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Autore: _fedss    14/10/2012    18 recensioni
Sono passati cinque anni da quel giorno.
Cinque anni dalla fine di quell'incubo e dall'inizio del grande dolore.
Cinque anni e Richard Castle ancora non riesce a darsi pace.
Continui incubi e tormenti popolano le sue notti.
Si sente seguito, spiato.
Ma non da poi tanta importanza ai suoi timori.
Ormai la donna che ama non c'è più.
E se non fosse così?
Se l'incubo non fosse ancora finito?
Genere: Drammatico, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Quasi tutti | Coppie: Kate Beckett/Richard Castel
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro
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All that you rely on, will leave you in the morning.

 
 
 
Si alza di scatto quando il campanello della porta suona. «E’ lei?», chiede allarmata.
 
«Kate, devi stare tranquilla», prova a rassicurarla Rick, lasciandole un bacio sulla fronte dopo essersi alzato a sua volta dal divano. Si dirige verso l’ingresso e guarda un’ultima volta la donna che è rimasta in salone. È in ansia.
 
Si sono cambiati, hanno fatto colazione e aspettato insieme che loro figlio venisse riportato a casa al più presto. Martha ed Alexis sono uscite, provando a distrarsi, non sopportando il silenzio di quella casa senza il piccolo Castle.
 
Apre la porta e osserva gli ospiti. Non è Melanie. Sono Ryan ed Esposito, che entrano senza aspettare un invito.
 
«Abbiamo fatto il prima possibile», dice l’ispanico andando ad abbracciare Kate prima di accomodarsi. L’irlandese lo segue, stringe la detective e si siede a sua volta.
 
«Vi preparo un caffè?», chiede Beckett provando a nascondere le sue paure. I due annuiscono e lei corre via in cucina. Castle la segue con lo sguardo prima di sedersi nuovamente accanto ai suoi amici.
 
«Ci sono delle pattuglie sotto», lo avvisa Javier.
 
«In borghese», precisa Kevin.
 
«Mhh, grazie», risponde distratto Castle. «Melanie è furba e in gamba, bisogna stare attenti a non farsi vedere. Ma non sono sicuro che possa fare del male a Roy, gli vuole bene».
 
«Senti», inizia Esposito dopo aver annuito. «Come vanno le cose fra… fra voi due?»
 
Castle sospira stanco, scompigliandosi i capelli con una mano. «Siamo tesi e preoccupati per Roy James, un attimo prima andiamo d’accordo e… quello dopo litighiamo. È così frustrante questa situazione!»
 
«Capisco», ribatte sempre l’ispanico. Si assicura che Kate non sia nei paraggi, poi continua: «L’ha fatto per voi… per noi! Non farglielo pesare più di tanto, Rick… è stato difficile per lei prendere quella decisione».
 
Lo scrittore annuisce. «Voi… voi lo sapevate?»
 
«Diamine Castle, no!», esclama Ryan. «Ci ha colto di sorpresa e… io sono anche svenuto!», ammette strappando una risata agli altri due. Meglio prenderla sul ridere.
 
«Ho avuto la stessa reazione tua», sghignazza Castle.
 
«Cosa avete da ridere?», domanda Kate tornando con un vassoio in mano. Guarda il sorriso sul volto di Rick e sorride a sua volta. È da tanto che non lo vedeva così. Si sente già meglio.
 
«Niente, amore», risponde lui. «Vieniti a sedere qui». Sbatte la mano accanto a lui e attende la donna. La vede stupita, con una strana espressione in viso.
 
Amore, un’altra cosa che la lascia di stucco. È passato così tanto tempo da quando la chiamava amore. Quanto le è mancato. Quella parola è musica per le sue orecchie.
 
Si siede accanto a lui e si lascia avvolgere da un suo braccio. I due detective li guardano sorridendo, mentre prendono ognuno la sua tazza del caffè. Quella di Castle rimane lì. È troppo impegnato a giocare con le dita della mano di Beckett per ricordarsi di bere.
 
«Allora ragazzi, come vi siete organizzati?» chiede Kate, continuando a lanciare occhiate allo scrittore.
«Come abbiamo già spiegato a Castle, ci sono delle pattuglie in borghese intorno al palazzo… quattro: due sul retro e due ai lati dell’entrata. Io e Ryan ci apposteremo in casa, pronti ad intervenire se dovesse andare storto qualcosa. Non appena Melanie… Agata, avrà lasciato Roy James, l’arresteremo».
 
Kate sospira. «Speriamo bene…»
 
«Andrà tutto bene», prova a rassicurarla Castle. Le sta per lasciare un bacio sui capelli quando il campanello suona.
 
«Deve essere lei», sussurra Ryan. Posano le loro tazze e si alzano, si nascondono dietro le due colonne del salone e aspettano, impugnando le pistole.
 
Beckett tira fuori la sua e attende in piedi, davanti all’ingresso, Castle va ad aprire.
 
Sull’uscio c’è Melanie, che tiene stretto a se Roy James. Il bambino piange, prova a divincolarsi non appena vede i genitori ma la donna non lo lascia andare. Anzi, tira fuori una pistola e gliela punta contro, facendolo immobilizzare.
 
Rick Castle trattiene il fiato.
 
«Allontanatevi», sussurra Melanie, entrando lentamente. Chiude la porta dietro di se con un piede mentre scrittore e detective indietreggiano. Meglio fare come dice e non farla innervosire. Non avevano messo in conto che potesse avere una pistola. Ma soprattutto, Rick non aveva messo in conto che la usasse contro Roy James!
 
«Agata,» dice Beckett con tono fermo. «Lascialo andare!»
 
È un ordine. Ma la mora non ubbidisce. Anzi, sorride malvagiamente.
 
Kate continua a tenerla sotto il mirino della sua pistola mentre lei fa vagare lo sguardo per la casa. Si sofferma sul tavolino dove ci sono tre tazze.
 
«Chi c’era con voi?», chiede subito.
 
Castle segue la traiettoria del suo sguardo e capisce. «Nessuno, Melanie. Ti prego, lascialo andare». Continua a chiamarla con il suo finto nome. Non vuole accettare il fatto di essere stato preso in giro in questo modo.
 
«Non sono stupida, Richard. Avanti, chi c’è in casa?» Insiste.
 
«C’è mia madre. Le ho detto di andare in camera non appena hai suonato il campanello», prova a dire l’uomo. Lei sembra crederci.
 
«Non lascerò andare Roy, finché non mi dici perché hai scelto lei», gli dice. Richard rimane spiazzato. Deve fare una dichiarazione d’amore di fronte alla donna in questione, la sua ex e suo figlio? Bene.
 
«Melanie… per favore!»
 
«Avanti, Richard! Me lo devi, almeno questo… Mi hai usata, continuavi ad amare lei anche credendola morta, volevi solo una spalla al tuo fianco per appoggiarti!» Abbassa il capo e… anche il tono della voce! Sta piangendo. «All’inizio era solo per i soldi, lo ammetto. Ma dopo… dopo mi sono innamorata di te!»
 
«Mel», prova a spiegarle Rick. «Anche io ero innamorato di te». Si interrompre un attimo sentendo su di se lo sguardo di Kate. Si volta impercettibilmente per confermarlo. È vero, lei lo sta guardando. Non arrabbiata, solo… curiosa.
 
«E allora perché… perché lei?»
 
«Perché è la donna della mia vita», dice calmo. «Non ti ho usata, non l’avrei mai fatto. Ho solo cercato di… non di dimenticarla, no, quello mai! Volevo solo tornare ad essere sereno e tu, Melanie, ci sei riuscita. Mi hai fatto tornare a sorridere. Ti devo quattro anni della mia vita, hai salvato me, la mia famiglia, hai salvato Roy James! Sei stata una madre, per lui. Una madre bravissima e… adesso, vuoi togliergli l’opportunità di tornare dai suoi genitori. Ne sei veramente capace, Mel? Io ti conosco. Gli vuoi bene, non gli faresti mai del male».
 
Mentre parlava si è avvicinato. Adesso si trova ad un passo alla donna e dal suo bambino. Ma lei continua a tenere l’arma puntata contro il piccolo. La sta facendo vacillare con questo discorso. Vede, per un momento, la sua sicurezza svanire. Ma in un attimo, la riacquista, rendendosi conto che quelle parole servono solamente a confonderla.
 
«Non è vero, Richard». Sorride. «Tu non mi conosci, affatto!»
 
Punta la pistola contro di lui. «Mi dispiace tanto».
 
Richard sente la pistola di Kate caricarsi dietro di lui. Fa un gesto con la mano, facendole capire che deve aspettare. Lui vuole che aspetti. Non deve finire così.
 
«Non davanti a mio figlio…», la implora.
 
«Chiudi gli occhi, Roy James», sussurra allora Melanie.
 
Tre colpi.
 
Poi il buio.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Angolino della Fe! :)
 
Comunicazione di servizio:
Di solito, i titoli dei capitoli, sono presi dalla canzone di Andrew Belle, ‘In My Veins’. Questa volta, però, ho dovuto modificare una frase saltando un pezzo, altrimenti sarebbe venuto troppo lungo. Non è un errore di distrazione :)
 
E’ il momento del panico.
Devo iniziare a correre verso casa di Marta?
Ditemelo voi. Lei mi aspetta con il letto già pronto.
 
Baci <3,
Fede.
   
 
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