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Autore: JulieRiddleSlytherin    14/10/2012    0 recensioni
Era passato un anno esatto da quando Julie aveva iniziato i suoi allenamenti col padre. Aveva sviluppato una grande abilità nei duelli e nelle arti oscure.
Suo padre le aveva insegnato tantissimo: le aveva perfino insegnato un complicato incantesimo non-verbale, che Julie non padroneggiava ancora molto bene; tale incantesimo permette a chi lo usa di volare.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti, Voldemort
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
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Era passato un anno esatto da quando Julie aveva iniziato i suoi allenamenti  col padre. Aveva sviluppato una grande abilità nei duelli e nelle arti oscure.
 
Suo padre le aveva insegnato tantissimo: le aveva perfino insegnato un complicato incantesimo non-verbale, che Rosaline non padroneggiava ancora molto bene; tale incantesimo permette a chi lo usa di volare.
 
Aveva imparato ad usare le Maledizioni senza Perdono, dopo molti tentativi e molte punizioni.
 
Voldemort pretendeva serietà e dedizione ed era poco paziente; quindi per quanto Rosaline si impegnasse alcune volte non riusciva a soddisfare le aspettative del padre; il quale la puniva giustamente, quasi sempre con la Cruciatus.
 
Le punizioni erano notevolmente aumentate dopo il fallimento della missione al Ministero.
 
Rosaline sapeva cosa era successo e non capiva come i MangiaMorte fossero riusciti a farsi scappare dei ragazzini. Erano i seguaci di suo padre!
 
 
 
Era il 31 luglio 1995 e padre e figlia si stavano allenando. Era quasi le sette di sera e Julie 
non ce la faceva più: era tutto il giorno che si allenavano.
 
Voldemort aveva eretto uno scudo davanti a sé e aveva ordinato alla figlia di distruggerlo.
 
Julie aveva provato e riprovato, ma sembrava che lo scudo assorbisse tutti i suoi incantesimi.
 
Provò ad aumentare la potenza del suo Bombarda Maxima, ma il risultato non cambiò.
 
Allora ripensò a quale incantesimo aveva usato il padre. Magari aveva letto qualcosa da qualche pare. Suo padre aveva semplicemente usato un Protego Maxima, ma l’aveva detto in Serpentese! Era ovvio che non riuscisse a distruggerlo. Doveva usare anche lei il Serpentese.
 
Non appena pronunciò l’incantesimo in Serpentese, infatti, riuscì nel suo intento.
 
Il padre abbassò la bacchetta e fece una strana smorfia, che Julie aveva imparato a riconoscere come un sorriso.
 
“Bene, ci sei arrivata…sono soddisfatto!” disse Voldemort.
 
Julie sentì tutta la fatica sciogliersi a quelle parole.
 
“Con oggi finiscono i nostri allenamenti… – continuò Voldemort shockando la figlia – sono molto felice dei progressi che hai fatto in questo anno; ma a settembre voglio che tu vada ad Hogwarts, quindi dovrai andare a iscriverti. Inoltre voglio presentarti i Mangia morte, insieme ai figli e a tutta la Corte Oscura e vorrei che tu organizzassi l’evento…questi due compiti ti porteranno via la maggior parte del tempo, inoltre io ho alcune missioni che mi terranno fuori casa per parecchio tempo…”
 
“D’accordo Padre, avevate in mente una data precisa per l’evento?” chiese la figlia.
 
“Sì, il 18 agosto il prossimo venerdì…pensi di farcela?”
 
“Naturalmente…organizzerò un ballo…mi servirà una lista con i nomi dei MangiaMorte…”
 
“Ecco qua – disse Voldemort, porgendo una pergamena a Julie-  scritta in Serpentese così che non possa essere decifrata…”
 
la ragazza prese la pergamena e si congedò, aveva un mucchio di cose da fare.
 
Mentre andava in camera lesse i nomi sulla lista, doveva essere aggiornata. Alcuni erano morti, mentre altri erano imprigionati ad Azkaban.
 
| Avery ad Azkaban
 
Alecto Carrow
 
Amycus Carrow
 
Barty" Crouch Jr. morto
 
Antonin Dolohov ad Azkaban
 
Gibbon
 
Caspar Goyle
 
Gregory Goyle
 
Fenfir Greyback
 
Jugson ad Azkaban
 
Bellatrix Black in Lestrange
 
Rabastan Lestrange
 
Rodulphus Lestrange
 
Walden McNair ad Azkaban
 
Lucius Malfoy ad Azkaban
 
Narcissa Black in Malfoy
 
Draco Malfoy
 
Peter Minus
 
Mulciber
 
Anthony Nott ad Azkaban
 
Theodore Nott
 
William Parkinson ad Azkaban
 
Lysandra McMillan in Parkinson
 
Pansy Parkinson
 
Severus Piton
 
Augustus Rookwood ad Azkaban
 
Evan Rosier morto
 
Thorfinn Rowle
 
Selwyn
 
Harfang Tiger
 
Vincent Tiger
 
Travers
 
Wilkes morto
 
Yaxley                                                                                                                            |
 
 
 
Arrivò in camera e, dopo aver fatto un  bagno ed aver mangiato i sandwiches che le aveva preparato Wipy, si mise a scrivere la lettera per l’iscrizione.
 
 
 
                                                                                                                                           1 agosto 1995
 
Egregio Professor Silente,
 
mi chiamo Julie e vorrei chiederle se fosse possibile frequentare il sesto anno presso la sua scuola.
 
I miei genitori hanno preferito, che io avessi un istruzione privata, ma vorrei finire i miei anni scolastici in una scuola con i miei coetanei. Ho già ottenuto i G.U.F.O. presso l’ufficio dell’Istruzione Magica al Ministero, le allego i miei risultati.
 
Vorrei richiederle un colloquio per discutere con lei gli ultimi dati per l’iscrizione.
 
Distinti Saluti
 
Julie Cassandra Burke
 
 
 
Essendo sera imbustò la lettera e decise di spedirla la mattina seguente, per poi andare subito a letto.
 
La mattina dopo si alzò di buon ora e consegnò la lettera al suo falco, che partì subito verso Hogwarts.
 
Poi chiamò Wipy a gran voce. L’elfo apparve immediatamente.
 
“La signorina ha chiamato?” chiese con voce squillante.
 
“Sì devi portarmi la carta da lettere migliore che abbiamo…”
 
L’elfo annuì e ricomparve dopo poco con una scatola di legno scuro contenente vari tipi di carta per gli inviti formali.
 
“Bene, questa è perfetta…mettiamoci al lavoro, che devo scrivere ventitre inviti…”
 
Si mise a lavoro, il quale le impiegò tutta la mattinata. Quando ebbe finito era molto soddisfatta. Erano semplici, classici ed eleganti; erano perfetti.
 
Li consegnò all’elfo raccomandandosi di consegnarli personalmente ai destinatari.
 
L’elfo scomparve per portare a termine il suo compito, lasciando gli altri elfi nelle sgrinfie della signorina Julie , che dava ordini per addobbare la sala da ballo.
 
 
 
P.O.V. MALFOY MANOR, CUCINE/GIARDINI
 
Wipy di era appena smaterializzato nelle cucine del maniero dei Malfoy.
 
Un elfo si avvicinò a lui e disse: “Tu chi sei? Cosa fai qui? Tu non lavori per i Malfoy!”
 
Wipy spiegò che doveva consegnare degli inviti personalmente alla signora Malfoy e al signorino Malfoy; gli spiegarono dove si trovavano i due Malfoy e tornarono ai loro doveri.
 
Narcissa Black in Malfoy e Draco Malfoy stavano passeggiando per i giardini chiacchierando amabilmente, era uno dei pochi momenti in cui potevano stare tranquilli; quando videro un piccolo elfo vestito con una federa bianca che veniva verso di loro con due inviti in mano.
 
“Devo consegnarvi questi inviti…” disse porgendo le buste ai due maghi per poi scomparire.
 
Madre e figlio si guardarono perplessi per poi aprire la piccola busta argento con il loro nome scritto in verde scuro e presero un biglietto anch’esso argento, ma con le scritte nere che diceva:
 
 
 
La signorina Burke e il Signore Oscuro
 
sarebbero onorati della vostra presenza
 
nella loro dimora
 
il 18 agosto alle ore 21
 
 
 
P.O.V. SPINNER’S END, CASA DI SEVERUS PITON, SALA DA PRANZO
 
Un elfo aveva appena consegnato a Severus Piton e a Codaliscia un invito per un ballo a Burke Manor, organizzato per presentare l’erede del Signore Oscuro.
 
Congedò in malo modo Codaliscia e si mise a pensare.
 
Allora era vero. Erano girate delle voci su un possibile erede del Signore Oscuro, ma nessuno ne aveva mai avuto alcuna prova.
 
Burke: non conosceva nessun Mangia morte con questo nome, forse Silente sapeva qualcosa in più.
 
Si smaterializzò immediatamente ai confini di Hogwarts e si diresse verso l’ufficio del preside.
 
 
 
P.O.V. HOGWARTS, UFFICIO DI SILENTE
 
Silente arrivò nel suo ufficio di buon ora e trovò un falco reale fuori dalla finestra con una lettera legata alla zampa.
 
Aprì la finestra e prese la lettera, la aprì e si mise alla scrivania a leggerla.
 
‘Julie Cassandra Burke, mi ricordo questo nome…mi mandarono una lettera con scritto che avrebbe studiato da privatista quando la bambina aveva poco più di un anno…chissà perché hanno cambiato idea…’
 
Le rispose fissando un appuntamento per il lunedì dopo. Diede la lettera al falco che volò subito via.
 
Il preside si rimise subito a lavoro, quando qualcuno bussò al suo ufficio.
 
Era il professor Piton con un invito grigio in mano e con una faccia molto seria.
 
“Severus a cosa devo questa tua visita inaspettata?” chiese il preside, facendo accomodare il professor di Pozioni e versandogli una tazza di tè.
 
“Ho ricevuto un invito alquanto insolito…” rispose Piton, porgendo l’invito al preside.
 
Il preside lesse velocemente il biglietto. Tutti i pezzi andavano al loro posto.
 
“Beh…questo spiega come mai la signorina Burke questo anno verrà ad Hogwarts…una volta che si sarà presentata alla Corte Oscura, potrà anche farsi conoscere dal resto della comunità magica…”
 
 
 
 
 
A Burke Manor intanto tutti gli elfi erano impegnati a svuotare a pulire ogni centimetro della sala da ballo.
 
Julie  in quel momento si stava recando nella sala da ballo, quando davanti a lei apparve Wipy con una lettera in mano.
 
Il preside le aveva risposto, fissando l’appuntamento per le dieci del lunedì seguente.
 
“Hai consegnato tutti gli inviti?” gli chiese una volta che ebbe letto la lettera.
 
“Sì signorina…” rispose l’elfo.
 
“Bene…” si diressero nella sala che era già stata completamente svuotata: non c’erano più mobili o quadri, erano state tolte anche le tende; ed era completamente pulita. Brillava quasi.
 
“Bene…ottimo lavoro! Ora andate in cucina a preparare questi piatti per la cena. Io non ci sarò tutti il giorno…” disse Julie Smaterializzandosi.
 
Passò il resto della settimana girando fra i più famosi negozi di arredamento nel Mondo Magico e assaggiando a cena i piatti per il buffet.
 
Quando arrivò la domenica sera aveva comprato una ventina di comode poltrone nere e un quadro chiamato Der Wanderer über dem Nebelmeer che l’aveva colpita e aveva scelto dieci piatti per il buffet.
 
Le mancavano ancora le tende, il tavolo per il buffet e le bevande. Oltre che il suo vestito!
 
Andò a letto molto presto per essere fresca e riposata la mattina seguente.
 
Doveva o non doveva andare a un colloquio con il principale antagonista di suo padre?
 
La mattina dopo alle nove e quarantacinque era davanti al portone della scuola, dove l’accolse un vecchio Magonò, lo capì dal fatto che aveva aperto i portoni a mano.
 
‘Che vergogna! Permettere un Magonò di lavorare nel luogo dove si insegnano le arti magiche alle nuove generazioni’ pensò schifata.
 
L’uomo la squadrò per un paio di secondi per poi ordinarle di seguirlo dal preside. Al suo fianco cera una vecchia gatta spelacchiata, alla quale l’uomo rivolse uno sguardo dolce.
 
Per tutto il resto del tragitto il custode borbottò cose incomprensibili contro Julie, o per lo meno questa era la conclusione della ragazza viste le occhiatacce che le lanciava ogni tanto.
 
Julie fu addirittura sollevata quando vide l’entrata dell’ufficio del vecchio preside.
 
Borbottata la parola d’ordine il custode se ne andò senza nemmeno congedarsi educatamente da Rosaline, ma le lanciò l’ultima occhiataccia prima di scomparire dietro un corridoio con la gattaccia.
 
Julie si fece coraggio e salì le scale, bussò alla porta e una voce disse: “Entri..”
 
Julie aprì la porta e rispose:
 
“Permesso? Sono Julie Cassandra Burke…”
 
“La stavo aspettando signorina, si accomodi pure…” le disse un uomo magro e molto vecchio, a giudicare dall’argento dei capelli e della barba, di cui Rosaline non vedeva la fine al di sotto della scrivania. Indossava un abito da mago color rosso acceso. Aveva un paio di occhiali a mezzaluna che poggiavano su un naso lungo e ricurvo, come se si fosse rotto un paio di volte. Era il capo dell’Ordine della Fenice: Albus Percival Wulfric Brian Silente. Non stupitevi: sulla lettera era scritto il nome completo e inoltre Julie amava sapere tutto dei propri nemici. Sapeva anche metà albero genealogico di Harry James Potter. Metà perché la parte della madre non era importante: erano solo indegni Babbani.
 
Julie si accomodò sulla poltrona posta di fronte a Silente e rifiutò il tè che il preside le offrì.
 
Regola numero uno nella tana del nemico: mai accettare qualcosa da bere!
 
Il preside lesse attentamente i risultati dei G.U.F.O. e si complimento con Rosaline; poi le chiese quali materie volesse proseguire e quale carriera avrebbe voluto intraprendere.
 
Julie le disse che avrebbe continuato Pozioni, Aritmanzia, Rune Antiche, Difesa Contro Le Arti Oscure e Incantesimi e che avrebbe voluto fare l’Indicibile.
 
“Ottima scelta…è una professione veramente interessante…tutti i professori saranno più che contenti di accettarla nella loro classe da M.A.G.O.  con i suoi voti…posso tentarla con un pasticcino?” chiese il preside, versandosi un’altra tazza di tè.
 
“No grazie, sono a posto così…” rispose educatamente.
 
Regola numero due nella tana del nemico: non accettare del cibo e non chiedere di andare in bagno!
 
Ti mostrerai debole!
 
Il preside le comunico le principali regole della scuola: la divisione in casa, gli orari del coprifuoco, quando ci sarebbero state le vacanze, delle uscite di Hogsmeade e di come arrivare ad Hogwarts il primo giorno:
 
“Il primo settembre alle 11 parte l’Espresso di Hogwarts, il treno che si occupa dello spostamento degli studenti…lei si farà accompagnare al binario tramite la via babbana o magica?”
 
“Ho già provveduto a comprare una Passaporta per il binario al Ministero…” rispose con un sorriso.
 
Regola numero tre nella tana del nemico: non lasciar trasparire il tuo disgusto verso i Babbani!
 
“Bene, allora penso di aver concluso…” disse il preside alzandosi e accompagnandola alla porta.
 
“Allora la ringrazio per il suo tempo e la saluto…” disse Julie con sollievo.
 
“Oh, non c’è fretta…la accompagno all’ingresso…” rispose il preside spiazzandola.
 
Regola numero quattro nella tana del nemico: non sperare in una riduzione della pena!
 
“Le piace la nostra scuola?” le chiese il preside dopo averle mostrato la Biblioteca e la Sala Grande.
 
“Certo…è un edificio storico molto bello e pieno di magia, che è stato arricchito negli anni dai contributi dei vari presidi…” rispose Julie sinceramente impressionata dalla scuola.
 
Silente la osservò per un po’ in silenzio, mentre la ragazza si guardava intorno entusiasta.
 
‘Non sembra una ragazza cattiva, forse non è ancora stata contagiata dal male…’
 
Arrivarono al portone della scuola in silenzio poi il preside prese nuovamente la parola:
 
“Mi ricordo di aver letto su un libro di Erbologia avanzata che esiste un fiore dalle proprietà straordinarie: una sola goccia del suo decotto può curare le cicatrici lasciate da una maledizione e se usato in una pozione può curare gli effetti più devastanti delle maledizioni più devastanti. Un bene così prezioso per tutti è più unico che raro: cresce solo nel buio assoluto, senza sole, aggrappato alla nuda pietra. Straordinario che dalle tenebre più profonde possa nascere una cosa così pura, non trovi?!”
 
Julie annuì senza capire dove volesse arrivare il vecchio.
 
“E come si chiama?!” chiese suo malgrado incuriosita.
 
“Acluonis arboreis…” rispose il preside.
 
Arrivarono ai confini delle protezioni di Hogwarts e si congedarono. Julie uscì dalle protezioni e sentì la pressione scivolare via. Era finita!
 
“Ah! Signorina Julie… – la chiamò il preside facendola voltare – c’è qualcosa che vorrebbe dirmi?”
 
Il preside la guardava tanto intensamente che Julie aumento le protezione dei suoi scudi mentali al massimo e scosse la testa senza trovare il coraggio di rispondere a voce.
 
Silente si girò e se ne andò senza dire un’altra parola.
 
Regola numero cinque nella tana del nemico: Non è finita finchè il tuo nemico non ha abbandonato il campo e il contatto visivo!
 
Chiamò Wipy e si fece riportare a casa, rinchiudendosi in camera per tutto il resto della mattinata.
 
Il mercoledì arrivò presto e con esso le risposte dei partecipanti. Sarebbero venuti tutti tranne Greyback che era in missione per ‘reclutare’ nuovi membri per il branco.
 
Era tutto pronto. Tavoli, Buffet, poltrone, tende, quadri, bevande e aveva perfino comprato degli strumenti che suonavano musica da camera e canzoni su richiesta.
 
Mancava solo il suo abito! Non aveva trovato nulla di suo gradimento e quindi se lo era fatto fare su misura; ma il sarto glielo avrebbe consegnato solo la mattina seguente e Rosaline sperava che fosse perfetto, perché non ci sarebbe stato tempo per modificarlo!Voldemort comunicò a sua figlia che era soddisfatto dell’organizzazione e che loro due avrebbero aperto le danze. Sarebbe stato un vero e proprio debutto in società per Julie
  
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