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Autore: lunatica365    14/10/2012    5 recensioni
allora gente :) innanzitutto questa è una Sterek, che contiene spoiler sulla seconda stagione! la storia inizia nel momento in cui la signora Argent sta tentando di uccidere Scott...
Derek:
- Tu non fare come ho fatto io, non chiuderti nel tuo dolore. Non ti renderà altro che pazzo. -
Stiles:
- Lo so, ma solo la felicità può scacciare via il dolore. Ho già perso mia madre ed è stato Scott a farmi tornare a vivere… chi potrebbe farlo adesso? -
Derek:
- Mi permetteresti di provarci? -
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: AU, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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- Questa storia fa parte della serie 'Sterek'
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What’s your name?

 
Gerard osservava compiaciuto l’arrivo di Derek, che facendo un ghigno gli chiese
- Come mai sei qui da solo? Non c’è neanche la tua cara nipote a proteggerti? - quando venne nominata la nipote, Gerard si fece scuro in viso e dichiarò con voce carica di delusione
- Allison è stata la più grande delusione della mia vita. Credevo fosse forte come sua zia, mia figlia… Evidentemente non è così. La morte di Scott - dichiarò questo evento orgoglioso, e io feci un ringhio basso e lungo di odio e dolore - accompagnata al suicidio di sua madre - Derek sorrise maligno, e io, già a conoscenza del fatto, mi stupì comunque della freddezza con cui lo disse - l’hanno distrutta. -
Sapevo di quello che parlava, la vedevo come un fantasma a scuola che si aggirava per i corridoi, seguita dagli sguardi molti. Ogni tanto provava anche a parlarmi, a chiedermi come stavo, ma nonostante mi dispiacesse per lei, non ce la facevo proprio.
Quando Derek vide come ero bloccato, guardò furente Gerard e sputò queste parole tra di denti.
- Liberalo. Ora. - Gerard rise, mentre Derek mi si avvicinava, per vedere se stavo bene. Gli sussurrai che era tutto a posto. Sempre che si possa definire “tutto a posto” l’essere incatenati a delle sbarre con dei cavi elettrici che attendono solo di arrostirmi. Gerard disse a Derek
- Perché sennò che mi fai? Mi mordi? È esattamente quello che voglio. - Derek si girò sconvolto verso di lui, incredulo di ciò che aveva appena udito. E non poteva aver capito male, non con i suoi sensi ultra sviluppati. Io, non so perché, ma non ero affatto sorpreso. Me lo aspettavo, quasi. Non poteva essere solo vendetta la sua, perché altrimenti anche Chris si sarebbe unito a lui con la stessa tenacia.
- Sta morendo. - fu il commento che uscì spontaneo dalle mie labbra. Effettivamente aveva uno strano odore, che non avevo sentito su nessun altro fino a quel momento, ma non avevo capito cosa fosse.
- È cancro. - Gerard lo disse con disprezzo - La scienza non ha ancora trovato una cura, ma il sovrannaturale sì! - sorrideva, soddisfatto per ciò che avrebbe ottenuto di lì a poco.
Derek si avvicinò lentamente a Gerard. Gli avrebbe dato ciò che voleva, e questo mi sconvolgeva oltre ogni limite. Possibile che stesse veramente per soddisfare il suo nemico peggiore?
- Derek, fermo! - mi agitavo, trattenuto a stento dalle catene, che cigolavano fastidiosamente. Lui si girò verso di me e mi guardò con lo sguardo di chi sapeva ciò che stava facendo. La fermezza dei suoi occhi mi convinse. Di lui mi fidavo.
Derek si rigirò nuovamente verso Gerard. Nel suo sguardo felicità, sollievo, soddisfazione, ma anche una nota di.. paura? Si, sicuramente paura. Scandita dal battito leggermente irregolare del suo cuore. Tentava di nasconderla, ma dopotutto, non è sempre la paura che porta al voler eliminare il diverso? Lui, cacciatore. Noi, la sua preda. Ma pur sempre una preda temibile.
Gerard allungò un braccio, e nonostante mi desse le spalle vidi chiaramente Derek scuotere la testa. “Dove vuole morderlo?!”. La risposta mi arrivò poco dopo: quando Derek fu davanti a Gerard indicò il suo collo. Gerard, serissimo in volto, aprì i primi bottoni della camicia e lasciò scoperta la base del collo. Poi chiese
- Chi mi assicura che non mi staccherai la testa a morsi? Mi risulta che tu non abbia avuto problemi a farlo con uno degli studenti della mia scuola. -
- Nessuno. Tanto che io ti stacchi la testa o meno, potrebbe ucciderti il morso. Non hai altra scelta che provare a fidarti, dato che comunque non c’è nessun’altro qui oltre a noi. - immaginai il ghigno sul suo volto, mentre diceva queste parole.
Ruotò la testa con uno scatto e sfoderò le zanne con un ringhio che lasciò il vecchio impassibile. Gerard inclinò il collo, per permettere a Derek di morderlo.
Prima di appoggiare la bocca sul suo collo, artigliò una mano lì di fianco sempre sulla pelle cadente e scoperta. Dopo poco si senti una specie di risucchio, e vidi che velocemente una specie di cosa bianca risaliva le vene del braccio di Derek. Il volto di Gerard era atteggiato in una smorfia di dolore e iniziò ad urlare. Cadde in ginocchio, mentre Derek manteneva la presa sulla spalla del vecchio. Sembrava che stesse… invecchiando? A quel punto non riuscì a trattenermi dal chiedere
- Ma che cazzo sta succedendo?! - Derek mi ignorò.
Osservai immobile il vecchio che moriva velocemente. Sembrava che si stesse rattrappendo, consumando. In pochi secondi non fu altro che un corpo morto.
Derek rimase in piedi immobile. Io riuscì finalmente con uno strattone a liberarmi di una delle catene, e quando ebbi la mano libera ruppi l’altra. Mi avvicinai e gli poggiai una mano sulla spalla.
- Come hai fatto? - lui scosse lievemente la testa e sussurrò
- Io.. Non lo so. Credo di aver fatto quello che Peter ha fatto a Lydia, solo.. al contrario. Io desideravo solo che stesse peggio, che provasse dolore anche solo per aver provato a portarti via da me. - deglutii, ancora incapace di capire quanto tenesse a me, e poi lo feci girare verso di me e lo abbracciai. Lui ricambiò forte la mia stretta e poi mi disse
- Credo che sarebbe meglio andare a casa tua da tuo padre. Quando non ti ha visto tornare a casa da scuola mi ha subito contattato. Deve sapere che ora stai bene. -
Andammo velocemente a casa e quando mio padre ci aprii, mi strinse forte e mi chiese
- Chi ti ha portato via? Chi ti ha preso? -
- Non è importante, papà, non più. - mi strinse più forte e quando poi sciolse il nostro abbraccio, ringraziò Derek e gli diede un veloce abbraccio, che lo stupì veramente. Osservai il tutto con il più grande dei sorrisi, e quando Derek, piuttosto imbarazzato, si separò da mio padre, lo presi per mano e dissi a mio padre che ero stanco e sarei andato a letto.
Arrivato in camera, mi tolsi le scarpe e mi buttai sul letto e battendo la mano sul materasso, feci segno a Derek di stendersi vicino a me. Lui mi raggiunse e mi strinse a sé. Stette zitto per un po’ e poi mi disse
- Ho appena realizzato che non so il tuo nome. Intendo, il tuo vero nome. - io feci un mezzo sorriso e gli rivelai quello che per me era un segreto che nessuno avrebbe mai dovuto sapere.
- Genim. -




Salve gente :)
con orgoglio e malcelata tristezza vi dico che questa storia volge al termine. ringrazio tutti quelli che sono stati con me fin dall'inizio, quelli che ci hanno raggiunti a metà strada, quelli che magari ci raggiungeranno ora, tutti quelli che hanno messo questo frutto della mia mente bacata tra le preferite, tra le ricordate e le seguite, tutti quelli che hanno recensito, e anche quelli che sono stati in silenzio :) 
siete stati la mia gioia e il mio orgoglio. ogni nuovo capitolo andavo da mia mamma a farle vedere quante persone avevano recensito e letto, perchè è veramente molto importante per me. 
spero che la storia vi sia piaciuta, e che il finale vi abbia soddisfatto, e già non vedo l'ora di ricominciare a scrivere su questi due *-*
davvero, grazie mille a tutti.
lunatica365
  
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