era ancora allo scuro dei pensieri di quello che ormai era gia diventato, anke solo con il pensiero, il suo mostro, dal quale non si sarebbe più liberata completamente! La piccola continua a divertirsi mentre il nonno continuava ad immaginare. Fa sedere la piccola a tavola le serve il pranzo, cominciano a mangiare ,ma il nonno gia aveva cominciato a mangiare, non mangiava la pasta ,ma il copro della piccola con sguardi, cerca di trattenersi me nn ci riesce, alluga le mani verso il petto della piccola, le infila nella minuscola t-shirt, tocca quel seno, che seno non era. Karol lo guarda non capisce cosa sta accadendo, nemmeno quello sguardo riesce a fermare i fremiti dell'uomo. Non si accontenta di questo vuole altro, vuole qualcosa che lo smuove dentro, non pensando a quella voragine che invece stava scavando nell'animo della piccola! La piccola si allontana comincia ad aver paura, allora lui pensa un modo per accattivarla per arrivare al suo scopo senza che Karol opponesse resistenza. Decide di inziare un gioco, propone alla piccola di essere la sua paziente e lui il suo adorato dottore, Karol accetta, allora il nonno gli dice che per farsi visitare doveva togliersi la t-shirt la bimba, la toglie lui comincia a toccarla la piccola entra nella parte della paziente, le dice che ha bisgono di lui, deve guarire,le deve dare quelle medicine che la faranno sentire meglio, il nonno allora comincia a darele la madicina che distruggera la vita della piccola! Comincia a baciarla sul petto le toglie la gonnellina, le sue piccole mutandine colorate e disegnate che solo a guardarle facevano intuire la purezza, ma nemmeno quelle riescono a fermarlo, comincia a toccarla, a baciarla, nel silenzio tombale di quella ormai gelida casa si sentivano i gemiti dell'uomo, la piccola voleva allontanarsi ma lui nn glielo permetteva, la tratteneva con le braccia, prende le sue piccole mani e le poggia sul suo grande pene, la piccola impaurita,non sa cosa fare, allora lui le dice di toccare di nn aver paura, era un semplice gioco. Ma Karol non era mai stata visitata cosi da un medico allora dice al nonno che si era annoiata di fare quell'orrendo gioco e che aveva voglia di tornare a casa dalla sua mamma ma il nonno sembra ormai non riuscire ad ascolare nulla, ma provare solo quell'enorme piacere guardandola nuda su quel divano, quel divano che fino ad allora aveva coccolato Karol nel suo sonnellino pomeridiano ma che ora insieme al nonno la stavano distruggendo. Poi in quel silenzio, improvvisamente come un segno di salvezza squilla il cellulare del nonno, era Simona, la mamma della creatura che ormai aveva perso la sua fanciullezza, le dice di preparare la piccola che sarebbe passata a prenderla. Allora il nonno con un tono di voce tremante le chiede di tornare a prenderla piu tardi perchè la bimba dormiva ed era un peccato svegliarla, o forse era meglio dire che era un peccato fermare un gioco che a lui divertiva molto. La mamma della piccola non accetta, per fortuna, aveva tanta voglia di trascorrere del tempo con la sua bimba. Allora il nonno frettolosamente riveste la piccola, le dice di non raccontare del gioco alla mamma, che sarebbe dovuto restare un segreto tra di loro. La piccola accetta, arriva dalla mamma e senza una parola entra in macchina, la mamma comincia a fargli domande su come aveva trascorso la giorata, ma la piccola dava risposte categoriche. Non aveva voglia di parlare, la mamma non riesce a capire cosa succede, eppure nonera ka stessa Karol.
  
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