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Autore: Cardy    14/10/2012    1 recensioni
Piccola raccolta ScoziaXNordIrlanda Dedicata alla mia David-Ast, derivata da un momento di pazzia e dall'ispirazione che mi dà la role che ho con lei in cui compaiono questi due dolcissimi bambini, anche se in versione ragazzi normali!
Genere: Dark, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Crack Pairing | Personaggi: Altri
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Role's Fic'
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Show me the way

Ricorda quel giorno, ricorda il viso soddisfatto di Arthur. Era giovane, lui, non si parlava ancora di Irlanda nel vero senso della parola, però ricorda quel momento, quando lo vide trascinare davanti al fratello per assistere all'esecuzione di William, il guerriero prediletto di David, colui che lo aveva spinto di nuovo a lottare. Era agosto, era caldo, per quanto caldo potesse fare lì, l'anno il 1305. E ricorda distintamente il moto di sofferenza che aveva provato quando aveva visto il volto fiero del rosso solcato di lacrime, la pelle bianca solcata da quelle stille di dolore. Wallace fu giustiziato in maniera normale, per quei tempi, l'impiccagione fu forse il momento peggiore.
Se chiude gli occhi può ancora vedere bene David ingoiare a vuoto ed ancora sente risuonare le ultime parole che i due si scambiarono. Le ricorda ogni volta che pensa a quei giorni, quando gli capita, e sinceramente cerca di farlo capitare il meno possibile, gli era vicino. in fondo quello che stava succedendo doveva essere un monito per ognuno di loro, ma lui ricorda di avere capito solamente l'ingiustizia e la crudeltà di cui era capace suo fratello. La sua gente aveva già incontrato quella di David, sapeva che la gente del rosso credeva pazza la sua razza ma che la rispettava e lui rispettava Alba, non Scotland.
Ed in quel momento non riusciva ad associare l'immagine del fiero condottiero, colpito nel cuore. Non gli era stato permesso di concedere un ultimo saluto a William, venduto da altri scozzesi, era fermo, fra la folla, chiamava il nome del suo eroe mentre gli inglesi gli sputavano addosso, incitavano il boia e David piangeva. Lui era giovane, troppo per capire allora, troppo per rendersi davvero conto di quello che stava succedendo, dell'umiliazione e della crudeltà dietro ad ogni gesto. E poi era successo, mentre la lama torturava la sua carne, mentre la sofferenza era troppa non aveva gridato pietà come il torturatore gli stava sussurrando, la parola era ben diversa.
-"Libertà."-
E ricorda di averlo visto fiorire di nuovo, rosa dal colore vermiglio del sangue con spine appuntite pronte a ferire per conquistare ciò che gli spettava di diritto e che troppi avevano pagato per con la propria morte. In quel momento David si era asciugato le lacrime e si era voltato verso Arthur, sputandogli in faccia prima di andarsene. Nel 1314 c'era stata nuovamente battaglia, il figlio di chi aveva tradito Wallace guidò gli scozzese di nuovo contro gli inglesi. Cacciandoli dalle loro terre.
Certo, la storia era nuovamente cambiata da quel momento, i rapporti, seppur freddi, si erano calmati ma lui continua a vedere in David il fiero guerriero che sputò in faccia ad arthur, quello che non si sarebbe mai piegato.
Ed ancora è così in effetti.
Non è un mistero che la gente di Alba voglia la propria indipendenza, questo lo rende probabilmente ancora più fiero ai suoi occhi. Non è mai stato un mistero per lui che Scotland sia interessato in maniera molto poco fraterna, non si fa problemi a dimostrarlo anche con battute forse poco richieste e carine e capaci di rendergli incandescienti le guancie e bollire il sangue dall'indignazione.
Quello che probabilmente non dirà mai e non cercherà mai di mostrare è che l'interesse è ricambiato. Si nota da tanti piccoli particolari, dal fatto che lo chiami pochissimo con il suo nome inglese, preferendo il dialetto oppure quello umano, dal fatto che quando posa i piedi sul tavolo si limita a scostarglieli di mala grazia, buttandoglieli per terra, senza sprecarsi a rispondere alle sue accuse. Perchè alla fine ha capito cosa lo porta a ricordare così spesso quel momento, il momento in cui David si è ripulito il viso rialzando il capo con una nuova luce negli occhi, fiero e bellissimo anche se nel dolore, indomabile.
perchè, quasi sette secoli dopo, quando la terra si era macchiata del sangue della sua gente senza una ragione se non la mera crudeltà di England, quando aveva dovuto vedere mettere in secondo piano l'ingiustizia, la crudeltà, la sofferenza del suo popolo, era stata quell'immagine a dargli la forza di rialzare il viso e non ribattere quando molta della sua gente aveva deciso di unirsi ai terroristi. Era stato il ricordo di quegli occhi che si illuminavano di nuovo a fargli rialzare il viso ancora.
E non gli passava nemmeno per la testa di ammettere che era stato anche per quello che aveva ceduto alle sue braccia, quella volta.
Se ci pensava un attimo, quel giorno d'agosto di secoli passati, David non aveva guadagnato solamente un altra volta la sua fierezza, si era assicurato anche un altra cosa, una piccola aggiunta che non si notava e che non era nemmeno stata richiesta, ma che probabilmente avrebbe reso felice il rosso, se solo se ne fosse mai accorto.
Si era guadagnato la sua ammirazione e la sua attenzione, si era guadagnato Colin. Ma questo lo sapeva solamente lui e non c'era il reale bisogno di dirglielo, così come non c'era bisogno che sapesse che la notte, quella notte subito dopo quella maledetta domenica, le sue carezze, il modo in cui continuava a chiamarlo, il modo in cui le sue labbra strappavano il respiro, il calore che aveva provato era stata una delle cose migliori della sua lunga esistenza... nonostante il dolore che provava nell'anima.
Sospira passandosi una mano fra i capelli, ha appena assistito all'ennesimo battibecco fra England ed Alba, nulla di diverso da quello che succede ogni giorno, per questo ha preferito uscire ed accendersi una sigaretta, aspirandone il fumo. Ed i ricordi erano tornati ad invaderlo.
-"Ah, sei qua!"-
La voce lo fa sobbalzare. David lo fissa con un sopraciglio inarcato, le braccia strette al petto come se stesse per sgridarlo.
-"Non mi interessano le vostre discussioni."-
-"Ma non si sparisce senza dire nulla! Dovresti saperlo, sei abbastanza cresciuto, no?"-
-"Ci pensi mai a quel giorno?"-
-"Mmmmhhh.. stai parlando di giorno quindi dubito che tu stia intendendo l'unica volta in cui mi hai concesso la tua compagnia..."-
Sta per sparare qualche altra stronzata, poi guardandolo negli occhi aveva capito a che giorno si riferiva, tornando serio.
-"Tutti i giorni, ci penso tutti i giorni."-
-"E non pensi mai che forse hai sbagliato qualcosa?"-
-"si."-
La risposta lo sorprende. vede quegli occhi che ama, perchè con se stesso è inutile negarlo, incupirsi per un secondo, prima di tornare a brillare fieri e coraggiosi.
-"Avrei dovuto beccare Arthur negli occhi, non sulla guancia."-
Non è cambiato per nulla. Nasconde in fretta il sorriso, grazie alla sigaretta. Probabilmente non sarebbe mai cambiato ma David andava bene così, ribelle ed indomabile e completamente privo di alcun tatto.
-"Se però vogliamo tornare a parlare di quell'altra notte io sono disposto a replicare quando vuoi!"-
-"no."-
-"Andiamo biondo! un altra volta e poi basta!"-
Alza gli occhi al cielo, schiacciando la sigaretta sotto al tacco dello stivale, avvicinandosi al rosso e posandogli le labbra sulle sue. Un tocco lieve, delicato, nulla di troppo profondo ma che riesce a zittire e stupire il fierissimo Scotland. E non c'è nulla che possa fare per nascondere un ghigno.
-"Impare il mio colore di capelli e se ne riparlerà."-
Mormorò lasciandolo lì. E poco dopo non riesce nemmeno a non scoppiare a ridere, divertito, mentre si chiude nella camera che quella notte occuperà a casa di Arthur.
-"Sei castano! Ehy, Colin! Sei castano!"-
No... David non sarebbe mai cambiato... meglio così, perchè a lui piaceva in quella maniera.
  
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