Anche se era fidanzata con Zayn, l'amore della sua vita è sempre stato Louis William Tomlinson. Era bionda, con gli occhi azzurri e molto dolci, ma non era la persona adatta al castano. Perché parlo di lei al passato? Perché è morta. Si, Isabel non è mai stata una di quelle persone che si rendeva conto del male che faceva. Svogliata, depressa e, purtroppo, fidanzata. Capelli biondi lunghi fino a metà schiena sempre legati in una treccia e occhi azzurri pesantemente truccati di nero. Molte cicatrici sui polsi e il doppio nel cuore. Era stata tradita, umiliata e derisa, ma poi un giorno ha deciso di dire basta. 
Basta alle sofferenza.
Basta ai tagli.
Basta alla vita.
#FlashBack
Isabel's P.o.V.
Quella mattina mi svegliai abbracciata a Zayn, ma avevo sognato di nuovo Louis. Quel fottuto castano mi stava uccidendo, con i suoi occhi e il suo sorriso 
-Buongiorno piccola- sussurrò Zayn al mio fianco e dandomi un bacio sulla guancia 
-Ciao- ribattei distaccata, perfino fredda. Lui non disse niente, era abituato a quel trattamento, anche se non sapeva il perché lasciava correre "Ti amerò sempre, anche se mi tratti così" mi ripeteva spesso. Mi alzai dal letto ed andai a farmi una doccia, seguita da uno speranzoso Zayn -Scordatelo Malik- sbottai, sbattendogli la porta del bagno in faccia. Lo sentii ridacchiare dall'altra parte e scossi la testa rassegnata. Mi tolsi la sua felpa e la buttai sul pavimento sfiorandomi il polso, l'ultimo taglio si stava rimarginando. Feci partire l'acqua ma non mi avvicinai alla doccia, bensì al lavandino. Presi la lametta da barba di Zayn e la premetti bruscamente sulla pelle, assaporandomi quei pochi secondi di sollievo, e tracciai una linea traballante. Le consuete goccie di sangue caddero nel lavandino mentre lavavo quel piccolo pezzo di ferro e lo rimettevo via. Sciacquai la ferita e aspettai che non sanguinasse più prima di chiudere l'acqua della doccia e uscire.
Come al solito arrivammo a scuola nella macchina di Zayn, visto che era inverno e faceva freddo. Scesi dall'auto scocciata, mentre correvo dentro l'edificio per non raffreddarmi: avrei aspettato Zayn all'armadietto. Entrai, ma qualcuno mi prese e mi trascinò in uno sgabuzzino.
-Dillo a qualcuno e ti uccido- mi minaccio il castano puntandomi un dito contro il viso
-Louis che vuoi?- gli sussurrai di rimando, con il cuore che andava a mille. Mi premette un dito sulle labbra, chinandosi per baciarmi il collo -Louis smettila- gemetti a fatica, mentre la sua mano si insinuava nei miei jeans 
-Dimmi che non ti piace e io smetto- ribatté con un sorriso beffardo, sapendo che non riuscivo a farlo -Dai, dillo se ne hai il coraggio- cantilenò. Gli premetti le mani sul petto per, contro ogni mio buon senso, cercare di allontanarlo, ma era più forte di me. Continuò per altri 5 minuti, per poi lasciarmi da sola nello sgabuzzino. Vibrò il cellulare "So cosa hai fatto con Louis, non ti voglio più vedere, troia" merda, era Zayn. Corsi fuori dalla scuola piangendo, sentivo le risate degli altri che mi rimbombavano nella testa. Correvo, correvo e mi fermai solamente davanti ad un ponte. Presi una decisione, la decisione. Salii sul passamano tenendomi ad un palo e guardai giù: il fiume scorreva tranquillo, mentre il vento mi scompigliava dolcemente i capelli. Mandai un messaggio a Louis "Spero che tu sia felice: hai fatto soffrire l'unica persona che ti amava veramente. Salutami Zayn, addio" e poi saltai 
-Mi dispiace- sussurrai, prima di schiantarmi al suolo.
#Fine FlashBack
Quello fu l'ultimo giorno di vita della bionda. Quando Louis lesse il messaggio all'inizio non capì, ma il giorno dopo non la vide a scuola e i titoli dei giornali erano i medesimi "Diciottenne si butta da un ponte" e i sottotitoli pure "Il messaggio d'addio recitava "Spero che tu sia felice: hai fatto soffrire l'unica persona che ti amava veramente. Salutami Zayn, addio". Solo in quel momento il castano si rese conto di ciò che aveva fatto.