Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: _Trixie_    14/10/2012    5 recensioni
- Storia classificatasi seconda all' "Anatomy Contest" di ChibyLilla :D -
Marzo, 1998. Un ragazzo sospettato di essere Harry Potter è prigioniero a Villa Malfoy. Per accertarne l’identità è chiamato in causa Draco Malfoy, il cui animo è combattuto: sacrificare tutto per la sua famiglia o per lui, Harry?
Genere: Introspettivo, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter | Coppie: Draco/Harry
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Nickname: Trixie
Titolo della storia: Marzo, 1998.
Nome del pacchetto: Arizona Robbins.
Personaggio/Pairing: Draco, Draco/Harry.
Genere: Introspettivo, romantico, triste.
Avvertimenti: -
Introduzione/Presentazione/Trama della storia: Marzo, 1998. Un ragazzo sospettato di essere Harry Potter è prigioniero a Villa Malfoy. Per accertarne l’identità è chiamato in causa Draco Malfoy, il cui animo è combattuto: sacrificare tutto per la sua famiglia o per lui, Harry?
Note dell'autore: Prima Drarry, nonché Slash nella quale mi cimento! Premetto che non ne ho nemmeno lette (né slash, né, quindi, Drarry) per motivi non ben definiti ^^”

La storia si è classificata seconda all'Anatomy Contest di Chibylilla, al termine della storia trovate il suo accuratissimo giudizio, per il quale vorrei ringraziarla immensamente. 

Bene, il resto lo dirò nelle “altre” NdA, in fondo, per non rovinare la sorpresa ;D
 
 

Marzo, 1998.

 
 
 
La gente lo riconosce per la cicatrice, si sofferma brevemente sui lineamenti, ne osserva la forte somiglianza con il padre - tranne gli occhi, ha gli occhi di sua madre.
Ma per me gli occhiali, la linea del collo o le orecchie piccole sono dettagli più che sufficienti per rivelarmi la vera identità di quel ragazzo colpito da una Fattura Pungente. 
«Draco, vieni qui» mi dice mia madre.
No,vorrei urlare, non farmi fare questo.
«Allora, ragazzo?»
Una voce rude, impaziente, affamata.
Mi tremano le mani, il sudore mi riga il volto, la mia testa è vuota, leggera, occupata solo da un pensiero fisso, un nome, due sillabe, cinque lettere.  
 
Harry.
Harry,legato mani e piedi, incapace di muoversi.
Harry, che evita il mio sguardo, tenendolo fisso su un vecchio specchio lì vicino.
Harry,il Prescelto, il Bambino Sopravvissuto.
Harry, che rifiutò la mia amicizia.
 
«Allora, Draco» mi incita mio padre. Sembra molto ansioso. «È lui? È Harry Potter?»
Forza, Draco, digli che lui è Harry Potter, disgrazia della famiglia Malfoy, forza, devi solo diresì.
Una voce fredda, metallica, poco più di un sussurro portato dal vento, poco meno di un flebile eco in una stanza vuota, che rimbalza nella mia testa.  
Ma non puoi farlo, Draco. Harry ha sconfitto l’Oscuro Signore, l’Essere che ti costringe a fare cose orribili, che ti ha fatto torturare, incarcerare, bruciare. Che fa strisciare tuo padre come se fosse un vile verme.
Una seconda voce, lontana, dalla cadenza lenta e musicale, risuona subito dopo la prima.
Draco, dillo, riporta i Malfoy alla loro antica gloria.
Il Signore che servi è la vostra vera disgrazia, Draco.
Draco, Draco, Draco…
«Io non… Io non sono sicuro» rispondo, incerto, confuso, incapace di articolare più di qualche sillaba.
Se stia rispondendo a mio padre o cercando di inserirmi nel discorso all’interno della mia stessa testa, non saprei dirlo.
La prima voce, quella fredda e metallica, torna a farsi sentire, concretizzandosi nel più familiare tono di mio padre.
«Draco, se saremo noi a consegnare Potter al Signore Oscuro, tutto sarà per…»
Non sento altro, fisso Harry.
Ricorda, Draco, ricorda, canta la seconda voce nella mia testa.
 
Ricordo di essere fuggito da lui, attraverso i prati di Hogwarts, poco meno di un anno prima.
Ricordo la prima volta che lo vidi, da Madama McClan. Harry non mi disse il suo nome.
Ricordo ogni parola scambiata nel corso di quei pochi anni di conoscenza, le minacce, gli insulti.
Ciò che mi scorre davanti, dipanandosi di fronte ai miei occhi, privo di un qualsiasi collegamento logico, è un film montato malamente, dall’audio disturbato e le immagini sgranate, sfuocate.
 
«C'è qualcosa lì» sussurra mio padre, «potrebbe essere la cicatrice, molto tirata... Draco, vieni qui, guarda bene! Che cosa ne dici?».
Sussulto, nell’udire il mio nome.
E i miei pensieri vagano di nuovo.
 
«Draco, dai a Rowle un altro assaggio del nostro scontento... fallo, o sarai tu a subire la mia collera!»
 
Devo rispondere…
 
Lo torturai, torturai Rowle, soffocando in me ogni emozione che potesse scontentare l’Oscuro Signore.
 
Tuo padre ti ha rivolto una domanda, Draco…
 
In seguito non provai nulla, ripensando al dolore che gli avevo provocato.
Meglio lui che io, in fondo.
 
Rispondi, Draco.
 
Quale era la domanda?
La cicatrice.Quella è la cicatrice?
«Non so» dico e mi avvicino al camino, lontano da Harry.
«È meglio esserne sicuri, Lucius» raccomanda mia madre, con la sua voce fredda e chiara. «Completamente sicuri che sia Potter, prima di convocare il Signore Oscuro... Dicono che questa è sua» continuò, studiando la bacchetta di prugnolo, «ma non corrisponde alla descrizione di Olivander... Se ci sbagliamo, se chiamiamo il Signore Oscuro per niente... ti ricordi cos'ha fatto a Rowle e Dolohov?»
 
Rowle.
 
L’ho torturato io, madre.
E non me ne pento.
L’ho torturato e il ricordo dei suoi occhi iniettati di sangue, delle sue urla che sembravano salire dall’Inferno stesso, della sua schiena arcuata, che mi aspettavo si spezzasse da un momento all’altro, mi sono indifferenti.
L’ho fatto e questo mi ha salvato da un destino analogo.
E credo che ti torturerei, cara mamma, e farei lo stesso con te, padre, per risparmiare a me un dolore simile e per risparmiarlo a Harry.
 
Harry,che mi tiene sveglio la notte.
Harry,che sarebbe potuto morire, a miglia di distanza da me.
Harry, al quale volto le spalle.
Harry, sinonimo di malattia.
Harry, del quale odio la presenza in casa mia.
Harry, che ho sperato di incontrare a lungo.
Harry,che non posso salvare, perché non riesco nemmeno a salvare me stesso.
Harry.
 
 
 
NdA, che articolo per punti perché sono prolissa (leggesi logorroica) come sempre!
 
1. I sintomi della schizofrenia che ho “trattato”:
· Disturbo del pensiero. “E i miei pensieri vagano di nuovo. […]La cicatrice. Quella è la cicatrice?”
· Povertà di linguaggio. Qui ci ha pensato la Rowling, facendo pronunciare a Draco due battute in croce, nonostante tutte le domande che gli vengono rivolte.
· Mancanza di concentrazione.
· Distacco emotivo. “In seguito non provai nulla […]  lui che io, in fondo.
· Ambivalenza affettiva. “Harry, del quale odio la presenza in casa mia. / Harry, che ho sperato di incontrare a lungo.”
· Allucinazioni uditive. Le due voci che Draco sente nella sua testa.
Ho fatto una breve ricerca e ne ho quindi aggiunti altri a quelli elencati nel pacchetto, ma spero non sia un problema, su questo mi sembra non ci fossero restrizione ;D
 
2. Le “orecchie piccole” di Harry. Non ho la più pallida idea di come siano le orecchie di Harry. O, meglio, la Rowling non l’ha mai detto e la mia è una libera interpretazione XD
 
3. Tutti dialoghi inseriti in realtà non sono altro che estrapolazioni presi da “Harry Potter e i Doni della Morte”. Non sono tratti dal libro invece le descrizioni del discorso come “mi dice mia madre” e simili, a parte “continuò, studiando la bacchetta di prugnolo”.
 
4. Il fatto è certamente avvenuto nel 1998 ed è verosimile che sia avvenuto a Marzo.
Insomma, ho rispettato la timeline fornita da HpLexicon, che, si sa, è la guida più autorevole consultabile su Internet XD
 
5. Bene, credo/spero di aver concluso ;D
Spero anche che la storia vi sia piaciuta, vi lascio con il giudizio della giudiciA!
Alla prossima,
Trixie <3.




II CLASSIFICATA

“Marzo, 1998” di Trixie

 

“Una voce fredda, metallica, poco più di un sussurro portato dal vento, poco meno di un flebile eco in una stanza vuota, che rimbalza nella mia testa”

 

Grammatica e Punteggiatura: 9.7/10 

Qualche imperfezione:

  • Ma per me […] sono dettagli più che sufficienti per rivelarmi la vera identità”suona un po’ male, anche senza nessun errore di fondo, la ripetizione “per me”- “rivelarmi”, quindi sarebbe stata preferibile qualche espressione che non implicasse il riflessivo. (-0.05)

  • Harry, legato mani e piedi” qui sarebbe stato più corretto “mani e piedi legati” oppure “legato a mani e piedi” (-0.15)

Per quanto riguarda la punteggiatura invece ho solo una cosa da dire:

  • L’ho torturato, io, madre” la virgola prima di “madre” indica il vocativo, va bene. Ma prima di “io” no: “io” è complemento oggetto e non puoi separarlo dal verbo in questo modo. (-0.10)


Stile e Forma: 9.5/10 
Lo stile mi è piaciuto, soprattutto l’alternanza tra le voci nella mente di Draco e il presente: ti hanno permesso di descrivere bene la situazione, di rendere il momento surreale abbastanza e di non inciampare in descrizioni prolisse.

Qui ad esempio:

 

«Draco, dai a Rowle un altro assaggio del nostro scontento... fallo, o sarai tu a subire la mia collera!»

Devo rispondere…

Lo torturai, torturai Rowle, soffocando in me ogni emozione che potesse scontentare l’Oscuro Signore.

 

Bellissimo! Evidenzia davvero bene i pensieri sconclusionati che si affollano nella mente di Draco e la sua quasi completa incapacità di distaccarsi dai suoi pensieri ed attenersi alla realtà.

 

Uso del pacchetto: 13/15 

Gli elementi del pacchetto forse sono pochi, ma come ho detto erano solo indicazioni ed hai fatto bene ad inserire altri dettagli; fare una ricerca prima di scrivere vuol dire interessarsi al personaggio, voler creare qualcosa di pregnante, non delle semplici sagome che fanno questo o quello.

Tu ci sei riuscita bene!!!


Gradimento personale: 14/15 

Mi è piaciuta, nella sua complessità, nella sua discontinuità. Bella proprio perché il filo poco logico dei pensieri di Draco viene seguito dall’inizio alla fine.

Non c’è una risposta a nulla, non ci sono soluzioni ai problemi di Draco, nessuno ci dà risposte su nulla.

E questo è parte dell’atmosfera!

Penso che questo tipo di malattie (quelle psichiche, intendo) siano complesse, vadano descritte non solo nei sintomi, ma anche e soprattutto nei contorni, nei dettagli, nei pensieri.

Complimenti!


Totale: 46.2/50

   
 
Leggi le 5 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: _Trixie_