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Autore: Kengha    14/10/2012    2 recensioni
Mi accarezzo dolcemente il ventre prominente, mancano appena due mesi al parto. Lentamente esco fuori, sulla terrazza che affaccia sulla strada principale di Konoha, mi schermo il viso con una mano per proteggerlo dai raggi del sole.
E’ una giornata di Settembre, calda e serena, esattamente l’opposto di quel gelido sprazzo di tempo che ti ha portato via qualche mese fa. Sono qui sola con questo peso sul mio cuore.
Mi volto lentamente e concentro le iridi scarlatte su quell’angolo infondo, nella mia mente continuo a guardarmi indietro, finché arrivo all'inizio.
2^ CLASSIFICATA AL CONTEST: "Per una volta protagonisti"
Genere: Introspettivo, Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Asuma Sarutobi, Kurenai Yuhi | Coppie: Asuma/Kurenai
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto Shippuuden
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NOTA DELL'AUTRICE: 
Seconda classificata al contest "Per una volta protagonisti" indetto da ellacowgirl in Madame_Butterfly;
Quando mi è uscito come prompt "Asuma" e "Terrazzo" ho pensato "che diamine combino, adesso?" però non volevo usufruire della possibilità che Ella ci aveva dato e cambiare personaggio. Mi andava di provare qualcosa di nuovo! Così, grazie alla canzone "What If" cantata dal premio oscar Kate Winslet, che avevo ascoltato proprio il giorno prima, sono riuscita a scrivere questa Shot!
Buona lettura a tutti :)


What if I had never let you go?

Mi accarezzo dolcemente il ventre prominente, mancano appena due mesi al parto. Lentamente esco fuori, sulla terrazza che affaccia sulla strada principale di Konoha, mi schermo il viso con una mano per proteggerlo dai raggi del sole.
E’ una giornata di Settembre, calda e serena, esattamente l’opposto di quel gelido sprazzo di tempo che ti ha portato via qualche mese fa. Sono qui sola con questo peso sul mio cuore.
Mi volto lentamente e concentro le iridi scarlatte su quell’angolo infondo, nella mia mente continuo a guardarmi indietro, finché arrivo all'inizio.

Era sei lune fa e tu eri seduto proprio lì. La sigaretta che avevi perennemente in bocca ti pendeva leggermente sul lato destro  e guardavi gelide nuvole avvicinarsi al villaggio.
L’hokage ti aveva dato una missione che aveva a che vedere con l’organizzazione Alba, presto saresti dovuto partire… cosa sarebbe successo se non ti avessi lasciato andare?
Giocavi con il pacchetto pensieroso, senza staccare gli occhi dal cielo, chissà a cosa stavi pensando.
Ti guardavo furtiva mentre innaffiavo le piante, notai un nuovo piccolo bocciolo farsi largo tra i miei gerani e pensai alla vita che stava nascendo.
Presi lentamente il vaso e ti venni avanti -Guarda, Asuma!- esclamai con un caldo sorriso.
Interminabili istanti e posasti gli occhi su di me, sorridesti e poi osservasti la pianta.
-Si vede proprio che sta arrivando la primavera, soltanto il tempo ancora non ne da’ prova.-
Con un gesto stanco staccasti il mozzicone dalle labbra, per poi trarne una boccata profonda.
Rimisi a posto la pianta mentre tu rimanevi in quella insolita posizione a fumare. Non avevi preso neppure una sedia, e il pavimento era gelido.
-Vuoi che ti porti un cuscino?-
-No, non preoccuparti.- il tuo tono era calmo, sulle nuvole.
Lanciai automaticamente anch’io un’occhiata in alto, quasi volessi cercarti tra quell’ammasso di cirri .
-A cosa pensi?- domandai sedendomi al tuo fianco. E mi sentii sollevata quando la tua mano calda si posò leggiadra sulla mia spalla.
-Ad una tattica per la missione che intraprenderemo tra qualche giorno. L’hokage ha mandato venti squadre. Non sarà facile.-
-Già, ma voi siete ninja esperti! Saprete cavarvela!- Risi, per farti capire che io credevo in te. In tutti voi.
Ti eri sempre dato tanto da fare con il Team 10, avevi a cuore la squadra e adoravi Shikamaru: me lo dicevi sempre che aveva stoffa, che era un genio.

Chissà se tu sai il dolore che hai lasciato quaggiù, il grande vuoto che si è andato a creare nei cuori di tutti. Sei stato un passero in volo al quale hanno tarpato le ali; Non sarebbe dovuta finire così.
Hai mai pregato perché io non ti lasciassi?
Se solo potessimo tornare indietro nel tempo, se potessi riprendermelo, saresti ancora mio?
Coglieresti l’occasione e cambieresti tutto?

-Potresti spegnere la sigaretta, per piacere?-
Mi guardasti interrogativo qualche istante, non mi ero mai lamentata del fumo.
-Certo.- la tua risposta arrivò delicata. Hai sempre fatto di tutto pur di rendermi felice.
-A volte mi chiedo chi è che manda realmente avanti il villaggio…-
-L’hokage-. azzardai
-L’hokage ne ha il potere amministrativo e giudiziario, ma non è il re di questa grande scacchiera.-
-E chi è, allora?-
-Non lo so-.
Mi alzai lentamente da terra e ti sfiorai appena le labbra con la bocca.
 -Vado a fare la spesa, torno più tardi.-
-Certo, ti aspetto qui. Non ti preoccupare.-
Tornai in casa e misi il giubbino da jonin, sospirai e dopo aver tamburellato le dita sul tavolo per qualche istante mi feci coraggio e tornai fuori. Stavi prendendo una nuova sigaretta dal pacchetto.
-A proposito dell’hokage, ho chiesto a Tsunade-Sama un ritiro dalle attività-.
La tua espressione divenne indecifrabile e apristi la bocca per parlare. Fui più veloce.
-Sono incinta-.
Nei tuoi occhi vidi un lampo che li fece risplendere di luce pura, le mani ti tremarono e la sigaretta ti cadde a terra, le labbra fremevano e poco dopo la tua bocca si aprì in un enorme sorriso. Mi venni incontro a braccia aperte.
-Diventerò padre? Saremo genitori?- eri impaziente, sembravi un bambino il giorno prima del suo compleanno.
-Sì. Sì!- dissi due volte con il volto illuminato e gli occhi lucidi. Ancora non ci credevo neanch’io.
Mi stringesti e io mi lasciai cullare dalle tue forti braccia.

Quell’abbraccio è ancora vivo nei miei ricordi, così come lo sei tu. Dovevo fermarti, quel giorno, dovevo chiederti di non partire e di rimanere con me. Con noi. Lo avresti fatto?

-E’ per il futuro del villaggio. E’ per il futuro del Re.- dicesti riguardo la missione.

Avevi capito chi era il pezzo più importante della scacchiera, avevi capito per chi valeva la pena di combattere. La tua eredità l’hai lasciata a Shikamaru. E l’hai lasciata dentro di me.
Una lacrima mi sferza il volto al pensiero della famiglia che avremmo avuto insieme.
Pensi mai a come avrebbe potuto essere?
Cosa sarebbe successo se non ti avessi lasciato andare?
Se solo potessimo tornare indietro nel tempo,
Beh, penso che non lo sapremo mai.

Non lo sapremo mai.

   
 
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