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Autore: simplythem    14/10/2012    2 recensioni
Tratto dalla storia:
Una macchina ci sta venendo addosso. Afferro Tessa per il braccio sinistro impaurita mentre entrambe urliamo. Poi un botto, vengo spinta dal corpo di Tessa per terra e batto poco più in su delle spalle la testa. Mi alzo velocemente, devo vedere come sta lei. L'autista ha accelerato ed è andato via. Il rumore delle sirene delle ambulanze lontano.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Introduzione:

I dialoghi sarebbero in inglese, ma li traduco in italiano perché vi verebbe a noia . È la prima FF che scrivo e spero vi piaccia. Inoltre, ho fatto modo che i One Direction non fossero famosi, ma solo ragazzi normalissimi. Quindi, quando citerò i loro nomi, saprete di chi parlerò! Divertitevi.

 

 

 

Capitolo 1- L'arrivo:

 

Mi stropiccio gli occhi delicatamente mentre la luce filtra tra le tende riscaldando la stanza. Mi infilo le ciabatte e guardo il calendario, oggi è il primo di settembre. Non riesco ancora a realizzare pienamente cos'è successo in ques'utlimo mese di vacanze.

-Laura, sei sveglia?- sento dalla porta di camera.

-Sì mamma-

Mi alzo in piedi e la raggiungo in cucina. In salotto c'è la mia valigia rosa pronta per un anno intero, ancora mi chiedo come ho fatto a mettere tutto li dentro.

-Buongiorno- dice mio padre mentre mi siedo. Mia madre mi mette una tazza di caffé fumante davanti e prendo un biscotto. Non ho per niente fame.

-Sei proprio sicura di voler andare?- chiede mia sorella.

Faccio cenno di sì con la testa, voglio farcela.

Devo partire per un anno per andare a studiare in un college inglese a Londra, il college Kendoc. Io e la mia migliore amica Tessa abbiamo fatto domanda d'iscrizione e loro ci hanno prese calorosamente. Ci inseriremo in una classe e studieremo in inglese.

-Non dovete preoccuparvi- dico per la centesima volta in una settimana -Non saranno cattivi con noi- bevo il caffé e mi alzo.

-Mangia- dice mio padre.

-Non ho fame, forse per l'agitazione...poi in aereo ci saranno le hostess che chiederanno cosa vogliamo, prenderò qualcosa- li rassicuro.

Vado in bagno e mi tolgo il pigiama, mi infilo l'uniforme scolastica. Che cosa strana, l'uniforme. È composta da una gonna azzurra, una camicetta a maniche corte bianca. Da mettere sopra la camicetta c'è una giacca azzurra. Una crabatta azzurra a strisce blu e i calzettoni blu. Sulla giacca e ai bordi dei calzettoni è stampato il logo del college.

Mi sistemo i capelli riccioli e mi lavo i denti.

-Sono pronta- dico uscendo dal bagno.

Mi guardano e mi abbracciano -Abbi cura di te-

-Vi chiamerò tutti i giorni, promesso-

Esco di casa e trovo Tessa, anche lei in uniforme. Il vento le fa ondeggiare i capelli scuri e mossi.

-Ci sei?- domanda aprendo il bagagliaio della macchina. Ci accompagna suo padre.

-Sì-

Saliamo in macchina e arriviamo all'areoporto. C'è tantissima gente.

-Sei pronta?- chiedo prendendole la mano mentre saliamo sull'areo.

-Prontissima- risponde.

Ci sediamo ai posti assegnati e ci guardiamo.

-L'uniforme- ride lei.

La gonna però è corta, arriva molto più in su del ginocchio. Rido anche io.

 

 

Siamo appena atterrate a Londra. Ancora non ci credo, guardo l'ora: 8 e mezzo. Giusto in tempo per raggiungere il college ed entrare a lezione.

-E adesso?- chiede Tessa guardandosi intorno.

-Londra la conosco, ci sono già stata...però guardando la cartina non so proprio da che parte andare..- mi rigiro il pezzo di carta colorata in mano.

Un auto posteggia davanti a noi, un uomo vestito in nero si avvicina.

-Buongiorno- ci dice.

-Buongiorno- rispondo incerta.

-Non preoccupatevi, sono qui per il college- dice facendoci vedere lo stemma -Vi porto io-

Ci prende le valigie e montiamo in macchina, poco dopo siamo al college. È imponente da fuori, sembra un vecchio castello. I muri sono di pierta blu scuro, le finestre con la cornice di legno bianco e lucido. C'è un grosso cancello nero e dentro un grande parco e un bel prato pieno di panche e tavoli.

L'uomo apre il cancello e lo richiude dopo che siamo passate.

-Vedo che avete già l'uniforme- dice facendoci strada per il cortile.

-Avevamo previsto l'atterraggio e quindi per essere in tempo ce le siamo messe- rispondo.

Entriamo dentro la struttura. L'uomo ci fa fare un giro per il college. Subito all'entrata c'è una grande stanza con dei divani, l'ingresso. Girando a destra c'è la mensa e le scale; salendo per queste a sinistra ci sono i bagni in comune e a destra i dormitori femminili. Scese di nuovo le scale e attraversato l'ingresso, ci sono altre scale sulla parte sinistra dell'edificio. Salite queste, a sinistra altri bagni in comune e a destra i dormitori maschili. Attraversato per lungo l'ingresso, c'è una grande porta che si affaccia sul cortile.

-Bene, il giro finisce qui- dice l'uomo e va via.

La campanella suona l'inizio delle lezioni: le 9. Alcuni studenti scendono e si avviano per le stanze. Giusto, ma le aule?

Un ragazzo mi sbatte a dosso.

-Scusami- dice guardandomi dolcemente.

-Fa niente-

Ci guarda.

-Siete quelle nuove, vero?- chiede.

-Sì- risponde Tessa.

-Ma non vi ha fatto vedere le aule di lezione? Guarda che imbranato quello li- dice scherzando, poi tende la mano -Piacere, sono Louis-

Gli stringo la mano -Laura- e a ruota Tessa. Passano alcuni ragazzi e tirano una pacca sulle spalle a Louis dicendogli qualcosa.

-Vado a chiamarvi qualcuno, aspettate qui- dice sparendo in cortile.

Ci passano studenti da tutte le parti, affrettati per non fare tardi a lezione. Una donna viene di fertta verso di noi, Louis ci fa cenno con la mano e sparisce in un'aula: quinta L.

-Venite, vi faccio vedere la vostra camera- dice la donna cortesemente.

-Ma le lezioni?- chiedo prendendo la valigia.

-Non vi preoccupate- dice -Comunque, sono Lisa, la custode-

Ci accompagna davanti al dorimotorio femminile apre la porta. Ci sono tante stanze.

-Qui siamo organizzati a cognomi- dice indicando le targhe sopra le porte -Cercate i vostri ed entrate nella stanza: questa è la chiave- dice porgendocela.

-E per le aule?- chiede Tessa mentre Lisa va via.

-Voi siete in prima G, vi verranno a chiamare- detto questo esce.

Ci dirigiamo vesro la porta che riporta i nostri cognomi ed entriamo: è una stanza per due. Davanti a noi ci sono due letti con il copriletto rosso, a destra di questi un'armadio. Dall'altra parte della stanza c'è una lampada e una scrivania ad angolo con due sedie ed un computer. Accanto ai letti due comodini con due lampade rosse. Una finistra fa entrare una quantità di luce necessaria ad illuminare tutta la stanza. Le tende sono rosse ricamate d'oro.

Io vado nel letto a sinistra, Tessa in quello a destra.

-Bel posto- dice lei posando la valigia e aprendola.

-Hai ragione- dico.

Mettiamo tutti i vestiti nell'armadio e gli altri oggetti per la stanza. I libri nella libreria a destra della porta.

-Mancano dieci minuti alle dieci- dice Tessa guardando l'ora.

Apro la finestra e il vento mi svuove la gonna, la prendo al volo e la tengo ferma. Tessa ride.

Sentiamo bussare alla porta, Lisa entra e ci dice che è arrivato il momento di entrare in classe. Mentre siamo per i corridoi ci spiega gli orari: le lezioni cominciano alle nove e finiscono a mezzo giorno, pausa pranzo per un'ora. Quindi all'una ci sono ancora lezioni fino alle tre. Tranne il sabato, che ci sono solo tre ore di mattina.

-Di qua, sotto le scale che portano ai dormitori maschili, c'è un corridoio- dice indicandolo. Ci sono tantissime stanze -Le aule-

Facciamo qualche passo avanti e Lisa va via. Fisso le stanze, prima A, prima B fino alla quinta L. Ci dirigiamo verso la prima G e ci fermiamo davanti alla porta.

-Entriamo così?- chiede Tessa.

Sentiamo dei passi verso la porta da dentro la stanza e una voce maschile. La porta si spalanca e compare il professore -Eccovi- dice entusiasta.





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Spero vi sia piaciuto il primo capitolo! Mi fate una recensione? Grazie e al prossimo capitolo!

  
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