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Autore: GreMisia    15/10/2012    5 recensioni
La band è a Parigi, Harry adora questa città...“Che cos’ha?” chiese Louis agli altri tre, guardandolo con aria derisoria e indicandolo “sembra una ragazzina in piena crisi ormonale…”.
Harry non si curò per niente di quelle parole, ma continuò a guardare sognante il paesaggio aspettando impaziente che la Tour Eiffel si intromettesse prorompente e luccicante nella sua magica visuale. Zarry
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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COME UNA RAGAZZINA IN CRISI ORMONALE
 
Tutta dedicata a Chiku
 

 
L’aria era fresca ma non abbastanza per essere ottobre, ovunque aleggiava una leggera nebbiolina tipica delle prime ore mattutine.
Harry Styles , se ne stava con il viso completamente appiccicato al finestrino del pulmino, appannandolo, muovendo freneticamente i grandi e liquidi occhi verdi a destra e sinistra, per esaminare il paesaggio circostante: Parigi.
 
Harry adorava Parigi, un po’ come una ragazzina romantica dai rosei sogni adolescenziali, la città dell’amore, una città magica ricca d’arte e bellezza.
 
Sospirò, fantasticando su chissà quale fantasia,  iniziando a disegnare cerchi sul vetro opaco.
 
“Che cos’ha?” chiese, Louis agli altri tre, guardandolo con aria derisoria e indicandolo “sembra una ragazzina in piena crisi ormonale…”.
 
Harry non si curò per niente di quelle parole,  ma continuò a guardare sognante il paesaggio, aspettando impaziente che la Tour Eiffel si intromettesse  prorompente e luccicante nella sua magica visuale.
 
Per pochi secondi decise di tornare alla realtà, girando di scatto la testa e dando un occhiata al resto del gruppo.
Uno strano rumore attirò la sua attenzione: il respiro cadenzato e profondo di Zayn.
 
Era rannicchiato  nell’altro lato della macchina, perso in un sonno sereno e pesante, la testa abbandonata sulla spalla di Liam.
Gli occhi di Harry vagarono per qualche secondo sul ragazzo addormentato, i vestiti erano sgualciti per via del viaggio, i capelli erano spettinanti,  sparsi sulla fronte, le ciglia lunghe tremavano al ritmo del suo profondo respiro,  aveva un’espressione calma e placida in volto.
Chissà cosa stava sognando?
 
Pensò fosse il ritratto della dolcezza, pensò che tutto fosse dolce in quel momento.
 
Rivolse di nuovo lo sguardo verso l’esterno: era veramente troppo romantico quel giorno,  avrebbe dovuto darci un taglio.
 
 
Era stata davvero una giornata faticosa, tante fan urlanti, tante firme tante domande.
Solita routine, pensò.
Harry distese le gambe sul letto dalle lenzuola morbide e profumate dell’Hotel parigino, per sgranchirsi un po’.
 
Era davvero stanco.
 
La giornata era trascorsa velocemente, aveva goduto della città soltanto da quel cavolo di finestrino della macchina.
 
Avrebbe voluto veramente andarla a visitare, ma non era possibile, per lo meno non questa volta,  perché l’indomani sarebbero dovuti partire immediatamente per un’altra destinazione di firme e grida.
 
Niente Tour Eiffel, niente Arc de Triomphe, niente Champs-Élysées…
 
“Non è giusto!” sbuffò, insoddisfatto lanciando il cuscino contro il muro, producendo un rumore ovattato.
Mise il broncio come un bambino e intrecciò le braccia al petto.
 
“Non è giusto… “ ripeté sotto voce, questa volta.
 
Come un piccolo lampo l’immagine di Zayn dormiente gli riaffiorò nella mente.
Zayn...
Da quanto si era accorto che quello che provava per lui non era più semplice affetto?
Da quando, probabilmente, ogni volta che lo vedeva sentiva uno strano calore impossessarsi del suo corpo e esplodergli  intorno al petto , o forse, da quando bastava un semplice contatto visivo, sentire semplicemente la sua voce piena e calda, per fargli tremare le gambe.
 
Era successo, così all’improvviso.
 
Da  un giorno all’altro aveva percepito che quelli erano segnali inequivocabili e aveva dovuto lottare con tutto se stesso per nascondere le sue emozioni al mondo e alle persone più vicine.
Non c’era niente da fare Zayn gli piaceva.
Gli piaceva eccome.
 
Questo continuo trasporto e flusso di pensieri,  venne interrotto proprio da colui che ne era il fulcro : Zayn.
 
Il ragazzo dai capelli neri come la notte, aprì la porta della camera dove alloggiava Harry.
“Ciao” disse, sorridendo.
 
Il riccio cercò di fermare, come faceva sempre, tutte le emozioni contrastanti  che si impossessavano del suo cervello,  ogni volta che i suoi occhi incontravano quelli autunnali dell’altro.
Sorrise senza dire niente per non tradirsi.
Il ragazzo entrò e andò a sedersi di fronte a lui sul letto morbido, facendo ondeggiare il materasso.
 
“Sei stanco?” chiese, notando che non diceva una parola e la sua espressione era stranita.
“Un po’”.
“va tutto bene? È tutto il giorno che sei strano “disse, notando distrattamente il cuscino che Harry aveva lanciato contro il muro.
 
Non era strano, avrebbe voluto fare il turista come tutte le persone che se ne vanno per la prima volta a Parigi!
Andare alla scoperta di nuovi posti, scattare delle foto, comprare cose mai viste e trovate da nessuna parte, magari insieme a qualcuno con cui condividere questi momenti.
Magari proprio con lui…
Insieme…
Ma questo non poteva  certo dirglielo.
 
“E’ tutto a posto, non preoccuparti”.
 
Zayn sorrise e si distese sul letto, accucciandosi fra le gambe dell’altro,  lasciandosi cullare dal suo calore.
Aveva capito.
 
Sapeva che cos’aveva Harry
 
Lo conosceva troppo bene, a volte si comportava come una ragazzina in piena crisi ormonale,  proprio come diceva Luois.
Conoscendolo avrebbe voluto girellare per Parigi e il non poterlo fare, il sentirsi in gabbia dentro le mura dell’hotel,  gli aveva buttato il morale sotto terra.
Si era accorto di come guardava trasognante la città dal finestrino della macchina quella mattina.
 
Si rigirò nel calore provocato dal corpo del riccio sentendosi coccolato,  poi alzò di nuovo lo sguardo verso di lui.
Fissava la parete bianca della stanza evitando di guardarlo negli occhi e sembrava piuttosto imbarazzato.
 
Zayn sorrise tra sé, consapevole di quello che gli stava girando in testa e decise di trasformare i suoi pensieri in realtà.
 
Si tirò su con la schiena, appoggiando le mani sulle gambe di Harry,  di modo che i loro occhi fossero alla stessa altezza e fosse costretto a guardarlo.
Harry si sentì in trappola, gli occhi verdi ancora più liquidi, si sciolsero di fronte a quel calore.
 
“Zayn “ sussurrò interrogativo.
 
Il volto del moro si avvicinò al suo, pochi millimetri: i respiri si fusero in uno solo fino a combaciarsi.
Occhi verdi che si sgranarono.
Harry spostò Zayn in modo violento.
 
“Che diamine fai?!” disse preoccupato, impaurito con il respiro affannato.
 
Zayn sorrise, con una mano scura accarezzò una sua guancia rosea e di nuovo avvicinò le sue labbra.
Harry, si lasciò andare e chiuse lentamente gli occhi incredulo.
Non stava succedendo realmente.
La lingua di Zayn era calda e gentile, stava sfiorando le sue labbra e era veramente in cerca della sua.
 
Questo era sicuramente meglio della Tour  Eiffel, dell’ Arc de Triomphe, e degli  Champs-Élysées…
 
Cavolo …
Le mani iniziarono a intrecciarsi, tutto correva vorticosamente intorno a loro i colori, la stanza,  un mischiarsi di suoni e respiri.
 
Zayn si staccò faticosamente da Harry, gli occhi luccicanti, i capelli arruffati, le labbra carnose sembravano ancora più piene e le guance erano arrossate.
Sorrise andando a spettinargli scherzosamente i capelli.
 
“Va meglio?”.
 
Il riccio  non rispose.
 
 “La prossima volta che andremo a Parigi possiamo fare il bis sotto la Tour Eiffel” sussurrò Zayn.
 
Harry sentì le guance infuocarsi come non mai, poi nascose di scatto la testa sotto le lenzuola per non farsi vedere dall’altro che proruppe in una fragorosa risata.

 
 
 
Ciao!
Questa piccola one-shot diabetica mi è venuta così!
Sperò che non abbia fatto tanto schifo!
Ora me ne torno a farmi venire delle idee per l’altra ff 909!
  
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