Storie originali > Generale
Segui la storia  |       
Autore: LiveintheDark    26/04/2007    4 recensioni
Lei una ragazza..dicono che è punk..dicono tante cose...ma lei è solo lei..Lei è solo Lei e nient altro...prima ficcy(ke non è la prima XD)solo la vita come viene.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

ORBITE INTERIORI

Cap.1

 

 

"Cristina non si mangia,

Cristina non si vende.

Cristina non si arrende mai,

Cristina non si beve,

Cristina che si sbatte,

Cristina non si abbatte mai,

Piccola Donna ti sei addormentata,

Piccola donna ti sei incantata,

Cristina Go..Go..

Disimpegno creaturico,

Disimpegno senza forza,

Dicono che e’ piu’ facile seguire la tua sorte,

Ma io non ci credo,non ci credo alla morte,

Non controllo i tuoi movimenti naturali,

I tuoi pensieri neri di un tempo gia’ sognato.

Non controllo i tuoi desideri minimali,

Elettrica frequenza trasmettono senza sosta…

Cristina Go…Cristina dai Andiamo!...."

Kandeggina Gang- Cristina

Stop, rewind, play…questa canzone era come ipnotica, la prendeva e non la lasciava piu’.

Era la’, chiusa in un angoletto del bus pieno di gente, anche se una persona le era seduta vicino, sembrava chiusa in una cella a parte, un mondo diverso, per gli altri forse stupido e senza senso, era circondata da gente che non la capiva o forse non voleva capirla, oppure piu’ semplicemente non se ne curava di quello che provava. Guardava fuori dal finestrino: scene di normale quotidianita’ le passavano davanti, uomini in giacca e cravatta che con una 24 ore in mano correvano chi sa da quale parte, alcuni col telefono in mano, grandi uomini d’affari, eh si.. la vita era proprio impegnativa per loro, chi sa come avrebbero fatto a vivere senza tutti i soldi che guadagnavano, ragazzi che andavano a scuola in bici o a piedi, senza pensieri, senza troppe preoccupazioni per la testa, pensando a cosa regalare al ragazzo per il primo mese,oh, quanto avrebbe voluto farlo anche lei, senza problemi, vivere senza pensare a niente di quello che non andava in quella vita che aveva, forse poteva farlo ma non voleva farlo allo stesso tempo, chissa’ cosa interiormente a lei agiva per pensare certe cose, cosi’ tanti dibatti si svolgevano in dialoghi interiori tra lei e lei, la sua indecisione infinita la sfiniva, nessuna idea su cosa fare, era abituata a prendere troppo le cose come venivano, non aveva mai pensato di poter arrivare ad avere certe responsabilità a cui dover rendere conto. Infondo lei aveva sempre creduto in quella canzone degli anni ’70 che ancora risuonava nella sua mente:

"No Future…

NO FUTURE FOR ME……."

Eh si, i vecchi Pistols colpivano ancora nel tempo, le canzoni erano sempre le stesse ma, ogni anno e sempre continuavano ad essere ascoltate e adorate come legge da ragazzi, ragazzi come lei, che avevano preso quella via, lei era stata spinta da quel vuoto che aveva dentro, quel vuoto che sempre le bruciava ogni volta sempre di piu’, quasi bruciando il suo corpo e la sua anima, le piaceva essere diversa, anzi meglio dire, era felice di essere quello che era, ne diversa ne niente,soltanto lei stessa, pero’ come detto prima aveva si dei rimpianti, rimpianti per quella vita in cui non ci si curava di un vuoto interiore, di mancanza di camminare verso qualcosa che forse l’avrebbe resa un po’ piu’ felice, solo un po’, cosicché avrebbe smesso di crearsela in attimi fugenti, poco duraturi che ormai facevano parte di ogni singolo giorno che iniziava, o meglio dire, della vita che continuava sempre uguale.

Il bus passa una scuola elementare, fuori ci sono le madri con i bambini pronti ad entrare, chissa’ se anche lei un giorno forse sarebbe diventata una madre, lo desiderava, desiderava avere un bambino, forse sarebbe stato lui il regalo di felicita’ che aspettava, forse sarebbe stato lui a toglierli quella felicita’ sfuggevole che ormai la comandava, l’avrebbe salvata dal buoi che la opprimeva, forse si…forse no, ma, come si dice, l’importante e’ sperare anche se per lei era quasi impossibile.

Sempre piu’ vicina, ecco la sua fermata, il rumore della catena che tintinna avvisa il suo brusco movimento per tirare su lo zaino e metterselo in spalla. Come al solito al suo passaggio i soliti sguardi strani e il mormorio di sottofondo, niente di che, ormai c’era abituata.

Appena scesa dal bus il freddo non troppo pungente ma abbastanza da farti provare un brivido, la scosse, il vento le sposto il ciuffo rosa che aveva davanti agli occhi. Prese a camminare in direzione di quel vecchio edificio cono solo un pensiero in testa alla sua vista…

"Quando cazzo ristruttureranno questo vecchio edificio di merda?"

Primo cappy sarà di pochi capitoli ma spero piacerà è venuta in un momento di getto.
  
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Generale / Vai alla pagina dell'autore: LiveintheDark