Fanfic su artisti musicali > Jonas Brothers
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Autore: littlemandz    14/10/2012    2 recensioni
Genere: Generale, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Joe Jonas, Kevin Jonas, Nick Jonas, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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E passò così un'altra settimana. Il ballo si stava avvicinando e sembrava davvero non ci fosse abbastanza tempo per fare tutto. Caroline si era rifiutata categoricamente di andare a scegliere il vestito con anche Juliet e avevo deciso di non insistere. Tutte le volte che la nominavo sembrava scoppiare una bolla. Era tremendamente gelosa e il fatto che la sentissi molto più di prima aumentava la sua gelosia, anche se ovviamente continuava a fare finta di niente. Caroline era sempre stata così. La conoscevo abbastanza da sapere che non era il fatto di Julie in sé che le desse fastidio. Più la paura di essere messa da parta, di essere dimenticata, sostituita e altre mille fisse che con il passare degli anni avevo imparato ad interpretare. Nonostante tutto ciò, era comunque consapevole di essere la mia migliore amica e che mai e poi mai l'avrei potuta sostituire o dimenticare. Perfino quando ce l'avevo a morte con lei ho continuato a volerle bene.
In ogni caso avevo deciso di evitare l'argomento ballo per un po' e le avevo perfino permesso di scegliere il mio vestito e le mie scarpe, a patto di non comprarmi nulla di rosa, fucsia, con paiettes o strass. Questo non l'avrei potuto sopportare di certo.
Stavo finendo i miei compiti di scienze, quando la porta della camera di spalancò.
«Oddio muoio Sav!», entrò proprio Caroline. La guardai un attimo, indossava una tuta, ma non so come riusciva sempre ad essere comunque bellissima, teneva il cellulare tra le mani, ma questa non era di certo una novità.
«Finisco questo esercizio e poi mi dici cosa ti ha fatto morire okay?», ripresi in mano la penna e ricominciai a scrivere, ma lei si avvicinò al letto e me la tolse di mano piantandomi tra le mani il suo cellulare.
«Leggi, ti prego... e dimmi come devo fare. Possiamo scappare? Oppure tipo... mi invento che devo uscire con te e... bo, le nostre madri? Una serata madri e figlie... non si può rinunciare a una serata madri e figlie... sai, tipo alla “Una mamma per amica”. Hai presente, Sav?»
Non ascoltai una sola parola di quello che stava dicendo, troppo impegnata a leggere.
«Okay, e quando vi vedete?», la guardai con un sorriso gigante sul viso, prima di appoggiare il suo cellulare sul letto. Si sedette anche lei scuotendo la testa.
«Ho chiuso con Joseph. Non ci uscirò di nuovo, neanche dopo quel messaggio così...», si fermò un attimo e riprese il telefono. «Oddio... non è stato tenero a mandarmelo?», risi.
«Rispondigli no?»

«E cosa gli scrivo?», si sdraiò portandosi un cuscino sul viso. Misi da parte il quaderno e mi misi con lei, togliendole il cuscino.
«Digli che potete vedervi domani dopo scuola per un gelato... e che sei curiosa di sapere che cosa ti vuole dire e... niente, qualche faccina sorridente», misi un braccio intorno a lei per abbracciarla e chiusi gli occhi. Lei riprese il telefono e sentii il rumorino delle sue dita che battevano veloci sui tasti. Quando ebbe fatto, mi passò una mano tra i capelli accarezzandomi.
«E se va male ancora?»
«Non andrà male... Dio, Caroline, quando siete nella stessa stanza sembra che l'unica cosa che volete fare è farci sparire tutti, per rimanere da soli», la feci ridere. «Davvero, tu gli piaci Carol e lui piace a te. Siete solo un po' tonti, ma se ti vuole vedere un motivo ci sarà, no?»
«Giusto», ci fu silenzio per un po'. Fui io la prima a tirarmi su.
«Muoviti! Tirati su che dobbiamo scegliere cosa mettere!», la trascinai al suo armadio.


«Caroline, mi stai rompendo la mano... potresti stringere un po' meno forte?», Nick ci guardò ridendo.
«Oh, scusa», allentò un po' la presa. «Voi lo vedete?»
Eravamo tutti e tre seduti su una panchina fuori da scuola. Joe sarebbe arrivato a momenti. Ero contenta che Carol avesse accettato di uscire di nuovo con lui. Avevo sempre pensato che formavano una bella coppia, in realtà lo pensavamo un po' tutti quanti. Lei era sempre stata abbastanza riservata e spesso sulle sue, ma quando c'era lui era tutto diverso. Sorrideva come una bambina la mattina di Natale.
Finalmente la macchina grigia entrò nel parcheggio e si fermò poco distante da noi. Joseph ci salutò con la mano tirando giù il finestrino e sia io che Nick ricambiammo il saluto. Carol si alzò prima di scoccare a ognuno di noi due un bacio sulla guancia.
«Vi voglio entrambi a casa mia quando torno, okay?», entrambi annuimmo.
Restai a guardarla mentre saliva in macchina. Si salutarono con un veloce bacio sulla guancia e sorrisi ad entrambi senza togliere lo sguardo. Joe guardò verso di me e mi fece l'occhiolino, prima di partire.
Era così bello vederli insieme contenti. Se Caroline era felice, allora lo ero anche io.


Si sedettero su una panchina del parco con in mano il cono gelato.
«Allora? Com'è andata in Europa?», chiese lei per rompere il silenzio. Il cuore le batteva così forte per tanto era nervosa che probabilmente lui, seduto poco lontano da lei, poteva sentirlo.
«In Europa? Bene. Abbiamo girato un sacco io e Kevin, abbiamo visto una marea di cose, che non ti puoi neanche immaginare», fece un sorriso. «E' meraviglioso lì, Carol. Se ti capita vai a farci un giretto...»
«Oh certo. Se voi la prossima volta invece che voler fare le cose tra grandi, portate anche noi “piccoli” magari eh!». Joe la guardò, ridendo questa volta.
«Forse non vi abbiamo portati perchè volevamo fare cose da “grandi”, no?», disse, scherzando ovviamente, ma rimase con un'espressione seria. Lei gli tirò un colpetto sul braccio e fece per un allontanarsi un po', ma Joe non la lasciò fare, fermandola per un braccio. «La maggior parte delle sere, Kevin si addormentava alle dieci sul divano. Siamo andati a ballare solo quattro volte, cinque forse e tutte e tre le volte ero completamente sano e sai cosa, Caroline? Non ho mai toccato neanche una ragazza mentre ero lì... e penso tu possa capire perchè. Penso te la sia spassata di più tu con... come diavolo avevano detto che si chiamava quello lì?»
«Oh andiamo Joe... tu credi veramente quello che raccontano Nicholas e Savannah? Hanno una versione tutta loro di qualsiasi storia... io non...», si passò una mano tra i capelli. «E' vero. Abbiamo ballato insieme, io e quel ragazzo, ma appena lui si è avvicinato un po' io mi sono allontanata okay? e...», non fece in tempo a finire la frase che Joe l'attirò a sé e la baciò.
«Ci vieni al ballo con me?», le chiese quando si staccarono dopo alcuni minuti. Le loro fronti erano ancora appoggiate l'una all'altra e Joe parlava praticamente sulle sue labbra, sfiorandole. Caroline non poté fare altro che annuire, prima di baciarlo di nuovo.











angolo dell'autrice: questa che viene per me sarà un INCUBO, non ci assicuro proprio che riuscirò a postare.

  
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