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Autore: MusicAddicted    15/10/2012    11 recensioni
Sequel di ‘Who am I?’ . Sono passati gli anni … e i millenni! Loki e Thor ormai sono adulti; ma il fatto che Loki sappia già la verità cambierà davvero il corso degli eventi?
Tenete a mente il film ‘Thor’ e dimenticatevelo allo stesso tempo!
Genere: Fluff, Parodia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Loki, Thor, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: Incest
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- Questa storia fa parte della serie 'My little giant'
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Hellooooooooooooooooo
Ormai non lo dico nemmeno più che son in ritardo.. queste saranno le mie nuove tempistiche .. sono peggiorata, lo so, me ne rendo conto e vi chiedo scusa :(
Ma lenta o no che sia, non abbandono nessuna delle mie storielle ^^
Come sempre, grazie a tutte per essere così meravigliose e per il vostro sostegno così stupendo *abbraccia*
 
 
 
Capitolo VII: Something you should know

Ancora una volta è Loki il primo a svegliarsi.
Non sa se è grazie a una sottospecie di sveglia naturale che ha insita nel proprio bioritmo o, più semplicemente, perché a Thor piace dormire più a lungo ed è in grado di farlo in qualsiasi situazione, in qualsiasi regno e in qualsiasi posizione.
Il moro si mette a sedere per osservarlo meglio.
In quel momento, il fratello se ne sta rannicchiato su se stesso, nell’angolo del divano, in un modo che porterebbe chiunque ad avere collo, schiena e costole incriccati, ma evidentemente non i suoi. La faccia è sprofondata nel cuscino, ma si riesce a intravvedere un’espressione serena e rilassata.
 
- Certo, dormire accanto a lui, sul suo grembo, era tutta un’altra cosa! – rimugina il bel dio delle Malefatte. – Ma non posso farlo ora, desterebbe troppi sospetti! – si ammonisce.
 
A un tratto, Thor si muove nel sonno, sfoggiando un largo sorriso, ma sempre con gli occhi chiusi.
 
- Starà sognando. – deduce Loki, continuando ad osservarlo.
 
“A noi due!” esclama a gran voce, tendendo il braccio destro in avanti, impugnando qualcosa di immaginario e ruotando il polso, come se volesse far girare vorticosamente qualcosa.

- Ma allora sta sognando il suo Mjolnir! Sta ricordando i gloriosi tempi delle sue memorabili battaglie. – intuisce ogni cosa il più piccolo.

- Ma allora se crede di avere il martello, crederà che lui può anche … - salta ad un’altra conclusione, preparandosi alle conseguenze.

Infatti, come ha giustamente previsto il dio della Discordia, Thor si dà lo slancio, fermamente convinto di potersi librare in volo.

La buona stella del dio esiliato fa in modo che lui eviti di sfracellarsi contro il tavolino di vetro o il televisore, ma atterra rovinosamente a terra, sul freddo pavimento, svegliandosi all’istante per il brusco impatto.

Loki, già tornato a distendersi, fa finta di dormire ancora e di essersi bruscamente svegliato a causa sua.

“Thor! Dannazione, che cos’è tutto questo fracasso?” borbotta, stropicciandosi gli occhi.

“Sono caduto dal divano!” resta sul vago il biondo, rialzandosi.

“E non potresti cadere un po’ meno rumorosamente?” alza gli occhi l’altro, alzandosi a sua volta.

“Scusami, fratello, non era mia intenzione disturbare il tuo riposo.” china il capo Thor, sentendosi in colpa.

Loki lo osserva allibito.

Non si è mai comportato con tanta umiltà. Il vecchio Thor avrebbe negato l’evidenza e avrebbe addirittura trovato il modo di affibbiare a Loki ogni colpa dell’accaduto, poi si sarebbe risolto tutto in una rissa, dove il biondo non ci sarebbe certo andato leggero, a discapito del fratello più gracilino.

- Sono davvero bastati così pochi giorni qui su Midgard per cambiarlo così tanto? – pondera il moro, sorpreso.

“Beh, era anche tempo che il mio riposo, così come il tuo, venisse disturbato, ormai è mattina inoltrata!” gli fa notare, con un sorriso che vuole evitare qualsiasi sorta di conflitto.

“Già, è vero!” si rende conto Thor, mentre apre le finestre. “Sai, non ho ancora ben capito come facciano i Midgardiani a tener conto del tempo, ma usano uno di quegli affari lì sul muro.” continua, indicando un rotondo orologio da parete. “E so che quando l’asticella più corta a sinistra è a metà del suo percorso e forma un angolo retto con l’asticella più lunga, allora è mattino da un pezzo!” spiega al più piccolo.

“Interessante!” annuisce Loki, che è sempre ingordo di nuove nozioni.

“Ma perché oggi Jane e Darcy non sono venute a svegliarci?” si acciglia il biondo.

“Riguardo a Darcy e alla sua amica … io non credo che oggi le vedremo.” replica il moro.

“Come mai affermi questo?” lo scruta sospettoso e arcigno Thor.

“Così, è una sensazione che ho.” resta sul vago l’altro, facendo spallucce.

Chissà perché, Thor non sembra credergli affatto.

“Fratello, se vogliamo fare colazione, ci conviene ricordare come siamo arrivati in quel luogo ospitale, dove gente sorridente e gentile ci serviva cibo in abbondanza … “

“Il bar!” lo interrompe Thor, con l’aria da saputello.

“Sì, quello che è. E’ un nome difficile da ricordare!” sbuffa Loki che, per quanto ami correggere gli altri, detesta essere corretto.

“Comunque sia, non temere, non deperiremo. Io mi ricordo la strada. Del resto, saprei trovare una fonte di cibo anche nel più deserto dei regni!” si pavoneggia il biondo.

“Non avevo dubbi in merito!” alza gli occhi il moro.


******************************** (Contemporaneamente)

“Com’è che oggi non siamo andate a chiamare i ragazzi divini?” domanda Darcy all’amica, mentre, sedute al tavolo del loro bar abituale, fanno colazione.

“La vuoi smettere di chiamarli così?” sbotta Jane, aprendo la bustina dello zucchero così istericamente che finisce per sparpagliarlo ovunque tranne che nel suo caffè.

“Ma è quello che sono quei due … in ogni senso!” sorride furbetta la mora, prendendo un’ampia forchettata di pancakes con sciroppo d’acero.

“Ad ogni modo, non serve certo che quei due siano presenti in ogni fase della nostra giornata!” borbotta la castana.

“Jane Foster, si può sapere che è successo ieri?” la interroga Darcy, aiutata dal suo spiccato sesto senso.

“Thor non è quello che vuole farci credere!” risponde a denti stretti Jane, rigirando il cucchiaino nella tazza.

“Thor non è un dio?” si stupisce Darcy, restando con la bocca aperta e la forchetta a mezz’aria.

“Certo che lo è, deve solo riacquisire i suoi poteri. Intendevo dire che non è il romantico cavaliere galante che pensavo che fosse. E’ tutta una recita, per cercare di abbindolarmi … e ci stava quasi riuscendo!” ammette la scienziata, mentre continua a far girare il cucchiaino, così nervosamente che ne fa trasbordare il contenuto.

“Ma di cosa stai parlando?” domanda confusa l’altra, togliendole la tazza dalle mani, per sicurezza.

“Non hai idea di quante donne abbia avuto quel playboy incallito! Probabilmente voleva fare in modo che io fossi la sua prossima aggiunta alla sua collezione personale!” sbotta la castana. “Quindi, vedi, mia cara Darcy? Avevi torto marcio con la tua strampalata teoria secondo la quale Thor e Loki nutrirebbero profondi sentimenti l’uno verso l’altro, reciprocamente. Ma per favore!” aggiunge, denigrando l’amica.
Tuttavia, la stagista non sembra minimamente colpita da quella rivelazione.

“E, sentiamo, chi è che ti avrebbe aperto gli occhi sul conto del nostro mancato cavaliere d’altri tempi?” le domanda la mora, con l’aria di chi conosce già la risposta.

“Beh … Loki!” mugugna Jane, cercando di riprendersi la tazza.

“Te la restituisco solo se mi ridai quello!” gliela allunga Darcy, sequestrandole il cucchiaino, come se fosse un’arma pericolosa.

“Sarei pronta a giocarmi 50 dollari che fra quei due c’è un sentimento che va ben oltre il fraterno!” asserisce la stagista.

“Che intendi dire?” si acciglia l’astronoma.

“Allora, correggimi se sbaglio. In amore e guerra non è forse concesso tutto? E tu e Loki avete mire sullo stesso oggetto del desiderio: Thor. Perciò non credi che Loki abbia astutamente cercato di depistarti con false informazioni a riguardo del vostro obiettivo comune? E tutto questo per avere il campo libero e mettere le sue grinfie su… “

“Quel piccolo, infame bastardo!” ringhia Jane.

“Che linguaggio principesco!” la sfotte Darcy.

“Ma certo, come ho fatto a non capirlo prima? Mi ha riempito la testa di menzogne e congetture fasulle, per allontanarmi da Thor!” riflette ad alta voce Jane. “Ma non per i motivi che dici tu, Darcy! La gelosia non c’entra nulla, andiamo, sono fratelli!” insiste la scienziata, svuotando la tazza e riposandola sul tavolo con determinazione. “Semplicemente, non vado a genio a quel dio da strapazzo!” aggiunge.

- Io ci rinuncio! – alza gli occhi Darcy, restituendo l’attenzione al suo pancake.

Nel frattempo, Jane passa a tutto un altro genere di considerazione.

“Oh, no!” si allarma.

“Che ti prende adesso?” sbuffa Darcy, senza nemmeno alzare gli occhi dal piatto.

“Chissà che idea si sarà fatto di me Thor, adesso! Ieri l’ho trattato malissimo, devo trovare il modo di riaggiustare tutto!” si impunta l’altra.

“Non ti resta che andare da lui e.. mmpff.. inventarti una giustificazione credibile… “ la consiglia Darcy, a bocca piena.
 
“Ma guarda chi è tornato. Il bravissimo prestigiatore e il suo amico!” esclama con voce melliflua la proprietaria del bar.

Dapprima, Jane e Darcy si guardano sorprese, poi in sincronia si voltano in direzione dell’entrata e i loro dubbi trovano piena conferma.

E i suddetti dubbi in quel momento stanno sfoggiando un sorriso di circostanza alla loro interlocutrice.

“Rettifico: non serve nemmeno che tu vada da lui!” ridacchia la mora, pulendosi la bocca con il tovagliolo di carta e sistemandosi gli occhiali sul naso.

“Ma io.. non so ancora bene che dire.. “ farfuglia timorosa Jane, nervosa come una scolaretta.

“Improvvisa, tesoro!” le suggerisce sottovoce Darcy, prima di sventolare la mano, per attirare l’attenzione dei due. “Hey, ragazzi! Siamo qui!” cinguetta, incurante dello sguardo assassino che le sta lanciando Jane.

Non ci vuole molto perché i due Asgardiani le raggiungano, tenendo in mano i piatti ancora vuoti.

“Buongiorno a voi, donzelle!” esordisce Thor, affabile e galante, spostando una sedia al loro tavolo.

“Chi non muore si rivede!” sbuffa Loki, rivolto a Jane, prima di imitare le azioni del fratello. “Qualcuna però mi fa piacere rivederla!” fa un mezzo sorriso a Darcy, prendendo  posto accanto a lei, che arrossisce lievemente e abbassa lo sguardo.

Nonostante l’incontro non previsto, Loki se non altro si rallegra al pensiero di assistere adun’altra glaciale interazione fra la scienziata e suo fratello.

Non capisce però perché lei abbia avvicinato la sua sedia al biondo, né tantomeno perché gli stia sorridendo in quel modo.

- Questi non mi sembrano i presupposti di una fredda interazione! – pondera contrariato.

“Thor, devi scusarmi, ieri sono stata davvero pessima!” mormora Jane, accarezzandogli il dorso della mano. “Ma sai, avevo avuto una giornataccia e ho riversato tutto il mio malumore su di te. Mi perdoni?” continua la sua giustificazione.

“Ma certo, Jane, non c’è alcun problema. Non è successo niente.” la rincuora Thor, cercando di sottrarre la mano al suo tocco però.

“Lo sai che facciamo? Andiamo a fare shopping, ma stavolta comprerò qualcosa a te, per farmi perdonare per il mio brutto comportamento!” si offre lei, alzandosi, illuminata, e cercando di tirarlo a sé.

“Ma come? Subito adesso? Non ho nemmeno fatto colazione!” protesta Thor, o per la precisione protesta il suo stomaco.

“La farai per strada, ci sono dei chioschi che sono dieci volte meglio di questo bar!” lo rassicura Jane, stando ben attenta a non farsi sentire dalla proprietaria.

“Questo mi piace!” sorride Thor, con evidente disappunto di Loki, seguendo la ragazza.

“Possiamo prendere qualcosa anche per Loki?” domanda Thor, una volta lasciato il bar.

“Qualsiasi cosa, basta che ce ne andiamo da qui!” alza gli occhi Jane, facendolo salire sul suo fuoristrada.

“Io non capisco … ieri non voleva più saperne di lui … e ora!” borbotta Loki.

“Mangiaci su!” lo consiglia Darcy, portandolo a riempirsi il piatto.

“Eppure non capisco … “ rimugina il bel dio, mentre, memore delle scelte del giorno prima, va in cerca delle stesse pietanze.

“Che vuoi farci? La vita è bella perché è imprevedibile.” ribatte Darcy, con troppa nonchalance e troppo prontamente.

E la stagista non può sapere che in quanto a perspicacia ha trovato pane per i suoi denti.

“Tu!” sibila lui, indicandola con un indice accusatore. “Le devi aver detto qualcosa!”

“Sarebbe tanto grave se accidentalmente lo avessi fatto?” mugugna lei, mostrandogli il più implorante degli sguardi, efficace anche attraverso le lenti.
Infatti, Loki sbollisce di colpo la sua rabbia.

“Ma … era un piano così perfetto! Me lo hai rovinato.” protesta Loki, tornando al tavolo con lei.

“Oh, pretendevi davvero che mettessi già fine alla guerra fra te e Jane per contendervi Thor? Non posso, siete troppo divertenti!” ridacchia lei.

Loki riesce a deglutire con molta difficoltà il boccone che ha addentato, shockato dalle parole della sua interlocutrice.

“Ma no, cosa dici? Che vuoi che me ne importi di Thor?” ribatte, ridendo per mascherare il suo nervosismo, prima di bere un lungo sorso d’acqua.

“Senti, Jane non mi vuole credere, ma almeno tu, sii sincero!” lo esorta Darcy.

“Ti rendi conto che stai chiedendo di essere sincero al dio delle Bugie?” tenta di farla desistere Loki.

“Senti, se io fossi una dea sarei quella della Riservatezza. Anche se ci conosciamo da pochi giorni, di me puoi fidarti. E poi io ho già capito tutto e immagino anche quanto bisogno tu abbia di parlarne con qualcuno.” insiste la mora, affrontando il suo sguardo determinata, acqua marina contro smeraldo.

Loki emette uno sbuffo dettato dal disagio, fermandosi a riflettere. In effetti tiene quel segreto nascosto da anni, decenni, secoli. Non è riuscito a confidarlo nemmeno a sua madre, la persona che più di tutti lo comprende, ma per qualche inspiegabile motivo sente di poterlo e di doverlo fare con quella mortale pressoché estranea, che ha qualcosa che lo porta a fidarsi di lei.

“E va bene. Amo Thor, molto più di quanto competa a un fratello … “ comincia il suo sfogo.

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“Lo sapevo che era così!” esulta Darcy, a fine confessione. “E prometto di non farne mai parola a nessuno!” si sente in dovere di aggiungere, a giudicare dallo sguardo assassino di Loki.
“Sarà meglio per te!” sibila lui.

“Lo giuro sul mio i-Pod che mi hanno portato via!”assicura lei.

“Il tuo cosa?” si acciglia Loki.

“Lascia perdere, è una lunga storia!” sbuffa lei. “Tuttavia, non dovresti essere così pessimista. Secondo me hai più di una chance di coronare il tuo sogno amoroso con Thor. Sai, se ci prendo con lui tanto quanto ci ho preso con te … “

“Ma tu non dovresti sostenere la tua amica?” la mette in difficoltà il dio degli Inganni, mentre si apprestano a lasciare il bar.

“E’ appunto perché ci tengo a lei che vorrei che non perdesse la testa per un uomo il cui cuore appartiene già a qualcun altro!” gli da scacco matto lei.

“La fai facile tu. Ci vedi qui e ti sembriamo uniti, ma su Asgard… “

“Io mi baso solo su ciò che vedo e ciò che ho visto mi è bastato!” lo interrompe lei, ma lui sospira, per niente convinto.

“Non ce la faccio a vederti così! Ti ci vuole qualcosa per tirarti un po’ su!” commenta lei.

“Un’altra di quelle cose buffe e molto colorate che guardate voi Midgardiani?” deduce Loki.

“Cartoni animati, intendi? Sì, ma stavolta ho in mente qualcosa di davvero speciale. Qualcosa sui tuoi.. come posso dire … colleghi!” ridacchia lei.

“Uh?” la scruta confuso l’altro, inclinando il capo da un lato.

  Andiamo al laboratorio!” decide Darcy, con fare misterioso.

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“Vado molto fiera di questa mia collezione e non è stato affatto facile trovarla e ho dovuto comprare un DVD apposito per riprodurne i dischi!” annuncia Darcy, estraendo dal suo armadietto di fiducia, un cofanetto di DVD aventi in copertina in primo piano un’allegra bimba bionda paffutella, vestita di rosa e con piccole foglie di alloro fra i capelli, e sullo sfondo un’accozzaglia di improbabili personaggi.

“E io dovrei guardare quella cosa?” commenta scettico Loki, arricciando il naso.

“Oh sì, e poi mi ringrazierai pure. Loki di Asgard, caro il mio dio Norreno, ti presento gli dei Greci!” fa un sorrisone Darcy, inserendo il primo DVD, prima di imbronciarsi.

“Oh cavolo,quasi dimenticavo. E’ solo in Francese e tu non parli Francese ... vero?” aggiunge, guardandolo dubbiosa.

Loki non fa altro che portarsi due dita alla tempia sinistra, chiudere gli occhi e pronunciare strane parole sottovoce, per poi spostare le dita, riaprire gli occhi e sorriderle furbetto.

“Ora lo parlo, o dovrei dire…à partir de maintenant je parle français ! ” afferma, con una punta di spavalderia.

Darcy lo guarda ammirata.

“Ma esiste qualcosa che tu non sia in grado di fare?”

“No!” le fa una linguaccia il bel dio. “E ora fammi conoscere questi fantomatici dei Greci!”

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“Ahahahahahahah, basta, basta, ti prego!!” implora pietà Loki all’inizio del terzo DVD, non perché non gli piacciano quei, cartoni, ma per il troppo ridere.

“Lo sapevo che ti avrebbe risollevato il morale!” sorride soddisfatta Darcy, riponendo i suoi preziosi DVD.

“No, tu non capisci, quella era Asgard, c’erano tutti!” continua a sghignazzare Loki. “Pollon non può essere che Thor, altrettanto biondo e altrettanto combina guai. E Zeus e Era mi ricordano troppo padre e madre, non che padre sia un donnaiolo fedifrago come il suo corrispondente Greco, .. ma anche se per altri motivi, loro bisticciano con la stessa frequenza … e madre sa incutergli il giusto timore, proprio come Era!” spiega Loki, cercando di frenare tutto quel ridere. “Sif non può che essere Atena, così bisbetica e amante delle battaglie e Apollo, vanesio e farfallone … quello è Fandral, non ho dubbi!” conclude la sua lista di paragoni, con l’ultimo spasmo di risate.

“Uh! Se dici così dev’essere carino questo Fandral… “ si interessa la stagista.

“Le donne di tutti i regni lo trovano molto fascinoso, sì!” sbuffa Loki. “Facciamo così, non appena riporterò Thor ad Asgard, e ci riuscirò, vedrò di organizzarti un appuntamento con lui!” le promette, sorridendole.

“Ci conto!” ammicca lei.

“Quindi se tu affermi che Apollo ti ricorda questo tuo amico fascinoso ed è il padre di Pollon… significa che Thor è suo figlio?” ridacchia la ragazza.

“Eeww! Ti prego, non darmi certe immagini! E poi Fandral è ciò che di più lontano possa stare dalla definizione di ‘amico ‘! Ma soprattutto, la somiglianza era solo per caratteristiche comune, non certo per parentele!” puntualizza il moro.

“Capisco. E quindi tu chi saresti?” lo stuzzica lei.

“Ovviamente nessuno. Sono troppo rozzi e stupidi!” replica stizzito lui.

“Antipatico!” alza gli occhi la mora. “Tornando seri, come pensi di riuscire a riportare Thor su Asgard?”

“Oh, è semplice. Recuperando qualcosa che ci appartiene … o meglio, appartiene a lui!” spiega Loki.

“Capisco. Ma quindi hai già tutta questa fretta di tornare?” si imbroncia lei.

- Prima riporto Thor a casa, prima lo allontano da quell’insopportabile mortale appiccicosa! – medita Loki.

“Oh, ma tornare ad Asgard non significa dirci addio. Posso tornare qui per qualche visita quando lo desidero, e la tua compagnia è troppo piacevole per privarmene del tutto.” le sorride lui, facendola arrossire un’altra volta.

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Le ore passano. Darcy se ne è andata da un pezzo e nel primo pomeriggio, anche Thor rientra, reggendo un borsone.

“Comincia a piacermi lo shopping, sai?” esordisce, posando il borsone a terra.

Tuttavia, Loki non sembra affatto in vena di chiacchiere frivole. Basta guardarlo in volto per capirlo.

“Che ti prende, fratello?” si fa serio anche Thor.

“Sai, da quando sono arrivato qui, hai tralasciato le tue priorità per dedicarti a me e mostrarmi la bellezza di questo posto e l’ho apprezzato, davvero. Ma ora basta, devi riprendere la tua ricerca.” lo sprona Loki.

“Ma no, posso aspettare … “ protesta Thor.

“Non mentire, non a me! Il Mjolnir ti manca, è parte di te, è parte di chi sei. L’hai pure sognato stamattina!” lo mette con le spalle al muro il più piccolo.

“Ma tu come … “ lo guarda sbalordito il più grande.

“Fingevo solo di dormire, ho visto e sentito tutto.” svela lui.

“Okay, è vero, mi manca e non vedo l’ora di riaverlo fra le mie mani , ma posso … “ insiste nuovamente il biondo.

“No, non puoi!” lo anticipa caparbio il moro. “Sappiamo dov’è, no? Non resta che riprendercelo. Agiremo stanotte!” annuncia, con un tono che non ammette repliche.

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Come pattuito, a notte fonda i due Asgardiani si recano al luogo dove sanno che è custodito il Mjolnir, ma osservandolo dal punto più alto capiscono quanto quel luogo ormai sia circondato da agenti, gli stessi che hanno privato Jane, Eric e Darcy delle attrezzature del loro laboratorio.

“Non sarà una passeggiata, eh, fratello?” gli sorride Loki.

“Non mi sono mai piaciute le passeggiate!” ribatte Thor, con aria sbruffona.

L’attenzione dei due è catalizzata dal rumore dei tuoni che precedono uno scosciante temporale.

Thor sorride.

“E’ un segno di padre, stiamo facendo la cosa giusta!” spiega a Loki.

“E’ solo una coincidenza.” fa prevalere l’emisfero razionale il più piccolo.

“Non esistono le coincidenze, fratello!” gli sorride radioso Thor, disarmandolo.

“E’ sicuramente come dici tu, fratello!” annuisce, seguendolo giù per la discesa, pronti a darsi un gran da fare.

Dall’interno della costruzione, un sofisticato sistema di controllo monitorizza l’intero perimetro e nonostante le interferenze del temporale, due agenti si accorgono che una zona è stata violata e danno l’allarme.

Thor si è già aperto un varco in una rete metallica, mentre Loki, nascosto nell’ombra, attende l’arrivo della vettura incaricata di effettuare il controllo.

Non appena giunge in prossimità della rete tranciata, Loki fa la sua comparsa.

“Su, da bravi, fate un po’ di nanna!” commenta stordendoli con una scarica elettrica simile al taser, che emana da un palmo.

“Efficace, non trovi?” sorride a Thor.

“Cos’è? Un tuo nuovo trucchetto che userai nelle nostre prossime battaglie?” lo sfotte Thor, ma Loki intuisce che non c’è cattiveria nelle sue parole.

“Perché no? Midgard è stata ispirante.” fa spallucce, aspettando il momento opportuno per correre via con il fratello.

Mentre dall’area di controllo si viene a sapere delle due guardie tramortite, Loki e Thor hanno già avuto modo di intrufolarsi nel tunnel.

Trovano subito altre due guardie ad accoglierli.

“Facciamo una per uno?” propone Loki e Thor annuisce impaziente.

Iniziano una breve lotta, dove anche Loki da prova di non dover ricorrere per forza sempre e solo alla magia, e poi, con un cenno di intesa, lanciano le guardie l’una contro l’altra, facendo loro picchiare la testa e perdere i sensi.

Il percorso continua, ma per quanto possa essere denso di insidie i due fratelli le affrontano senza difficoltà alcuna; mentre il più importante agente dello Shield, Coulson, decide di ricorrere a misure più drastiche, affidandosi al suo miglior tiratore scelto, l’agente Burton, che si posiziona in alto, pronto a colpire a un suo segnale.

Loki spiana facilmente la strada a Thor, finché giungono in prossimità del Mjolnir, riuscendo a scorgerlo a distanza.

Thor mostra un largo sorriso mentre si avvicina.

Viene messo a terra da un pugno di intensità non indifferente, sferzato dalla più corpulenta di tutte le guardie.

Thor ridacchia, felice di aver trovato una sfida un po’ più soddisfacente.

“Oh, ti prego, lui lascialo a me!” si volta verso Loki.

“E’ tutto tuo!” lo asseconda il più piccolo, restando a guardare.

“Sei grosso!” torna a rivolgersi alla guardia, in procinto di rialzarsi. “Ma ho visto di meglio!” aggiunge, lanciandosi all’attacco, mettendoci un tale impeto che entrambi sfondano il tunnel, finendo fuori, in mezzo al fango.

Loki rimane sull’orlo del tunnel, per non sporcarsi, ma da lì riesce a scorgere con facilità l’agente che li sta sorvegliando dall’alto, con una strana arma puntata verso Thor.

Allo stesso modo, Burton si accorge di lui e i due si scambiano uno sguardo carico di ostilità.

Thor non ci mette molto a sbarazzarsi anche di quello scomodo rivale.

“Le conviene decidere, Coulson. Comincio a fare il tifo per il ragazzo!” comunica via ricetrasmittente Burton. “Ma non per il suo amico. Lui non mi piace affatto!” aggiunge.

“Tienili d’occhio entrambi!” sono le istruzioni che riceve dal suo capo.

Nel frattempo, vedere Thor così coperto di fango, bagnato fradicio e galvanizzato dalla battaglia, mette a dura prova gli ormoni di Loki, soprattutto quando avanza verso di lui, ma sa resistere e lo aiuta ad aprirsi un varco nel tunnel, che gli permetta di raggiungere il martello tanto agognato.

Thor continua ad avanzare, ormai è a pochi metri dal suo obiettivo, quando Loki lo interrompe.

“Posso provarci anch’io?” gli domanda.

“Come?” lo guarda confuso Thor.

“Hai capito. Voglio solo fare un tentativo, così … per curiosità.” insiste il più piccolo.

“Accomodati pure.” lo accontenta Thor.

Loki allunga una mano verso il manico, tirando ma senza alcun risultato, poi si aiuta anche con l’altra, tirando con tutte le sue forze, ma invano, dando un ignobile spettacolo di sé.

“Rettifico, comincio a fare il tifo anche per il moretto, è stato alquanto spassoso!” ridacchia Burton, sempre in comunicazione con il suo superiore.

“Ci ho provato!” fa spallucce Loki, tornando al suo posto.

“Già, fratello, lascia fare ai professionisti adesso!” avanza baldanzoso Thor.

“Ultima occasione.” ricorda a Coulson, Burton, continuando a tendere l’arco.

“Aspetta, voglio vedere!” comanda il suo capo.

Loki attende con un sorriso, certi che presto potranno fare ritorno a casa.

E’ lo stesso sorriso che sfoggia Thor, prima di tirare il manico con una mano, senza smuoverlo di un solo millimetro.

Sorpreso, decide di utilizzare due mani, con lo stesso sconfortante esito.

Thor si impegna a fondo, mettendoci tutta la sua forza, emettendo versi disumani per lo sforzo, contraendo tutti i suoi muscoli.

Nello sguardo di Loki, la speranza scema ad ogni secondo che passa, fino ad affievolirsi di tutto con la resa di Thor, che alzando lo sguardo al cielo grida tutto il suo sconforto, prima di accasciarsi a terra, rassegnato come non lo è mai stato in tutta la sua vita.

“Padre non ti ritiene ancora degno.” deduce Loki, avvicinandosi.

Coulson comunica a Burton il cessato allarme e ordina alle guardie di terra di avanzare.

“Thor, stanno per arrivare le guardie, dobbiamo andarcene da qui!” lo esorta Loki.

“Non mi interessa.” mormora Thor, rimanendo immobile nella sua posizione.

“Thor, non fare il bambino! Andiamo via!” insiste Loki.

“Tu va’, ma non preoccuparti di me. Io non sono più nessuno.” asserisce sconfortato il più grande.

Le guardie sono sempre più vicine, entrambi riescono a sentirne i passi.

“Spiacente, ma non posso lasciartelo fare!” ribatte Loki, appoggiandogli una mano sulla spalla e circondando entrambi di una luce verde luminosa, dentro la quale spariscono entrambi.


Le guardie non erano ancora abbastanza vicine per vederlo, ma, sconvolto, Burton ha visto ogni cosa.

“Sono… svaniti, Coulson!” riferisce al suo superiore.

A riprova di quello che afferma il tiratore scelto ci sono anche i monitor che hanno registrato la scena.

Coulson non perde tempo e digita un numero a lui familiare, attendendo gli squilli.

“Signore, ci sono tutti i presupposti di … una minaccia aliena!”    
                            
*******************************
Loki e Thor si materializzano a miglia di distanza, in una landa deserta.

Nemmeno il dio del Caos sa di preciso dove siano finiti, sa soltanto che sono al sicuro.

“C’è mancato davvero poco.” commenta.

“Non era necessario. Avresti dovuto lasciarmi lì.” mugugna apatico Thor, rimanendo inginocchiato a terra, con lo sguardo basso.

“Io non ce la faccio a vederti così!” sbotta Loki, mettendogli un dito sotto il mento per sollevargli lo sguardo, di modo che affronti il suo.

“C’è qualcosa che dovresti sapere: è tutta colpa mia.” annuncia.

“Che intendi dire?” si acciglia il biondo.

“Il giorno della tua incoronazione … quell’intoppo. Sono stato io. Io ho fatto entrare i Giganti di Ghiaccio!” si decide a confessargli Loki, una volta per tutte.

E ottiene l’effetto sperato.

Thor si ridesta da quello stato catalettico, rialzandosi di colpo.

“Sei stato tu!” ripete allibito, sentendo la rabbia invadergli ogni fibra del suo corpo.

Ma è proprio ciò che desidera Loki.

“E così sei tu la causa di tutte le mie sventure!” ringhia, avventandosi sul più piccolo, sollevandolo e lanciandolo di qualche metro, causandogli un brusco impatto con la schiena.

Ma Loki semplicemente se la ride, rialzandosi con facilità.

Del resto, la sua forza umana, per quanto potente, non può competere con quella divina.

“Sì, bravo, così sfogati, ne hai bisogno.” lo incita, prima di ricevere un pugno in pieno viso.

“Mi sono sempre fidato di te; ho sempre preso le tue difese e tu mi ripaghi così? Pugnalandomi alle spalle nel giorno che per me era il più importante di tutti!” continua ad aggredirlo Thor, in preda a una furia cieca, sia con le parole che con i colpi, colpi che Loki incassa senza batter ciglio.

“Perché?” gli chiede Thor.

Loki lo spinge via da sé.

“Perché era necessario!” gli urla contro. “Tu non eri più tu, accecato dalla brama di dominio, stavi perdendo di vista i valori più importanti, stavi diventando qualcuno che non assomigliava più al mio adorato fratello. Ti stavi allontanando da me.” aggiunge, con tono più pacato, chiudendo gli occhi e preparandosi a ricevere l’ennesimo pugno, ma quel pugno non arriva.

“Hai ragione.” mormora Thor. “La colpa è stata solo mia, della mia arroganza, della mia cupidigia, della mi stupida e folle sete di guerra.” si abbatte nuovamente, prendendo ogni spirito combattivo. “Sono una persona orribile, Loki.”

Il moro non ci pensa due volte e lo stringe nel suo abbraccio.

“Non dire idiozie, Thor. Tu sei il futuro re di Asgard.” ribatte Loki, accarezzandogli i capelli infangati. “Sei mio fratello.” continua, accarezzandogli il viso. “Sei il mio migliore amico.” aggiunge, percorrendo il contorno delle sue labbra con un dito.

Sorpreso da quel gesto, Thor alza lo sguardo, incatenando i suoi occhi blu a quelli smeraldini del fratello.

“Loki… “ mormora.

“Sei la ragione per cui io vivo.” gli confessa Loki, per poi intrappolare quella bocca in un bacio.
 
TBC

  ehmm da 1 a 100 quanto mi odiate per aver interrotto qui?
qualche nota: riguardo a Pollon, è un’idea strampalata che è balenata dal nulla, ma ho fatto veramente ricerche in merito e davvero non esistono versioni Inglesi o Americane XD e poi mi piaceva troppo l’idea di un Loki che si fa un incantesimo per imparare le lingue ^^
Disclaiimer : nonostante abbia cambiato un bel po’ le cose, alcuni dei dialoghi sono realmente presi da ‘Thor ‘ nella scena in cui Thor va a recuperarsi il martello, soprattutto la bellissima battuta di Burton (mi innamorai di lui appena la disse XD )
Minacce di morte a parte, spero sia stato di vostro gradimento, ma siete sempre liberi di dirmi qualsiasi cosa.
Scappo che è tardino e domani (ormai oggi) è un famigerato lunedì.
 
baci e bye bye
   
 
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